venerdì 21 marzo 2014

Yoga Panorama 2014 n.1

Presentazione rivista 'Yoga Panorama'

Nasce Yoga Panorama, la rivista dell'associazione
Centro Hara – Scuola di Yoga Riviera delle Palme 

“Yoga Panorama” nasce con lo scopo di portare a conoscenza e fornire informazioni approfondite relative alle attività dell'associazione e, soprattutto, per far conoscere l’anima stessa dell’associazione: promuovere lo “Yoga” così come tramandato ed insegnato dai nostri Maestri.
Anche se al giorno d’oggi si può trovare un centro yoga quasi in ogni angolo del globo (negli Sati Uniti sembra che quasi il 10% della popolazione, pari a 20/25milioni di persone, pratichi yoga; mentre in Italia siamo il 2% della popolazione e nonostante sembri un dato minimo, si parla pur sempre di 1milione/1milione e 400 mila persone) c’è tuttora molta confusione riguardo a cosa sia veramente lo Yoga, ai suoi effetti sull’essere umano, ai suoi campi di applicazione, alle ricerche scientifiche  e sperimentazioni che sono state fatte su questa disciplina.
Tramite questa rivista l’associazione vuole dare il suo piccolo contributo per far conoscere e divulgare quella visione dello Yoga conosciuta nel mondo come  Satyananda Yoga - Bihar Yoga.
Per raggiungere questo scopo la rivista Yoga Panorama utilizzerà i seguenti metodi e supporti di lavoro:
  Pubblicazione di articoli provenienti dal sito www.yogamag.net, tradotti in lingua italiana*;
  Pubblicazione  di articoli o estratti di articoli tratti dalle opere di Swami Shivananda  Saraswati**;
  Pubblicazione e traduzione di estratti di articoli provenienti da riviste scientifiche on-line, come l’americana PubMed o similari, su ricerche scientifiche riguardanti lo Yoga;
  Pubblicazioni di eventuali articoli o estratti provenienti dalla stampa italiana o estera riguardanti lo yoga,
  Pubblicazione di articoli scritti dai soci sulle proprie impressioni e/o sensazioni riguardanti lo Yoga. 
La rivista Yoga Panorama viene pubblicata in forma cartacea e distribuita a tutti i soci del Centro Hara - Scuola di Yoga Riviera delle Palme, mentre on-line sarà disponibile per tutti gli interessati sul blog: www.yogapanorama.blogspot.it

Nella rivista verranno trattati i seguenti argomenti/rubriche:

Scopi e visione dello yoga; le applicazioni dello yoga nella vita quotidiana; il benessere psicofisico e lo yoga; ricerche e sperimentazioni dello yoga in campo medico e scientifico; lo yoga in relazione alla spiritualità e alle religioni; lo yoga nel mondo dei media; eventi yoga organizzati dall’associazione e da altre organizzazioni in Italia e nel mondo.
La pubblicazione, le traduzioni e la redazione della rivista (cartacea e on-line) è frutto del lavoro di karma yoga dei soci del Centro Hara – Scuola di Yoga Riviera delle Palme
Buona lettura!

Il Presidente
Sw. Chidprakash Saraswati
(Sauro Banchetti)

- Yoga Panorama è disponibile anche in versione epub per ipad e reader gratuitamente per tutti i soci del Centro Hara che ne faranno richiesta inviando una mail a: yogasbt@gmail.com

Yoga Panorama è una rivista trimestrale che nasce dal lavoro di karma yoga dei soci del Centro Hara  Scuola di Yoga Riviera delle Palme.

Per ricevere la rivista in formato cartaceo occorre essere soci del Centro Hara - Scuola di Yoga Riviera delle Palme.


* dietro permesso scritto della Bihar School of Yoga

** per tutte quelle pubblicazioni di cui si è ricevuto il permesso di pubblicazione.

La Risata


50° anniversario della Bihar School of Yoga e Convegno Mondiale dello Yoga

Swami Chidprakash Saraswati

Nell’anno appena trascorso, il  2013, tra il 23 e il 25 ottobre alla Bihar School of Yoga a Munger (India) si è commemorato il 50° anniversario della fondazione della scuola che è culminato con la celebrazione del  "Convegno Mondiale di Yoga”.

Il convegno si è svolto al "Polo Ground" di Munger dove hanno partecipato più di 18.000 delegati provenienti da tutto il mondo: capi spirituali, scienziati, dottori, educatori e personaggi di spicco di ogni ambito della vita hanno condiviso le proprie conoscenze ed ispirazioni. 

Durante il convegno si sono tenute conferenze, discussioni di gruppo, presentazioni, dimostrazioni pratiche ed incontri per discutere i principi e le tecniche dello yoga e la loro influenza sugli individui e sulla società.

Molte richieste di partecipazione sono state respinte a causa del gran numero di partecipanti, e molti insegnanti di yoga hanno dovuto rinunciare a partecipare in quanto i corsi, generalmente, iniziano in questo periodo dell’anno.

Il convegno inoltre è stato seguito in streaming sul web,  da circa 15.000 persone.

A parte il successo organizzativo e di partecipazione che è stato enorme e perfetto in ogni dettaglio, senza intoppi e problemi di sorta, il convegno, tramite il suo organizzatore Swami Niranjananda Saraswati (per noi Swamiji o Sw. Niranjan) ha gettato le basi di come dovrà essere l'approccio allo yoga nel prossimo ventennio.

L'ultimo giorno del convegno Swami Niranjan ha riepilogato la sequenza degli eventi che hanno portato all'organizzazione del convegno stesso. Si riportano, di seguito, le parole di Swamiji:

Il I° convegno sullo yoga organizzato da Swami Shivananda.
Il primo convegno, presieduto da Swami Shivananda, si tenne nel 1953 a Rishikesh. In quell’occasione vennero resi pubblici i concetti, le pratiche ed i principi dello yoga. A quel tempo la visione di Swami Shivananda era che ogni persona potesse condurre una vita divina: “non si può essere assorbiti, coinvolti ed intrappolati solo dalla vita materiale ma si può anche fare lo sforzo di realizzare la natura più elevata, sviluppare le potenzialità nascoste e condurre una vita divina”. È con questo sankalpa che Sri Swami Shivananda condusse il primo Convegno Mondiale sullo Yoga.

È necessario comprendere che nel 1953 lo yoga era un argomento sconosciuto in India così come nel resto del mondo. Lo yoga era visto principalmente come una pratica per yogi e reclusi che vivevano lontano dalla società, volti ad ottenere l’illuminazione: questa era la concezione che si aveva dello yoga. Sri Swami Shivananda fu il primo a dire: “Lo Yoga è per lo sviluppo della natura umana, lo yoga è per la coltivazione delle qualità di testa, cuore e mani”.

Il II° convegno sullo yoga organizzato da Swami Satyananda.
Il secondo Convegno Mondiale sullo Yoga si tenne nel 1973 a Munger, presieduto da Sri Swami Satyananda. A quel tempo la diffusione dello yoga a livello globale era il punto centrale. Sri Swami Satyananda ebbe sempre il pensiero, la visione, che lo yoga dovesse essere insegnato da persone che abbiano perfezionato lo yoga nella loro vita, non da comuni insegnanti di yoga. Fu in grado di prevedere che in futuro ci sarebbero state centinaia e migliaia di “insegnanti di yoga da libro”, che prendono in mano un libro, guardano alcune posture, iniziano ad insegnare alle persone e sostengono di conoscere lo yoga. Oggi vediamo che questo accade praticamente in ogni parte dell’India ed in ogni parte del mondo.

Prevedendo ciò che poi è accaduto, Sri Swami Satyananda iniziò a formare i sannyasin allo yoga. Fu Sri Swami Satyananda che combinò sannyasa e yoga.

Dopo il Convegno del 1973 il movimento dello yoga nel mondo fece passi da gigante: molti centri, ashram ed insegnanti di tutto il mondo iniziarono a diffondere il sistema di yoga visualizzato da Sri Swamiji. La cosa andò avanti per un po’ di tempo: la diffusione dello yoga, la ricerca sullo yoga, la scoperta dello yoga e lo studio dei modi per l’applicazione dello yoga nella vita e nella società.

Il III° convegno sullo yoga organizzato da Swami Niranjanananda.
Il terzo Convegno Mondiale sullo Yoga si tenne nel 1993 a Munger. Nel Convegno del 1993 l’enfasi fu nella creazione di una “Carta globale dello yoga”. In accordo alla “Carta”, il punto focale era la realizzazione di progetti per aiutare lo sviluppo sociale, lo sviluppo dell’individuo e la stimolazione della creatività umana.

Dopo questo convegno lo yoga arrivò nelle differenti aree e strati della società, in campi professionali ed industriali, nella medicina ed in altre professioni ed in varie organizzazioni come nell’esercito. Le pratiche di yoga furono applicate anche per il beneficio delle persone che soffrono di particolari bisogni e problemi. Così lo yoga ha guadagnato stabilità, ha guadagnato uno status ed uno scorcio di ciò che lo yoga può fare fu visto nel terzo Convegno Mondiale sullo Yoga.

Ora, vent’anni dopo, stiamo presentando il IV° convegno mondiale sullo yoga.
Ho riflettuto in  merito al punto centrale del Convegno. Quale dovrebbe essere? Vi ho osservati tutti: i sannyasin, gli studenti, i visitatori, gli ospiti, tutti sono passati sotto il mio scanner. Anche se non ho potuto vedervi, anche se non vi ho potuto incontrare regolarmente o giornalmente, ognuno di voi è passato sotto il mio scanner. Non solo quelli che si trovano qui in ashram ma anche coloro che vivono lo yoga nella società, dagli ultimi vent’anni ad oggi. Ho osservato come state vivendo lo yoga, cosa avete raggiunto, quanti progressi avete fatto. La fotografia mi dice che dobbiamo di nuovo rifocalizzare le nostre energie, le nostre intenzioni ed il nostro impegno per coltivare la consapevolezza spirituale e le qualità spirituali all’interno di noi stessi.

Per questa rifocalizzazione bisogna essere sinceri, bisogna essere seri riguardo a ciò che si fa ed occorre impegno. Sto usando queste tre idee per questo Convegno perché, dopo tutto, abbiamo una ricchissima eredità e tradizione, una ricchissima collezione d’insegnamenti dataci da Sri Swami Shivananda e da Sri Swami Satyananda.

La mia domanda per tutti voi è: quanto seguite questi insegnamenti? Questa è la mia domanda, pensateci. Se dite “pratico regolarmente yoga”, cosa fate effettivamente? Io non considero le asana come yoga, non considero il pranayama come yoga, non considero kundalini o kriya come yoga. Le persone praticano le asana per ottenere flessibilità o per sentirsi leggeri. Le persone praticano meditazione per fermare il chiacchiericcio delle loro menti agitate, non per coltivare la forza inerente al loro carattere, o per la chiarezza mentale, la saggezza e la conoscenza. Quindi, dov’è la sincerità nel nostro approccio allo yoga? Dov’è la serietà nel nostro approccio allo yoga? Dov’è l’impegno nel nostro approccio allo yoga? Si viene in ashram per divertirsi, per passare dei bei momenti, ma questo non è sufficiente. Potete divertirvi molto di più a Disneyworld. L’ashram non è Disneyland.

L’ashram è un luogo dove cercare di vivere e di fare esperienza degli insegnamenti dei maestri. L’ashram è un luogo dove imparare ad osservare e a superare, a trasformare e trascendere le proprie debolezze, i tratti negativi e le lacune. L’ashram è un luogo dove si può cercare di diventare consapevoli della forza interiore che può essere coltivata per rendere la vita più semplice e migliore. Ma noi siamo così invischiati con le nostre menti, con i nostri piaceri e dispiaceri, le ambizioni, le necessità ed i desideri che il fulcro della meta è perso. Dov’è la sincerità in questo? Dov’è l’impegno in questo? Dov’è la serietà in questo?

Quindi, insieme allo yoga, il tema del Convegno del 2013 sarà: le qualità che consentono all’individuo di progredire nella vita spirituale. Quali sono queste qualità? La sincerità, la serietà e l’impegno. Le parole importanti di questo Convegno sono solo queste tre.

Ciò che auspichiamo è che le indicazioni, il sankalpa, del Convegno Mondiale dello Yoga del 2013 tenutosi alla Bihar School of Yoga, esposto da Swami Niranjan, possa essere realizzato da ognuno al fine di rendere la vita quotidiana piena e completa.

Noi, insegnanti e collaboratori del Centro Hara, Scuola di Yoga Riviera delle Palme, cercheremo di concentrare al meglio le nostre energie e i nostri sforzi affinché il 2014 e gli anni a venire possano essere all’insegna di queste tre qualità: sincerità, serietà, impegno con l’augurio che questo divenga anche l’obbiettivo per tutti i soci, simpatizzanti, studenti.

Buona pratica!

Il mal di schiena

Dr. Swami Shankardevananda Saraswati


Il mal di schiena e l’ernia al disco sono i problemi principali del mondo moderno, e la medicina moderna riesce a fare ancora molto poco per alleviarli. Molte persone si rivolgono allo Yoga che offre un metodo sorprendentemente semplice, quanto efficace, per rimuovere il dolore intenso ed invalidante del mal di schiena e della sciatica, e per prevenire la loro ricomparsa.

Il mal di schiena
Probabilmente la principale causa del mal di schiena è la tensione. Nell’attuale mondo frenetico molte persone si sentono minacciate dall’ambiente in cui vivono e dalla loro situazione lavorativa. Questo stato di tensione mentale provoca rigidità al collo, alle spalle e ai muscoli della schiena. Quando ci sentiamo minacciati, stringiamo i denti e alziamo le spalle in maniera difensiva. Ci chiudiamo nei confronti dell’esterno e questo comporta il curvarsi della schiena e delle spalle. Questo riflesso inconscio deve essere corretto con la consapevolezza ed il rilassamento.

Un'altra causa dei dolori alla schiena tipici del mondo moderno, è legata all’avvento dell’arredamento. Sedie e materassi a molle favoriscono una postura scorretta ed indeboliscono i muscoli della schiena tanto da provocare ernie al disco e sciatica. Quando si è seduti su una sedia non è possibile mantenere la schiena ben dritta per un lungo periodo di tempo. Questo fa sì che, per compensare la cattiva postura, i muscoli del collo e delle spalle si irrigidiscano per impedire una curvatura eccessiva.
Una spina dorsale forte è indispensabile per la salute. Le posizioni di yoga favoriscono una colonna spinale forte e rilassata. Questo permette al prana di fluire liberamente ed agli impulsi nervosi di muoversi senza ostacoli. Asana di yoga come makarasanabhujangasana edhanurasana rafforzano la colonna vertebrale e la schiena. Sedere in una posizione a gambe incrociate, come sukhasanasiddhasana o padmasana, mantengono la schiena dritta e sono di grande aiuto per coloro che soffrono di mal di schiena e di sciatica.

Le cause del mal di schiena
Al giorno d’oggi le principali cause del mal di schiena sono:

1. lesioni da torsione, sollevamento o schiacciamento;
2. degenerazione della schiena, derivante da cause congenite o acquisite o da spondilosi lombare;
3. malattie spinali, sottoforma di infiammazioni, tumori o morbo di Paget delle ossa;
4. febbri come influenza o disordini addominali, dello stomaco, del duodeno, del pancreas o del tratto urogenitale;
5. idiopatica (causa sconosciuta) come fibrositi, miofasciti, contusioni sacro-iliache, ecc.

Ernia al disco
Questo fenomeno comune è la principale causa del mal di schiena.
Il disco si trova tra le vertebre spinali ed è composto da un anello fibroso di tessuto, chiamato corona circolare, che contiene un fluido detto nucleo polposo. Il disco sostiene le vertebre e permette che abbia luogo il movimento della colonna vertebrale. L’ernia del disco è causata dal prolasso dei costituenti del disco. L’anello o il nucleo fuoriescono dalla loro posizione normale. Possono, quindi, premere sul midollo spinale causando mal di schiena, o sulle radici dei nervi causando mal di schiena e/o la sciatica (il dolore parte dai glutei scendendo nella parte posteriore delle gambe). Il prolasso di solito avviene prima o dopo la V° vertebra lombare, a livello della cintola. E’ accompagnato dal gonfiore che ne peggiora i sintomi; questo generalmente scompare con il tempo, permettendo al disco di ritornare al proprio posto. Se il gonfiore è serio, il disco può rimanere prolassato, interferendo sulle funzioni del midollo spinale e dell’articolazione delle vertebre. Questo provoca indebolimento permanente del disco e se è tornato al suo posto può scivolare nuovamente a causa di un minimo sforzo, a meno che non venga rafforzato attraverso lo yoga e rivitalizzato con il prana.

L’ernia al disco è solitamente dovuta allo sforzo del sollevamento di un peso con la schiena curva, che ha comportato lo strappo di un legamento lungo le vertebre. Un movimento sbagliato ne è quindi la causa principale. Quando si solleva qualcosa la schiena deve essere dritta e le ginocchia piegate. Bisogna utilizzare la forza delle gambe e delle anche piuttosto che della schiena. L’ernia al disco è causata anche dall’aumento della pressione all’interno del’anello con versamento del liquido, o dalla degenerazione dei legamenti dovuta a vecchiaia o malattia.

Il primo sintomo di ernia al disco è un’improvvisa comparsa di dolore intenso; anche se il dolore può essere lieve in un primo momento ed aumentare con il tempo. Il paziente può rimanere bloccato nella posizione piegata in avanti con il mal di schiena o con la sciatica. Attacchi successivi possono comparire improvvisamente e spesso a seguito di un evento banale come un colpo di tosse o uno sforzo leggero. Il dolore si aggrava con lo sforzo o con una pozione curva.

Trattamenti medici
Il trattamento medico consiste nell’applicazione di calore nella zona interessata, di analgesici per il dolore e di esercizi per rafforzare i muscoli. Per trattare il prolasso, la scienza medica da tre possibilità:

1. riposare su un letto duro, realizzato mediante assi di legno poste sotto un sottile materasso (questo è il tipo di letto usato negli ashram). Se si tratta di un attacco grave, il paziente deve rimanere a letto per tre settimane. Per gli attacchi meno gravi si usano degli speciali corsetti, e nei casi più lievi, viene chiesto al paziente di evitare di chinarsi e fare sollevamenti.

2. Può essere eseguita una riduzione con trazione o con una manipolazione per aprire lo spazio del disco in modo da permettere al prolasso di tornare in posizione. Questo riduce anche il dolore. La manipolazione, fatta in modo corretto, si rivela uno strumento prezioso, ma in presenza di sciatica generalmente viene evitata. In alternativa, per ridurre il dolore, può essere iniettato un anestetico locale.

3. La rimozione con tecniche chirurgiche ha una percentuale di successo dell’80%. Viene consigliata dal medico solo nel caso in cui gli attacchi siano gravi, ricorrenti, invalidanti e persistenti nonostante l’uso di altre forme di trattamento. Potrebbe lasciare il paziente permanentemente disabile, con la spina dorsale fusa, e deve essere evitata a meno che gli altri trattamenti non si fossero rivelati inefficaci. 

Dopo il trattamento medico, la riabilitazione comprende l’educarsi al sollevamento di un oggetto a partire dai fianchi e non dalla schiena, e ad esercizi (dei piegamenti all’indietro) per rafforzare i muscoli. Questi esercizi sono per molti versi simili allo yoga e ridonano elasticità e forza ai muscoli. Ai pazienti si raccomanda di continuare a dormire su di un materasso duro.

Trattamento con lo yoga
Attraverso la pratica dello yoga combinata con la competenza medica, la schiena si rafforzerà, e si eviteranno problemi futuri. Questa è la vera medicina preventiva. Le asana di estensione indietro sono utili nel trattamento dell’ernia al disco e della sciatica, in quanto esercitano una trazione nella zona e, rafforzando e distendendo i muscoli, rilassano gli spasmi muscolari e liberano i nervi compressi. Allo stesso tempo riforniscono di prana l’area interessata.

Le seguenti tre posizioni dovrebbero essere praticate regolarmente con consapevolezza e rilassamento, per il sollievo e la cura di tutti i problemi alla schiena: makarasana, la posizione del coccodrillo; bhujangasana, la posizione del cobra e dhanurasana, la posizione dell’arco. Ci sono inoltre altre asana di estensione indietro che possono essere usate per rafforzare la schiena, ad esempio: sarpasana, la posizione del serpente; shalabhasana, la posizione della locusta;ushtrasana, la posizione del cammello; supta vajrasana, la posizione del fulmine dormiente;chakrasana, la posizione della  ruota e ardha matsyendrasana, la mezza torsione spinale. Tutte queste posizioni offrono gli stessi benefici per i problemi alla schiena. Tuttavia, un paio di posizione ben fatte e praticate regolarmente, sono preferibili a tante posizioni assunte velocemente senza la giusta consapevolezza ed il giusto rilassamento. Tutte le asana menzionate sopra, possono essere trovate in “Asana Pranayama Mudra Bandha”, pubblicato dalla Bihar School of Yoga.

Mentre si ha mal di schiena o sciatica vanno evitati i piegamenti e le flessioni in avanti. Questi potranno essere fatti più avanti, quando la schiena sarà più forte e libera dal dolore. Per rafforzare la schiena il più rapidamente possibile, praticate makarasana ogni volta che se ne ha la possibilità, quando leggete un libro, guardate la tv, ecc. Questa posizione rilassa tutto il corpo ed elimina il dolore. In questa posizione siate consapevoli delle zone in cui si avverte dolore e provate a dirigere il prana in quell’area. Immaginate questo prana come un flusso dorato, caldo, formicolante, che scorre per rivitalizzare ed eliminare tutti i disturbi.

Mentre praticate una qualsiasi estensione indietro, ricordate di sentire la colonna vertebrale. Sentite le vertebre e i dischi muoversi, massaggiando l’anello fibroso interno, rendendolo forte e fermo. Quando queste posizioni vengono praticate come integrazione al trattamento medico, la velocità di guarigione e la rimozione dei sintomi, aumenta. In questo modo potrete beneficiare al meglio di entrambe le scienze, lo yoga e la medicina.

Benefici fisici delle asana di estensione indietro
La colonna vertebrale ed i dischi tra le vertebre diventano forti e flessibili. Questo fa sì che i dischi si mantengano il più possibile in salute e non si schiaccino o indeboliscano, evitando il verificarsi dello slittamento. Possono essere sistemate e corrette le deformità della colonna vertebrale e la postura; ad esempio la curvatura della spalle viene eliminata.

La colonna vertebrale viene massaggiata. I nervi che fuoriescono dal canale spinale possono passare attraverso le vertebre senza impedimenti. Se non viene svolto un esercizio regolare, è possibile che le vertebre o un disco si spostino fuori posizione andando a premere su un nervo spinale, impendendo così il flusso vitale delle correnti nervose. Le asana di estensioni indietro aumentano anche il flusso di sangue nella colonna vertebrale, garantendo un buon apporto di sostanze nutritive. Questo avviene in quanto durante l’asana il sangue viene spinto fuori e quando si rilassa la posizione il nuovo sangue che arriva stimola l’eliminazione delle impurità proprie di un sistema venoso solitamente lento. Questo incoraggia il massimo funzionamento dei nervi, così da avere effetti sulla salute dell’intero corpo.

Il sistema nervoso autonomo è riequilibrato e tonificato dall’azione del supplemento di sangue e dagli effetti massaggianti.

I muscoli della schiena vengono rafforzati e nutriti dall’incremento del flusso di sangue. Il mal di schiena è velocemente e facilmente rimosso. La postura viene riadattata e corretta, rimuovendo le deformità spinali. Il mal di schiena viene rimosso rilassando le tensioni muscolari, liberando la compressione dei nervi spinali e rimuovendo la fatica fisica generale.

L’ernia del disco può essere eliminata creando una trazione, ma è preferibile avere un insegnate che vi aiuti in queste asana, almeno le prime volte.

I reumatismi ed altre cause del mal di schiena vengono prevenute e rimosse dall’azione di queste asana sui punti di giunzione della colonna vertebrale con il resto del corpo. Questo mantiene flessibilità ed efficienza in tutto il sistema muscolo-scheletrico.

Tutto il corpo acquista salute per mezzo di queste potenti asana. Gli organi addominali vengono massaggiati e manipura chakra, il centro pranico del corpo, viene stimolato e riequilibrato. I polmoni vengono completamente riempiti e massaggiati, puliti ed allungati. Il cuore è stimolato e ripulito. Il sangue è purificato in maniera più efficiente dai polmoni, dai reni e dal fegato. Il cervello beneficia di un maggior afflusso di sangue. Il massaggio del midollo spinale incrementa inoltre le funzioni cerebrali. Quando il midollo spinale ed il cervello sono rilassati e l’intero corpo è tonificato, i problemi alla schiena scompaiono.

Gli effetti sul Prana
Le asana di estensione indietro aumentano il prana agendo sul midollo spinale e sul plesso solare. Le manifestazioni fisiche in queste aree praniche principali sono di rivitalizzazione, di assenza di ostruzione e di pulizia. Il midollo spinale è il veicolo di sushumna, la nadi centrale del corpo. È il veicolo del sistema nervoso autonomo, la manifestazione fisica delle nadi ida e pingala. Il plesso solare è la manifestazione fisica di manipura chakra, dove il prana viene generato, conservato e distribuito. Quando il prana viene generato dal plesso solare, la schiena rimane naturalmente dritta in quanto il flusso di energia nella spina dorsale è come un’asta, che sostiene le vertebre e scorre in ogni parte del corpo, mantenendolo in buona salute e prevenendo le malattie. Si comprende così quanto sia prezioso lo Yoga come strumento di cooperazione con la medicina moderna e i sistemi di guarigione in generale.

Il lato spirituale
Quando siete bloccati dal mal di schiena o dall’ernia al disco come potete aiutare il vostro prossimo? Avete voi bisogno di essere aiutati a ritrovare salute e vitalità. Quando il corpo e la mente funzionano come un’unità armonica ed il prana fluisce liberamente, i centri psichici si aprono. Questi centri sono i chakra, localizzati nel midollo spinale. Ma se avete problemi spinali o mal di schiena, non è possibile aprire questi centri in modo sano. In primo luogo la colonna vertebrale deve diventare forte e dritta, e la mente sana. Solo così si possono raggiungere i più alti livelli di consapevolezza che sono il diritto naturale di ognuno.

Salute, armonia e pace

Swami Niranjanananda Saraswati

Qual è la definizione di un perfetto essere umano? Cosa vuol dire quando differenti esseri illuminati ci dicono che abbiamo la capacità di diventare un perfetto essere umano, un essere illuminato?

La risposta a questa domanda non giace in alcuna filosofia, apparato di credenze o religione, ma se osservate il percorso della vostra vita troverete la risposta, a cominciare dal momento in cui siete stati concepiti. L’unione tra i genitori non è stata solo fisica ma anche emotiva. Essi hanno sperimentato intenso amore ed estasi ed è stato piantato il seme del corpo quando entrambe le forze, il maschile ed il femminile, hanno sperimentato quest’unità. Questo è il nostro karma originario, il samskara o impressione originario. Possiamo aver creato confusione successivamente, ma la prima impressione in questa vita è stata di unione, gioia, amore e vicinanza. Se quest’esperienza può essere rivissuta, allora ha luogo l’illuminazione, non solo dello spirito, ma anche della mente e del corpo.

Dopo che il seme della vita è stato piantato nell’utero della madre, la shakti, la forza della creazione diviene responsabile di governare la crescita del seme in un corpo umano. Quando la shakti è pura, armoniosa e canalizzata, fornisce ulteriori impressioni, samskara e attitudini, che ci aiutano a trovare la salute, l’armonia e la pace. La salute è fisica, l’armonia è mentale, la pace è spirituale, e un corpo in salute, una mente armoniosa ed uno spirito in pace sono la definizione del perfetto essere umano. Analizzeremo ora questi tre aspetti uno alla volta.

La visione yogica della salute
Dalla prospettiva yogica, la salute fisica è la gestione delle differenti condizioni fisiologiche che si presentano, sia sotto forma di una semplice affezione che di una malattia che minacci la nostra vita.
L’obiettivo dello yoga per quanto riguarda la salute, non è l’eliminazione o la cura del problema, ma la gestione di questa condizione. Dopo tutto il nostro corpo è soggetto a condizioni mutevoli, a cambiamenti dello stato di salute, a cambiamenti ambientali e reagisce a questi cambiamenti positivamente o negativamente.

Se il corpo reagisce in maniera positiva ad un cambiamento nella dieta o nell’ambiente, come l’inquinamento, allora direte: “Ho un sistema immunitario molto forte e nulla incide su di me. Mi sento in salute, mi sento forte, mi sento felice”. Ma se risponde in modo negativo allora comincerete ad avere problemi respiratori, problemi cardiaci o altri sintomi che conosciamo e riconosciamo come malattie.

Il nostro obiettivo è convertire le risposte negative del corpo in risposte positive. Quindi non è il trattamento o la cura o l’eliminazione della malattia che indica la salute, ma la corretta gestione delle condizioni fisiologiche. Potete anche soffrire di una malattia che minaccia la vostra vita, ma se siete in grado di gestirla in maniera appropriata, non vi è minaccia di vita perché potete sconfiggerla.

I cinque corpi
Un altro fattore da considerare è che, benché la malattia sia fisica, nel nostro corpo ci sono cinque differenti “corpi” che convivono. Proprio come lo yogurt e il burro sono contenuti nel latte, ma non si possono vedere finché il latte non passa nella zangola, allo stesso modo anche il nostro corpo ha differenti modi di espressione. Nel sistema yogico il corpo fisicamente manifesto è conosciuto come annamaya kosha ed al suo interno c’è pranamaya kosha, la dimensione dell’energia. Contenuto nel pranamaya  vi è manomaya kosha, la dimensione mentale; nel manomaya c’è vijnanamaya kosha, la dimensione della mente trascendentale e all’interno di questa mente trascendentale vi è l’esperienza di anandamaya kosha, il corpo beatitudine.

Perciò quando lavorate sul corpo fisico state anche influenzando ed alterando la vitalità, la mente, la dimensione psichica e anche anandamaya. Questa reazione a catena, che parte a livello fisico, in realtà finisce a livello spirituale, e le tecniche dello yoga che insegnamo alle persone non vanno solo ad aiutarle fisicamente, ma anche mentalmente e spiritualmente. Questo è il concetto di gestione yogica, la vera terapia yogica, che porta salute a livello più esterno e armonia a livello mentale. Quest’armonia della mente è il fattore cruciale nella nostra vita.

Onde sull’oceano della mente
Pensieri, desideri, sentimenti ed emozioni sono onde sulla superficie dell’oceano della mente. Essi sono le vritti, non sono la mente. La mente è pura energia e le vritti sono le onde sulla sua superficie, che interagiscono con l’ambiente e le persone in esso.

Le esperienze della mente sono soggette alle situazioni in cui ci troviamo e alle influenze dell’ambiente, che sono create principalmente dalle persone. Nello yoga diciamo che siamo noi a creare il nostro ambiente, volontariamente e a volte involontariamente, ma il più delle volte lo creiamo perché desideriamo che sia così. Poi quando esso disturba la naturale condizione della mente, si ha ciò che chiamiamo confusione o conflitto. Questa disarmonia deve essere gestita perché conduce ad una riduzione delle facoltà e delle forze mentali.

Quando siamo confusi ci rendiamo conto che la nostra saggezza non funziona, ma quando siamo lucidi ci rendiamo conto che la nostra saggezza è molto potente e forte. Quando siamo in conflitto ci rendiamo conto che la nostra conoscenza non è in grado di fornirci le soluzioni e cominciamo a cercarle. Ma quando abbiamo una mente lucida, le soluzioni sono proprio lì, senza che abbiamo bisogno di cercarle da nessun’altra parte.

Queste condizioni o stati di confusione e chiarezza, conflitto e risoluzione, ignoranza e saggezza, rappresentano espressioni della mente che sono interne e che non sono correlate ad alcuna vritti o influenza esterna. Esse sono legate ad uno stato di disarmonia che è profondamente interno e derivano da impressioni profonde, karma e istinti radicati nella mente inconscia.

Mutare pelle
Il processo mentale deve essere compreso dalla prospettiva yogica se vogliamo trovare il corretto fondamento logico dietro le nostre esperienze. Lo yoga dice che quando meditate dovete trovare la fonte delle vritti, tornare al punto originario delle espressioni esterne. Prendete, ad esempio, la pratica di antar mouna. In questa pratica scegliamo un pensiero e proviamo a vedere l’idea, l’attitudine, il contenuto emozionale che c’è dietro. E’ come sfogliare una cipolla. Una cipolla ha differenti strati e se vai avanti a toglierli uno dopo l’altro, alla fine non rimane niente. Non c’è un seme al centro, c’è solo uno strato sopra l’altro.

Similmente nella mente ci sono diversi strati e possiamo affermare che ciascun pensiero è uno strato della cipolla. Potete eliminare uno strato dopo l’altro e scoprire che alla fine non rimane niente. Un sentimento è una cipolla. Una credenza è una cipolla. Un’emozione è una cipolla. L’attaccamento è una cipolla. Le cipolle giocano un ruolo molto importante nella vita spirituale di ciascuno. Così nella pratica di antar mouna sfogliate le cipolle dei pensieri e nella pratica di antar darshan sfogliate le cipolle delle emozioni. In questo modo potete vedere il contenuto di ogni espressione della mente e scoprire qual è associata con l’ego, con le simpatie e le antipatie, e vedere se in esso vi è un’armonia. Nel momento in cui troverete l’armonia, vi fermerete. Avrete cambiato pelle, rimosso il velo.

Raggiungere l’armonia e la pace
Ciò che esiste in definitiva è il nulla, ma questo nulla viene riconosciuto come lo stato dell’armonia, della pace, dell’equilibrio, dell’equanimità e del bilanciamento. Quando il nulla diviene qualcosa, quel qualcosa è riconosciuto come una fluttuazione, una vritti. Immaginate una linea dritta e piatta: quella è l’armonia. Ma se c’è movimento su quella linea piatta, piccole asperità o onde che viaggiano da un’estremità all’altra, tutti questi differenti movimenti rappresentano la disarmonia, le vritti della mente, le sue modificazioni e i suoi schemi. Dal momento della nascita a quello della morte, noi fluttuiamo costantemente, a volte andando verso l’alto, altre muovendoci verso il basso, e diciamo che questa è la legge della vita e che non può essere cambiata. Ma essa può essere modificata. Può cambiare facendo in modo che voi siate in grado di rendere la linea piatta. La linea piatta è l’armonia che otteniamo attraverso la meditazione.

La meditazione è un processo, ma al tempo stesso è uno stato. La meditazione è un sistema di pratiche, ma al tempo stesso è un’esperienza. E’ un processo per calmare la mente, un sistema che seguite per ritirare gradualmente la mente. E’ uno stato di tranquillità e l’esperienza di armonia che ne deriva. Noi abbiamo bisogno di comprendere la necessità e l’efficacia della meditazione nelle nostre vite, perché nel momento in cui raggiungiamo questa linea piatta, l’armonia, la dimensione fisica e quella spirituale si incontrano nella dimensione mentale, e questa è un’esperienza spirituale. Questa è l’esperienza della pace, shanti. In questo modo riunite insieme la dimensione fisica, mentale e spirituale.

Il primo samskara
Il nostro concepimento, il seme, la prima impressione di amore, unione ed estasi, rappresenta il nostro punto di partenza. In seguito, nel corso delle nostre vite, a causa dell’influenza dell’ambiente che si riconosce nel condizionamento sociale, familiare e culturale, tendiamo a perdere la consapevolezza del primo samskara. Nel momento in cui questa consapevolezza è persa, il corpo diviene soggetto alla malattia, la malattia conduce al decadimento e il decadimento conduce alla morte.

Secondo un’importante credenza delle antiche tradizioni, se si è in grado di controllare e gestire la malattia, si è in grado di controllare il processo di decadimento e conseguire ciò che è conosciuta come eterna giovinezza. Eterna giovinezza non significa restare sedicenni per tutta la vita. Eterna giovinezza significa che il corpo non è soggetto alla malattia ed al decadimento. S'invecchia, ma la vitalità, l’ojas, delle cellule non va perduta. Anche a cent’anni le facoltà, la resistenza, le forze, le qualità del corpo sono quelle di un sessantenne. Questa è una credenza, e nel pensiero possiamo accettare che possa accadere. Perché può accadere? Per le ragioni elencate in precedenza: il raggiungimento della salute fisica, dell’armonia mentale e della pace spirituale realizzando la purezza del sé che è l’amore, l’estasi e l’unione.

Dal punto di vista filosofico, quando diciamo che l’unione è lo scopo dello yoga, unione dello spirito, unione della coscienza individuale con la coscienza superiore, ciò che vogliamo indicare è il riconoscimento della prima esperienza. In ciò si riconosce anche l’esperienza finale perché è quella prima esperienza che pervade l’intero corso dell’esperienza della vita. Basta togliere gli strati della cipolla. Ciò può accadere con la pratica delle asana, del pranayama o della meditazione. Il kriya yoga e il kundalini yoga possono accelerare il processo dello sfogliare la cipolla, ma in realtà asana, pranayama e meditazione sono le tre importanti pratiche per realizzare la nostra natura.

Asana, pranayama e meditazione
Le asana non sono semplici esercizi meccanici, è necessario aggiungere la componente della consapevolezza ed è necessario approfondire la consapevolezza mentre si eseguono le asana. Solo allora sarete in grado di realizzare le asana per quello che sono. Questa consapevolezza, quando si approfondisce, conduce al livello più sottile del prana e poi agli altri strati sottili della mente. Se seguirete un programma integrato di asana, pranayama e meditazione, scoprirete che queste tre pratiche hanno molto da offrire. Concentrazione, consapevolezza e rilassamento sono parti integranti di un’asana e quando si riesce ad unire queste tre mentre si pratica un’asana, si avrà un’esperienza che sarà vicina a quella che in realtà stiamo cercando di far emergere.

La stessa cosa si ha con il pranayama. E’ noto che il pranayama attiva l’energia pranica e, naturalmente, per fare questo usiamo il respiro. Respiro e prana sono collegati molto intimamente, possiamo affermare che sono fusi tra loro. Non è possibile separare respiro e prana, non è possibile separare l’aria ed il prana. Non c’è divisione tra loro, tuttavia essi hanno identità diverse. Il respiro è soggetto all’ossigeno e all’anidride carbonica e anche l’aria è soggetta all’ossigeno e all’anidride carbonica, ma il prana è svincolato da entrambi. E’ semplicemente energia che viene ingerita dal corpo. Quando si è in grado di armonizzare prana shakti, si è in grado di gestire vari disordini fisiologici e psicologici.

Perché oggi migliaia di persone praticano reiki? Perché le persone sono interessate alla pratica di prana vidya? Per muovere e armonizzare i propri prana, perché comprendiamo che questi prana giocano un ruolo assolutamente vitale e dinamico nella gestione delle condizioni fisiche e psicologiche. Una volta che i prana sono stati attivati, la via verso la mente sottile diviene chiara, e la meditazione, naturalmente, opera con la mente più profonda.

Quindi bisognerebbe seguire un programma integrato che includa asana, pranayama e meditazione nella routine quotidiana.

Australia, Febbraio 1999

Lo stress e l'uomo moderno

Nel suo discorso presso la Federazione Italiana Yoga, Il Ciocco, Italia, il 24 maggio del 1984, Swami Satyananda Saraswati ha dato la visione dello yoga sullo stress

Al giorno d’oggi lo stress è considerato una delle principali cause di malattia. Sono state fatte molte ricerche su questo tema da scienziati di tutto il mondo che sono giunti alla conclusione che le tensioni, le ansie e le condizioni di disturbo mentale possono causare gravi disturbi fisici.

C'è una lunga lista di malattie, come i problemi della pressione sanguigna, le malattie cardiovascolari e l’asma, che sono conosciute come malattie nate da stress. Se esaminate questa lista, voi stessi potete concludere che l'89% di tutte le malattie del giorno d’oggi derivano dallo stress. Oggi la scienza sta cominciando a mettere in relazione il comportamento psicologico con le condizioni di stress, quindi è necessario studiare cos'è lo stress e come esso può influenzare i vari aspetti della vita umana. Per fare questo dobbiamo prima di tutto capire la natura dello stress e da dove trae origine.

Una delle considerazioni più importanti che possono essere dedotte dai nostri studisia dalla letteratura antica dello yoga che dai testi scientifici moderniè che non c'è una ma centinaia di cause che possono procurare stress. Sono state fatte profezie catastrofiche e queste profezie sono molto pessimiste. Queste non causano stress? È possibile che non provochino stress a livello cosciente, ma possono provocare stress nella mente inconscia.  

La psicologia sostiene che quando sopprimete le esperienze, queste si depositano nell'inconscio ed emergono sotto forma di incubi. Qualunque sia lo stress che sperimentate, nella famiglia, nella società o nella vita, esso si accumula in qualche parte della vostra mente. A volte lo stress è conscio, a volte è subconscio e molte volte è inconscio.

Lo stress che colpisce la mente conscia non è molto pericolosoLo stress depositato nella vostra mente subconscia viene fuori sotto forma di sogniMa lo stress che è sconosciuto, lo stress che non riuscite a comprendeteva nella mente inconscia e può creare confusione nel corpo, nella mente, nelle emozioni e nella personalità.

Lo stress, tuttavianon è una condizione imprevedibile della mente, esso si manifesta attraverso un particolare meccanismoLo stress nasce dalla tensione. La tensione è una condizione del sistema nervosoe questa tensione che si crea nel sistema nervoso si muove fino ad arrivare ad ogni atomo e particella del corpo.

Tre tipi di tensione
Sia secondo la filosofia dello yoga che per la psicologia moderna ci sono tre tipi di tensione. Queste possono essere classificate in tensione muscolarementale ed emozionaleQuesti tre tipi di tensione hanno origine nella struttura fisica e mentale e colpiscono tutti gli altri sistemi del corpo. Alcuni di voi avranno fatto esperienza che quando si è sotto tensione si fanno molti erroriCiò accade a causa di uno squilibrio nel sistema nervoso che causa un comportamento irregolare.

Questa tensione, alla fine, culmina nello stress. A questo punto è importante comprendere questi tre tipi di tensione. La tensione muscolare è causata da azioni eccessivamente critiche. Il corpo fisico ha risorse di energia limitate e quando lavoriamo eccessivamente, questa energia può diminuire. Siamo quindi costretti a bilanciare questa diminuzione di energia con un apporto supplementare di cibo o medicine per accelerare o accentuare l'energia necessaria per un sovraccarico di lavoro. Ad esempio, gli sportivi necessitano di una grande quantità di energia per combattere la fatica di un uso eccessivo dei loro corpi. Così, essi prendono ormoni supplementari e farmaci per mantenere un flusso regolare di energia nel corpo. Queste tensioni fisiche o muscolari non sono molto gravi o difficili da eliminare; si possono risolvere con un riposo adeguato e una dieta appropriata.

La successiva forma di tensione è nota come tensione mentalee la maggior parte delle persone nel mondo ne soffrono. Non permettiamo alla mente di riposareLa mente è sempre impegnata in pensieri e questo eccessivo pensare provoca tensione mentale. Ciò porta anche alla confusione mentale che si traduce in ulteriore tensione. Come risultato di questo si ha perdita di memoria e se le tensioni mentali si acuiscono, non potendo dare giudizi precisi, potrebbero essere causa di molti disastri nella vita.

E’ ben noto che sensimentecervello e sistema nervoso sono interconnessiI cinque sensi sono strettamente connessi al cervello e alla mente, così come i sistemi nervoso simpatico e parasimpaticoPertantoogni percezione e cognizione che si hanno nella mente coinvolgono il sistema nervosoi cinque sensi e il cervello. Ogni processo di pensiero è responsabile della produzione da parte del sistema endocrino di un certo tipo di secrezione o di ormone nel corpo. Quando si pensa alla paura, alla rabbia o a qualsiasi forte emozione, le ghiandole surrenali cominciano a secernere potenti ormoni, come l’adrenalina. Questo è solo un esempio. Questo è il motivo per cui i pensieri non dovrebbero essere considerati come mera azione psicologica. Ogni pensiero è psicologico ma produce anche un effetto fisiologico sul corpo. Può accelerare ed eccitare le ghiandole surrenali, può creare iperattività, può causare un aumento della frequenza respiratoria del corpo, può eccitare i reni e la vescica. Questo è ciò che gli scienziati stanno dicendo e possono testimoniare per esperienza personale.

Il terzo tipo di tensione è la tensione emotivaL'uomo è forse l'unico essere vivente che conosce le tensioni emotiveesse nascono dalle nostre relazioni con le persone, gli oggetti e gli eventi.Quando abbiamo una certa filosofia di vita (la maggior parte degli esseri umani sono filosofici)iniziamo a metterci in relazione con le persone, gli oggetti e gli eventi della vitaQueste relazioni si sviluppano sulla base di raga e dweshao simpatie ed antipatie. Ad esempio, non vi relazionate con un uomo solo perché è un uomo. Vi relazionate con lui perché o vi piace o non vi piaceAllo stesso modo vi rapportate con gli eventi o con gli oggetti sulla base dei vostri gusti personaliantipatie ed attaccamenti.

Pertantocome esseri umaniinteragite emotivamente con ogni cosa intorno a voi. Ma non tutto va secondo i vostri desideriQuando qualcosa va secondo i vostri desideri c'è una tensione emotiva positiva e quando qualcosa non va secondo il vostro volere si crea una tensione emotiva negativaQueste tensioni emotive, alla fine, possono causare ulcera peptica, asma,attacchi di cuore o addirittura pazziaPossono farvi diventare peccatori o santiPossono farvi essere violenti, o possono semplicemente trasformarvi in un servitore disinteressato dell’umanità. La tensione emotiva è un fattore molto potente nella vita umana e non dovete sottovalutarlaQuindiqueste tre tensioni causano lo stress che alla fine si diffonde in tutto il corpo e la mentepassando attraverso il canale fisicopranico e mentale – i campi di energia nel corpo.

Ora esaminiamo il corpo. Secondo l'hatha yoga, ci sono due forze nel corpo fisico note come ida e pingala. Esse rappresentano il sole e la luna, shiva e shakti o coscienza e vita. Questi due canali fluiscono attraverso tutto il corpo e in termini scientifici moderni sono noti come il sistema nervoso simpatico e parasimpatico. Ida trasporta la forza responsabile delle attività di pensiero e mentale; pingala trasporta la forza che rappresenta il prana o l’azione vitale. Queste due forze sono distribuite in tutto il corpo, ma il canale principale scorre all'interno della colonna vertebrale e si interseca in quattro nodi principali o chakra.

Questi chakra sono vortici di energia o prana e il primo di questi quattro nodi è swadhisthana chakra che corrisponde al plesso sacrale. Il secondo è manipura chakra o plesso solare, il terzo è anahata chakra o plesso cardiaco e il quarto è vishuddhi chakra o plesso cervicale. Da questi quattro nodi migliaia di canali trasportano il prana e la coscienza attraverso ogni singola parte del corpo. In hatha yoga si dice che 72.000 canali portano prana e forza mentale nel corpo. Anche la scienza moderna asserisce quasi le stesse cose.

Oltre a questi quattro nodi c'è un punto da cui queste due forze del prana e della coscienza provengono e un altro punto in cui terminano. In hatha yoga il punto di origine di queste due forze è conosciuto come muladhara chakra o plesso coccigeo, ed il punto in cui terminano è noto come ajna chakra o midollo allungato nel cervello. Questi due punti in cui le due forze originano e terminano sono i più importanti per il risveglio e l’elevazione di questa energia.

L’hatha yoga afferma che, al fine di creare armonia ed eliminare lo stress, queste due forze devono essere armonizzate. È quando non c'è armonia tra queste due forze che iniziano i problemi. Dal punto di vista dell’hatha yoga la cura per la tensione e lo stress è un equilibrio tra queste due forze. L’equilibrio può essere creato attraverso i kriya dell’hatha yoga, come asana, pranayama, trataka, ecc. Nell’'Hatha Yoga Pradipika', che è un testo autorevole sull’hatha yoga, è detto che le forze della mente e del prana, o ida e pingala, sono così strettamente connesse l’una con l'altra che il controllo di una porta spontaneamente al controllo dell'altra. Siccome il prana può essere controllato attraverso il respiro, gli hatha yogi utilizzano la pratica del pranayama per indurre uno stato di tranquillità della mente.

I klesha: una fonte di stress
Mentre l'hatha yoga parla di controllo del prana, il sistema del raja yoga, che è uno yoga più avanzato, sostiene il controllo diretto delle forze della mente. Nel “Raja Yoga Sutra” di Patanjali si dice che la mente è governata da cinque tipi di klesha o afflizioni: l'ignoranza, l’ego, l'attrazione, l'avversione e l'attaccamento alla vita, che sono responsabili di tutte le ansie e, se riflettete su voi stessi, arriverete alla stessa conclusione. Lo scopo o obiettivo del raja yoga è il controllo la mente affinché questi klesha siano controllati. L'intero sistema di yoga e tantra si occupa dell’eliminazione dello stress, sia come risultato di pratiche yogichesia come requisito preliminare per pratiche più avanzate. Il raja yoga dice di controllare la mente in modo che iprana siano controllati. Questo crea un equilibrio tra le due forze di ida e pingala. L’hatha yogadice di controllare il prana in modo tale da rendere la mente calma. Tuttavia, nel tantra l’approccio è completamente diverso. Il tantra dice di non cercare di controllare le forze negative della mente. Prescrive invece le pratiche di kriya yoga, ajapa japa, yoga nidra, ecc, che inducono uno stato di tranquillità nel praticante senza un confronto diretto con la mente. Tra queste, la pratica di yoga nidra si distingue come un metodo molto potente per eliminare lo stress e la tensione nell'uomo.

Ricerche su yoga nidra
Molte ricerche sono state già fatte in America e in India sugli effetti di yoga nidra sulle condizioni di stress e di tensioneÈ stato scoperto che durante i periodi di stress il corpo secerne vari tipi di ormoniQueste secrezioni appartengono a sistemi complessi di ghiandole endocrineA seguito di questa secrezione endocrina, nel corpo avvengono vari cambiamenti, risultanti in condizioni di stress, che a loro volta alterano gli schemi caratteristici delle onde cerebraliIl cervello ha un schema definito di frequenze di energia che sono conosciute come alfadelta, beta e theta.

Ogni onda cerebrale ha un effetto diretto sul corpo e in particolare sul cuoreSi è scoperto che le secrezioni endocrine, la frequenza respiratoria, l’attività cardiaca e altre funzioni del corpo, alterano e hanno un comportamento diverso in ciascuna di queste quattro onde cerebraliPer esempio, quando le onde delta sono predominanti nel cervelloil tasso di respirazione diminuisce e le reazioni cardiovascolari, come la frequenza cardiaca e la pressione sanguignarallentanoAllo stesso tempo il corpo si trova a consumare meno ossigeno.

Diversamente, quando le onde theta o beta sono predominanti nel cervello, il corpo consuma molto ossigeno. Allo stesso tempo il cuore e il sistema cardiovascolare sono in fase di eccitazione ed agitazione. Ma nel momento in cui le onde alfa sono predominanti, vi è uno stato di equilibrio nel consumo di ossigeno da parte dei tessuti corporei. Si tratta di uno stato di rilassamento fisiologico. Non solo il consumo di ossigeno, ma i tassi metabolici e respiratori si stabilizzano. Come risultato la pressione sul cuore e il carico di lavoro sul cuore diminuiscono. Pertanto, si è scoperto che al fine di diminuire la tensione cardiovascolare è importante che il paziente sviluppi onde alfa nel cervello.

La scienza di yoga nidra è molto sistematica. In yoga nidra non c'è ipnosi e non c'è sonno. Durante tutta la pratica è necessario mantenere la coscienza o la consapevolezza completamente interiorizzata. In questo stato di accentuata consapevolezza interiore si è scoperto che le onde cerebrali sviluppano schemi alfa, e queste frequenze alfa del cervello sono considerate molto importanti nel ridurre la pressione sanguigna e nell'eliminazione di tensioni cardiovascolari.

Eliminazione dei samskara
Tuttavia, l’eliminazione della tensione non è una questione così semplice. Vi è ancora un altro problema che non è stato risolto. Nascosti in profondità negli angoli della mente ci sono i samskara o archetipi che influenzano le emozioni, la personalità e la vita di ogni singolo individuo. I vostri problemi nascono da questo deposito interiore di esperienze. Felicità e infelicità giacciono nel profondo di voi e queste esperienze sono memorizzate sottoforma di samskara. Sono accumulati internamente sottoforma di particelle. Da particelle diventano onde di energia e queste onde si sviluppano in una forza che in seguito emerge come esperienza. La vostra esperienza di felicità o infelicità nasce sotto forma di un'onda derivata da una particella. Questa particella è chiamata samskara o archetipo. Un altro suo nome è karma. Questi archetipi insieme costituiscono il karma di un individuo. E' a causa loro che si formano la mente, le emozioni e la personalità. E se soffrite nella vita è a causa del vostro karma radicato, o se vi capita di godervi la vita, è anche a causa del vostro karma. Ora, in che modo vi rapportate con il vostro karma?

Il karma non può essere trattato con un procedimento razionale, come la psicoanalisi o il trattamento psichiatrico, ma deve essere considerato come una forza sottile alla base di ogni azione o evento che si verifica. E’ stato scoperto che la pratica della concentrazione su un simbolo è efficace nel tirare fuori questi archetipi dalla mente inconscia. Nello yoga la pratica della concentrazione è nota come trataka, e dovrebbe essere fatta prima della pratica di yoga nidra.

Quando si pratica trataka su un simbolo, si stimolano queste particelle o samskara nel cervello. Ci sono centinaia di simboli consigliati dallo yoga e dal tantra, e alcuni sono considerati più potenti di altri. Ad esempio, la concentrazione su uno yantra o un mandala è molto potente a seconda delle qualità dello yantra o del mandala che si sceglie. Trataka fatto sullo yantra o sul mandala di kali porterà fuori più velocemente le repressioni, spesso sotto forma di esperienze da incubo. La concentrazione su diversi yantra e mandala fanno emergere differenti quantità e qualità di repressioni. Di queste repressioni se ne può fare esperienza nei sogni, o in stato di meditazione, e quando ciò avviene significa che state purificando e portando fuori tutto. Pertanto, parallelamente a yoga nidra, dovrebbe essere insegnata anche la concentrazione, a seconda delle qualità e delle capacità dell'aspirante.

Nell'antica Grecia e in Egitto c’erano diversi mandala, ma sono stati dimenticati a lungo,  l'Occidente ha voltato le spalle ad essi. Questo perché sono stati interpretati erroneamente come forme di divinità, invece di essere collegati alla coscienza umana ed alla psicologia umana. Se le condizioni di stress e la tensione sono da eliminare sistematicamente e scientificamente, allora questi antichi mandala dovranno essere ripresi e utilizzati come trattamento per i disturbi profondi della mente umana. In ultima analisi, dobbiamo capire che la causa dello stress può essere correlata a diversi fattori, alcuni esteriori e altri puramente interiori. Ma qualunque sia la causa, lo yoga ci da una risposta che mostra un modo efficace per eliminare lo stress, non attraverso farmaci o psicoanalisi, ma attraverso una comprensione profonda e accurata del corpo umano e della mente.