Swami
Niranjanananda Saraswati
Come dovremmo osservare noi stessi? Come possiamo iniziare a coltivare la facoltà di osservazione? Iniziamo con una semplice pratica. Quando andate a letto la sera, rivedete l’intera giornata: a che ora vi siete svegliati? Cosa avete fatto dopo? Cosa avete mangiato a colazione? Che vestiti avete indossato? Con chi avete parlato? Cosa avete letto? Che tipo di notizie avete sentito e visto? Come avete reagito e risposto alle persone e alle situazioni?
In
questo modo la notte, rivedete tutta la giornata come un film.
Identificate quei momenti in cui avete reagito alle persone, alle
situazioni, alle aspettative, ai desideri o all’ambiente. Osservate
le vostre reazioni: negative, positive, aggressive, distruttive,
egoistiche, amichevoli. Ripensateci un momento e riflettete: se
incontrerò di nuovo situazioni simili o uguali domani, come posso
affrontarle in un modo migliore?
Andate
avanti con questa pratica giorno dopo giorno, notte dopo notte,
settimana dopo settimana; alla fine entro un mese, se sarete regolari
e persistenti nella pratica, coltiverete uno stato mentale che sarà
quello dell’osservatore della mente. Questo è un allenamento che
dovete fare.
Sfortunatamente,
non abbiamo mai ricevuto una formazione per gestire la nostra mente
in nessun luogo, da nessuna scuola o collegio. La società non ci dà
questa formazione, la nostra cultura, la nostra famiglia, la nostra
scuola non ci hanno dato quel tipo di insegnamento. La nostra
cultura, la nostra società, famiglia ed educazione ci hanno
condizionato e definito regole diverse per avere successo nella vita
materiale. La nostra educazione è un’educazione orientata al
lavoro, un’istruzione orientata alle competenze; non è
un’istruzione orientata alla persona.
Dovrebbe
esserci equilibrio: una forma di istruzione attraverso la quale
possiamo sviluppare le migliori abilità per sopravvivere nella
società e un’altra forma attraverso la quale possiamo imparare a
gestire le nostre risposte, le nostre reazioni. Questa integrazione
deve avvenire presto: oggi o domani. Ai bambini bisogna insegnare le
capacità personali per gestire la propria mente.
Il
nostro lavoro principale è con i bambini. Non lavoriamo molto con
gli adulti, sono troppo condizionati e arrivano con la loro serie di
problemi. Una volta che i loro problemi saranno risolti, lasceranno
lo yoga
senza portarsi via nessuna impressione, samskara,
della loro interazione con lo yoga
o con la vita spirituale. Gli adulti hanno questa abitudine
particolare che, indipendentemente da ciò in cui sono coinvolti,
cercano sempre di vedere come il loro coinvolgimento possa renderli
più soddisfatti e contenti.
I
bambini non hanno nessuna aspettativa e non sono nemmeno condizionati
da nessuno. Quando insegnamo loro yoga,
rispondono molto bene. Si dedicano allo yoga
come i pesci all’acqua e sono capaci di sviluppare appropriati
samskara
che sono di natura personale e sociale.
Questo
è il modo per coltivare la consapevolezza che consentirà ai bambini
di assorbire le impressioni e le abilità giuste e appropriate che
potranno aiutarli più avanti nella vita a gestire i problemi ed
affrontarli. Questo è un aspetto importante che dobbiamo
considerare: come poterci allenare ad affrontare e gestire le nostre
risposte mentali ed emozionali.
Non
classificate nulla come buono o cattivo. Dopotutto, il mondo è un
equilibrio tra buono e cattivo. Così come il giorno e la notte
creano un equilibrio, felicità e sofferenza, positivo e negativo,
anche buono e cattivo creano un equilibrio. Nell’oceano di
cattiveria e negatività, il bene è come un’isola dove possiamo
andare e riposare. Siamo circondati da un oceano di negatività con
delle isole di bontà distribuite in tutto all’oceano. Dobbiamo
nuotare attraverso il negativo e dobbiamo trovare la nostra terra, la
nostra posizione, nel positivo. Questa è un’educazione, una
capacità che possiamo impartire ai bambini e dovremmo cercare di
comprendere questo concetto, perché solo allora possiamo assorbire
anche i samskara
corretti per sopravvivere nella vita.
Tratto da: http://yogamag.net/archives/2020s/2021/2101/2101cul.html