lunedì 21 marzo 2022

Coltivare la Consapevolezza

 

Swami Niranjanananda Saraswati

Come dovremmo osservare noi stessi? Come possiamo iniziare a coltivare la facoltà di osservazione? Iniziamo con una semplice pratica. Quando andate a letto la sera, rivedete l’intera giornata: a che ora vi siete svegliati? Cosa avete fatto dopo? Cosa avete mangiato a colazione? Che vestiti avete indossato? Con chi avete parlato? Cosa avete letto? Che tipo di notizie avete sentito e visto? Come avete reagito e risposto alle persone e alle situazioni?

In questo modo la notte, rivedete tutta la giornata come un film. Identificate quei momenti in cui avete reagito alle persone, alle situazioni, alle aspettative, ai desideri o all’ambiente. Osservate le vostre reazioni: negative, positive, aggressive, distruttive, egoistiche, amichevoli. Ripensateci un momento e riflettete: se incontrerò di nuovo situazioni simili o uguali domani, come posso affrontarle in un modo migliore?

Andate avanti con questa pratica giorno dopo giorno, notte dopo notte, settimana dopo settimana; alla fine entro un mese, se sarete regolari e persistenti nella pratica, coltiverete uno stato mentale che sarà quello dell’osservatore della mente. Questo è un allenamento che dovete fare.

Sfortunatamente, non abbiamo mai ricevuto una formazione per gestire la nostra mente in nessun luogo, da nessuna scuola o collegio. La società non ci dà questa formazione, la nostra cultura, la nostra famiglia, la nostra scuola non ci hanno dato quel tipo di insegnamento. La nostra cultura, la nostra società, famiglia ed educazione ci hanno condizionato e definito regole diverse per avere successo nella vita materiale. La nostra educazione è un’educazione orientata al lavoro, un’istruzione orientata alle competenze; non è un’istruzione orientata alla persona.

Dovrebbe esserci equilibrio: una forma di istruzione attraverso la quale possiamo sviluppare le migliori abilità per sopravvivere nella società e un’altra forma attraverso la quale possiamo imparare a gestire le nostre risposte, le nostre reazioni. Questa integrazione deve avvenire presto: oggi o domani. Ai bambini bisogna insegnare le capacità personali per gestire la propria mente.

Il nostro lavoro principale è con i bambini. Non lavoriamo molto con gli adulti, sono troppo condizionati e arrivano con la loro serie di problemi. Una volta che i loro problemi saranno risolti, lasceranno lo yoga senza portarsi via nessuna impressione, samskara, della loro interazione con lo yoga o con la vita spirituale. Gli adulti hanno questa abitudine particolare che, indipendentemente da ciò in cui sono coinvolti, cercano sempre di vedere come il loro coinvolgimento possa renderli più soddisfatti e contenti.

I bambini non hanno nessuna aspettativa e non sono nemmeno condizionati da nessuno. Quando insegnamo loro yoga, rispondono molto bene. Si dedicano allo yoga come i pesci all’acqua e sono capaci di sviluppare appropriati samskara che sono di natura personale e sociale.

Questo è il modo per coltivare la consapevolezza che consentirà ai bambini di assorbire le impressioni e le abilità giuste e appropriate che potranno aiutarli più avanti nella vita a gestire i problemi ed affrontarli. Questo è un aspetto importante che dobbiamo considerare: come poterci allenare ad affrontare e gestire le nostre risposte mentali ed emozionali.

Non classificate nulla come buono o cattivo. Dopotutto, il mondo è un equilibrio tra buono e cattivo. Così come il giorno e la notte creano un equilibrio, felicità e sofferenza, positivo e negativo, anche buono e cattivo creano un equilibrio. Nell’oceano di cattiveria e negatività, il bene è come un’isola dove possiamo andare e riposare. Siamo circondati da un oceano di negatività con delle isole di bontà distribuite in tutto all’oceano. Dobbiamo nuotare attraverso il negativo e dobbiamo trovare la nostra terra, la nostra posizione, nel positivo. Questa è un’educazione, una capacità che possiamo impartire ai bambini e dovremmo cercare di comprendere questo concetto, perché solo allora possiamo assorbire anche i samskara corretti per sopravvivere nella vita.

Giugno 2008, Sud Africa
Tratto da: http://yogamag.net/archives/2020s/2021/2101/2101cul.html