sabato 21 marzo 2020

Yoga Panorama n.1, anno 2020

Corpo e mente


Dalle Conversazioni sulla Scienza dello Yoga 
“Hatha Yoga Book 3: Shatkarma”

Come può essere gestito lo stress tramite lo stile di vita? 
Swami Sivananda. Se gli studenti soffrono di affaticamento mentale a causa dell’eccessivo sforzo e studio; se i commercianti sono affaticati mentalmente per via delle preoccupazioni lavorative; se chi lavora in un ufficio, si sente affaticato per l’eccessiva mole di lavoro, il consiglio è di prendersi ogni tanto il giusto riposo. Dovrebbero andare in collina o al mare per cambiare. Dovrebbero fare pranayama e assumere una dieta leggera, sana e nutriente. Dovrebbero fare japa e kirtan vigorosamente, e praticare delle semplici asana.

Perché l’hatha yoga raccomanda uno stile di vita regolare e moderato?
Swami Sivananda. La salute fisica è una condizione importante per la salute mentale. L’affaticamento degli organi, l’eccessivo sforzo e la fatica mentale dovrebbero essere evitati. La vita deve essere ben regolata e disciplinata. Samyama, moderazione, deve essere praticato in tutte le situazioni. L’eccesso di ogni cosa dovrebbe essere evitato. Rimanete nel dorato e felice mezzo. Il riposo è necessario. Yogi Swatmarama consiglia delle restrizioni in “Hatha Yoga Pradipika” (1:15):

Atyaahaarah prayaasshva prajalpo niyamagrahah; 
Janasangashcha laulyam cha shadbhiryogo vinashyati.

L’eccesso di cibo, lo sforzo, il parlare troppo, l’attaccamento alle regole, l’essere in compagnia con della gente comune e l’instabilità (la mente vacillante), sono le sei (cause) che distruggono lo yoga.

Come s’influenzano reciprocamente corpo e mente?
Swami Sivananda. La mente è intimamente connessa con il corpo. La mente agisce sul corpo ed il corpo reagisce alla mente. La mente influenza il corpo: una mente pura e sana, si traduce in un corpo sano. Il dolore della mente indebolisce il corpo. Il corpo influenza, a sua volta, la mente. Se il corpo è forte e in salute, anche la mente sarà sana e forte. Se il corpo è malato, anche la mente sarà malata. Un dolore allo stomaco, causa depressione alla mente.

La causa principale delle malattie che affliggono il corpo è il pensiero negativo. Tutto ciò che è contenuto nella mente, sarà riprodotto nel corpo fisico. Qualsiasi sensazione di malessere o di amarezza nei confronti di un’altra persona, influenza contemporaneamente il corpo e produce un certo tipo di malattia nel corpo. Un’intensa passione, l’odio, l’amara gelosia di lunga data, l’ansia corrosiva, le vampate di calore, distruggono realmente le cellule del corpo e producono malattie a carico di cuore, fegato, reni, milza e stomaco. Le violente vampate di calore creano gravi danni alle cellule del cervello; riversano prodotti chimici velenosi nel sangue; producono shock generale, depressione e bloccano le secrezioni dei succhi gastrici, della bile e di altri succhi digestivi nel canale alimentare; prosciugano l’energia e la vitalità; inducono vecchiaia precoce e accorciano la vita.

Quando la mente è agitata, il corpo è agitato. Ovunque va il corpo, la mente lo segue. Quando entrambi, corpo e mente, sono agitati, il prana fluisce in una direzione sbagliata. Anziché pervadere tutto il corpo stabilmente ed in modo equo, vibrerà in modo disuguale e senza ritmo.

Come si può gestire la rabbia con l’hatha yoga?
Swami Sivananda. Il prana avvolge la mente come una pianta rampicante. Il pranayama dà il controllo della mente. Il pranayama crea una pausa all’impulso di parlare. Dà energia in abbondanza per controllare la rabbia.

Asana e pranayama influenzano anche le sensazioni e gli stati d’animo?
Swami Sivananda. Quando non si pratica yoga il sistema nervoso è lento e, come risultato si ha una sorta di depressione. Inoltre l’energia del corpo spesso rimane bloccata in uno o più centri, se il sistema nervoso non è in piena attività. Quando si praticano asana e pranayama, i vari sistemi del corpo, come quello respiratorio, circolatorio, cardiaco e nervoso, sono attivati in modo appropriato. Come risultato, le sensazioni nel cervello che erano bloccate vengono rilasciate, e l’energia pranica entra nei centri più elevati del cervello, permettendo di percepire leggerezza e rilassamento.

Tratto da: http://www.biharyoga.net/bihar-school-of-yoga/jan-2017

Karma Yoga e Stress


Swami Satyananda Saraswati
"Il Karma yoga è lo sblocco del miscuglio di samskara (impressioni e problemi mentali)"

Il karma yoga è lo yoga dell’azione o del lavoro. È un sentiero yogico aperto a tutti, poichè tutti dobbiamo lavorare e svolgere varie attività, sia fisiche che metali. Il karma yoga aiuta a portare pace ed equanimità in una vita piena di stress.

Il karma yoga sviluppa la forza di volontà. L’importanza della forza di volontà nella gestione dello stress è spesso trascurata. La forza di volontà può essere definita come la capacità di motivare, mobilitare e armonizzare tutte le proprie attività per il raggiungimento di uno scopo definito.  La Gita ha definito il karma yoga come “efficienza nell’azione”. Questo totale assorbimento nel lavoro porta ad una grande forza di volontà e allo scatenarsi dei poteri all’interno della mente. La mente e il corpo si integrano e sintonizzano a un elevato grado di sensibilità, ed è durante il lavoro e nelle altre attività che possiamo riconoscere i nostri problemi mentali.

Il karma yoga è un mezzo per ripulire la mente da fobie, problemi, paure e da tutti gli altri fattori disturbanti che danno origine a una situazione di stress. Durante il karma yoga una persona deve affrontare tutti i tipi di esperienze, buone e cattive. Da queste esperienze, conosciamo noi stessi, le nostre capacità e i nostri problemi. Nessuno di noi può evitare il lavoro, quindi dobbiamo accettare la situazione e lavorare, allo stesso tempo, usandolo come metodo di purificazione della mente. Non si tratta semplicemente di lavorare, ma di lavorare con consapevolezza e ottenere di più da esso. 

Uno dei precetti di base del karma yoga è molto semplice, ma molto profondo: non essere attaccati alle azioni e alle loro conseguenze. Il lavoro quindi diventa gioco, cessa di essere lavoro. Generalmente il lavoro viene fatto con una motivazione e delle aspettative di risultati o ricompense, mentre il gioco è fatto come fine a sè stesso. È a causa dell’attaccamento, e non per il lavoro in sè, che si diventa infelici e scontenti.

È importante accettare i propri limiti e compiere le azioni che sembrano più armoniose, anche se contrarie alle aspettative degli altri. Troppo spesso le nostre azioni sono decise da altre persone. Vediamo gli altri fare certe azioni e sentiamo di dover fare altrettanto, anche se ciò potrebbe essere contrario alla nostra personalità individuale. Ci sentiamo in dovere di essere all’altezza delle aspettative degli altri e di provare a diventare qualcosa che non siamo. Infelicità e angoscia sono le conseguenze.

È meglio fare un lavoro positivo con l’atteggiamento del karma yoga, piuttosto che lavorare con ripercussioni negative. Il lavoro positivo non solo gioverà alle altre persone, ma ci darà una mente e un umore più rilassati.

Il perfetto karma yoga non può avvenire fino a quando il chiacchierio e le turbolenze della mente non si placano, e la mente non diventa chiara come un cristallo e calma come un lago immobile. I pensieri sorgeranno come una gigantesca eruzione nell’oceano infinito della mente. Avranno un grande potere, eppure svaniranno silenziosamente e rapidamente tanto quanto veloce sarà il loro sorgere. I pensieri si poseranno di nuovo nelle tranquille profondità, senza lasciare la minima traccia.

Per la maggior parte delle persone deve esserci un equilibrio tra l’introspezione e l’espressione esterna sotto forma di lavoro. Quanto più intenso e avvincente è il lavoro meglio è, perchè  ci spingerà, ci costringerà a uscire dall’abitudine del vivere nel passato. Saremo costretti a vivere nel presente o ad anticipare il futuro. In questo modo, ci viene impedito di rimuginare sui nostri problemi. Diventiamo vivi, e siamo elevati dalla massa di pigrizia. Allo stesso tempo, dovremmo fare una certa quantità di introspezione che ci permetterà di confrontarci con i contenuti della nostra mente, incluse fobie, conflitti, ecc.

Il lavoro combinato con una certa quantità di introspezione sotto forma di pratiche meditative è il modo per rimuovere i problemi mentali e ottenere la pace. Invece di rimuginare sui nostri complessi, ecc.; riconosceremo la radice dei nostri problemi e, con il tempo, scompariranno attraverso l’espressione o lo sblocco nel lavoro e tramite la consapevolezza.

Il pacchetto totale dello Yoga

Swami Niranjanananda Saraswati

Lo Yoga dovrebbe essere visto sotto due aspetti: il primo è la preparazione del corpo e il secondo è l’effettiva esecuzione delle pratiche yogiche. Più importante delle yogasana è la preparazione del corpo alla pratica delle asana. Secondo Patanjali il concetto di asana è: Sthiram sukham asanam, una posizione in cui si è comodi, e una posizione in cui è possibile rimanere per un esteso periodo di tempo. Ciò indica il movimento statico o le posizioni statiche dello yoga. Quando si parla di posizioni dinamiche di yoga, non si tratta del sistema dello yoga insegnato da Patanjali. Le persone parlano di Patanjali ma non insegnano mai il sistema di Patanjali. Insegnano il sistema dell’hatha yoga non quello del raja yoga. Il saggio Patanjali non ha mai avuto a che fare con l’hatha yoga; si occupava solo di raja yoga. L’intero concetto del sistema di yoga di Patanjali non è la pratica dinamica di asana o pranayama. È una pratica che vi connette con il vostro corpo, prana e mente; ed è così che inizia la pratica dello yoga.

Lo scopo delle asana
Spesso le persone praticano asana come esercizio fisico. Forse per qualche tempo si sentono felici, perché hanno fatto qualcosa di fisico, eppure quegli esercizi fisici di yoga non rappresentano la vera pratica dello yoga. Secondo la teoria yogica dovete lavorare con il corpo, con la mente e con il sistema pranico. Queste tre dimensioni devono essere coinvolte nella pratica di asana e pranayama.

Sri Swami Sivananda, il nostro paramguru, e il mio guru, Sri Swami Satyananda, hanno enfatizzato la pratica dello yoga per la coltivazione delle qualità umane e della creatività, per la salute e il benessere a tutti i livelli. Dal loro punto di vista, confinare lo yoga solo alla pratica fisica non è corretto. Loro intendevano lo yoga per uno sviluppo integrato della personalità umana, non solo per rendere una persona leggera e libera fisicamente.

In una lezione ispirata da Swami Sivananda e da Swami Satyananda, la tradizione che voi seguite, dovete tenere presente che le asana sono per il corpo; il pranayama per il sistema pranico; il rilassamento per superare gli stress e le tensioni del corpo, delle emozioni e della mente; e le tecniche di concentrazione per lavorare con la mente. Queste quattro pratiche costituiscono una lezione di yoga: asana, pranayama, rilassamento e concentrazione. Le asana sono solo un aspetto dello yoga, non sono “lo yoga”. Sono solo uno yoga anga, un aspetto dello yoga, non lo yoga totale. Le asana costituiscono solo il dieci per cento dell’intera disciplina yogica. Le asana, non importa come le praticate, quante volte le praticate o quali praticate, rappresentano solo il dieci per cento di tutto il sistema yogico.

I pranayama sono solo il cinque per cento del sistema yogico. Il resto sono pratiche differenti da asana e pranayama. Lo scopo delle asana, oltre alla salute e al benessere fisico, è di connettere il corpo con il prana e con la mente.

Esperienza integrata di yoga
Gli yogi hanno compreso che viviamo in cinque corpi differenti allo stesso tempo. Il corpo fisico è noto come annamaya kosha, l’involucro del corpo della materia. Il sistema energetico è noto come pranamaya kosha, l’involucro di energia, prana, l’energia vitale. Il comportamento mentale, le esperienze mentali e la dimensione mentale sono noti come manomaya kosha. È la mente interattiva. Il quarto involucro è vijnanamaya kosha, la dimensione della coscienza. Poi, il quinto è anandamaya, l’involucro di beatitudine, spirito, realizzazione spirituale o consapevolezza. Questi sono i cinque livelli che si integrano per creare un’esperienza completa di yoga.

Questo è il pacchetto totale che Swami Sivananda e Swami Satyananda hanno concepito. Con questo potrete sperimentare le idee che Swami Sivananda espose all’inizio. Dopotutto, perché praticate yoga? Alcune persone praticano per motivi fisici, alcune per motivi mentali e altre per motivi spirituali. Tuttavia, dopo aver soddisfatto le loro aspettative, si disconnettono dallo yoga; questa è la tendenza prevalente nella società di oggi.

Realizzazione pratica
Se pensate allo yoga come parte della cultura umana, qual è il suo ruolo e la sua rilevanza? Dopo quarant’anni di coinvolgimento nello yoga sono giunto alla conclusione che per me lo scopo, l’obiettivo dello yoga, è sviluppare l’eccellenza in tutti gli aspetti e le aree della mia vita. Non l’autorealizzazione, non la pace e non il rilassamento. Questi sono concetti che non siete stati capaci di comprendere. Quando pensate all’autorealizzazione, pensate a qualcosa che viene dall’alto e che vi fa illuminare.

Poche persone comprendono che la realizzazione, l’illuminazione, è il prodotto di una natura, una personalità e una mente equilibrata. Quando si è in armonia arriva la realizzazione. Questa realizzazione non viene dal divino; questa realizzazione è pratica e legata alla vita. Nella vita scoprirete le qualità superiori.

Asana, pranayama, rilassamento e concentrazione costituiscono una lezione completa di yoga. Il loro scopo è gestire le condizioni del corpo, la malattia, la cattiva salute, i disturbi, lo stress e le tensioni. A livello pranico il loro obiettivo è stimolare e attivare prana shakti, in modo da essere più dinamici, vibranti ed energici. A livello mentale, lo scopo dello yoga è dare chiarezza, comprensione, consapevolezza, concentrazione e saggezza. Una volta che vi sarete dotati di questi tre livelli di equilibrio tramite le pratiche di yoga, vi muoverete alla scoperta della vostra natura interiore e alla coltivazione delle facoltà della coscienza.

10 Aprile 2014, Worli, Mumbai, India

Prana

Swami Satyamurti Saraswati

Il prana è diventato ora uno dei fenomeni più importanti per chi si occupa di yoga; parapsicologia e altre scienze correlate; quali agopuntura, psicotronia, elettrobiologia, psicometria e gli studi psi-plasmatici; ad esempio telepatia, chiaroveggenza, telecinesi e fotografia Kirlian.

Gli scienziati iniziano a guardare il mondo fisico attraverso gli occhi della metafisica. Stanno sperimentando la verità dell’antica massima “come sopra, così sotto”, il macrocosmo nel microcosmo. Ora più che mai iniziano ad accettare la possibilità di nuove forme di energia che non sono spiegabili con l’uso dei parametri ortodossi delle scienze matematiche e fisiche.

Queste nuove forze o forme di energia sono state riconosciute e ricercate da tempo dai grandi yogi e santi, orientali e occidentali. Tuttavia, abbiamo più informazioni in merito provenienti dal subcontinente indiano, dove sono state conservate in una forma più o meno intatta.

Questa nuova energia psi-plasmatica di cui parlano gli scienziati oggi, che può essere fotografata dalle speciali apparecchiature della fotografia Kirlian, non è nient’altro che quell’energia conosciuta da milioni di anni dai santi e dagli individui realizzati come prana.

In yoga, la scienza del pranayama sta di conseguenza ricevendo molta attenzione perchè, come dice il nome stesso, è il metodo per controllare, mantenere e armonizzare la forza del prana; non è semplicemente la pratica della respirazione. A questo punto, possiamo definire brevemente l’idea yogica e quella scientifica di prana, poichè le due sono in grande accordo. Il prana è una forma di energia che ha l’aspetto di una nuvola. Emette luce di lunghezze d’onda, frequenze e ampiezze diverse. Il prana può espandersi e collegare. È soggetto a influenze interne ed esterne ed è in costante movimento fluttuante in ogni parte del corpo.

Gli yogi affermano che il prana sia localizzato nel corpo sottile, all’interno del corpo fisico. Questo corpo è chiamato pranamaya kosha ed è intrinsecamente collegato al corpo fisico, al corpo mentale e anche agli altri due corpi. Questo punto di vista non è in conflitto con nessuna delle recenti scoperte delle scienze parapsicologiche. Quindi, secondo la legge delle reciproca interdipendenza, ne consegue che il prana, essendo in stretto contatto con le varie facoltà mentali, è influenzato dai pensieri, dai sentimenti, dalle emozioni, e questi sono influenzati a loro volta dal prana.

Innanzitutto consideriamo i riferimenti al prana presenti direttamente e indirettamente nella Bibbia. Un esempio di riferimento allegorico al prana è la storia di Adamo ed Eva nel giardino dell’Eden. Per comprendere questo dobbiamo capire anche qualcosa circa la fisiologia psichica dello yoga. Nel kundalini yoga, l’energia psichica e l’energia spirituale dormienti nell’uomo sono rappresentate come un serpente addormentato, perchè giacciono avvolte, inutilizzate o non risvegliate. Quando le abilità psichiche e di altro genere iniziano a manifestarsi, dovrebbero farlo secondo un metodo sistematico e scientifico. Gli impulsi dovrebbero viaggiare lungo un particolare percorso chiamato sushumana nadi, che si trova all’interno del midollo spinale. Ma, intorno a sushumna nadi, ci sono altre due nadi di minore importanza, ida e pingala.

Ida può essere pensata come il cavo negativo di un circuito elettrico e pingala come il positivo. Ida potrebbe anche essere pensata simbolicamente come la nadi fredda o femminile, quindi equiparata a Eva. Pingala nadi è calda e maschile; la equipariamo ad Adamo. Il serpente rappresenta l’energia potenziale dormiente o kundalini. L’albero della conoscenza rappresenta sushumna nadi, la nadi lungo la quale dovrebbe avvenire il vero risveglio.
Eva che per prima prende il frutto dell’albero significa, simbolicamente, che il risveglio della kundalini avviene in ida; e quando Adamo prende il frutto, il risveglio si trasferisce a pingala. Questo è un tipo di risveglio pranico che avviene nel kundalini yoga, ma non è il vero risveglio o il più elevato, perchè è solo in ida e pingala; mentre è sushumna che da sola porta al risveglio finale. Quando la kundalini sale attraverso ida o pingala, inevitabilmente seguono vari stati mentali simili a quelli sperimentati da Adamo ed Eva.

I riferimenti al prana sono molti, come Cristo che guarisce i malati mediante l’imposizione delle mani. Ciò riguarda la tecnica di prana vidya e all’espansione dell’energia pranica equivalente all’espansione del campo psi-plasmatico. Il risveglio di Lazzaro è un altro esempio. Il camminare sulle acqua un altro, perchè nel pranayama si ottiene l’abilità di variare la densità del corpo in base all’ambiente. La trasformazione di acqua in vino è un altro esempio. Lo sfamare cinquemila persone con cinque pani e due piccoli pesci è ancora un altro esempio del grande serbatoio di energia pranica che Cristo aveva. Senza dubbio era un grande yogi.

In tutti i grandi libri e nella letteratura orale del mondo ci sono riferimenti, a volte allegorici a volte espliciti, che indicano l’inconfondibile fatto che esiste in noi una fonte di energia straordinaria e fulgida, che deve solo essere correttamente risvegliata, sviluppata e canalizzata. Attraverso la corretta applicazione di questa energia saremo in grado di raggiugere le vette dell’esistenza spirituale, psichica e fisica. È per tutti questi motivi che scienziati, dottori, ricercatori e tutti i sinceri cercatori di verità si stanno orientando verso una visione più completa e comprensiva del prana.


Il dischiudersi della creatività

Swani Satyananda Saraswati
Presso: “Sivananda Yoga Vedanta Centre”, Antwerp, Belgio

Per secoli l’uomo ha riflettuto sulla possibilità di un’esistenza super-fisica e, allo stesso tempo, ha pensato a come diventare il padrone della natura. Ogni volta che una persona ha un’esperienza interiore vuole sapere com’è potuto accadere e da dove viene. Occasionalmente sentiamo che avvengono miracoli o possiamo farne noi stessi esperienza. L’uomo è convinto che c’è un potere dietro la mente ma, ancora, non è in grado di chiarire l’intera situazione. Interpreta questi fenomeni come emanazioni di qualche fantasma, spirito o demone, che arriva per dirgli qualcosa. L’uomo non è arrivato a conclusioni certe e valide circa la causa dei fenomeni miracolosi.

Negli studi della moderna parapsicologia ci stiamo confrontando con questi problemi. Vi sono certe manifestazioni che necessitano d’essere spiegate e comprese in una luce più scientifica. Ad esempio, sappiamo che le persone hanno differenti capacità mentali - alcuni hanno fantastici poteri mentali. Potreste aver sentito parlare di Napoleone, di quando, durante gli ultimi anni della sua vita, era imprigionato. Ogni giorno ordinava ai suoi carcerieri di aprire la porta della sua cella con tale forza che questi dovevano obbedire. Egli usciva per fare una passeggiata, tornava e questi chiudevano nuovamente la porta. Questo è solo un esempio; ci sono molti altri eventi nella vita che necessitano di totale investigazione.

La kundalini e l’evoluzione
Oggi, molte persone sono incuriosite dal kundalini yoga e sentono che può dare loro alcune risposte che stanno cercando. In passato in occidente le persone conoscevano il potere della kundalini ma, nel corso degli ultimi duecento anni, e soprattutto nell’ultimo o negli ultimi due decenni, l’intero concetto è stato completamente ridimensionato. In India da secoli vengono fatte scoperte sul kundalini yoga. Ed al fine di svegliarla hanno elaborato molti metodi che hanno avuto successo. La kundalini è il potere latente nell’uomo che si manifesterà a tempo debito, secondo le leggi dell’evoluzione. Tra migliaia di anni tutti risveglieranno la kundalini.
Ora, dovete ricordare una cosa: sebbene siamo nati in un corpo umano, sul piano spirituale non siamo tutti allo stesso livello. Se visitate una scuola, comprenderete cosa s’intende per evoluzione. Gli studenti vanno tutti alla stessa scuola ma non frequentano la stessa classe. Essi passano progressivamente attraverso le diverse fasi dell’istruzione fino a raggiungere, alla fine, l’ultima classe. Allo stesso modo la coscienza dell’uomo è in evoluzione da milioni di anni.

Sappiamo che durante il periodo della civiltà di Atlantide, che è esistita più di 45.000 anni fa, l’uomo aveva una consapevolezza spirituale. Il Rig Veda contiene, verosimilmente, versi scritti almeno 75.000 anni fa perché menzionano certe posizioni planetarie che esistevano in quel periodo. Ciò significa che l’uomo si sta evolvendo nel campo della consapevolezza spirituale da almeno 75.000 anni. Questa è una visione molto conservatrice ma, scientificamente parlando, il processo di consapevolezza è una questione molto lenta.

La mente, l’intelletto e le emozioni evolvono attraverso questa vita insieme all’atma, o spirito. Non possiamo vedere la mente, né l’intelletto, né le emozioni. Ma sappiamo che l’intelletto e le emozioni di un bambino si sviluppano ed evolvono costantemente. Allo stesso modo, non possiamo vedere lo spirito ma quando confrontiamo persone di differenti epoche, comprendiamo che lo spirito si sta evolvendo. Questa è una legge della natura. Anche se non praticate tantra o yoga, o nessun sadhana, la vostra kundalini si risveglierà, perché il destino finale dell’uomo è di risvegliare shakti.

Comprendere il processo
Per poter praticare kundalini yoga è importante conoscere le nadi ed i chakra. Nadi significa flusso. Come i fili elettrici conducono una corrente di energia elettrica, così nel corpo fisico c’è un flusso di energia che è condotto dalle nadi. In questo sistema energetico vi è l’energia vitale, conosciuta come prana, e l’energia mentale, conosciuta come manas. Queste energie fluiscono attraverso due importanti nadi: ida e pingala. Queste due nadi provengono da muladhara chakra e fluiscono all’interno della colonna vertebrale verso il loro punto di conclusione, in ajna chakra. All’interno della colonna vertebrale c’è una terza nadi, chiamata sushumna, che fluisce da muladhara verso ajna chakra e poi verso sahasrara. Ma nella maggior parte delle persone questo è un flusso dormiente, non c’è attività e non c’è risveglio.

Quindi, abbiamo tre flussi, noti come ida, pingala e sushumna. Potete anche chiamarli prana, manas ed atma. Pingala nadi si trova nel lato destro e fornisce vita e prana a tutti gli organi del corpo. Ida nadi si trova nel lato sinistro e fornisce energia mentale ad ogni parte del corpo. Perciò questo corpo fisico è composto da due shakti. Ora, ciò che dobbiamo fare è risvegliare sushumna nadi. Se sushumna è attiva, la meditazione avviene da sé, spontaneamente.

Se volete portare luce nella vostra stanza, dovete creare una connessione elettrica. Allo stesso modo, l’attivazione di sushumna deve avvenire prima del risveglio di kundalini. Se kundalini si svegliasse prima del risveglio di sushumna, si avrebbero dei problemi. Ci sono molte persone che hanno risvegliato kundalini prima di sushumna ed il risultato è stato che kundalini è passata attraverso ida o pingala.

Il cervello dormiente
Il cervello ha dieci compartimenti e di questi nove sono dormienti ed uno è attivo. Qualunque cosa sapete, pensate o fate arriva da un decimo del cervello. Le restanti nove parti su dieci costituiscono il cervello inattivo o dormiente. Perché ci sono questi compartimenti inattivi? Perché lì non c’è energia. La parte attiva del cervello funziona grazie all’energia di ida e pingala, mentre gli altri nove decimi solo grazie a pingala. Pingala è la vita e ida è la coscienza. Se un uomo vive ma è incapace di pensare, diciamo che ha prana shakti ma non ha manas shakti.

Allo stesso modo, le parti silenti del cervello hanno prana ma non coscienza. Sorge così un’importante domanda: come svegliare i compartimenti dormienti del cervello? Noi sappiamo come sviluppare le emozioni, l’intelletto, la mente e la memoria. Sappiamo come risvegliare la paura, l’ansia e la passione, ma non sappiamo come risvegliare queste aree dormienti del cervello.

Nel kundalini yoga è stato scoperto che le differenti parti del cervello sono connesse con i chakra. Certe aree sono connesse con muladhara chakra, altre con swadhisthana, manipura, anahata, vishuddhi e ajna. Vi farò un semplice esempio. Pensate a delle lampade e ai loro interruttori, che non sono sulle lampade stesse. Quando volete accenderle o spegnerle non toccate le lampade ma solo gl’interruttori.

La scienza moderna divide l’area dormiente del cervello in dieci parti, mentre nel kundalini yoga lo dividiamo in sei. Anche le qualità o le manifestazioni del cervello sono sestuplici come, ad esempio, i poteri psichici. Questi si manifestano in differenti individui in base al grado di risveglio delle corrispondenti aree nel cervello. Non tutti sono chiaroveggenti o telepatici; alcune persone hanno talenti musicali. Tutti possono cantare ma c’è un centro nel cervello dove si esprime la musica trascendentale. Un genio è uno che è stato capace di svegliare le aree dormienti del cervello. Queste sono le basi del kundalini yoga.

Ci sono molte persone nel mondo che hanno risvegliato la kundalini. Non solo santi e sadhu, ma poeti, pittori, guerrieri, scrittori; chiunque può risvegliare la propria kundalini. Con il risveglio della kundalini non si ha solo la visione di Dio. C’è un’apertura dell’intelligenza creativa, un risveglio delle facoltà sovra-mentali. Attivando la kundalini potrete fare tutto nella vita.

Tutti vogliono superare le limitazioni del corpo, della mente e delle emozioni. Giorno dopo giorno, l’uomo fa molte fantasie, ma non è capace di concretizzare nulla. Sembra che abbia mani e piedi legati. Queste sono le catene del destino che l’uomo stesso ha creato a causa del suo cervello invalido.

Il cervello dell’uomo è veramente fantastico, ma solo un’area è funzionante. Non c’è nulla che l’uomo non possa avere – conoscenza del passato, del presente e del futuro. Il karma non lo può legare, egli è il maestro del suo destino. Ma attualmente, l’uomo è limitato perché non ha potere, non ha shakti. L’uomo è un essere superiore, ma è carente di una cosa: della connessione tra la kundalini ed il cervello.

Il metodo di risveglio
Per risvegliare le aree dormienti del cervello, dovrete per prima cosa attivare sushumna che è la connessione tra i più alti centri del cervello ed il generatore nella parte inferiore. Muladhara chakra è la sede di kundalini shakti, o l’energia primaria. Quest’energia primaria rimane dormiente negli animali, ma negli esseri umani dobbiamo attivare sushumna, poi svegliare kundalini shakti e farla circolare attraverso sushumna da destra, da muladhara verso sahasrara. Come la shakti passa attraverso i chakra, le zone silenti del cervello iniziano a funzionare.

Naturalmente, appena la shakti si sveglia in muladhara, non può salire immediatamente. Per molte volte si sveglierà e si riaddormenterà di nuovo. Sapete come sono i vostri figli al mattino: dovete svegliarli diverse volte, perché si riaddormentano di continuo. Questo è il comportamento di kundalini. Con i kriya la svegliate in muladhara chakra ma essa si riaddormenta. Potrebbe svegliarsi di nuovo o no. Alcune volte ha voglia di giocare: va in swadhisthana e di nuovo torna in muladhara; e lì si blocca.

Quando kundalini shakti ascende da muladhara a swadhisthana si ha un’esperienza orribile perché sorgono tutte le passioni fisiche. Molte persone oggi hanno svegliato la loro kundalini e sono da qualche parte tra muladhara e swadhisthana. I cinque tattwa del tantra sono associati con questi due chakra. Una volta che kundalini lascia swadhisthana ed ascende a manipura ed anahata non avrete più bisogno dei cinque tattwa. Il semplice fatto che la società di oggi stia praticando i cinque tattwa nella vita quotidiana significa che la kundalini è da qualche parte tra muladhara e swadhisthana.

I cinque tattwa
I cinque tattwa, o elementi, del tantra sono. madya (vino), mansa (carne), maithuna (unione sessuale), mantra (canto di strofe, scritture o suoni psichici) e mudra (pratiche come shambhavi mudra, yogamudra, ecc.). Se andate in chiesa nel momento della comunione vedete la carne, il vino ed il canto di strofe. Questa è una pratica tantrica.

Nel tantra, il vino è di due tipi. Uno è il vino comune, bevuto dalla maggior parte delle persone. L’altro è prodotto nel passaggio cranico in bindu chakra. Questo vino è chiamato amrit, o ambrosia. È estratto con la pratica di khechari mudra e raffinato in vishuddhi chakra.

Ci sono anche due tipi di maithuna. Uno è l’unione fisica tra un uomo e una donna, che è praticata differentemente rispetto al modo usuale. Ciò è possibile solo se siete in grado di fare vajroli e sahajoli. In maithuna è importante evitare il concepimento perché quando c’è una gravidanza si ha un’interruzione nelle pratiche.

Il secondo tipo di maithuna è totalmente interiore. Avviene quando c’è l’unione tra ida e pingala in ajna chakra. A volte quest’esperienza è così terrificante da non poter essere sopportata – non perché sia troppo dolorosa, ma perché è troppo piacevole. Immaginate un continuo orgasmo per circa sette minuti. Cosa accadrebbe? Questo orgasmo prolungato è un’esperienza esplosiva, e quando avviene i prana sembrano fermare il loro flusso nel corpo. La coscienza si dissolve completamente; la mente normale non può funzionare durante questo periodo. Il corpo e la mente entrano in uno stato di rigor mortis, come se l’intera creazione fosse giunta ad un punto di cessazione. Sebbene il corpo non si muova, le sue funzioni continuano. Gradualmente quest’esperienza recede e ritorna la consapevolezza normale. Nel kundalini yoga l’unione tra un uomo ed una donna è un kriya yogico, ma è sicuramente molto meglio se si può sperimentare solo l’unione. Quando avete un bambino lo portate con voi. Quando il bambino diventa un ragazzo non ha più bisogno di voi tutto il tempo e quando si sviluppa in un giovane uomo vi lascia per vivere indipendentemente. Allo stesso modo, all’inizio, per svegliare kundalini, potreste provare ad esplorare tutti i segreti della natura. Ma una volta che avviene il risveglio, dovete diventare indipendenti. Pertanto non è importante se un uomo o una donna stanno insieme oppure no.

Sicuramente, per alcuni di voi che hanno più di cinquant’anni, c’è una piccola possibilità di praticare tantra. Non perché non ne sono qualificati, ma perché hanno perso l’autobus. Saranno i giovani a beneficiare della maggior parte di questa scienza. Per loro il tantra esaudirà due promesse. Prima di tutto loro saranno capaci di trascendere le tentazioni coinvolgendosi in esso e, secondariamente, avranno una ricca esperienza: il risveglio del cervello.

Un altro punto è che non è possibile avere quest’esperienza ogni giorno perché è così esplosiva che la sentirete per quindici giorni. Pertanto, il praticante del kundalini yoga non è costretto a coinvolgersi nella vita sessuale molto frequentemente. Qualche volta avrà quest’esperienza due volte l’anno, qualche volta tre; non perché voglia controllarlo, ma perché è totalmente già soddisfatto.

Nel culto della shakti tutti e cinque i tattwa vengono utilizzati. Anche nell’antica Europa erano utilizzati, ed anche durante il periodo dei Romani. Ma dopo, quando le religioni pseudo-cristiane emersero, le fecero sospendere. Esse non volevano che i tantrici “mangiassero” ciò che chiamarono “frutto proibito” e la parabola di Adamo ed Eva servì di grande aiuto all’eliminazione di questa pratica.

Che le persone ne siano o meno consapevoli i tattwa sono parte delle loro religioni e culture ancora oggi. Nel kundalini yoga è importante comprendere la natura di questi cinque elementi, perché sono necessari per il risveglio della kundalini da muladhara a swadhisthana.

Il prana e la purificazione delle nadi
Nel kundalini yoga il pranayama viene praticato per purificare ed attivare sushumna nadi in modo che kundalini possa ascendere tramite essa e svegliare i chakra. Quando i chakra sono attivati, i rispettivi e rilevanti centri nel cervello vengono messi in azione.

Il pranayama non viene praticato per aumentare l’apporto di ossigeno. Quando inspirate attraverso la narice sinistra, la destra, o entrambe, la quantità di ossigeno nel corpo non cambia. Ma quando respirate state assumendo una certa quantità di prana. Il prana è differente rispetto all’ossigeno.

In termini scientifici ci si riferisce al prana come ioni positivi e negativi. La formazione degli ioni inizia quando una quantità sufficiente d’energia agisce su una molecola gassosa per espellere un elettrone (particella caricata negativamente). L’elettrone spostato attacca una molecola vicina che diventa uno ione negativo. La molecola originaria poi diventa uno ione positivo.

Dentro una stanza chiusa ci sono solo circa 50 ioni per metro quadro; all’esterno ce ne sono circa 500 e in montagna circa 5000. Questi ioni positivi e negativi sono componenti dell’aria che respirate. Quando li si assume, aumentano il livello di prana nel corpo e sono indispensabili per le cinque aree per specifiche funzioni. Nella pratica di pranayama il kumbhaka, la ritenzione del respiro, gioca un ruolo essenziale. Durante kumbhaka, quando trattenete il respiro, l’anidride carbonica viene mantenuta nel cervello e questo aumenta la capacità di assimilazione degli ioni.

Il prana fluisce in ogni parte di questo corpo fisico attraverso una rete complessa di nadi, o canali nervosi. Le tre nadi principali, ida, pingala e sushumna possono corrispondere rispettivamente al sistema nervoso parasimpatico, simpatico ed autonomo. Attualmente sushumna è dormiente, quindi ida e pingala stanno rifornendo di energia l’intero corpo fisico. Gli organi del corpo ed i sistemi sono direttamente connessi con ida e pingala. Se queste due nadi sono purificate, l’energia fluirà attraverso l’intero corpo. Ma quando la kundalini si risveglia, passa attraverso sushumna, ed unisce ida e pingala in ajna chakra e questa bassa forma di energia viene ritirata. I piccoli generatori vengono spenti e la più grande energia inizia a fluire attraverso queste nadi, risvegliando zone differenti nel cervello ed anche aumentando l’energia in tutto il corpo fisico.

Pertanto, dovete preparare la strada praticando asana, pranayama, mudra, bandha e le tecniche di hatha yoga. Questi sono tutti i modi per purificare le differenti aree del sistema nervoso, e questo è il kundalini yoga.

Prepararsi per il risveglio
Senza un guru potete praticare tutte le forme di yoga, ma non kundalini. Questo è un sistema estremamente potente di yoga. Kundalini yoga non può iniziare subito o con adattamenti. Non dovete fare nessun cambiamento sostanziale nel vostro stile di vita. Potete continuare ad indossare gli stessi vestiti, a mangiare lo stesso cibo e a vivere nella stessa società, ma è necessario che in qualche modo iniziate la pratica.

Per cortesia, non iniziate con le pratiche avanzate. Per qualche tempo dovrete allenare e preparare il corpo fisico – gli organi, i prana, il sistema nervoso e gli altri sistemi del corpo. Poi passerete alla mente e gradualmente esplorerete i livelli più profondi. Dovrete prepararvi passo dopo passo. Se sarete pazienti e farete tutte le preparazioni in maniera corretta, il risveglio della kundalini avrà luogo.

La kundalini non si sveglierà necessariamente in muladhara. Qualche volta si risveglia là e non ve ne renderete conto finchè non raggiungerà manipura. Ci sono persone che nemmeno sanno che la loro kundalini è ascesa attraverso i chakra, non avendone nessun avviso né sintomo. Qualche volta possiamo dire che un uomo abbia la kundalini risvegliata perché lo vediamo come un genio, un ideatore. Se potete dare all’umanità una nuova idea brillante, una bellissima poesia, un originale e nuovo stile di pittura, qualcosa che sia un romanzo, allora siete un genio, una persona che ha realmente risvegliato la kundalini.

Alcune persone che hanno risvegliato la kundalini sembrano anormali: si comportano in un modo particolare. Sono molto disorganizzate, non sistematiche e totalmente confuse, e non si riesce a comprendere cosa stiano facendo.

Tuttavia, in yoga vi viene raccomandato di disciplinarvi molto bene dall’inizio cosicché quando la kundalini si sveglierà rimarrete disciplinati. Altrimenti potreste uscire in strada e sdraiarvi lì!

Qualche volta mi sentivo in questo modo. Quando vivevo a Rishikesh, decisi di visitare il Gange ogni giorno e di attraversarlo per cinque volte, nuotando nelle sue acque gelide. Un giorno Swami Sivananda mi chiamò e disse: “Hai intenzione di continuare con le tue nuotate e vuoi che sia io a buttarti fuori dall’ashram?” Questo mi fece tornare in me.

La vita deve essere disciplinata, cosicché quando la kundalini si sveglierà potrete rimanere organizzati e senza confusione. Andrete in uffico, in banca, al negozio e guiderete l’auto molto bene. Non tutti possono diventare swami.

Una volta ebbi quest’idea fantastica ma praticamente impossibile. Ero solito immaginare settemila ettari di terreno dove tutte le persone potevano vivere e prendere sannyasa. Ma poi ho realizzato che molte persone devono vivere una vita dinamica: devono far fronte a tutto ed accettare tutto come parte dell’evoluzione spirituale. Non è necessario reprimere il karma, le amicizie, le ambizioni e nemmeno la rabbia, l’avidità e la passione. Si deve vivere la vita con una grande apertura. Io penso che l’uomo non stia facendo alcun errore, non sta andando fuori strada o diventando cattivo. Penso che la situazione attuale sia stata creata affinché egli possa evolvere.

Non tutte le persone possono diventare sattviche. Senza le persone tamasiche e rajasiche il mondo sarebbe un posto orribile dove vivere. Io penso che vivere in un mondo di completo equilibrio sia difficile tanto quanto vivere in un mondo di mostri. A tutti noi piacerebbe avere un giardino dove ci siano diverse varietà di fiori ed alberi. Non si possono coltivare le rose senza le spine.