Swami Niranjanananda Saraswati
Molte
persone mi hanno chiesto se un atteggiamento interrogativo è dannoso
per guru
bhakti,
e io ho dato alcune risposte. Poi ho riflettuto sulle risposte che ho
dato, se fossero corrette o meno. La connessione con il guru
non è una connessione intellettuale, e relegarla a una relazione e
connessione intellettuale e logica non è proprio il tipo di
connessione che queste due persone cercano.
Una
connessione intellettuale, razionale, di discussione potete averla
con chiunque. Uno studente fa sempre questo con l’insegnante e non
c’è niente di sbagliato, per chiarire i propri dubbi. Per chiarire
i propri dubbi occorre anche ascoltare. Dovete anche ascoltare, non
solo parlare. E accettare sia ciò chè è sbagliato sia ciò che è
giusto, al fine di intraprendere il sentiero corretto.
Quindi
la logica è sempre applicabile, le domande sono sempre applicabili,
ma poi la mia domanda è: “Avete la saggezza per fare la domanda?”.
Uno studente del secondo o terzo anno di scuola fa domande sulla
teoria atomica e sulla teoria nucleare e vuole comprenderle: questo
non è possibile. Fare domande a riguardo è inutile. Allo stesso
modo, anche nella vita spirituale e nello yoga,
dovete applicare la saggezza di porre domande che siano rilevanti per
il vostro livello, non su qualcosa che avverrà dieci anni dopo:
chakra
e kundalini,
tutti chiedono di questi argomenti. Se avete la saggezza di porre la
domanda giusta, il Guru
vi darà la risposta giusta. E se non avete la saggezza e fate
domande inappropriate, sarete respinti, la porta si richiuderà, così
semplicemente.
La
relazione tra Guru
e discepolo trascende la logica e l’intelletto, è una connessione
che si basa sul sapere di appartenere, una connessione sull’essere
consci che mi fido, sono supportato, guidato e ispirato dal mio
Maestro. Quando si arriverà ad avere queste sensazioni, non si
faranno mai domande al guru.
Fino ad oggi non ricordo di aver chiesto mai nulla al mio Guru:
grazie a quella connessione interiore, la logica è stata aggirata,
quindi nessun problema.
Cos’è ishq haqiki?
Il termine arabo ishq significa amore e ci sono due parole associate all’amore in arabo. Ishq mizazi, l’amore che viene dalla testa, e ishq haqiki, l’amore che è il nostro diritto di nascita. Vediamo ora le differenze tra le due espressioni.
Cos’è
ishq mizazi? Decido che mi piace qualcuno, ma chi è che sta
decidendo? È la logica, buddhi,
che sta dicendo: “Mi piace questa persona, amo questa persona”.
L’amore non è nella giurisdizione di buddhi.
La scelta che state facendo venir fuori dal vostro intelletto non dal
vostro sentimento: questo è mizazi. L’amore verso ciò che
pensate, volete, desiderate, per cui lottate, per attaccarvi, per
ottenerlo. L’amicizia, le relazioni, in tutte le vostre
interazioni, quando cercate quell’input d’amore: tutto questo è
un viaggio mentale. Se al mattino qualcuno vi sorride, siete felici
di piacergli. Al mattino qualcuno vi guarda con occhi infuocati:
sapete che qualcosa non va. Questa è un’interpretazione
intellettuale di un sentimento che desiderate, e se non risponderà
alle vostre aspettative ci sarà sconforto e anche mancanza di amore.
Poi
c’è l’amore come diritto di nascita; pensate mai a come un
bambino ama la madre? Un bambino non pensa mai: “Oh! Dovrei amare
mia madre?”. Il sentimento è naturale, spontaneo, ed è un
sentimento legittimo. Questo è ishq haqiki, il mio diritto, haq, che
è naturale. Come coltivarlo? Non è necessario sviluppare nulla, non
bisogna fare altro che assicurarsi che le intenzioni siano sempre
positive, corrette e appropriate. Quindi queste espressioni andranno
nella giusta direzione per manifestare il loro potere positivo.
Qual è la differenza tra emozione e bhakti yoga?
Penso
che la persona che ha posto questa domanda non conosca la differenza
tra emozione e devozione. Sono la stessa cosa, ma l’unico problema
è che nella devozione state sublimando e nell’emozione vi state
legando. Nell’emozione, può esserci retrocessione; nella devozione
c’è sempre avanzamento.
Cos’è
la devozione? Voi pensate alla devozione da una prospettiva
religiosa, tuttavia la qualità essenziale della mente nella bhakti
è
concentrata. Dimenticate cosa state pensando, che sia Dio o il Guru,
o un oggetto astratto o concreto. Rimuovendo le connotazioni
religiose dal termine “devozione”, qual è lo stato della vostra
mente? È dhyana,
ekagrata,
concentrazione, e anche questa è meditazione, meditazione
consciente, meditazione vigile, meditazione a occhi aperti.
Non
importa cosa sapete del bhakti
yoga,
nessuna parola rende giustizia. Mi chiedete solo dei due stati. Ma ce
né un terzo. Bhakti
yoga
non è né devozione, né emozione, ma è l’espressione dell’amore
positivo. Questa è la definizione ultima di bhakti
yoga.
Qui, cambiamo la definizione praticamente ogni mese. Niente rimane
costante, tutto si evolve. Lo scorso anno ho proclamato che il bhakti
yoga
non dovrebbe essere conosciuto come lo yoga
della devozione o dell’emozione, ma come lo yoga
dell’amore più elevato.
12 May 2019, Ganga Darshan
Tratto da: http://yogamag.net/archives/2020s/2021/2101/2101aal.html