venerdì 21 giugno 2019
Lo Yoga e la nuova razza umana: La Razza Psichica
Swami Satyananda
Saraswati - Parigi, Francia, 1969
Attraverso la pratica dello yoga avviene un preciso cambiamento
nella sfera della coscienza umana. Infatti, bisogna ammettere che tutti gli
aspetti dello yoga, comprese le asana, determinano sicuramente un
cambiamento nella sfera interiore dell’uomo. Con la meditazione, le posizioni
yogiche, il pranayama e altri metodi,
si ha un netto cambiamento nella struttura del cervello umano e nella psiche.
Ma queste tecniche fanno molto più di questo.
La consapevolezza, che è un privilegio speciale
dell’uomo, diventa sempre più acuta e intensa con le pratiche di yoga. Gli animali pensano, ma non sanno
che stanno pensando; probabilmente le scimmie, le mucche o alcuni animali
superiori pensano e pianificano ma non sanno che lo stanno facendo. Alcuni
animali sono molto più intelligenti dell’uomo, indubbiamente, ma non sono
consapevoli di esserlo. Esistono migliaia e migliaia di specie esistenti ma
ignare della propria esistenza. Con l’apparizione degli esseri umani è accaduto
qualcosa di nuovo.
L’uomo non solo esiste, ma sa di esistere.
Pensa e sa che sta pensando. Ha dei problemi ed è consapevole di questi
problemi, ed è in questo che differisce dagli altri animali. Questa speciale
qualità degli esseri umani è conosciuta come consapevolezza. Nell’espressione Sat Chit Ananda, la seconda parola, Chit, si riferisce a questa
consapevolezza. Se potessimo sviluppare una tale consapevolezza in una scimmia
o in una mucca forse accadrebbe qualcosa di fantastico. La consapevolezza è il
segno dell’evoluzione speciale dell’uomo e genera quella marcata differenza tra
l’uomo e le altre specie.
Se immaginate per un momento che l’uomo è
consapevole di sé stesso proprio come qualcun altro è consapevole di lui,
potrete arrivare fino al punto di scoprire, creare, visualizzare o immaginare
che vi è un veggente, uno spettatore, potreste chiamarlo Dio, che condivide
quella stessa consapevolezza. Questa consapevolezza è il veicolo speciale con
cui l’uomo deve completare il viaggio.
L’Atman
è il testimone di tutto ciò che esiste, del passato, del presente e del futuro.
Questa coscienza, questa consapevolezza è nota come Atman o Sé. Questo Atman
è il veggente della mia esistenza, questo Atman
è il testimone di tutto ciò che è esistito in passato, del presente e di ciò
che sicuramente arriverà in futuro. Ma questo Atman non è consapevole di sé stesso. Il giorno in cui l’Atman sperimenterà sé stesso, sarà il
completamento della vostra evoluzione. Potete anche dire: “Sono consapevole di
me stesso”, ma così non è. Se chiudete gli occhi e pensate ‘Sono consapevole di
me stesso’, posso assicurarvi che sarete consapevoli del vostro corpo, del
vostro nome, del vostro passato ma non sarete consapevoli del vostro Sé! Il
nome, la forma, il tempo, lo spazio e gli oggetti non sono il Sé. Ma è
attraverso l’Atman che sappiamo che
ci sono.
Tra gli esseri umani troverete persone che non
sono consapevoli di questa esistenza superiore. Essi sono consapevoli solo
delle loro vite esteriori e siccome sono connessi con queste vite esterne
provano dolore, sofferenza e hanno problemi. Quando parliamo di razza psichica,
quando parliamo della razza che sta arrivando, quando parliamo della cultura
mondiale, ci riferiamo a una cultura che deve essere consapevole di questo Atman. È tramite le pratiche di yoga che diverrete sempre più
consapevoli di voi stessi e, gradualmente, entrerete in comunione con la vostra
natura interiore.
Per più di cinquemila anni della nostra storia,
l’umanità ha sofferto davvero tanto. I tentativi di realizzare questa cultura
sono stati fatti molte volte in passato, ma hanno portato a un totale
fallimento. Per un motivo o per un altro questa cultura non poteva essere
ripristinata perché le persone di quell’epoca non potevano sviluppare il loro
centro, noto come bruhmadhya, il
terzo occhio. Le persone hanno dovuto lavorare con il corpo, con il corpo
fisico, con le mani e i piedi, non potevano sviluppare i loro centri psichici
che si trovano in questo corpo. Per secoli le persone hanno lottato per la
prosperità, per avere un uomo o una donna. Hanno creduto in Dio ma non hanno
trovato la loro fonte.
Kundalini si sveglierà con il passare del tempo. Ora l’intero scenario sta
cambiando. L’evoluzione intellettuale è completata. Con il completamento
dell’evoluzione intellettuale, il corpo psichico e i centri psichici nel
cervello si stanno svegliando e sia che vi badate o meno, la kundalini, generalmente parlando, si
sveglierà nel prossimo futuro. Forse tra poche centinaia di anni le persone non
andranno più da un guru per imparare
il Kundalini Yoga, ma la loro kundalini si sveglierà semplicemente con
il passare del tempo. Per esprimerlo in modo diverso, posso dirvi che ora nel
cervello ci sono alcuni centri che sono già fusi con la consapevolezza sveglia
e quei centri cerebrali che nei secoli passati erano dormienti, ora stanno
prendendo vita.
Sapete molto bene che all’interno del cervello
ci sono milioni e milioni di circuiti e centri ultrasonici e supersonici. I
centri dell’intuizione, i centri della comprensione suprema e tutto il nucleo
sono situati in questo nostro cervello fisico.
Con le pratiche di Kriya Yoga, con il risveglio di Muladhara,
con il risveglio di Manipura chakra,
con mahamudra, con i bandha, le persone stanno cercando da
secoli di svegliare questi siti dormienti del cervello, questi 9/10 del
cervello. Quando io iniziai a praticare yoga,
scoprii che le persone pensavano che lo yoga
non avesse niente a che fare con loro e che era assolutamente inutile per
l’uomo che vive nel mondo, parlo degli anni 1936-1939, quando la gente non
sapeva che questa pratica poteva portarli a qualcosa di prezioso e di valore.
In pochi anni, un rapido e grande cambiamento ebbe luogo. Nonostante le pesanti
preoccupazioni, i problemi sociali e familiari, le persone hanno capito che lo yoga era per loro.
Nel 1962, quando si ebbe una congiunzione di
otto pianeti in Acquario e la maggior parte delle persone era terrorizzata al
pensiero che stesse arrivando il caos, io ero a Munger, il luogo da cui sono
venuto ora. Quella cittadina era nel terrore più assoluto! Sapete perché? Il 15
gennaio 1934, quando ci fu una congiunzione di quattro pianeti e il sole era in
Acquario, la cittadina di Munger fu ridotta in cenere da un terribile terremoto
da cui nessuna casa si salvò. Ci furono cinquantamila scosse in mezz’ora e
grazie agli astrologi che dissero agli abitanti di Munger che nel prossimo
futuro avrebbero dovuto affrontare di nuovo la stessa calamità, tutti erano
terrorizzati. Tutti lasciarono il lavoro; propri incarichi, i negozi e
pregavano solamente, giorno e notte, tutti i giorni, per tutto il mese. In quel
periodo arrivai a Munger per la prima volta. Ero solo un monaco errante. Non
parlavo molto, quindi non avevo nemmeno un amico. Ero abituato a dormire sul
ciglio della strada, come fanno molte persone anche oggi, e non ero sicuro di
avere qualcosa da mangiare per pranzo, e se riuscivo ad avere un paio di
cipolle per me era sufficiente.
Al mio arrivo a Munger, un signore distinto mi
chiamò e mi disse: “Swami, qual è la
tua opinione su questo giorno?” Io gli risposi: “La nascita di un nuovo mondo”.
Quell’uomo lasciò Munger la sera stessa. Mi fraintese; io gli dissi che sarebbe
stato la “nascita di un nuovo mondo”. Lui pensò che quella sera sarebbe finito
tutto. Questa notizia si diffuse tra molte persone nella città. Rimasi a Munger
e quel giorno passò senza incidenti. Verso l’una di notte, quando si supponeva
che il diluvio, la distruzione dovesse avvenire, mi alzai e sentii che in quel
momento stava avvenendo la nascita di un nuovo mondo. L’uomo che aveva lasciato
Munger in preda alla paura, si mise in contatto con me la mattina seguente,
tornò a Munger e mi chiese di costruire un ashram
lì. A dire la verità e ad essere sincero, non ho mai pensato a una missione,
non ho mai avuto alcuna ambizione. L’ashram
crebbe senza il mio volere, senza il mio volere i discepoli iniziarono ad
arrivare, senza il mio volere venni in Occidente un certo numero di volte:
tutto è accaduto senza che io lo volessi.
Perciò, potete comprendere che anche se
l’umanità si muove contemporaneamente verso un mondo diverso, verso una sfera
diversa e mondana, prima o poi un grande cambiamento avrà luogo nel mondo
intero. Anche se stasera farete il voto di non praticare yoga, posso assicurarvi che non potete riuscirci. Potete essere
sicuri di una cosa. Fra pochi anni, quando incontrerete i vostri amici e gli
chiederete “avete un televisore?”, loro diranno si o no. Chiederete “avete
un’auto?”, loro diranno si o no. Chiederete “praticate yoga?”. Se risponderanno no, voi direte “che tipo di uomo è 1quqqqqqqquesto? Non pratica yoga!?”. Questo sta già iniziando ad
accadere. Quando il grande violinista Jehudi Menuhin, venne premiato
recentemente con il Nehru Prize in India e i giornalisti gli chiesero quali
fossero le basi ferme della sua vita, rispose: “Per prima cosa lo yoga, poi la musica.”
Infine, prima di concludere, posso dirvi che praticando le asana yogiche, il pranayama, la meditazione, ajapa
japa o antar mouna, indubbiamente
state avendo un cambiamento nel corpo, ma soprattutto state avendo un
cambiamento nelle sfere profonde della vostra vita, ma voi non lo sapete.
Quando praticate yoga, non
dovreste subirlo o prendere il sentiero dell’astensione o del rifiuto. Dovrebbe
essere un percorso di sintesi. Lo yoga
dovrebbe unire non solo due parti ma molte. Tutti i grandi pensatori, come
Annie Besant, Aldous Huxley, Sri Aurobindo, hanno parlato di una razza super
umana o sopramentale. Come razza super umana o supermentale, non dovete avere
paura di sviluppare corna o ali: svilupperete a tal punto la coscienza che
diverrete consapevoli del cosmo intero.
Hari Om Tat Sat
Un ponte tra il grossolano e il trascendente
Paramahamsa Swami Niranjanananda
Dal punto di vista dello yoga, il samadhi non è la morte, ma il risveglio in una nuova dimensione di
coscienza. Ci sono due stati: uno è noto come morte, l’altro come samadhi. Le persone normali passano
attraverso la morte; il corpo muore, la mente perde la propria consapevolezza e
non c’è più memoria di dove uno si trovi o di cosa stia facendo. Il samadhi è la consapevolezza della
presenza della coscienza assoluta in questa vita e la capacità di conoscere e
dirigere l’anima nel suo viaggio verso la trascendenza. È così che il samadhi è stato visto nello yoga fin dai tempi antichi.
Il ponte
della consapevolezza
Secondo le Scritture, quando
l’anima se ne va, lascia il corpo e i sensi e porta con sé la mente e i
ricordi. Quando si reincarna, arriva con le impressioni, i samskara e i karma della
vita precedente insieme allo stato di evoluzione della vita precedente. Questo
è un modo di comprendere la morte. L’altra comprensione è che tramite lo sforzo
e il sadhana si può purificare la
mente grossolana e collegarla alla mente trascendentale. Questo collegamento è
quello della consapevolezza. Il ponte è quello della consapevolezza, che in yoga è noto come drashta bhava, la capacità di essere testimoni.
Anche voi passate attraverso
questo stato nella vita. Molte volte quando dormite o sognate, non avete
consapevolezza del sogno. Lo state solo guardando e al risveglio l’avrete
dimenticato. Poi ci sono delle volte in cui sognate, sapete che state sognando
e vi potete muovere nel sogno volontariamente e senza sforzo. Ciò significa che
la consapevolezza di “Io sto sognando” esiste anche mentre dormite e sognate.
Questa consapevolezza vi fa realizzare che “Questo è il mio stato di sogno e
quello è il mio stato di veglia”. Questo è simile all’esperienza del samadhi che si raggiunge a un livello
più elevato.
In samadhi, tramite il ponte della consapevolezza tra la mente
grossolana e quella trascendente, lo spirito va da questa dimensione a quella
più elevata. In quello stato c’è totale consapevolezza e funzionalità ma lo spirito
non è confinato all’esistenza del corpo e dei sensi. Diventa energia, diventa
universale. Questo raggiungimento, che è oltre il grossolano, il materiale,
l’intellettuale e l’emozionale, è un’esperienza di conoscenza e realizzazione.
Quello che sapete e che
sperimentate ora è limitato alla vostra intelligenza e alla vostra mente. C’è
un altro stato in cui si conosce e si sperimenta tutto. Dove si sa tutto è lo
stato di jnana, o satyam. Dove si sperimenta tutto è lo
stato di shivam. La conoscenza è satyam, l’esperienza è shivam e ciò che rende piacevole
conoscere e sperimentare è sundaram.
Queste sono le tre espressioni o attributi della coscienza trascendentale, e il
samadhi è il raggiungimento di quella
dimensione di coscienza. Le Scritture, i racconti e le storie di yogi e maestri nelle differenti
tradizioni e culture del mondo riflettono il raggiungimento dello stato di Samadhi. Gesù, il profeta Maometto,
Buddha, tutti l’hanno raggiunto. Buddha ha chiamato questa esperienza
“Nirvana”, Gesù l’ha chiamato “entrare nel regno dei cieli”; qualunque sia
l’espressione, essa rappresenta un passaggio in una dimensione dove i confini
dei sensi e della mente sono trascesi e si ha una connessione con la realtà
trascendentale.
La
coscienza di Shiva
Dalla prospettiva tantrica, il
samadhi o il collegamento della
coscienza dal grossolano al trascendente, è conosciuto come il raggiungimento
di Shivahood, la natura di Shiva o la qualità di Shiva. La qualità di Shiva indica una serie di esperienze in
cui ci si immerge per portare un cambiamento qualitativo nella vita. È
un’esperienza che ci porta vicini alla natura di Shiva, la natura trascendentale.
Shiva rappresenta la coscienza più
elevata e la forma immanifesta di Shiva
è lo Shivalingam. La forma manifesta
è l’immagine incarnata, le rappresentazioni dove vedete Shiva con un corpo.
La forma immanifesta è
simbolica e la forma manifesta è creata a nostra immagine.
Dopotutto, per una formica Dio
sarebbe una ‘super-formica’, non un essere umano o un Dio dalle sembianze
umane. Per un elefante Dio dovrebbe essere un ‘super elefante’, no Rama,
Krishna, Gesù o San Francesco. Tutti creano un proprio Dio a propria immagine,
e anche Dio ci crea a Sua immagine. Questo significa che c’è qualcuno là fuori
seduto in cielo che ci sta creando o noi stiamo creando Lui o Lei? O significa
che c’è una connessione tra l’energia cosmica e quella individuale?
Il mutuo sostegno tra Dio e le
forme di vita è indicativo dell’interrelazione tra le due forze dell’energia e
della coscienza. Quando avete energia e coscienza qui, a livello materiale,
potete pensare, pianificare e creare. Quando c’è energia e coscienza lassù, a
livello trascendentale, Egli può pensare, pianificare e creare. Il
trascendentale crea il grossolano e il grossolano conferma il trascendentale.
Questo è il collegamento tra l’individuo e il divino.
Lo stato di coscienza di Shiva è uno stato risvegliato di
coscienza. La sua prima espressione è quella della conoscenza. La sua seconda
espressione è la realizzazione o l’esperienza. La sua terza espressione è il
godimento, manifestando gioia, felicità, contentezza, armonia e bellezza.
L’armonia è un attributo essenziale dello stato di Shiva. Questo è raffigurato nella mitologia con l’immagine della
famiglia di Shiva, dove coesistono gli opposti.
La
connessione con l’armonia e la positività
Nella famiglia di Shiva, nulla
è in armonia. Lui indossa dei serpenti come ornamento mentre il veicolo di
Kartikeya, suo figlio, è il pavone che mangia i serpenti. I serpenti mangiano i
topi, veicolo di Ganesha, l’altro figlio di Shiva. La tigre è il veicolo di
Parvati, la moglie di Shiva, che può mangiare il pavone e che attacca anche il
toro, il veicolo di Shiva. Quindi nella famiglia di Shiva tutti i membri sono
nemici tra loro, ma Lui è nella pace e mantiene l’armonia della famiglia. Se
perdesse il controllo della famiglia, ci sarebbe pieno caos, distruzione e
morte. Questo è un’indicazione dello stato di Shiva: in tutti gli opposti e gli
estremi, si è capaci di vivere armoniosamente e pacificamente.
Un altro aspetto di Shiva è
l’abilità di mantenere il veleno, o la negatività. Gli esseri umani, o la
coscienza grossolana, la mente grossolana, consumano negatività. Mangiano e
prosperano sulla negatività. Se iniziate a fare gossip, potreste continuare per
tutta la notte, mentre vi addormentate ad un satsang. Se nutrite la mente con della buona roba, si addormenterà,
mentre se la alimentate con qualcosa di negativo, con le critiche e con ciò che
distrugge, rimarrà attiva e vigile. Se analizzate le vostre giornate, in dodici
ore di stato di veglia, per quante ore siete positivi, felici, in pace, pieni
di ottimismo, e per quante ore siete infelici, insoddisfatti, critici, confusi,
dubitanti, presi dal confrontare e conflittuali? Diventate gli analisti della
vostra vita e scopritelo. Scoprirete che la maggior parte del tempo siete nel
lato negativo e un piccolo periodo di tempo siete nel lato positivo. Ci sono rare
persone che riescono a mettere da parte la negatività e rimanere connessi con
il positivo.
Se potete rimanere connessi
con la positività nella notte più scura e più cupa, allora dentro di voi c’è la
luminosità. Comunque se mentre siete seduti al sole vi sentite cupi e di umore
nero significa che vi siete allontanati dalla vostra luminosità. Voi siete
circondati dalla luce eppure vivete nel buio, mentre la natura di Shiva è di
non consumare il negativo anche se distrugge l’individuo.
Nella mitologia è riportato
che quando l’oceano è stato zangolato, uscì il veleno ed era necessario che
qualcuno lo consumasse per poter salvare il mondo. Shiva si fece avanti e
disse: “Lo consumerò io”. Fece un gran sorso ma non lo ingoiò, gli rimase nella
gola. La gola divenne blu a causa dell’effetto del veleno, ma il veleno non
scese giù nello stomaco, quindi non lo uccise. Questa è un racconto, ma se lo
analizzate, esso indica che Shivahood
è uno stato dove il negativo non è consumato. Sebbene venga ricevuto, non va dentro
e Shiva non ne rimane influenzato. È così che Egli rimane puro, in armonia e in
equilibrio nella vita.
Ci sono molte storie
mitologiche in relazione a Shiva che indicano ciò che avviene nella
consapevolezza trascendentale. Esse indicano la natura della mente, le
espressioni e il comportamento, il corpo e i sensi quando si è connessi con la
consapevolezza trascendentale. Tutto è descritto in forma di racconti che
rappresentano un’espressione, un comportamento, una comprensione o una realtà
della vita. Occorre comprenderle nella giusta prospettiva, in quanto ognuna
contiene un insegnamento nascosto. I racconti su Shiva indicano la natura di Shiva Tattwa, l’elemento Shiva nella
nostra vita.
Questa è la natura che gli yogi o gli aspiranti spirituali cercano
di raggiungere, perché una volta raggiunta si è connessi con l’energia cosmica,
la shakti cosmica. Ciò accade nella
vita degli yogi che seguono il
sentiero spirituale con convinzione, fiducia e fede.
Creare il ponte
Assistere alla vita di questi yogi è di ispirazione per tutti gli
aspiranti spirituali per rendersi conto che esiste la possibilità di creare un
ponte tra il grossolano e il trascendentale. Certamente, questo richiede uno
sforzo, non è semplice. Se volete fare un ponte per attraversare un fiume,
dovete creare un cumulo prima di poter inserire i pilastri. Non potete
semplicemente separare le acque, metterci dentro della terra e inserire i
pilastri. Dovrete lavorare con gli elementi per rendere forti i vostri
pilastri. Una volta che i pilastri saranno posizionati, la strada orizzontale
verrà posizionata a pezzi, verrà collocata pezzo dopo pezzo da pilastro a
pilastro. Questa è anche la filosofia della vita. Non sapete cosa contiene la
vostra vita, quali samskara, karma, caratteristiche e tratti ci sono;
comunque, se c’è la consapevolezza di ‘io devo creare il ponte’ allora anche
nelle acque più profonde, senza separare le acque e cercare del terreno arido,
potete ammucchiare, mettere i pilastri e fare il ponte. Questo è lo sforzo, il sadhana di un aspirante spirituale.
Questo è il vero sadhana, non le asana e il pranayama. Non aspettatevi di ottenere l’autorealizzazione
praticando asana, pranayama e meditazione. Non aspettatevi
nemmeno di ottenere la pace mentale tramite queste pratiche.
Ci sono molte persone tra di
voi che stanno praticando meditazione da anni, e ancora non hanno nessun
controllo sul comportamento della loro mente. È così perché voi avete fatto
solo la pratica, non vi siete immersi nello sviluppo e nel mantenimento
dell’esperienza della pace che sperimentate durante la meditazione. Avete
scorci e lampi momentanei, ma non potete sostenerli. Per creare il ponte tra il
grossolano e il trascendente, deve esserci una profonda comprensione dello
scopo della vita e delle idiosincrasie della vita. Deve esserci una
comprensione di come poter gestire queste insofferenze e limitazioni con
convinzione e chiara direzione. Dovete sapere come mettere i pilastri, posare
la strada e costruire il ponte. Dovete fare questo sforzo.
Io ho visto questo sforzo
continuo nella vita del mio guru
Swami Satyananda, e Lui ebbe successo nella creazione del ponte. Lui non ha
lasciato il corpo in modo ordinario, ma in uno stato di meditazione. Con il
canto dei mantra, invocando consciamente la morte e ritirando i suoi prana,
lasciò il corpo così come voi lasciate una stanza e chiudete la porta. Potete
chiamare questo metodo di lasciare il corpo, morte? Forse in inglese potreste,
ma lo yoga chiama questo il
raggiungimento del samadhi o della
coscienza di Shiva.
Satya Ka
Avahan (Invocando il divino), Gennaio – Febbraio 2016
L’avete notato?
Dr Rishi Vivekananda Saraswati
Circa
trenta anni fa, quando lavoravo come praticante, notai qualcosa di misterioso.
Molte delle mie pratiche consistevano in aggiustamenti della colonna
vertebrale, usando tecniche che avevo imparato da altri due dottori esperti in
quel campo. Un giorno mi resi conto che quasi tutte le persone in quella
stagione avevano problemi al collo. Nei giorni seguenti, le persone venivano
tutte per lombalgia e sciatica e quelli con i problemi al collo li avevano
risolti.
Con il
passare delle settimane mi resi conto che non erano coincidenze, e che c’era un
ritmo. Per prime arrivavano persone con problemi alla parte alta del collo,
dopo un paio di giorni un differente gruppo di persone con dolori alla parte
bassa del collo e alle spalle, poi alle vertebre toraciche e al torace, poi
alle lombari alte e poi alle lombari basse e alle gambe. Poi tornavano nel
verso opposto: lombari basse, toraciche, parte bassa del collo e parte alta del
collo. Qual’era la causa? Pensai ad ogni sorta di motivazioni, dal meteo alle
notizie televisive, poi mi accorsi: il ritmo era dovuto alle fasi lunari.
Prima di
allora, conoscevo l’influenza della luna quando vivevo e lavoravo negli
ospedali psichiatrici, mentre facevo pratica per diventare psichiatra. Lo staff
infermieristico era convinto che i pazienti fossero più disturbati durante la
luna piena e con il passare del tempo mi resi conto che era vero. Infatti, più
tardi, quando fui vicedirettore di un ospedale e responsabile dello staff del
personale medico, al di fuori dell’orario lavorativo, avevo notato che quando
lavoravo nelle notti di luna nuova, poi dormivo indisturbato.
L’aspetto
dei problemi spinali a diversi livelli era tuttavia qualcosa di nuovo. I
problemi alle vertebre cervicali superiori con i relativi mal di testa
giungevano al momento della luna piena; poi quando la luna iniziava a calare,
arrivavano le persone con problemi alle cervicali basse e alle braccia, poi
alle toraciche, quindi lombari superiori e infine alle lombari inferiori e
sciatalgie a luna nuova. Poi come la luna diventava crescente, succedeva il
contrario. Non solo, siccome conducevo anche una normale pratica familiare, iniziai
a notare una predominanza di persone con ogni tipo di problemi alla testa al
momento della luna piena. Poi come la luna calava, i problemi cronici alle
braccia si infiammavano, poi quelli al torace, poi quelli all’addome come
l’ulcera peptica, l’intestino irritabile, ecc., poi quelli al tratto urinario e
infine alle gambe con la luna nuova.
A volte
c’era una nuova condizione: vi era un cronico “divampamento”, ma in ogni caso
la localizzazione era solitamente in linea con la fase lunare. Pensai fosse
piuttosto divertente che ricevessi meriti (e pagamenti) per alleviare quelle
persone dai loro sintomi in pochi giorni, quando era la luna che avrebbe dovuto
ricevere la maggior parte dei crediti. Ciò mi suggerì anche altro: forse le
persone che stavano avendo un trattamento in corso, ne avevano bisogno solo
nella fase di “divampamento” del ciclo lunare. È qualcosa a cui dovrebbero
pensare coloro che svolgono professioni curative.
Negli anni
successivi, mentre viaggiavo per il mondo insegnando yoga e imparando ogni sorta di cose, ho notato altri effetti
relativi alle fasi lunari. Le persone in generale erano più impulsive e agitate
un paio di giorni prima della luna piena e lo noto oggi nei miei pazienti
psichiatrici. L’ho visto inizialmente quando guidavo l’auto negli Stati Uniti
d’America, sia nelle altre persone lungo le strade che in me stesso. Eravamo
più impazienti, ci spingevamo in piccoli spazi, i pedoni si affrettavano
davanti alle macchine, tutti sembravano avere fretta. Poi come miracolo, appena
la luna iniziava a calare, ci calmavamo tutti. Lo noto ancora oggi.
Tuttavia,
alcune persone sperimentano l’effetto opposto. Una volta, in un luogo dove
stavo soggiornando, una donna, nata all’inizio di luglio, era
(sorprendentemente) la cuoca. Ogni mese (non in relazione alle mestruazioni)
con la luna nuova era depressa, scontrosa e introversa; era solita nascondersi
in una credenza e dovevamo convincerla a cucinare la cena, che spesso risultava
orribile. Poi come la luna rispuntava, lo faceva anche lei. Iniziava a emanare
vitalità, diventava amichevole e amorevole, e il cibo diventava sempre più
buono. Poi a luna piena brillava e il cibo era da chef.
Ciò avviene
anche durante le lezioni di yoga.
Durante le fasi lunari le articolazioni si irrigidivano e dovevano essere
sottoposte a delicati allungamenti per evitare di sforzarle. Era evidente,
soprattutto nelle pratiche della prima serie dei pawanmuktasana, dove tutte le articolazioni del corpo si allungano
a turno. È meglio allungare un po’ di più quelle più rigide. Nelle asana principali i partecipanti alle
lezioni potrebbero dire: “È divertente, potrei fare questa asana facilmente durante la settimana, ma ora non riesco ad
assumere la posizione.” Di solito era un’asana
relativa all’area del chakra che
veniva “illuminato” nella fase lunare specifica.
Forse
durante la meditazione, e la vita quotidiana, il materiale mentale su cui
stiamo lavorando è prevalentemente quello del chakra attivato da quella fase lunare. L’intelletto e l’intuizione
alla luna piena, la comunicazione quando la luna inizia a calare, l’amore,
l’odio e il dolore quando anahata
diventa attivo, il potere e l’autostima a mezza luna, la sessualità quando si
attiva swadhisthana e la sicurezza
quando è luna nuova. Le mie osservazioni durate per più di tre decadi mi fanno
credere che tutto questo sia vero.
Certo, gli
eventi intorno a noi aiutano a determinare il nostro stato mentale, ma forse
siamo anche influenzati dalle fasi lunari
e anche le persone attorno a noi sono influenzate in modo simile; si
innescano la maggior parte delle nostre gioie e dolori. Inoltre,
indipendentemente da cosa ci stia influenzando, forse reagiamo in modo diverso
a seconda della fase lunare e, secondo quale dei nostri “pulsanti” viene
premuto più facilmente in quel momento.
Paramahamsaji ha detto che tutti lentamente ci stiamo
evolvendo e lo yoga affretta il
procedimento. In yoga pratichiamo
tecniche per attivare e svegliare i chakra
e svuotare noi stessi dai blocchi della personalità associati ad essi. Forse la
luna che passa attraverso le sue fasi è uno degli strumenti che guida la nostra
evoluzione naturale, attivando i chakra
e costringendoci a confrontarci con i dolori e i piaceri della nostra
personalità in espansione.
Il ruolo della donna nel Tantra
Swami Satyananda Saraswati
Nel tantra ci sono due importanti
poli noti come Shiva e Shakti. Shiva e Shakti hanno
varie sfere di esistenza e di operatività nel cosmo e nell’individuo. Nella
società umana ordinaria l’uomo e la donna rappresentano rispettivamente Shiva e Shakti. Nella mente universale, il tempo e lo spazio rappresentano
gli aspetti di Shiva e Shakti. Nella vita spirituale, la mente
e il prana rappresentano Shiva e Shakti. Nei testi di hatha
yoga, queste due Shakti sono note
come ida e pingala. Ida rappresenta
la coscienza e pingala la forza
vitale, o prana.
Queste due Shakti sono i poli
opposti dell’energia. Normalmente, non sono mai insieme, ma nel momento della
creazione si incontrano in un punto di unione su ogni sfera. Nella mente
universale, il tempo e lo spazio giungono insieme al nucleo, e quando si
uniscono, si ha un’esplosione nella materia. Qui, il tempo è rappresentato
dall’energia positiva e lo spazio dall’energia negativa.
Gli aspetti del risveglio
Nella società umana ordinaria, l’uomo e la donna sono i due diversi poli di
energia. Questi poli energetici sono stati discussi dettagliatamente
nell’antica tradizione tantrica. Forse avete visto una fotografia di Kali in piedi e praticamente nuda, con
un piede posizionato sopra a Shiva,
che è disteso a terra. Ella ha un’espressione feroce, la lingua sporca di
sangue e un mala di 108 teschi umani. Questa è Kali nello stato risvegliato. Potreste anche esservi imbattuti in
alcune immagini, sebbene siano molto rare, di Shiva seduto nella posizione del loto. Metà del suo corpo è Shiva e metà è Shakti. Potreste aver visto l’immagine di Shiva e Parvati seduti
nella posizione del guru e del
discepolo. Shiva è seduto nella
posizione del loto e Parvati è seduta
su una piattaforma più bassa. Shiva
la istruisce ai segreti del tantra.
Questi sono tre esempi. Forse avete sentito anche il quarto esempio. A circa
110 miglia da Munger vi è un centro molto importante di tantra noto come Tarapeetha.
Lì potete vedere il Signore Shiva
succhiare il latte dal seno di Shakti.
Questi sono i tipi di relazione tra Shiva
e Shakti a diversi livelli di
evoluzione e di risveglio. A un livello, Shakti
è il discepolo e Shiva è il guru; così è, la donna è il discepolo e
l’uomo è il guru. A un altro livello,
non ci sono differenze tra i due. Shiva
e Shakti sono intrecciati insieme in
un corpo, un’immagine e un’idea. E ad un altro livello di evoluzione, Shakti è suprema e Shiva è sottomesso. Ora, questa è l’interpretazione filosofica
degli stadi di risveglio della shakti
presente in ognuno.
La consapevolezza spirituale della donna
Nella tradizione tantrica, la donna è considerata superiore all’uomo per
quanto riguarda le iniziazioni tantriche. Questo non deve essere in alcun modo
inteso come una rivendicazione sociale. È un’attitudine puramente spirituale,
in relazione all’evoluzione della coscienza più elevata. La struttura di una
donna, le sue emozioni e la sua evoluzione psichica sono decisamente superiori
a quelle di un uomo. Il risveglio della forza spirituale, cioè la kundalini, è molto più facile nel corpo
di una donna che nel corpo di un uomo.
Oltre a ciò, vi è un altro importante punto che occorre comprendere.
Generalmente, un uomo va nei meandri più profondi della mente e poi ne esce, ma
non è capace di riportarsi indietro quelle esperienze, mentre una donna può
farlo. Mi sembra che ci sia ben poca differenza tra la consapevolezza interiore
ed esteriore di una donna. Quando andate molto in profondità nella vostra
coscienza, avete determinate esperienze. Ma quando tornate da quello stato
profondo della mente, verso la consapevolezza grossolana, cade un velo tra
quelle esperienze e la mente conscia. Nel caso di una donna, questo velo non
cade.
Oltre a questo, la parte psichica di una donna è molto carica di
consapevolezza spirituale. L’espressione esterna che si può vedere in una donna
o in una ragazza – l’amore per la bellezza, la tenerezza, la simpatia, la
comprensione – sono espressioni dello stato interiore. Io di solito faccio uno
scherzo. Dico che se tutte le donne se ne andassero questo mondo diventerebbe
un deserto. Non ci sarebbero colori, profumi, sorrisi e bellezza. Ciò indica
che la consapevolezza interiore della donna è molto ricettiva e pronta ad
esplodere.
Anche nell’ambito del kundalini yoga
il corpo della donna è caricato da un particolare centro. Muladhara chakra nel corpo maschile è situato in un’area molto
congestionata. Il maschio fa mula bandha
e non accade nulla. Mentre nel corpo di una donna è possibile toccare muladhara con le dita. Perciò, il
risveglio può avvenire molto più velocemente nel corpo di una donna che in
quello di un uomo.
Un altro punto importante è che la donna è sempre stata il principale
trasportatore di energia e l’uomo lo strumento. La donna può non essere vostra
moglie; potrebbe essere vostra madre, figlia o discepola. Maria era la madre di
Cristo. La madre di Aurobindo era una discepola. Allo stesso modo, nella
tradizione tantrica, c’è la storia delle sessantaquattro yogini. Il termine yogini
è il femminile di yogi. Ora, queste yogini sono adorate in tutta l’India. Ci
sono sessantaquattro templi dedicati ai sessantaquattro aspetti dell’energia
femminile. Uno di questi si trova in Assam, un altro a Calcutta nel Kali Ghat.
Vama marga
Ora, quando studiamo i libri sul tantra,
troviamo chiaramente un tema centrale: Shakti
è il creatore e Shiva è lo strumento.
Shiva non è mai considerato creatore.
Uno dei più grandi pensatori e saggi dell’India, Adi Shankaracharya, scrisse
nel primo verso del suo più famoso scritto tantrico, ‘Senza Shakti, Shiva come può creare?’ Quindi, gli hindu hanno accettato l’unione
dell’uomo e della donna al fine di facilitare il processo di evoluzione tramite
il tantra.
Sebbene, da tempi immemori, la relazione tra uomo e donna ha avuto
differenti scopi a causa delle influenze culturali provenienti da varie parti
del mondo, nell’induismo si è continuato ad essere fermi su un punto: il
rapporto tra uomo e donna ha un obiettivo spirituale.
Pertanto, nel tantra il posto
della donna è al lato sinistro. Prima del matrimonio, la ragazza siede sul lato
destro e quando avviene la cerimonia matrimoniale, si siede sul lato sinistro.
Così lei è nota come vama. In
sanscrito vama significa che è al
lato sinistro. Vama si riferisce
anche a ida.
C’è una storia antica riguardante Sita
e Rama. Quando Rama aveva oltre sessant’anni, sua moglie Sita rimase incinta e andò a vivere per un po’ di tempo nell’ashram di un santo. Durante questo
periodo, uno dei compiti di Rama come
imperatore era quello di fare una determinata cerimonia religiosa. Però, il
saggio regnante aveva stabilito che non poteva celebrare quella cerimonia senza
la presenza della moglie. Poiché Sita
non poteva essere presente e la cerimonia era obbligatoria, costruirono una sua
statua, e quando iniziò la cerimonia posero la statua di Sita al lato sinistro di Rama.
Ora, nei Paesi occidentali, il vama
marga è un concetto molto male interpretato. Lo chiamano ‘tantra della mano sinistra’, che è una
traduzione sbagliata. Se state leggendo un libro sul tantra e trovate le parole ‘tantra della mano sinistra’, prendete
una penna rossa e sbarratele. Nel tantra,
vama marga significa il sentiero
dell’evoluzione spirituale, che si pratica con la propria moglie. Marga significa sentiero e vama significa moglie, donna, partner,
qualsiasi cosa lei sia.
La relazione tantrica
Nel vama marga, è Shakti che è importante, non solo nella
vita sessuale ma anche nelle pratiche spirituali: porta avanti i processi della
creazione e conduce la maggior parte dei rituali spirituali. Tra gli hindu,
tutti i rituali, religiosi e non, sono condotti principalmente da donne; gli
uomini rimangono pacatamente seduti. La donna è l’agente; l’uomo è il
partecipante. Che sia una cerimonia sociale ordinaria, una cerimonia religiosa,
il culto di una divinità o un giorno di digiuno, è la donna che lo introduce.
L’uomo deve solo seguirla. Questa è la tradizione in India conosciuta come
iniziazione dalla donna all’uomo.
Ora, cos’è il vama marga? È il
sentiero spirituale che può essere praticato insieme con il partner. Un secondo
tipo è chiamato kalachakra. Esso
implica che sia la madre a dare l’iniziazione al figlio maschio. Il nord del
Bihar è un centro particolare per questo tipo di iniziazione. Fino ai confini
con il Nepal a nord, all’Assam ad est, all’Uttar Pradesh ad ovest: questa è la
zona dove è prevalente l’iniziazione kalachakra,
ancora oggi. Secondo questa tradizione, il figlio maschio considera sua madre
una divinità. Ogni mattina, come i cristiani che vanno in chiesa ogni domenica
e gli induisti che vanno al tempio e si inchinano davanti alla divinità, o
fanno alcuni tipi di prostrazioni, allo stesso modo, il figlio approccia sua
madre. Questo non è un rispetto sociale che lui fa verso gli anziani della
famiglia. È un’adorazione spirituale che è fatta non perché lei è sua madre, ma
perché è il suo guru.
La stessa cosa si fa nel vama marga,
ma qui non è il figlio, ma il partner che si prostra davanti alla donna. Poi
deve essere messo il segno spirituale o il segno della benedizione. È lei che
lo mette a lui, non viceversa.
Ci sono quindi due ruoli importanti in cui è implicata la donna nel tantra. È un triste errore considerare
la donna nel tantra solo come partner
sessuale. La vita sessuale è importante, ma non è l’unica relazione che può
esistere tra un uomo e una donna. Dopotutto, vostra madre è anche una donna,
così come vostra figlia e vostra moglie. Ora, avete una relazione tantrica o
dei rapporti sessuali con tutte loro?
L’uso improprio del tantra
Attualmente l’Occidente si sta ribellando contro la propria religione.
Questo è il motivo per cui confondono e interpretano male il tantra. Stanno cercando di creare
anarchia nella sfera sessuale dell’uomo. Anche molti insegnanti in India sono
confusi su questa materia. Nel tantra
non dovete lottare con la vostra religione o tradizione. Il tantra non ha mai detto che la vita
sessuale sia un peccato. Dice che l’interazione sessuale è un impulso naturale;
fatelo se vi piace. La religione in occidente ha detto che è peccato; solo un
uomo nacque senza peccato, e tutti gli altri sono nati con il peccato.
Naturalmente, dovete ergervi al di sopra di questa colpa.
Dovete trovare qualche tipo di spiegazione alla vita sessuale, e il tantra diventa una copertura. Il
pensiero tantrico è molto chiaro e schietto riguardo questo punto. In un verso
di un antico testo si afferma che non c’è nessuna colpa nel bere vino, mangiare
carne o indulgere in atti sessuali. Sono impulsi naturali di tutti gli esseri
umani, ma se riuscite a trascenderli, il vostro progresso spirituale sarà molto
rapido. Il tantra non dovrebbe
diventare una copertura per nessun impulso particolare nella vita umana.
La donna viene per prima
Nel tantra il ruolo
dell’iniziatore viene spostato dal maschio alla femmina. Ramakrishna
Paramahansa ha sempre considerato sua moglie Sarada come Devi, divinità. In sanscrito, Devi
significa illuminata o illustre. Quando Ramakrishna si sposò era molto giovane e
sua moglie era ancora una bambina, ma lui la considerava solo come la Madre
Divina. Questo era il tipo di atteggiamento che lui aveva nei suoi confronti,
ed è come lui la considerava.
Nel tantra, la donna deve essere
trattata con molta attenzione perché è la linea di alta tensione per l’energia
della kundalini. Non dovete essere
spaventati da lei, ma dovete essere molto attenti, perché in lei giace la
potenzialità di una grande esplosione, se avete una moglie, bene, sarà vostra
moglie. Ma se lei deve essere la vostra partner tantrica nella vita spirituale,
allora è lì per uno scopo diverso e quindi il processo è completamente
differente.
In India, sin dall’inizio, c’è questa tradizione. Ogni volta che si fa
riferimento a un uomo e una donna, si fa riferimento sempre prima alla donna e
poi all’uomo. Non diciamo mai Ram Sita,
ma sempre Sita Ram. Non sentite mai Shyam Radhe: è Radhe Shyam, Radha è
l’essere femminile e Shyam il
maschile. Questo perché nello schema dell’evoluzione Shakti viene per prima e Shiva
viene dopo. Con questo atteggiamento, intraprendendo la vita spirituale con
vostra moglie, o figlia, o discepola, dovete sempre vedere lei come
l’attivatore e voi stessi come partecipanti a tutti i livelli. Anche se un uomo
ha realizzato la consapevolezza superiore, avrà ancora difficoltà nel
comunicarlo agli altri se non include una donna nella scena.
L’ipotesi dell’hatha yoga
Nel tantra va anche ricordato che
esiste un altro sentiero chiamato dakshina
marga o Tantra Vedico. Qui la donna non è necessaria, né come figlia, madre
e né come moglie, perché si considera l’aspirante avente entrambe le forze
all’interno di sé stesso. Ida è il femminile
e pingala il maschile. L’unione tra
il mentale e le forze praniche equivale all’unione tra un uomo e una donna.
Questa è l’ipotesi dell’hatha yoga, ida è shakti e pingala è shiva. Quando esse si uniscono in ajna chakra, si ha la reale unione. La
dimora di Shakti è in muladhara. La dimora di Shiva è in sahasrara. Shiva è là in
eterno yoga nidra, inattivo,
indifferente, senza nome e forma. Non ha nulla a che vedere con la distruzione
o la creazione. La sua coscienza è omogenea e totale. Non c’è vibrazione alcuna
in sahasrara. Shakti è in muladhara, e
tramite le pratiche di yoga, la
risvegliate. Lei inizia ad alzarsi e si fa strada attraverso sushumna fino ad ajna. Quando Shakti
raggiunge ajna chakra si ha l’unione.
La danza di Shiva
Questa unione avviene quando i due poli energetici si uniscono. Quando
accendete un interruttore ottenete la luce perché i fili all’interno si
uniscono. Allo stesso modo, in ajna
chakra, quando si ha l’unione, avviene simultaneamente anche un’esplosione.
Poi l’energia creata in ajna chakra
si muove verso sahasrara chakra. Qui Shiva e Shakti si uniscono, e quando accede questo, Shiva inizia la sua danza. Forse avrete visto una foto di Nataraja. Quella è l’espressione
simbolica del risveglio di Shiva.
Quando Shiva si risveglia dal suo
profondo yoga nidra, inizia a
danzare. Non sto parlando di un uomo, ma di una forza. Il risveglio di quella
forza nell’uomo è simboleggiato dalla danza di Shiva nella forma di Narataja.
Poi Shakti e Shiva discendono insieme attraverso lo stesso sentiero verso muladhara. Entrambi vanno già insieme
verso il livello mondano, il piano grossolano. Questo è il sentiero dei santi
che discendono e giungono a noi di tanto in tanto. Se vi capita di leggere la
filosofia di Sri Aurobindo, comprenderete il risveglio dell’energia e la sua
unione con Shiva, entrambi danzano
insieme e poi discendono nel nostro piano di esistenza. Questo è il motivo per
cui in kriya yoga abbiamo un
passaggio ascendente e uno discendente – arohan
e awarohan.
Ora, il ruolo della donna nella tradizione tantrica è stato definito, ma la
posizione della donna nelle culture moderne è lontano da questo. Le persone in
tutto il mondo stanno lottando con le proprie colpe e i propri peccati. Se
desiderate resuscitare la posizione incontaminata delle donne al giorno d’oggi,
l’intero atteggiamento dovrà cambiare. Infatti, la struttura della nostra
società dovrà basarsi su un nuovo concetto di realtà religiose, dove il ruolo
della donna nell’evoluzione spirituale umana sia pienamente compresa ed
accettata. Questo è assolutamente necessario per far emergere una nuova
società. Dovrete rendervi conto di questo molto chiaramente, in modo che quello
che praticate e che insegnate non sia una conseguenza dei vostri conflitti
religiosi interiori.
Swamiji sul Tapasya
(Qui Swami Satyananda Saraswati parla dell’austerità,
non come una difficoltà, ma come forma di trattamento yogico.)
Registrato al Satyananda Ashram di Barcellona, durante un suo tour.
Registrato al Satyananda Ashram di Barcellona, durante un suo tour.
Questo è il motivo per cui si
pratica tantra. Il suo scopo non è
indulgere nel bere, nel mangiare carne o nella vita sessuale, ma è trascendere
le dipendenze. Questo è un aspetto importante nelle vita spirituale. La mente è
un ottimo avvocato: difende sempre i sensi. Ma in realtà, anche se potessi
soddisfare tutti i tuoi sensi, questo non ti renderà felice. Quindi non importa
cosa dice la mente. Continuate con il vostro tapas.
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