Swami
Satyamurti Saraswati
Il
prana
è diventato ora uno dei fenomeni più importanti per
chi
si
occupa di
yoga;
parapsicologia e altre scienze correlate;
quali agopuntura,
psicotronia,
elettrobiologia, psicometria e gli studi psi-plasmatici;
ad esempio telepatia, chiaroveggenza, telecinesi e fotografia
Kirlian.
Gli
scienziati iniziano
a
guardare
il mondo fisico attraverso gli occhi della metafisica. Stanno
sperimentando
la verità dell’antica massima “come sopra,
così sotto”,
il macrocosmo nel microcosmo. Ora più che
mai iniziano
ad accettare
la possibilità di nuove forme di energia che non sono spiegabili con
l’uso dei parametri ortodossi delle scienze matematiche e fisiche.
Queste
nuove forze o forme di energia sono state riconosciute e ricercate da
tempo dai grandi yogi e santi, orientali e occidentali.
Tuttavia, abbiamo più informazioni in merito provenienti dal
subcontinente indiano, dove sono state conservate in una forma più o
meno intatta.
Questa
nuova energia psi-plasmatica di cui parlano gli scienziati
oggi, che può essere fotografata dalle speciali apparecchiature
della fotografia Kirlian, non è nient’altro che quell’energia
conosciuta da milioni di anni dai santi e dagli individui realizzati
come prana.
In
yoga,
la scienza del pranayama
sta di conseguenza ricevendo molta attenzione perchè, come dice il
nome stesso, è il metodo per controllare, mantenere e armonizzare la
forza del prana;
non è semplicemente la pratica della respirazione. A
questo punto, possiamo definire brevemente l’idea yogica e quella
scientifica di prana,
poichè le
due sono in grande accordo. Il prana
è una forma di energia che ha l’aspetto di una nuvola. Emette luce
di lunghezze d’onda, frequenze e ampiezze diverse. Il prana
può espandersi e collegare.
È soggetto a influenze interne ed esterne ed è in costante
movimento fluttuante in
ogni parte del corpo.
Gli
yogi
affermano che il prana
sia localizzato nel corpo sottile, all’interno del corpo fisico.
Questo corpo è chiamato pranamaya
kosha
ed è intrinsecamente
collegato al corpo fisico, al corpo mentale e anche agli altri due
corpi. Questo punto di vista non è in conflitto con nessuna delle
recenti scoperte delle scienze parapsicologiche. Quindi, secondo la
legge delle reciproca interdipendenza, ne
consegue che il prana,
essendo
in stretto
contatto con le varie facoltà mentali, è influenzato
dai pensieri, dai sentimenti, dalle emozioni, e questi sono
influenzati a
loro volta dal
prana.
Innanzitutto
consideriamo i riferimenti al prana
presenti direttamente e indirettamente nella Bibbia. Un esempio di
riferimento allegorico al prana
è la storia di Adamo ed Eva nel giardino dell’Eden. Per
comprendere questo dobbiamo capire anche qualcosa circa la fisiologia
psichica dello yoga.
Nel kundalini
yoga,
l’energia
psichica e l’energia
spirituale dormienti nell’uomo sono rappresentate
come un serpente addormentato,
perchè giacciono
avvolte,
inutilizzate o non risvegliate. Quando
le abilità psichiche e di
altro genere
iniziano a manifestarsi, dovrebbero
farlo
secondo un metodo sistematico e scientifico. Gli impulsi dovrebbero
viaggiare lungo un particolare percorso
chiamato sushumana
nadi,
che si
trova
all’interno del midollo
spinale.
Ma,
intorno a sushumna
nadi,
ci sono altre due nadi
di minore
importanza, ida
e pingala.
Ida
può essere pensata come il cavo
negativo di un circuito elettrico e pingala
come il positivo. Ida
potrebbe anche essere pensata simbolicamente come la nadi
fredda o femminile, quindi equiparata
a
Eva. Pingala
nadi
è calda e maschile;
la equipariamo
ad
Adamo. Il serpente rappresenta l’energia potenziale dormiente o
kundalini.
L’albero della conoscenza rappresenta sushumna
nadi,
la nadi
lungo la quale dovrebbe
avvenire
il vero risveglio.
Eva
che
per prima prende il
frutto dell’albero significa, simbolicamente, che il risveglio
della kundalini
avviene in ida;
e quando Adamo prende il frutto, il risveglio si trasferisce a
pingala.
Questo è un tipo di risveglio pranico che avviene nel kundalini
yoga,
ma non è il vero risveglio o il più elevato, perchè è solo in ida
e pingala;
mentre è sushumna
che da sola porta al risveglio finale. Quando
la kundalini
sale
attraverso
ida
o pingala,
inevitabilmente
seguono
vari stati mentali simili a quelli sperimentati da Adamo ed Eva.
I
riferimenti
al prana
sono molti, come Cristo che guarisce i malati
mediante
l’imposizione delle mani. Ciò
riguarda
la tecnica di prana
vidya
e all’espansione dell’energia pranica equivalente all’espansione
del campo psi-plasmatico. Il risveglio di Lazzaro è un altro
esempio. Il camminare sulle acqua un altro, perchè nel pranayama
si ottiene l’abilità di variare la densità del corpo in
base
all’ambiente.
La trasformazione di acqua in vino è un altro esempio. Lo sfamare
cinquemila persone con cinque pani
e due piccoli pesci è ancora un altro esempio del grande serbatoio
di
energia pranica che Cristo aveva. Senza
dubbio era un
grande yogi.
In
tutti i grandi libri e nella letteratura orale del mondo ci sono
riferimenti, a volte allegorici a volte espliciti, che indicano
l’inconfondibile fatto che esiste in noi una fonte di energia
straordinaria e fulgida, che deve solo essere correttamente
risvegliata, sviluppata e canalizzata. Attraverso la corretta
applicazione di questa energia saremo in grado di raggiugere le vette
dell’esistenza spirituale, psichica e fisica. È per tutti questi
motivi che scienziati, dottori, ricercatori e tutti i sinceri
cercatori di verità si stanno orientando verso una visione più
completa e comprensiva del prana.