martedì 8 ottobre 2013

Cinquantesimo Anniversario della Bihar School of Yoga e Convegno Mondiale dello Yoga: dal 23 al 27 Ottobre 2O13


Nasce, di tanto in tanto sulla terra, un genere di anima che lascia la società per guadagnarsi grandezza di spirito, e poi ritorna nel mondo per aiutare coloro che soffrono, o che desiderano seguire la via spirituale. Nel mondo vi è una lunga storia di questi benefattori spirituali, che va dai rishi vedici, ai profeti biblici e i veggenti, a Cristo, Buddha, Mahavira, Maometto e più recentemente a Paramahamsa Yogananda, Swami Vivekananda, Sri Aurobindo e  Swami Sivananda Saraswati. Uno dei più grandi santi dei tempi recenti è Swami Satyananda Saraswati, che ha sostenuto con successo l’integrazione dello yoga nella società, e incoraggiato l’evoluzione spirituale di tutte le persone, indipendentemente dalla casta, dal credo e dalla religione. 

Fin dalla nascita, mostrò straordinarie qualità spirituali e pratiche, che ne avrebbero fatto un giorno la guida di aspiranti spirituali di tutto il mondo. Nel 1943 i suoi aneliti spirituali di giovane lo spinsero a cercare un guru che potesse guidarlo. Il guru fu scoperto nella forma di Swami Sivananda Saraswati di Rishikesh. Là, il giovane si dedicò al servizio del suo guru con il massimo zelo, e fu iniziato al sacro ordine del Sannyasa divenendo noto come Swami Satyananda Saraswati. Studioso dall’intelletto acuto e perspicace, ha mostrato eccezionali doti organizzative, pratiche, spirituali e qualità da leader. 

Riconoscendo gli speciali talenti donatigli da Dio, il suo Guru, Swami Sivananda, lo benedì e disse di lui: “Swami Satyananda è pieno dell’elemento Nachiketa (ndt: colui che rinuncia ai desideri materiali effimeri). Pochi possono avere tanta vairagya (ndt: distacco, non attaccamento, rinuncia ai piaceri e ai dispiaceri del mondo)ad un’età così giovane. Egli è il sadhaka (ndt: aspirante spirituale, chi segue una particolare sadhana, pratica spirituale) ideale e sevak nishkama (ndt: colui che offre servizio in maniera disinteressata). ” Raggiunta la piena maturità spirituale, Swami Satyananda lasciò l’ashram del suo guru e divenne un paramahamsa sannyas parivrajaka (ndt: sannyas, rinunciante della vita mondana, che si sposta da un luogo all’altro) con il mandato del suo guru di diffondere la visione dello yoga “Da Porta a porta e da Sponda a Sponda”. 

Nel 1963, venti anni dopo aver rinunciato al mondo e perfezionato le sue esperienze spirituali, Swami Satyananda Saraswati fondò la “Bihar School of Yoga” a Munger, che divenne il punto focale dell’esperienza dello yoga per le persone di tutto il mondo. Da qui, Swami Satyananda, con devozione verso gli ideali del suo guru Swami Sivananda, insieme ad un’instancabile energia, dedicò se’ stesso alla diffusione della cultura evolutiva dello yoga nel mondo. 

Al fine di realizzare il mandato del suo guru, Swami Satyananda intraprese molti viaggi in tutto il mondo, ispirando numerosi aspiranti a percorrere il sentiero yogico. Iniziò inoltre migliaia di persone al sannyas ed al karma sannyasa, fornendo a tutti loro una visione yogica. Sotto la sua ispirazione, numerosi gruppi di yoga e molti Centri ed Ashram si svilupparono in India ed in differenti altri paesi del mondo. Fu uno dei primi maestri di yoga impegnato in prima linea nella traduzione degli antichi principi e tecniche dello yoga nel linguaggio scientifico moderno, ispirando le ricerche sui principi scientifici e curativi dello yoga. 

La “Bihar School of Yoga” divenne la sede della rinascita globale dello yoga. La “Bihar School of Yoga” ha formato e diffuso una combinazione di pratiche e di principi yogici per coltivare “testa, cuore e mani”. 

Questo sistema è chiamato “Bihar Yoga” o “Tradizione Yoga Satyananda”. 

Nel 1983, dopo aver  soddisfatto il mandato di Swami Sivananda e creato un mondo dello yoga, Swami Satyananda trasmise tutte le responsabilità e gli obblighi di maestro di yoga, guru e guida, al suo discepolo, Swami Niranjanananda Saraswati. Poi lasciò tutto ciò che aveva creato, e senza guardare indietro, iniziò la vita di paramahamsa sadhaka a Rikhia. 

A Rikhia, Swami Satyananda praticò il “Panchagni Sadhana” ed altri grandi sadhana spirituali e vedici. Nel 2009 dette tre mandati. Il primo era di fornire un pasto al giorno, ogni giorno dell’anno, ai bambini del Rikhia Panchayat. Il secondo la fondazione di Sannyasa Peeth, un centro per il più elevato insegnamento spirituale a Munger, e il terzo mandato era di creare una casa per anziani a Rikhia. Come Peethadhishwari di Rikhiapeeth, Swami Satyasangananda Saraswati sta lavorando duramente per i bambini e gli abitanti di Rikhia. Nei suoi viaggi, nazionali ed internazionali, porta a tutti la luce degli insegnamenti di Sri Swami Sivananda e Sri Swami Satyananda. 

Dal giorno in cui Swami Niranjanananda  ricevette il mantello del suo guru e prese in mano le redini dell’organizzazione, usò la stessa determinazione del suo guru, Sri Swami Satyananda,  nel compiere il mandato.  Quando il suo guru lasciò l’Ashram gli disse: “Ora l’Ashram, la missione, il lavoro di tutta la mia vita, sono nelle tue mani. Se saprai averne cura, cresceranno.” Questo è esattamente ciò che è successo.  Sotto l’ispirazione e la guida di Swami Niranjanananda, l’Ashram, la missione e il movimento yoga, hanno assunto una forma definita muovendosi verso una nuova era per la visione dello yoga e della spiritualità. 

Nel 2008, Swami Niranjanananda ha affidato la gestione della Bihar School of yoga a Swami Suryaprakash Saraswati, diventando così libero di seguire i passi del suo guru, Swami Satyananda.  Swami Suryaprakash ora sovrintende l’amministrazione delle attività dell’Ashram ed è un brillante esempio di incessante impegno nella missione del guru. 

Il 2013 è un anno storico, in quanto si celebra il 50esimo anniversario della “Bihar School of Yoga” e della visione dello Yoga divulgata da Swami Satyananda. Per commemorare i risultati ottenuti negli ultimi cinquant’anni, durante i quali sono stati piantati i semi per l’evoluzione spirituale dell’uomo, si terrà una Conferenza Mondiale di Yoga a Munger. Capi spirituali, scienziati, dottori, educatori e personaggi importanti di ogni ambito della vita, parteciperanno all’incontro per condividere le proprie conoscenze ed ispirazioni. 

Questo nobile evento si terrà sotto la guida di Swami Niranjanananda. 

Il programma comprende conferenze, discussioni di gruppo, presentazioni, dimostrazioni pratiche ed incontri per discutere i principi e le tecniche dello yoga, e la loro influenza sugli individui e sulla società. Ci sarà anche una mostra di libri che trattano questi argomenti. Inoltre Swami Niranjananda, il successore di Sri Swami Satyananda, darà un’esposizione dettagliata delle antiche Yajna (Yaghia) e dei sistemi di Kriya dello yoga. 

Vi invitiamo ad unirvi a noi per dar vita alla riuscita dell’evento in qualsiasi modo vi sarà possibile. Sentitevi liberi di contattare il comitato del convegno per qualsiasi richiesta e suggerimento e, cosa ancora più importante di tutte, venite a ricevere le benedizioni che il lavoro del dharma conferisce a tutti coloro che tocca.

lunedì 7 ottobre 2013

Essere un insegnante di Yoga

Quali sono le qualità di un insegnante di yoga?
Troverete la risposta a questa domanda nel libro “Il Gabbiano Jonathan Livingston”. Era un giovane ed arrogante gabbiano che voleva imparare come volare più velocemente. Passò attraverso molte situazioni nella vita e fece esperienza di successo e di fallimento ed alla fine diventò un maestro. Quando i giovani gabbiani andarono da lui per imparare come volare, lui semplicemente disse loro: “Iniziamo dalle basi”.
Una persona che dice “Iniziamo dalle basi” è un vero insegnante di yoga. Una persona che cerca di soddisfare le aspettative degli studenti, dimenticando le basi, non è un insegnante di yoga.

Semplicità
Ogni sistema ha una disciplina. Quando iniziamo a studiare la matematica, non saltiamo subito all’algebra o alla matematica più elevata. L’insegnante deve cominciare dall’inizio con semplici basi aritmetiche. Così è come un insegnante di yoga deve fare.

Gl’insegnanti di yoga devono avere un programma ed attenersi ad esso. Non devono cambiarlo seguendo le opinioni degli studenti. Noi siamo influenzati dalle opinioni della gente. Pensiamo che se non insegniamo ciò che loro vogliono, se ne andranno da un altro insegnante e noi perderemmo le nostre entrate.

Questa è un’enorme fobia nelle menti degli insegnanti di yoga. Con quest’attitudine non s’insegna yoga nel modo appropriato.

Lo Yoga non dovrebbe essere ristretto, limitato o alterato in base alle necessità delle persone che vengono alle lezioni. Dovrebbe avere un piano, ed in quel piano deve sempre iniziare dalle basi.

Dobbiamo essere degli insegnanti di yoga semplici. Nel processo dell’apprendimento è giusto imparare i dettagli intricati, i differenti metodi e significati di qualunque cosa si stia facendo, ma quando s’inizia ad insegnare, dobbiamo sempre partire dalle basi.

Se un insegnante di yoga inizia dalle cose più complicate, confonde la testa degli studenti.

Semplicità nelle istruzioni, semplicità di pratica e semplicità nel guidare gli studenti devono diventare il marchio di garanzia di un insegnante di yoga, non il dimostrare che ne sa di più di un altro insegnante.

Swami Niranjananda Saraswati7 Novembre 2004, Ganga Darshan, Munger

Articolo tratto dalla Rivista “Yoga, Golden Jubilee” Anno 2, Numero 8, Agosto 2013. Pubblicata dalla “Bihar School of Yoga”.
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