lunedì 21 marzo 2022

Yoga Panorama n.1, anno 2022

 


Indice:

- Il Prolasso

- Tutto sull'Amore

- Lo Scopo Ultimo dello Yoga

- Coltivare la Consapevolezza

- La Melodia di Saraswati

- Quello che Voglio

- Consigli agli Aspiranti

Il Prolasso

Swami Nityamuktananda Saraswati

Il prolasso è un problema comune per le donne di tutto il mondo, ma pochissime sono consapevoli della possibilità di fare qualcosa al riguardo. Oltre alla correzione chirurgica, esistono molte tecniche yogiche che aiutano a reintegrare la struttura pelvica e che spesso si rivelano a lungo termine più vantaggiose dell’intervento chirurgico. Prima di intraprendere qualsiasi passo importante per rimuovere questo problema, è importante capire cos’è il prolasso e come si verifica.


Cos’è il prolasso?
Molto semplicemente, il prolasso è la caduta degli organi interni nella regione pelvica del corpo. Il retto potrebbe collassare dentro o anche oltre lo sfintere anale esterno, causando dolore lombare durante la defecazione e irritazione con un po' di dolore nell’area anale. L’utero può cadere dalla sua posizione originale nella vagina o, nei casi più gravi, sporgere esternamente. Questo non è doloroso, è evidente solo un dolore sordo nella parte bassa della schiena. Questa condizione è associata alla frequenza o all'incapacità di controllare il flusso di urina in modo che potrebbe passare quando si ride o si tossisce.

A volte gli organi si spostano dalla loro posizione originale e interferiscono con altre parti della cavità pelvica. Normalmente l’utero è antiverso, rivolto in avanti, ma potrebbe girarsi all’indietro e giacere contro il retto, dove è retroverso. Questa potrebbe essere una condizione congenita (una malformazione con cui si nasce) o può svilupparsi in seguito a un sollevamento faticoso, ecc. Se un utero retroverso preme sul retto, produce come sintomi la stitichezza e una sensazione spiacevole quando ci si siede. In gravidanza può portare ad aborto spontaneo.

La condizione del cistocele è la sporgenza della vescica nella parete anteriore della vagina. Il rettocele è la sporgenza del retto nella parete posteriore della vagina. Il sintomo presente nel rettocele è la stitichezza. Nel cistocele è la frequenza. Poiché la vescica non si svuota mai completamente, si verifica anche ritenzione di urina (nota come stasi) che dà origine a infezioni ricorrenti della vescica.

Fattori causali
Sebbene non ci sia molto dolore associato a queste condizioni, si sperimenta un disagio continuo che tende a rendere la persona molto preoccupata per sé stessa. Una comprensione della propria struttura interna e di ciò che provoca queste condizioni è utile per alleviare l’ansia e consente di affrontare il problema con buon senso. Il contenuto pelvico collassa perché i legamenti e i muscoli indeboliti non riescono a mantenere gli organi nella posizione corretta. I legamenti sono strutture fibrose e assomigliano a forti corde. Questi sono attaccati alla parete pelvica ossea e formano una rete nel pavimento pelvico offrendo il loro supporto agli organi e ancorandoli in posizione. Il punto centrale di questa struttura legamentosa e muscolare è il corpo perineale, un nodo fibromuscolare che giace a circa due pollici all’interno del corpo sopra il perineo (l’area tra l’ano e la vagina). Da questo nodo si estendono otto importanti muscoli e i rispettivi legamenti, oltre alle fibre di collegamento al canale rettale e anale. Se il nodo dovesse danneggiarsi la funzione di tutto il sistema di supporto ne risentirebbe, e gli organi cadrebbero fuori posto. Ciò consente anche alla gravità, un’altra influenza che si esercita sulla zona pelvica, di avere un effetto. La gravità attira e spinge gli organi verso il basso e, a causa del supporto ridotto, non riescono a resistere alla sua forza.

La causa dell'indebolimento dei legamenti e dei muscoli spesso è dovuta al parto o può verificarsi a causa della costipazione o da frequenti attacchi di diarrea. Al momento del parto viene utilizzata un’energia eccessiva e un'enorme quantità di stress e tensione viene esercitata sul pavimento pelvico. Ciò vale anche in caso di diarrea o costipazione. Quindi questi muscoli devono essere forti per facilitare lo sforzo tremendo che devono sopportare durante questi periodi. Nel prolasso questa tensione è così forte che alcuni muscoli o legamenti non sono in grado di resistervi e si allungano o si strappano.

Se siete consapevoli del vostro corpo fisico capirete che l’energia è l’ingrediente che attiva ogni cellula al suo interno. Nel kundalini yoga la sede o fonte di base di questa energia è muladhara chakra, la radice o il centro di supporto.

La sua controparte fisica è lo stesso nodo perineale di cui abbiamo discusso in precedenza. A livello psichico, questo nodo è considerato la sede della forza vitale o shakti che non è solo il carburante del nostro corpo fisico, delle emozioni e dei sentimenti, ma anche delle nostre aspirazioni spirituali. Quest’area è molto sensibile all’impatto energetico, o alla sua carenza. Con gli sconvolgimenti e i conflitti emotivi, l’energia si blocca o si esaurisce; il suo potenziale creativo si perde e la vitalità fisica diminuisce. Se questo blocco persiste, l'accumulo di energia si intensifica fino a quando l’energia esplode, dissipandosi in una direzione di rilascio rapido come la diarrea. Tali esplosioni possono avere un effetto dannoso sui muscoli e sui legamenti, soprattutto se sono già in una condizione indebolita.

Pertanto è estremamente importante mantenere l’area perineale forte ed attiva. Questo vi aiuterà durante il parto e sicuramente eviterà il prolasso in età avanzata. Aiuterà anche a correggere i disturbi mestruali e sessuali. Quando divenite consapevoli della vostra struttura pelvica e della sede dell'energia centrata nel nodo perineale, potete iniziare a rafforzarli attraverso specifiche pratiche yogiche. Questo vi aiuterà ad integrare ed equilibrare le energie responsabili del benessere fisico, emozionale, mentale e spirituale, così da tornare ad essere una donna sana, felice e integra.

Il trattamento yogico
Se soffrite di prolasso o delle sue complicanze, ecco un trattamento yogico specifico per queste problematiche. Se possibile, dovreste organizzare una permanenza in uno dei nostri ashram per un massimo di quindici giorni in modo che vi possano essere date tutte le istruzioni complete.

Praticate sempre a stomaco vuoto, preferibilmente al mattino presto dopo aver fatto un bagno e aver svuotato gli intestini. Usate una stanza tranquilla dove non sarete disturbate e concedetevi almeno mezz’ora per le pratiche.

Iniziate con la ripetizione di Aum e poi fate alcune o tutte le seguenti asana: pawanmuktasana parte 2, vajrasana, shashankasana, majariasana, kandharasana, naukasana, bhujangasana, shalabhasana, viparita karani mudra.
Poi sedete in una comoda posizione meditativa, preferibilmente siddha yoni asana, e praticate i seguenti mudra e bandha. Potete praticarli tutti o scegliere quello più pertinente alla vostra condizione specifica: ashwini mudra, la contrazione dello sfintere anale; vajroli mudra, la contrazione dell’apertura urinaria; mula bhanda, la contrazione del nodo perineale e uddiyana bandha, la contrazione dei muscoli addominali.

Durante la giornata sedete in uttan padasana, con entrambe le gambe allungate davanti a voi, in preferenza di altre posizioni sedute, perché questa posizione tira gli organi pelvici verso l'alto. Evitate di sedere nella posizione accovacciata in quanto affatica i muscoli pelvici e spinge gli organi verso il basso. Un uso eccessivo della posizione accovacciata per lunghi periodi di tempo può essere causa di prolasso in donne che hanno l’area pelvica debole.

Con una pratica regolare di queste asana, di questi mudra e bandha scoprirete che la vostra condizione diventerà più gestibile. Potrebbe anche correggersi completamente da sola, ma non aspettatevi risultati immediati o miracolosi. Nel trattamento yogico del prolasso, il progresso generalmente è lento, soprattutto se il danno strutturale è grave. Una volta che i legamenti si sono strappati, non è facile ricostituirli con la terapia yogica, ma vale comunque la pena provare prima di sottoporsi al chirurgo. Tuttavia, se il danno strutturale è meno grave e i legamenti sono solo allungati o leggermente strappati, troverete la terapia yogica molto benefica.

Durante il corso della vostra pratica scoprirete anche che l’instabilità emotiva, la letargia e la depressione saranno diventati problemi del passato, e godrete di una vita più energica e piena.

Si prega di notare che tutte le pratiche illustrate qui sono descritte dettagliatamente in “Asana Pranayama Mudra e Bandha”, una pubblicazione della Bihar School of Yoga.

Tratto da: http://www.yogamag.net/archives/1970s/1979/7905/7905prol.html

Tutto sull’Amore

 

Swami Niranjanananda Saraswati


Molte persone mi hanno chiesto se un atteggiamento interrogativo è dannoso per guru bhakti, e io ho dato alcune risposte. Poi ho riflettuto sulle risposte che ho dato, se fossero corrette o meno. La connessione con il guru non è una connessione intellettuale, e relegarla a una relazione e connessione intellettuale e logica non è proprio il tipo di connessione che queste due persone cercano.

Una connessione intellettuale, razionale, di discussione potete averla con chiunque. Uno studente fa sempre questo con l’insegnante e non c’è niente di sbagliato, per chiarire i propri dubbi. Per chiarire i propri dubbi occorre anche ascoltare. Dovete anche ascoltare, non solo parlare. E accettare sia ciò chè è sbagliato sia ciò che è giusto, al fine di intraprendere il sentiero corretto.

Quindi la logica è sempre applicabile, le domande sono sempre applicabili, ma poi la mia domanda è: “Avete la saggezza per fare la domanda?”. Uno studente del secondo o terzo anno di scuola fa domande sulla teoria atomica e sulla teoria nucleare e vuole comprenderle: questo non è possibile. Fare domande a riguardo è inutile. Allo stesso modo, anche nella vita spirituale e nello yoga, dovete applicare la saggezza di porre domande che siano rilevanti per il vostro livello, non su qualcosa che avverrà dieci anni dopo: chakra e kundalini, tutti chiedono di questi argomenti. Se avete la saggezza di porre la domanda giusta, il Guru vi darà la risposta giusta. E se non avete la saggezza e fate domande inappropriate, sarete respinti, la porta si richiuderà, così semplicemente.

La relazione tra Guru e discepolo trascende la logica e l’intelletto, è una connessione che si basa sul sapere di appartenere, una connessione sull’essere consci che mi fido, sono supportato, guidato e ispirato dal mio Maestro. Quando si arriverà ad avere queste sensazioni, non si faranno mai domande al guru. Fino ad oggi non ricordo di aver chiesto mai nulla al mio Guru: grazie a quella connessione interiore, la logica è stata aggirata, quindi nessun problema.

Cos’è ishq haqiki?
Il termine arabo ishq significa amore e ci sono due parole associate all’amore in arabo. Ishq mizazi, l’amore che viene dalla testa, e ishq haqiki, l’amore che è il nostro diritto di nascita. Vediamo ora le differenze tra le due espressioni.

Cos’è ishq mizazi? Decido che mi piace qualcuno, ma chi è che sta decidendo? È la logica, buddhi, che sta dicendo: “Mi piace questa persona, amo questa persona”. L’amore non è nella giurisdizione di buddhi. La scelta che state facendo venir fuori dal vostro intelletto non dal vostro sentimento: questo è mizazi. L’amore verso ciò che pensate, volete, desiderate, per cui lottate, per attaccarvi, per ottenerlo. L’amicizia, le relazioni, in tutte le vostre interazioni, quando cercate quell’input d’amore: tutto questo è un viaggio mentale. Se al mattino qualcuno vi sorride, siete felici di piacergli. Al mattino qualcuno vi guarda con occhi infuocati: sapete che qualcosa non va. Questa è un’interpretazione intellettuale di un sentimento che desiderate, e se non risponderà alle vostre aspettative ci sarà sconforto e anche mancanza di amore.

Poi c’è l’amore come diritto di nascita; pensate mai a come un bambino ama la madre? Un bambino non pensa mai: “Oh! Dovrei amare mia madre?”. Il sentimento è naturale, spontaneo, ed è un sentimento legittimo. Questo è ishq haqiki, il mio diritto, haq, che è naturale. Come coltivarlo? Non è necessario sviluppare nulla, non bisogna fare altro che assicurarsi che le intenzioni siano sempre positive, corrette e appropriate. Quindi queste espressioni andranno nella giusta direzione per manifestare il loro potere positivo.

Qual è la differenza tra emozione e bhakti yoga?
Penso che la persona che ha posto questa domanda non conosca la differenza tra emozione e devozione. Sono la stessa cosa, ma l’unico problema è che nella devozione state sublimando e nell’emozione vi state legando. Nell’emozione, può esserci retrocessione; nella devozione c’è sempre avanzamento.

Cos’è la devozione? Voi pensate alla devozione da una prospettiva religiosa, tuttavia la qualità essenziale della mente nella bhakti è concentrata. Dimenticate cosa state pensando, che sia Dio o il Guru, o un oggetto astratto o concreto. Rimuovendo le connotazioni religiose dal termine “devozione”, qual è lo stato della vostra mente? È dhyana, ekagrata, concentrazione, e anche questa è meditazione, meditazione consciente, meditazione vigile, meditazione a occhi aperti.

Non importa cosa sapete del bhakti yoga, nessuna parola rende giustizia. Mi chiedete solo dei due stati. Ma ce né un terzo. Bhakti yoga non è né devozione, né emozione, ma è l’espressione dell’amore positivo. Questa è la definizione ultima di bhakti yoga. Qui, cambiamo la definizione praticamente ogni mese. Niente rimane costante, tutto si evolve. Lo scorso anno ho proclamato che il bhakti yoga non dovrebbe essere conosciuto come lo yoga della devozione o dell’emozione, ma come lo yoga dell’amore più elevato.

12 May 2019, Ganga Darshan
Tratto da: http://yogamag.net/archives/2020s/2021/2101/2101aal.html


Lo Scopo Ultimo dello Yoga

 Swami Satyananda Saraswati

È vero che attraverso le pratiche di yoga si può raggiungere la salute fisica. In tutto il mondo, negli ospedali, nei centri di riabilitazione medica, negli ospedali psichiatrici e nelle carceri, lo yoga viene insegnato per il benessere dell’umanità, ma questo non è lo scopo dello yoga. La terapia dello yoga è un sottoprodotto, la pace della mente e il rilassamento sono degli effetti secondari, una vita disciplinata è un effetto secondario, non può e non deve essere l’obiettivo finale dello yoga.

La nostra generazione soffre di debolezza di comprensione. Parla di argomenti spirituali ma è radicata nella materialità, siamo radicati nella materia e nella sessualità; siamo radicati nella mente. Fu proprio per questo che la psicologia di Freud poté diventare internazionale. Solo una civiltà che soffre di povertà intellettuale può parlare di psicologia freudiana.

Se la vostra cultura non fosse caduta in basso non potreste parlarne. La sessualità può darvi la felicità? Ci credete? Potete credere nella sessualità perché tutti abbiamo la sensualità, ma la sessualità non può dare salute o pace della mente, la sessualità non può portare a un comportamento umano normale.

Se parlate di curare la mente con tecniche sessuali, state passando dall’oscurità alla morte. A meno che una cultura non sia perversa e fuorviata, a meno che una cultura non sia diventata assolutamente idiota, non può accettare che la sessualità possa essere la strada verso l’illuminazione e una salute migliore.

È grazie a questo background che oggi insegnamo yoga a tutti per la salute fisica e mentale. La nostra cultura soffre di ipertensione, stress e ansia. Per portare questa cultura a un punto di resilienza, a un punto di tranquillità e concentrazione, dobbiamo trascinare le persone allo yoga.

Due sono le forme di yoga che sono state accettate: quella essoterica e quella esoterica. La forma essoterica dello yoga è relativa al corpo fisico, alla mente e alle emozioni, ma lo yoga essoterico è solo un trampolino di lancio. Se ne avete bisogno dovreste praticarlo, ma le pratiche dello yoga esoterico sono più importanti. Nella filosofia di base dello yoga si dice che se potete gestire la vostra coscienza, se potete gestire il vostro ego, se potete gestire le esperienze, allora potete gestire anche il vostro corpo, perché questo non è l’unico corpo.

Conosci te stesso

Nella scienza dello yoga esoterico ci sono fondamentalmente e principalmente tre corpi: il grossolano, il causale e l’astrale. Questi tre sono ulteriormente divisi in dieci corpi. Considerare questo corpo come quello finale è, quindi, un errore filosofico. Durante l’arco di una vita di cinquanta od ottanta anni, si dovrebbe cercare di realizzare i corpi più importanti, profondi e sottili. Per realizzarli, è importante avere ciò che noi chiamiamo l’appropriato stato mentale.

Nella filosofia yogica parliamo di sette stati di coscienza che si riferiscono ai sette stati della mente, ultimi e ascendenti. Se preferite potete paragonarli ai sette cieli, che sono sopra di voi, ma questi sette stati della mente sono interni a voi, non esterni. Dovete comprendere come trascendere uno stato della mente e passare al successivo, e di nuovo trascendere quello e andare al terzo e infine raggiungere il settimo. Lo yoga, noto come kundalini yoga, parla degli stati ascendenti e del comportamento ascendente della coscienza.

Dovete anche comprendere che ci sono due forme di coscienza: una manifesta e l’altra immanifesta. La coscienza manifesta è nella forma di mente, ego ed emozioni. È attraverso questa coscienza manifesta che avete cognizione, ma questo non è l’unica coscienza, è la punta dell’iceberg. La coscienza immanifesta è nota come “purusha” in yoga, è anche chiamata il Sé. Quando le Upanishad, Buddha e Socrate ci parlavano di conoscere il Sè, volevano dirci di conoscere questa coscienza immanifesta.

26 Aprile 1984, Heraklio, Grecia. Pubblicato in “History of Satyananda Yoga in Greece”, Volume Uno con Swami Satyananda Saraswati.

Tratto da: http://yogamag.net/archives/2020s/2021/2101/2101ulti.html

Coltivare la Consapevolezza

 

Swami Niranjanananda Saraswati

Come dovremmo osservare noi stessi? Come possiamo iniziare a coltivare la facoltà di osservazione? Iniziamo con una semplice pratica. Quando andate a letto la sera, rivedete l’intera giornata: a che ora vi siete svegliati? Cosa avete fatto dopo? Cosa avete mangiato a colazione? Che vestiti avete indossato? Con chi avete parlato? Cosa avete letto? Che tipo di notizie avete sentito e visto? Come avete reagito e risposto alle persone e alle situazioni?

In questo modo la notte, rivedete tutta la giornata come un film. Identificate quei momenti in cui avete reagito alle persone, alle situazioni, alle aspettative, ai desideri o all’ambiente. Osservate le vostre reazioni: negative, positive, aggressive, distruttive, egoistiche, amichevoli. Ripensateci un momento e riflettete: se incontrerò di nuovo situazioni simili o uguali domani, come posso affrontarle in un modo migliore?

Andate avanti con questa pratica giorno dopo giorno, notte dopo notte, settimana dopo settimana; alla fine entro un mese, se sarete regolari e persistenti nella pratica, coltiverete uno stato mentale che sarà quello dell’osservatore della mente. Questo è un allenamento che dovete fare.

Sfortunatamente, non abbiamo mai ricevuto una formazione per gestire la nostra mente in nessun luogo, da nessuna scuola o collegio. La società non ci dà questa formazione, la nostra cultura, la nostra famiglia, la nostra scuola non ci hanno dato quel tipo di insegnamento. La nostra cultura, la nostra società, famiglia ed educazione ci hanno condizionato e definito regole diverse per avere successo nella vita materiale. La nostra educazione è un’educazione orientata al lavoro, un’istruzione orientata alle competenze; non è un’istruzione orientata alla persona.

Dovrebbe esserci equilibrio: una forma di istruzione attraverso la quale possiamo sviluppare le migliori abilità per sopravvivere nella società e un’altra forma attraverso la quale possiamo imparare a gestire le nostre risposte, le nostre reazioni. Questa integrazione deve avvenire presto: oggi o domani. Ai bambini bisogna insegnare le capacità personali per gestire la propria mente.

Il nostro lavoro principale è con i bambini. Non lavoriamo molto con gli adulti, sono troppo condizionati e arrivano con la loro serie di problemi. Una volta che i loro problemi saranno risolti, lasceranno lo yoga senza portarsi via nessuna impressione, samskara, della loro interazione con lo yoga o con la vita spirituale. Gli adulti hanno questa abitudine particolare che, indipendentemente da ciò in cui sono coinvolti, cercano sempre di vedere come il loro coinvolgimento possa renderli più soddisfatti e contenti.

I bambini non hanno nessuna aspettativa e non sono nemmeno condizionati da nessuno. Quando insegnamo loro yoga, rispondono molto bene. Si dedicano allo yoga come i pesci all’acqua e sono capaci di sviluppare appropriati samskara che sono di natura personale e sociale.

Questo è il modo per coltivare la consapevolezza che consentirà ai bambini di assorbire le impressioni e le abilità giuste e appropriate che potranno aiutarli più avanti nella vita a gestire i problemi ed affrontarli. Questo è un aspetto importante che dobbiamo considerare: come poterci allenare ad affrontare e gestire le nostre risposte mentali ed emozionali.

Non classificate nulla come buono o cattivo. Dopotutto, il mondo è un equilibrio tra buono e cattivo. Così come il giorno e la notte creano un equilibrio, felicità e sofferenza, positivo e negativo, anche buono e cattivo creano un equilibrio. Nell’oceano di cattiveria e negatività, il bene è come un’isola dove possiamo andare e riposare. Siamo circondati da un oceano di negatività con delle isole di bontà distribuite in tutto all’oceano. Dobbiamo nuotare attraverso il negativo e dobbiamo trovare la nostra terra, la nostra posizione, nel positivo. Questa è un’educazione, una capacità che possiamo impartire ai bambini e dovremmo cercare di comprendere questo concetto, perché solo allora possiamo assorbire anche i samskara corretti per sopravvivere nella vita.

Giugno 2008, Sud Africa
Tratto da: http://yogamag.net/archives/2020s/2021/2101/2101cul.html

La Melodia di Saraswati

Swami Niranjanananda Saraswati

Quando Sri Swami Satyananda fondò la Bihar School of Yoga, 57 anni fa, non lo fece per diffondere o insegnare alle persone i benefici sulla salute dell’hatha yoga, delle asana o del pranayama, come fanno tutti al giorno d’oggi, ma per creare un'associazione di persone dalla mentalità spirituale e yogica, che avrebbero vissuto i principi dello yoga e sarebbero andati più in profondità nell'esperienza dello yoga.

La Bihar School of Yoga è diventata il nucleo dell'International Yoga Fellowhip. L'International Yoga Fellowship ha rappresentato questa visione di Paramahamsaji, in cui le persone non praticano yoga ma vivono lo yoga.

Ciò che egli fondò 57 anni fa, sta prendendo forma ora. Per 50 anni c'è stato il periodo di propagazione dello yoga. Lo yoga è diventato famoso a livello globale. Quando abbiamo iniziato la nostra formazione di yoga, non c'erano quasi insegnanti di yoga nel mondo. Cinquant'anni dopo ci sono migliaia di insegnanti di yoga, praticamente in ogni Paese e città.

Quindi l'aspirazione di Sri Swamiji di istituire l'International Yoga Fellowship è stata messa in pratica con l'emergere del Secondo Capitolo dello yoga, che ha permesso alle persone di approfondire la propria consapevolezza, comprensione ed esperienza dello yoga.

Il messaggio dei bambini

Molte persone fanno parte del Secondo Capitolo, ma i principali destinatari e beneficiari sono i bambini, perchè stanno adottando il pensiero yogico nella loro vita. Per loro lo yoga è uno stile di vita; per voi lo yoga è una pratica. Per loro lo yoga è un modo di pensare e di vivere; per voi lo yoga è solo un mezzo per gestire lo stress, l'ansia e i problemi della vita. C'è una grande differenza tra ciò che attraversate voi e ciò che stanno passando i bambini. Per loro lo yoga si occupa della loro personalità. Per voi, lo yoga si occupa del vostro corpo e della mente.

Sonu ha dato un bellissimo esempio quando ha spiegato che viaggia con alcune frasi ispiratrici di Paramahamsaji. Mentre è in viaggio, cerca di vivere quelle frasi ispiratrici e questo ha cambiato tutta la sua prospettiva, comprensione e visione della vita e le sue interazioni con le persone. Questo mi rende veramente felice, vedere che ora i bambini del Bal Yoga Mitra Mandal stanno diventando consapevoli, non solo dei componenti dello yoga quali asana e pranayama, ma di qualcosa che li aiuta a raggiungere una migliore comprensione e un'esperienza più profonda della vita: una consapevolezza più integrata della vita.

Sono felice che oggi i bambini abbiano condotto questo programma di Basant Panchami. In precedenza alcune persone avrebbero chiesto quanto fosse utile l'Istituzione per la comunità e ringraziavano l'Istituzione per la sua presenza. Questo divenne la celebrazione del Giorno della fondazione. Oggi questa convenzione è stata infranta. I bambini hanno capito che lo yoga non è una pratica ma un modo di vivere. Loro affermano: "La vita è ciò che vivete nella vostra mente. Se vivete con una mente positiva, se vivete con una mente felice, la vostra vita sarà positiva e felice. Se vivete con una mente problematica, critica, negativa, la vita diventa problematica, critica e negativa. Per gestire una vita negativa, critica e malata ci avviciniamo allo yoga".

Se possiamo fare lo sforzo di coltivare il positivo, come stanno facendo adesso i bambini, non dovremmo affrontare gli aspetti negativi o avere un grande impatto di negatività, ma navigheremo attraverso la vita con felicità, saggezza e chiarezza. Questo è il messaggio dei bambini: lo yoga non è solo per la nostra emancipazione, illuminazione, salute e pace mentale; è anche una connessione con l'ambiente, con la natura e il modo in cui interagiamo con il nostro ambiente, la natura, la società e l'universo.

Occorre compiere passi positivi per migliorare non solo le nostre proprie qualità ma anche la qualità del nostro ambiente e società. Per questo ognuno deve avere un sankalpa, una risoluzione, una ferma determinazione. La scelta di prendere questa decisione ferma spetta a voi. Deve sorgere dalla vostra profonda interiorità e dovete avere un sentimento verso questo sankalpa, per ottenere il meglio, la purezza, la semplicità, la saggezza e la chiarezza. Non solo per raggiungerlo, ma anche per applicarlo nelle interazioni e nel comportamento per migliorare un po' il vostro mondo.

In questo modo, continuate ad aumentare la percentuale di positività dell'un per cento alla volta. Non cercate di aumentare la positività del dieci, venti o del cento per cento. L'un per cento, se ottenuto su base quotidiana, alla fine vi farà vincere la sfida.

Quindi, auguro a tutti il meglio per il vostro sforzo nello yoga, il meglio degli sforzi a tutti gli aspiranti di yoga in questo giorno di Basant Panchami, in cui la saggezza e l'azione si uniscono per creare una bellissima melodia di Saraswati.

30 Gennaio 2020, Basant Panchami, Ganga Darshan

Tratto da: http://yogamag.net/archives/2020s/2021/2101/2101mel.html