Swami Nityamuktananda Saraswati
Il prolasso è un problema comune per le donne di tutto il mondo, ma pochissime sono consapevoli della possibilità di fare qualcosa al riguardo. Oltre alla correzione chirurgica, esistono molte tecniche yogiche che aiutano a reintegrare la struttura pelvica e che spesso si rivelano a lungo termine più vantaggiose dell’intervento chirurgico. Prima di intraprendere qualsiasi passo importante per rimuovere questo problema, è importante capire cos’è il prolasso e come si verifica.
Cos’è
	il prolasso?
Molto
	semplicemente, il prolasso è la caduta degli organi interni nella
	regione pelvica del corpo. Il retto potrebbe collassare dentro o
	anche oltre lo sfintere anale esterno, causando dolore lombare
	durante la defecazione e irritazione con un po' di dolore nell’area
	anale. L’utero può cadere dalla sua posizione originale nella
	vagina o, nei casi più gravi, sporgere esternamente. Questo non è
	doloroso, è evidente solo un dolore sordo nella parte bassa della
	schiena. Questa condizione è associata alla frequenza o
	all'incapacità di controllare il flusso di urina in modo che
	potrebbe passare quando si ride o si tossisce.
A
	volte gli organi si spostano dalla loro posizione originale e
	interferiscono con altre parti della cavità pelvica. Normalmente
	l’utero è antiverso,
	rivolto in avanti, ma potrebbe girarsi all’indietro e giacere
	contro il retto, dove è retroverso. Questa potrebbe essere una
	condizione congenita (una malformazione con cui si nasce) o può
	svilupparsi in seguito a un sollevamento faticoso, ecc. Se un utero
	retroverso preme sul retto, produce come sintomi la stitichezza e
	una sensazione spiacevole quando ci si siede. In gravidanza può
	portare ad aborto spontaneo.
La
	condizione del cistocele è la sporgenza della vescica nella parete
	anteriore della vagina. Il rettocele è la sporgenza del retto nella
	parete posteriore della vagina. Il sintomo presente nel rettocele è
	la stitichezza. Nel cistocele è la frequenza. Poiché
	la vescica non si svuota mai completamente, si verifica anche
	ritenzione di urina (nota come stasi) che dà origine a infezioni
	ricorrenti della vescica.
Fattori
	causali
Sebbene
	non ci sia molto dolore associato a queste condizioni, si sperimenta
	un disagio continuo che tende a rendere la persona molto preoccupata
	per sé stessa. Una comprensione della propria struttura interna e
	di ciò che provoca queste condizioni è utile per alleviare l’ansia
	e consente di affrontare il problema con buon senso. Il contenuto
	pelvico collassa perché i legamenti e i muscoli indeboliti non
	riescono a mantenere gli organi nella posizione corretta. I
	legamenti sono strutture fibrose e assomigliano a forti corde.
	Questi sono attaccati alla parete pelvica ossea e formano una rete
	nel pavimento pelvico offrendo il loro supporto agli organi e
	ancorandoli
	in
	posizione. Il punto centrale di questa struttura legamentosa e
	muscolare è il corpo perineale, un nodo fibromuscolare
	che giace a circa due pollici all’interno del corpo sopra il
	perineo (l’area tra l’ano e la vagina). Da questo nodo si
	estendono otto importanti muscoli e i rispettivi legamenti, oltre
	alle fibre di collegamento al canale rettale e anale. Se il nodo
	dovesse danneggiarsi la funzione di tutto il sistema di supporto ne
	risentirebbe, e gli organi cadrebbero fuori posto. Ciò consente
	anche alla gravità, un’altra influenza che si esercita sulla zona
	pelvica, di avere un effetto. La gravità attira e spinge gli organi
	verso il basso e, a causa del supporto ridotto, non riescono a
	resistere alla sua forza.
La
	causa dell'indebolimento dei legamenti e dei muscoli spesso è
	dovuta al parto o può verificarsi a causa della costipazione o da
	frequenti attacchi di diarrea. Al momento del parto viene utilizzata
	un’energia eccessiva e un'enorme quantità di stress e tensione
	viene esercitata sul pavimento pelvico. Ciò vale anche in caso di
	diarrea o costipazione. Quindi questi muscoli devono essere forti
	per facilitare lo sforzo tremendo che devono sopportare durante
	questi periodi. Nel prolasso questa tensione è così forte che
	alcuni muscoli o legamenti non sono in grado di resistervi e si
	allungano o si strappano.
Se
	siete consapevoli del vostro corpo fisico capirete che l’energia è
	l’ingrediente che attiva ogni cellula al suo interno. Nel
	kundalini
	yoga
	la sede o fonte di base di questa energia è muladhara
	chakra,
	la radice o il centro di supporto.
La
	sua controparte fisica è lo stesso nodo perineale di cui abbiamo
	discusso in precedenza. A livello psichico, questo nodo è
	considerato la sede della forza vitale o shakti
	che
	non è solo il carburante del nostro corpo fisico, delle emozioni e
	dei sentimenti, ma anche delle nostre aspirazioni spirituali.
	Quest’area è molto sensibile all’impatto energetico, o alla sua
	carenza. Con gli sconvolgimenti e i conflitti emotivi, l’energia
	si blocca o si esaurisce; il suo potenziale creativo si perde e la
	vitalità fisica diminuisce. Se questo blocco persiste, l'accumulo
	di energia si intensifica fino a quando l’energia esplode,
	dissipandosi in una direzione di rilascio rapido come la diarrea.
	Tali esplosioni possono avere un effetto dannoso sui muscoli e sui
	legamenti, soprattutto se sono già in una condizione indebolita.
Pertanto
	è estremamente importante mantenere l’area perineale forte ed
	attiva. Questo vi aiuterà durante il parto e sicuramente eviterà
	il prolasso in età avanzata. Aiuterà anche a correggere i disturbi
	mestruali e sessuali. Quando divenite consapevoli della vostra
	struttura pelvica e della sede dell'energia centrata nel nodo
	perineale, potete iniziare a rafforzarli attraverso specifiche
	pratiche yogiche. Questo vi aiuterà ad integrare ed equilibrare le
	energie responsabili del benessere fisico, emozionale, mentale e
	spirituale, così da tornare ad essere una donna sana, felice e
	integra.
Il
	trattamento yogico
Se
	soffrite di prolasso o delle sue complicanze, ecco un trattamento
	yogico specifico per queste problematiche. Se possibile, dovreste
	organizzare una permanenza in uno dei nostri ashram
	per un massimo di quindici giorni in modo che vi possano essere date
	tutte le istruzioni complete.
Praticate
	sempre a stomaco vuoto, preferibilmente al mattino presto dopo aver
	fatto un bagno e aver svuotato gli intestini. Usate una stanza
	tranquilla dove non sarete disturbate e concedetevi almeno mezz’ora
	per le pratiche.
Iniziate
	con la ripetizione di Aum
	e poi fate alcune o tutte le seguenti asana:
	pawanmuktasana
	parte 2, vajrasana,
	shashankasana, majariasana, kandharasana, naukasana, bhujangasana,
	shalabhasana, viparita karani mudra.
Poi
	sedete in una comoda posizione meditativa, preferibilmente siddha
	yoni asana,
	e praticate i seguenti mudra
	e
	bandha.
	Potete praticarli tutti o scegliere quello più pertinente alla
	vostra condizione specifica: ashwini
	mudra,
	la contrazione dello sfintere anale; vajroli
	mudra,
	la contrazione dell’apertura urinaria; mula
	bhanda,
	la contrazione del nodo perineale e uddiyana
	bandha,
	la contrazione dei muscoli addominali.
Durante
	la giornata sedete in uttan
	padasana,
	con entrambe le gambe allungate davanti a voi, in preferenza di
	altre posizioni sedute, perché
	questa posizione tira gli organi pelvici verso l'alto. Evitate di
	sedere nella posizione accovacciata in quanto affatica i muscoli
	pelvici e spinge gli organi verso il basso. Un uso eccessivo della
	posizione accovacciata per lunghi periodi di tempo può essere causa
	di prolasso in donne che hanno l’area pelvica debole.
Con
	una pratica regolare di queste asana,
	di questi mudra
	e bandha
	scoprirete che la vostra condizione diventerà più gestibile.
	Potrebbe anche correggersi completamente da sola, ma non aspettatevi
	risultati immediati o miracolosi. Nel trattamento yogico del
	prolasso, il progresso generalmente è lento, soprattutto se il
	danno strutturale è grave. Una volta che i legamenti si sono
	strappati, non è facile ricostituirli con la terapia yogica, ma
	vale comunque la pena provare prima di sottoporsi al chirurgo.
	Tuttavia, se il danno strutturale
	è meno grave e i legamenti sono solo allungati o leggermente
	strappati, troverete la terapia yogica molto benefica.
Durante
	il corso della vostra pratica scoprirete anche che l’instabilità
	emotiva, la letargia e la depressione saranno diventati problemi del
	passato, e godrete di una vita più energica e piena.
Si prega di notare che tutte le pratiche illustrate qui sono descritte dettagliatamente in “Asana Pranayama Mudra e Bandha”, una pubblicazione della Bihar School of Yoga.
Tratto da: http://www.yogamag.net/archives/1970s/1979/7905/7905prol.html
