venerdì 21 settembre 2018
Yoga: una scienza terapeutica
Swami Satyananda
Saraswati
Discorso al Gandhi Medical College, Bhopal 28.02.1979
Nel 1964 fu istituita
la Bihar School of Yoga con lo scopo di far conoscere la scienza dello yoga all’uomo moderno. Sapevamo per
certo che lo yoga sarebbe stato
accettato dalle grandi menti di questo mondo e dal 1964 in poi è stato fatto
tanto in questo campo. Nei primi anni, dopo la fondazione della nostra
istituzione, le risorse erano molto limitate e non c’erano molte persone
disposte a lavorare a questo progetto. Gradualmente, tuttavia, dopo un certo
periodo di tempo, abbiamo costruito l’intera missione, e oggi siamo in grado di
produrre risultati tangibili e conclusioni definitive. Ora siamo in contatto
con molti programmi di ricerca sullo yoga
condotti in India e all’estero. L’attuale moderna civiltà ha scoperto che la
via per la pace e la buona salute è nascosta nella scienza dello yoga.
La scienza dello yoga è stata molto fraintesa, ritenuta
una religione da molti e per molti secoli accusata di essere un sistema di
magia. Oggigiorno, i pensatori, chi ha occhi per vedere e chi è in grado di
comprendere i segreti dello yoga con
la mente aperta, sono giunti alla conclusione che la scienza dello yoga è una definitiva, chiara e
indiscutibile soluzione per le difficoltà dell’uomo. La scienza dello yoga si occupa di un’ampia serie di
problemi umani. Non risolve solo i problemi della vita spirituale, può anche
essere di aiuto per alleviare i problemi dei malesseri quotidiani. La scienza
delle yogasana, del pranayama, i mudra e i bandha, inclusi
nell’hatha yoga (la scienza
dell’equilibrio fisiologico e della purificazione fisica), ci ha dato la
consapevolezza che i disturbi possono essere alleviati dalla pratica dello yoga.
Le
ricerche sullo yoga nel mondo
In molti Paesi sono
state condotte ricerche scientifiche e mediche sulle pratiche dello yoga. In Polonia i professori J.
Aleksandrowicz, T. Pasek, e W. Romanowski hanno condotto una ricerca
sull’influenza di sirshasana e di
altre pratiche yogiche sull’organismo umano. Negli USA Elmer e Alice Green
hanno fatto delle strabilianti ricerche sulla natura della mente e
sull’influenza della meditazione sul cervello. In Giappone il dottor Hiroshi
Motoyama ha persino ideato delle tecniche per investigare la reazione del
sistema nervoso e del cervello durante il risveglio della kundalini. In Bihar, sotto la supervisione del Patna Medical
College Hospital e l’assistenza del Governo Indiano, il dottor Srinivas ha già
completato una ricerca sugli effetti delle yogasana
sulle malattie coronariche. All’università di Barcellona, i dottori e gli
psicologi hanno prodotto risultati straordinari con le loro ricerche sugli
effetti di yoga nidra, il sonno
psichico, nel corpo umano. Allo stesso tempo, hanno condotto un’altra ricerca
che mostra l’influenza delle onde sonore sul cervello. Oltre a questo, molto
lavoro è stato fatto in Francia su giovani studenti. Il Ministero
dell’Istruzione, soprattutto a Parigi, ha pubblicato un resoconto compilato dai
propri ispettori, sottolineando il cambiamento riscontrato nei bambini dopo un
anno di pratica di yoga.
Alcuni mesi fa, nel
nostro ashram in Orissa, abbiamo
condotto un seminario pratico sul diabete per quaranta giorni. Il corso fu
ispezionato dal dottor N.C. Panda del Burla Medical College Hospital, assistito
da altri amici dottori. A venticinque diabetici di varie età, provenienti da
tutti i gruppi, fu insegnato il sistema dello yoga, e i risultati furono molto incoraggianti. La ricerca sta
continuando all’Indian Institute of Medical Sciences, lo Yoga Institute di
Santa Cruz, sempre sotto la direzione del dottor Datey. Anche allo Yoga
Institute di Lonavala fondato da Swami Kuvalyananda, al College di Yoga di
Tirupathy, così come a Madras, sono state condotte ricerche e investigazioni.
Finora i risultati
ottenuti sono pieni di un grande messaggio e vi chiedo di riflettere un po’ su
questo con una mente aperta. Tutti voi dottori siete i sommi sacerdoti della
nostra civiltà. Se riuscite a comprendere correttamente lo yoga, in modo scientifico, non potete non ritenere che non vi è
alcun motivo per cui lo yoga non
possa diventare una materia di studio per risolvere i problemi fisici, mentali
e spirituali dell’umanità.
Ripristinare
l’equilibrio
In tutto il mondo le
persone vivono uno stato di terrore, paura, ansia, passione, tensione,
insicurezza, incertezza, sospetto e via di seguito. Questi stati influenzano la
struttura fisiologica dell’uomo e causa la maggior parte delle malattie di cui
soffriamo al giorno d’oggi. In questo contesto lo yoga giunge come una panacea. Quando pratichiamo yoga, i cambiamenti nel corpo fisico
sono chiari e garantiti. Il comportamento del cuore, il consumo di ossigeno, il
volume respiratorio, le reazioni del sistema nervoso, le secrezioni degli
ormoni, l’alterazione delle onde cerebrali e tutti i sistemi corporei sono
influenzati e sottoposti a determinati cambiamenti. Ciò ha un effetto benefico
sulla maggior parte degli stati patologici ma, prima di tutto, la malattia deve
essere definita correttamente e lo yoga
ha delle sue proprie definizioni. La malattia si manifesta nel corpo ma non
origina nel corpo. La malattia origina con uno stato di squilibrio. Potrebbe
essere una disarmonia tra i sistemi nervosi o uno squilibrio nelle secrezioni
ormonali, o nei processi digestivi. Quindi, noi definiamo la malattia in
maniera sottile, e la trattiamo a seconda della sua natura.
Non trattiamo il
diabete come un disordine digestivo. Sappiamo che è una deficienza di insulina,
non c’è alcun dubbio su questo. Ma sappiamo anche che il sistema nervoso
simpatico e parasimpatico sono controllati da centri più elevati. Quando un
centro fallisce nell’attivare il sistema nervoso in maniera appropriata, si
avrà come risultato una deficienza di ormoni in un’area particolare. Quando
trattiamo un paziente diabetico non lo trattiamo per la deficienza di insulina.
Non lo trattiamo per la malattia di cui apparentemente soffre. Noi sappiamo che
i responsabili sono lo stress e la tensione.
Quando trattiamo un
paziente malato di mente, che soffre di psicosi, nevrosi o esaurimento nervoso,
lo approcciamo come personalità, come essere umano, come individuo che può pensare
e sentire. Lo portiamo nelle profondità della sua mente, alle radici della sua
malattia tramite le pratiche di concentrazione e di meditazione.
Se una persona soffre
di ansia elevata, non prescriviamo pratiche che inducono un immediato stato di
tranquillità. Cerchiamo, piuttosto, di far esplodere la sua personalità per far
esprimere ciò che rimane dormiente nella sua mente. Ciò è possibile con la
pratica della concentrazione, così come con il mantra, che è una parte dello yoga.
Come principio scientifico, il mantra
è uno strumento molto potente. Con la pratica del mantra, cerchiamo di far esplodere i livelli più profondi della
coscienza. Quando gli stati interni della mente sono esplosi, ci si trova
faccia a faccia con tutti i pensieri, le distrazioni, le passioni e le
repressioni interiori profonde.
Il corpo fisico è
influenzato della mente umana. Sono i sentimenti, le emozioni, le sensazioni e
gli obiettivi, le passioni, le paure, le ansie e le preoccupazioni presenti
nella mente che creano i cambiamenti fisiologici nel corpo. Le secrezioni delle
ghiandole surrenali, della tiroide e della pituitaria hanno un flusso e un
ordine naturale. Un pensiero può e crea un’influenza sul funzionamento del
nostro corpo fisico.
La
paura, le psicosi e l’ansia influenzano le ghiandole endocrine e cambiano la
modulazione delle onde cerebrali
Con la pratica di yoga nidra (il sonno psichico), di certi
pranayama e con la ripetizione di mantra, siamo in grado di alterare ed
armonizzare lo schema delle onde cerebrali. All’Università di Barcellona hanno
sottoposto delle persone a dei test e a delle ricerche mediche mentre veniva
ripetuto il mantra OM. Mentre il suono veniva registrato da
strumenti sofisticati, scoprirono che durante l’intonazione di ‘O’
predominavano le onde alpha, e quando veniva intonato ‘M’ lo schema cambiava in
onde theta. Ora, in che modo queste onde si riferiscono a diverse condizioni
fisiologiche? Se una persona soffre di ipertensione, fatelo sedere
tranquillamente su una sedia comoda. Fategli chiudere gli occhi e ripetere OM
per un breve tempo. Dopo quindici o venti minuti, quando gli misurerete di
nuovo la pressione, sarete sorpresi di constatare che, sicuramente, OM avrà
fatto il suo lavoro.
Allo stesso modo, è
stata condotta una ricerca su yoga nidra.
Questa grande scienza è andata completamente perduta, e ora noi l’abbiamo
adattata e reintrodotta per le necessità dell’uomo moderno. Yoga nidra è una pratica molto
importante e le ricerche mediche hanno chiaramente dimostrato che non è
ipnotismo, ma una tecnica completamente differente. Yoga nidra è una pratica in cui è permesso rilassarsi, ma non
dormire. Dormire non è rilassamento, e il rilassamento può sicuramente
verificarsi in uno stato di veglia. Sdraiatevi supini e seguite la
consapevolezza attraverso tutte le differenti parti del corpo. Sorgerà, come
risultato, uno stato di rilassamento e il cervello subirà un cambiamento
corrispondente. Durante la pratica di yoga
nidra abbiamo visto apparire a volte le onde delta, soprattutto se il
soggetto è stanco. A volte appaiono anche quelle theta, ma di solito le onde
alpha sono predominanti.
Il dottor Datey insegnò
yoga nidra a cento soggetti che
soffrivano di ipertensione, uomini e donne, appartenenti a gruppi di età e
professioni differenti. Mezz’ora in shavasana,
nota tecnicamente come yoga nidra,
aiutò a dare un sollievo permanente a queste persone. Scoprì che solo pochi
casi non poterono essere gestiti in questo modo, i casi più difficoltosi,
probabilmente puramente psicologici.
Mente,
prana e Sé
L’intero corpo è una
composizione di prana e mente. I prana sono responsabili delle azioni e
del movimento nella vita. La mente è responsabile del pensare e del sentire.
Insieme, mente e prana, riempiono
questa struttura vivente, penetrandola ovunque. Mente e prana sono le due più grandi forze del nostro sistema fisico, e se
perdono il loro equilibrio, si crea uno squilibrio corrispondente nel nostro
comportamento mentale e fisico. La scienza dell’hatha yoga è basata su queste due forze gemelle. I prana possono essere equilibrati con la
pratica di asana e pranayama. La forza mentale è
equilibrata dalla pratica della concentrazione e della meditazione.
In yoga diciamo che ci sono settantaduemila canali o nadi nel corpo, attraverso cui il flusso
del prana e il flusso della mente si muovono.
Di questi settantaduemila canali di energia mentale e pranica, dieci sono
considerati i principali. Di questi dieci, tre sono le più importanti. In yoga li chiamiamo ida, pingala e sushumna. Ida rappresenta la forza mentale, pingala la forza pranica e sushumna
quella spirituale.
L’individuo è una
combinazione di mente, prana e sé.
Sicuramente, arriva un momento nella vita, e non necessariamente quando si
raggiungono i cinquantacinque anni, in cui si diviene consapevoli, in cui si
inizia a realizzare che il corpo non è tutto.
La mente controlla il
corpo; e lo spirito, l’atman, il Sé,
controlla la mente ed il corpo. Quando diverrete maestri della mente, diverrete
maestri del corpo, ma se siete schiavi della mente allora il corpo sarà pieno
di malanni. Una volta che diverrete maestri del Sé, diverrete maestri della
mente e del corpo.
Hatha
yoga
Le pratiche di yoga sono tutte finalizzate alla
padronanza di sé stessi. Nel raja yoga
è la mente ad essere importante. In hatha
yoga è il corpo fisico ad essere importante. Nell’hatha yoga abbiamo sei processi di purificazione che sono i
seguenti:
Neti: il kriya nasale. In questa pratica si fa
passare dell’acqua da una narice all’altra, o un catetere da una narice alla
bocca. Questa pratica è usata per emicranie, sinusiti, problemi agli occhi,
infiammazioni della gola, epilessia e altri disturbi della testa.
Dhauti:
lavaggio del sistema digerente. In kunjal
kriya si beve acqua salata e la si vomita. In vastra dhauti ingoiamo una garza lunga circa centottanta
centimetri. Non è difficile e lo abbiamo insegnato a dei pazienti asmatici con
grande successo.
Basti:
risucchiare acqua attraverso l’ano. Si usa principalmente per alleviare
emorroidi, fistole e disturbi del retto.
Trataka:
fissare lo sguardo in un punto. Questa pratica sviluppa la concentrazione e
aiuta a migliorare la vista.
Nauli:
rollii addominali. Questo esercizio stimola differenti parti dell’intestino e i
benefici sono numerosi. Ha degli effetti immediati per la debilitazione
sessuale maschile, che è uno dei disturbi più importanti nella vita familiare.
Mantiene anche in salute i reni e la vescica.
Kapalbhati:
respirazione veloce con enfasi nell’espirazione. Lo scopo di questa pratica è
la purificazione della regione frontale del cervello, e la rivitalizzazione e
il riposo della mente. Dopo cinque minuti di kapalbhati scoprirete di avere la mente molto più chiara, senza
confusione. È usato soprattutto quando si studia per un esame.
Raja
yoga
Dopo la pratica di
queste tecniche di hatha yoga,
dovreste iniziare le asana. Dopo le asana, iniziate il pranayama, e quando sarete sufficientemente stabilizzati in questo,
iniziate la pratica della meditazione.
La scienza della
meditazione, dhyana, è una parte
molto importante dello yoga. Dà dei
grandi effetti al corpo e alla mente. La meditazione non è solo una pratica
psicologica o spirituale, è una pratica a tutto tondo, per tutti, con o senza
un background religioso. La ricerca che è stata condotta sull’influenza e gli
effetti della meditazione sul cervello, sul sistema nervoso e il corpo, ha
rivelato che la pratica della meditazione porta ad un grande cambiamento nel
comportamento del cervello, del sistema nervoso simpatico e parasimpatico, così
come sull’intera personalità.
La meditazione è la
pratica più importante per tutti i processi mentali e spirituali. In un momento
qualsiasi della giornata, o a momenti fissi al mattino e alla sera, praticatela
per dieci minuti, non di più. Questi dieci minuti non li starete spendendo ma
investendo. Per prima cosa stabilizzate la postura, mantenete la colonna
vertebrale dritta e verticale. Chiudete gli occhi e fissateli sulla punta del
naso. Questo aspetto è essenziale. Non muovete il corpo; un’immobilità totale
del corpo deve essere mantenuta solamente per un periodo di dieci minuti, non
di più. Tutto il corpo non si dovrebbe muovere. Deve divenire stabile, come una
statua. Poi divenite consapevoli del naturale e spontaneo processo della
respirazione. Non cercate di inspirare e di espirare. Non fate nessuno sforzo
per respirare. Respirate continuamente, ma ora dovreste divenire consapevoli
che state inspirando ed espirando. Divenite testimoni del processo respiratorio
spontaneo. Tutto qui, niente di più. Seguite la consapevolezza del respiro per
dieci minuti. Al termine di questo periodo, sospendete. Potete tenere una
sveglia vicino a voi, se volete. Praticatelo giorno dopo giorno, e se possibile
dopo un mese sottoponetevi a degli accertamenti medici prima, durante e dopo la
pratica. Se è disponibile un apparecchio computerizzato di misurazione, tutto
potrà essere valutato simultaneamente. Anche sottoponendovi ai test medici e
psicologici per più di un mese, non sarà questa l’unica prova. I membri della
vostra famiglia così come i colleghi della vostra professione, noteranno il
cambiamento.
Una
potente cultura mondiale
Lo yoga è una scienza terapeutica, una scienza di miglioramento
personale e una via per la disciplina. Ma al di là di tutto questo, lo yoga è una cultura, e ogni nazione
dovrebbe averne una, perché la cultura è il prana
di una nazione. I Paesi che hanno culture politiche hanno fallito. Le nazioni
che hanno eserciti militari potrebbero essere distrutte. Le razze che avevano
potere assoluto sono scomparse senza lasciare alcuna traccia. Ma un Paese con
una cultura basata sullo yoga ha
un’esistenza eterna. Può sopravvivere alle vicissitudini della vita, agli
incidenti della storia e alle devastazioni del tempo. Voi siete quel popolo,
voi sopravviverete agli incidenti della vita perché lo yoga è stata la vostra cultura. Nei tempi a venire, lo yoga emergerà come una potente cultura
mondiale, dirigerà gli eventi della storia mondiale e voi avrete un ruolo
decisivo in tutto questo. Spetta a voi accettare questa grande scienza con
amore, ammirazione, speranza e sincerità.
Yoga Nidra: suoi vantaggi e applicazioni
Siddhartha Bhushan*
Nello scenario moderno
la vita è diventata molto veloce, frenetica ed esigente. Lo stile di vita
attuale richiede aggiustamenti da parte dell’individuo. Ognuno di noi, a
seconda delle nostre strategie di adattamento, cerca di adeguarsi a questo
mondo mutevole. Alcuni si adattano divenendo iperattivi e altri ritirandosi
dalle situazioni. Quando non riusciamo a fare degli adattamenti appropriati
secondo le esigenze della situazione, si sviluppa nella nostra personalità uno
stato di stress negativo che dà origine a problemi mentali o psicologici. Nella
maggior parte delle persone la mente rimane sempre in uno stato di eccitazione
e tensione. Yoga nidra, come tecnica
di pratyahara, non dà solo
rilassamento al corpo e alla mente ma dà anche un gran numero di altri benefici.
Yoga
nidra
è una delle pratiche di pratyahara
dove la consapevolezza si interiorizza. Letteralmente, yoga nidra significa ‘sonno psichico’, cioè sonno con piena
consapevolezza. Nella pratica di yoga
nidra il corpo dorme ma la mente rimane sveglia, in ascolto delle
istruzioni. In psicologia, lo stato raggiunto in yoga nidra è denominato ‘stato ipnagogico’, uno stato tra il sonno
e la veglia. Yoga nidra ha le sue
origini in un’antica pratica tantrica chiamata nyasa. È stato Swami Satyananda Saraswati che ha adattato e
presentato la pratica di yoga nidra
in modo sistematico e scientifico negli anni sessanta.
Gli
stadi di yoga nidra
La pratica di yoga nidra è divisa nei seguenti stadi:
1. Preparazione. Yoga nidra si esegue nella posizione di shavasana, con gli occhi chiusi. In questo stadio, il rilassamento
iniziale del corpo e della mente è indotto dalla consapevolezza
dell’immobilità, la comodità, la postura, la posizione, il respiro e l’ascolto
dei suoni esterni con l’atteggiamento del testimone.
2. Sankalpa.
Quando
corpo e mente sono rilassati, il praticante è istruito nel prendere una
risoluzione in accordo con i propri desideri. Il sankalpa dovrebbe essere corto, chiaro e positivo. Il praticante
ripete il sankalpa scelto tre volte
mentalmente, con piena determinazione, convinzione e fiducia.
3. Rotazione
della consapevolezza. Nel terzo stadio, la consapevolezza ruota
intorno alle differenti parti del corpo in modo sistematico e organizzato. Il
praticante è istruito a rimanere consapevole, per ascoltare le istruzioni e per
muovere la mente molto rapidamente secondo le istruzioni senza fare alcun
movimento fisico. La rotazione della consapevolezza in yoga nidra segue una sequenza definita: lato destro del corpo,
iniziando dal pollice della mano destra all’alluce del piede destro; lato
sinistro del corpo, dal pollice della mano sinistra all’alluce del piede
sinistro; retro del corpo, dai talloni al retro della testa; e infine la parte
frontale del corpo, dalla fronte e le caratteristiche individuali del viso, alle
gambe.
4. Consapevolezza
del respiro. In questo stadio se ne diviene semplicemente
consapevoli.
5. Sentimenti
e sensazioni opposte.
In questo stadio sono richiamate, intensificate e sperimentate totalmente le
sensazioni fisiche o emozionali. Di solito si pratica con le coppie di
sentimenti o sensazioni opposte come caldo e freddo, pesante e leggero, piacere
e dolore, amore e odio, ecc.
6. Visualizzazioni.
Nello
stadio delle visualizzazioni, la consapevolezza è portata allo spazio buio
davanti agli occhi chiusi, chidakasha
secondo la terminologia yogica. Il praticante è istruito poi nel visualizzare
alcuni oggetti, storie o situazioni in chidakasha.
7. Sankalpa.
Si ripete
di nuovo mentalmente per tre volte il sankalpa,
lo stesso ripetuto nel secondo stadio, in questo stadio con piena dedizione,
fede e ottimismo.
8. Conclusione
della pratica. Prima della conclusione della sessione di yoga nidra, la consapevolezza è
lentamente esteriorizzata chiedendo al praticante di divenire consapevole dei
suoni esterni, degli oggetti e delle persone. Gli viene chiesto, poi, di
muovere lentamente il corpo e stirarlo.
I benefici di yoga nidra
La
pratica di yoga nidra ha un gran
numero di benefici. Tra essi quelli importanti sono i seguenti.
-
Minimizzare le tensioni.
Nel mondo
moderno i problemi internazionali non sono la povertà, le droghe o la paura
della guerra, ma la tensione e solo la tensione. Un’alta percentuale di persone
vive in uno stato di tensione e frustrazione. Questo continuo livello di
tensione nel corpo, nella mente e nelle emozioni predispone l’individuo a
disturbi psicologici e psicosomatici. La psicologia moderna, così come la
filosofia yogica, crede in tre tipi di tensione – muscolare, emozionale e
mentale – che può essere progressivamente rilassata tramite una pratica
sistematica e regolare di yoga nidra.
La tensione muscolare è il risultato dello squilibrio nervoso ed endocrino. Si
manifesta sotto forma di durezza e rigidità del corpo fisico. Nella pratica di yoga nidra il corpo è rilassato progressivamente
e ciò, via via, rilassa le tensioni muscolari accumulate.
Nella vita quotidiana gli individui non
riescono a esprimere le proprie emozioni in modo libero ed aperto. Come
risultato, le emozioni vengono represse e si manifestano sotto forma di
tensioni emozionali. Nella pratica di yoga
nidra, il praticante lentamente si muove verso i livelli profondi della
mente, dove si confronta con le tensioni emotive profondamente radicate. Quando
il praticante riconosce queste tensioni emozionali con piena consapevolezza e
con l’atteggiamento del testimone, le emozioni represse sono rilassate e il
praticante diventa calmo e tranquillo.
A causa dell’eccessiva attività sul piano
mentale, la mente rimane sempre in uno stato di eccitazione, che dà come
risultato la tensione mentale. Per tutta la vita, la mente è alimentata con
dati negativi. Nella pratica di yoga
nidra, soprattutto durante la rotazione della consapevolezza e del respiro,
la mente si rilassa, liberando così le tensioni mentali. In questo modo,
tramite una pratica regolare e sincera di yoga
nidra, le tensioni a livello fisico, emozionale e mentale possono essere
minimizzate. Secondo Swami Satyananda (1998), “solo un’ora di yoga nidra è ristorativa come quattro
ore di sonno convenzionale”.
-
Allenare la mente.
Il sankalpa ripetuto ad ogni sessione di yoga nidra è forse la tecnica più
efficace per allenare la mente. Swami Satyananda (1998) dice: “Tutto nella vita
può fallire, ma non il sankalpa fatto
durante yoga nidra.” Il sankalpa viene scelto e seminato nel
subconscio quando la mente è rilassata e recettiva. Il subconscio è molto
obbediente, quindi porta gli ordini immediatamente. In yoga nidra, il sankalpa
allena la mente subconscia e, poi, la mente ordinaria segue automaticamente il
sentiero. Il sankalpa aiuta ad
allenare la mente perché è piantato quando la mente è rilassata e pronta ad
assorbirlo ed accettarlo. La cosa essenziale è che la risoluzione deve essere
piantata con una volontà forte e con sentimento. Molti fanno delle risoluzioni
consce guidate dall’intelletto, che raramente portano a dei risultati. Swami Satyananda
(1998) dice: “Il sankalpa fatto
all’inizio di yoga nidra è come
piantare un seme, e il sankalpa
ripetuto alla fine equivale ad innaffiarlo. Quindi, la risoluzione presa in yoga nidra porta sempre a dei risultati,
se è fatta in modo sincero”.
-
Rilassamento della mente.
Il
cervello è il mediatore che collega la mente, il corpo e le emozioni. In yoga nidra s’intensifica la
consapevolezza del corpo stimolando il cervello. Quando la consapevolezza ruota
attraverso le differenti parti del corpo, non si induce solamente rilassamento
fisico ma si pulisce anche la rete nervosa del cervello. Ognuna delle parti del
corpo ha un centro corrispondente nella materia bianca del cervello, chiamata
dai ricercatori ‘homunculus motorio’ o ‘piccolo uomo’. La sequenza della
rotazione della consapevolezza in yoga
nidra è in accordo con la mappa della materia cerebrale bianca del
cervello. Quando la consapevolezza ruota secondo la stessa sequenza, ancora e
ancora, induce un flusso di energia pranica all’interno del circuito neuronale
dell’homunculus motorio del cervello. Questo flusso pranico porta a
un’esperienza soggettiva di rilassamento nel cervello.
In uno degli stadi di yoga nidra si intensificano le coppie dei sentimenti e delle
emozioni opposte. Questa continua invocazione dei sentimenti e delle sensazioni
opposte è in accordo con i principi elettro-fisiologici operanti nel cervello.
Quando un neurone si attiva, produce un impulso nervoso che viene trasmesso e
registrato nel cervello. Ma se lo stesso neurone si attiva ancora e ancora,
allora l’impulso trasmesso non è più registrato dal cervello. I ricercatori
hanno chiamato questo evento ‘fenomeno assuefazione’. Quando il cervello è
abituato agli stimoli, diventa gradualmente rilassato. Lo stato in cui il
cervello è completamente rilassato si traduce in rilassamento mentale. Sannyasi
Mangalteertham (1998) è giunto alla conclusione, sulla base del suo studio, che
la pratica di yoga nidra porta ad una
dominanza di onde alpha nel cervello, che è la caratteristica del rilassamento
mentale.
-
Pulizia
dell’inconscio. Sin dalla prima
infanzia, tendiamo a reprimere molte voglie, desideri e conflitti. Ogni volta
che una situazione minaccia l’ego, i meccanismi di difesa sono chiamati in
causa e la situazione conflittuale viene repressa o soppressa nell’inconscio.
Tutte le esperienze traumatiche, i desideri non soddisfatti e le situazioni
minacciose sono soppresse dall’ego nelle aree subconscie e inconsce della
mente. Negli strati più profondi della mente questa materia conflittuale e
frustrante non muore ma rimane in vita e in seguito si manifesta sottoforma di
vari sintomi patologici. I desideri repressi, le voglie e le situazioni
rimangono sotto forma di simboli nella mente inconscia. Durante la pratica di yoga nidra, l’istruttore chiede al
praticante di visualizzare certi simboli e immagini con un atteggiamento da
testimone. Se i simboli e le immagini sono selezionati in maniera appropriata,
saranno in accordo con i simboli dell’inconscio. Si crea un’associazione
astratta tra l’immaginazione guidata e le esperienze associate represse
dell’inconscio. Ad esempio, se l’insegnante istruisce il praticante nel
visualizzare un cane, questo potrebbe portare fuori un’esperienza passata
traumatica dell’infanzia in cui il praticante è stato morso da un cane. Il
praticante osserva quest’esperienza dolorosa associata con l’atteggiamento del
testimone, che aiuta a interrompere l’identificazione personale con
l’esperienza. Quando l’identificazione personale cessa di essere fermata,
l’esperienza dolorosa associata con il cane è di nuovo repressa. In questo
modo, la pratica della visualizzazione porta a livello cosciente i desideri, le
esperienze, i conflitti e le frustrazioni represse nell’inconscio e poi elimina
l’identificazione personale con queste esperienze. Di conseguenza, l’inconscio
viene ripulito.
-
Risvegliare
la creatività. Diversi esempi
provenienti dal passato indicano che la creatività è una caratteristica della
mente rilassata e calma. Quando la mente è totalmente rilassata, la consapevolezza
lentamente entra nei livelli più profondi della mente (subconscio e inconscio)
e l’individuo diventa consapevole delle facoltà creative e intuitive. Che si
tratti di Newton, Einstein o Mozart, tutti hanno dato un contributo
significativo e vitale nel campo della creatività quando si sono rilassati
abbastanza profondamente da permettere che le immagini e le forme presenti
nelle loro menti inconsce si manifestassero come soluzioni ai loro particolari
problemi. Una pratica regolare di yoga
nidra aiuta a creare un ponte tra la mente conscia e quella inconscia.
Lentamente ci si sintonizza con il funzionamento inconscio e così il potere
della creatività si risveglia automaticamente.
-
Migliora
la memoria e la capacità di apprendimento. L’attuale e popolare
metodo d’insegnamento in classe utilizza premi e punizioni. Questo metodo
potrebbe essere buono per gli studenti intelligenti ma non è benefico per
quelli svogliati perché il cervello conscio o l’intelletto di questi studenti è
incapace di ricevere le informazioni direttamente. La tecnica di yoga nidra può essere usata come
strumento educativo per i bambini svogliati, in quanto la conoscenza è
trasmessa direttamente al subconscio. La tecnica di yoga nidra è utile per aumentare la capacità di apprendimento e la
memoria. Quando si usa yoga nidra
nell’istruzione, entrambi gli emisferi del cervello sono coinvolti
nell’apprendere la materia, mentre nelle classi normali l’insegnamento è
rivolto principalmente all’emisfero sinistro. In questo modo, la pratica di yoga nidra coinvolge totalmente la mente
nell’apprendimento.
Ostrander (1973) diceva che: “Usando la tecnica
di yoga nidra è possibile insegnare
una lingua straniera in un quinto del tempo richiesto dai metodi
convenzionali.” Insegnanti di vari Paesi stanno usando yoga nidra per aumentare la capacità di ricettività e di
attenzione, e per risvegliare la gioia dell’apprendimento dei loro giovani
studenti. Flak (1978) riportò che tecniche come la rotazione della
consapevolezza e la visualizzazione elevano la capacità di rilassamento e
l’interesse tra gli scolari.
-
Contrastare
lo stress. Lo stress è una
risposta cognitiva o emozionale messa in atto dall’individuo in ogni situazione
che richiede un adattamento. Quando le esigenze della situazione superano la
capacità dell’individuo si avrà sofferenza, che potrebbe manifestarsi con
sintomi mentali e fisici di anormalità. La pratica di yoga nidra aiuta a costruire la capacità di adattamento. Il
praticante di yoga nidra lentamente
diventa consapevole delle potenzialità insite e dormienti, prevenendo così di
divenire vittima della sofferenza. Udupa (1977) suggerisce che i disturbi
relativi allo stress si evolvono gradualmente in quattro stadi. Nel primo
stadio, i sintomi psicologici come l’ansia e l’irritabilità sorgono a causa del
sovraccarico del sistema nervoso simpatico. Il secondo stadio è caratterizzato
dal rilascio di sintomi fisici come la pressione alta, l’aumento della
frequenza cardiaca, ecc. Nel terzo stadio, le anomalie si manifestano
clinicamente negli organi. Nell’ultimo stadio si hanno gravi sintomi in
particolari organi che necessitano una lunga terapia medica.
Swami Satyananda (1988) ha detto che yoga nidra ora è prescritta dai medici
in molti Paesi sia come terapia preventiva che curativa nei primi tre stadi dei
disturbi relativi allo stress. Durante lo stress il sistema nervoso simpatico
diventa attivo e a causa di questo l’organismo adotta il meccanismo di ‘attacco
o fuga’. In circostanze normali, il sistema parasimpatico prende il sopravvento
dopo l’emergenza. Ma nella maggior parte dei casi è stato visto che il sistema
simpatico rimane attivo per la maggior parte del tempo, generando l’esperienza
di angoscia (Selye, 1974). In yoga nidra
si tenta di attivare il sistema parasimpatico e un lento equilibrio tra
simpatico e parasimpatico, inducendo un completo rilassamento fisico,
emozionale e mentale. In questo modo la pratica di yoga nidra contrasta lo stress. Carrington ed altri (1980)
concludono che yoga nidra trova la
sua applicazione più efficace come misura preventiva, usata da persone sane e
attive come mezzo per allentare le tensioni accumulate, aumentare la resistenza
allo stress e l’efficienza complessiva, e per prevenire lo sviluppo dei
disturbi derivanti dallo stress.
-
Gestire
i disturbi psicologici. Quando un individuo non
riesce ad adattarsi alla situazione avrà angoscia come conseguenza. Alcuni
individui sono inclini a sviluppare angoscia a causa della loro voglia
inconscia di rimanere tesi. Quando l’angoscia continua per lungo tempo,
potrebbe sfociare in disturbi psicologici come le nevrosi o persino le psicosi.
Nella pratica di yoga nidra, la
tendenza latente di divenire tesi viene spazzata via e l’individuo inizia a
vedere la situazione come meno impegnativa. Gersten (1978) afferma che il
praticante di yoga nidra diventa lo
psicoterapeuta di sé stesso, riconoscendo e attenuando sistematicamente i suoi problemi personali e
le difficoltà interpersonali. Matthew (1981) riportò che yoga nidra è una terapia di successo per i disturbi psicologici
recenti e antichi di tutti i tipi, soprattutto per i livelli elevati di ansia e
per gli schemi di comportamento nevrotici. Anche Bahrke (1979) conclude, sulla
base dei suoi studi, che la pratica del rilassamento yogico riduce
efficacemente la tensione ed aumenta il benessere psicologico in chi soffre di
ansia. Sulle basi di uno studio recente, Bhushan e Sinha (2000) hanno riportato
che la pratica di yoga nidra riduce
significativamente i livelli di ansia ed ostilità in soggetti praticanti.
Shealy (1998) conclude che yoga nidra
è un trattamento di successo per l’insonnia. In questa maniera, vari insegnanti
mostrano che la tecnica di yoga nidra
può essere proposta con successo per gestire vari disturbi psicologici.
-
La
gestione delle malattie psicosomatiche.
Quando le
tensioni, i conflitti e le frustrazioni della mente si manifestano sotto forma
di sintomi fisici, queste malattie sono chiamate malattie psicosomatiche. Yoga nidra mira al rilassamento dei
conflitti soppressi e repressi dall’inconscio, rilassando così la mente. Quando
viene gestita la causa potenziale (la mente tesa) dei disturbi psicosomatici,
si potrebbe guarire dalla malattia. Si è visto che la pratica dei vari stadi di
yoga nidra, come il sankalpa, il rilassamento muscolare, la
consapevolezza del respiro e l’immaginazione guidata, sono un metodo
significativo ed efficace di terapia per gli asmatici (Erskine e Schonell,
1981). Gupta ed altri (1979) hanno riportato che 18 dei 27 pazienti asmatici
hanno mostrato un miglioramento della funzione respiratoria e una maggiore
libertà di respirazione dopo una pratica intensiva in yoga nidra, e il 63% un definitivo rilassamento e dilatazione dei
tubi bronchiali all’esame spirometrico. Jansson (1979) ha riportato che dopo
tre settimane di pratica di rilassamento i sintomi del colon irritabile si
erano ridotti significativamente. Nel caso di pazienti cardiopatici, Cooper
(1979) ha riportato che yoga nidra
abbassa significativamente i livelli di colesterolo sierico nei pazienti
cardiopatici. Altre ricerche hanno mostrato che la pratica di yoga nidra abbassa i livelli di
pressione sanguigna nei pazienti ipertesi (Datey ed altri, 1977; Bali, 1979).
In questo modo, le ricerche mostrano che con la pratica di yoga nidra si gestiscono efficacemente varie malattie
psicosomatiche.
- Cancro
e yoga nidra.
Come
tecnica di meditazione, yoga nidra
può essere adottata come modello terapeutico nel trattamento del cancro. Nella
terapia per il cancro yoga nidra
lavora a quattro livelli:
1. Liberando il materiale
represso.
Le ricerche sul cancro hanno messo in evidenza il fatto che il materiale
rimosso e represso della mente subconscia e inconscia rinforza la
moltiplicazione delle cellule tumorali anarchiche, che portano al cancro. In yoga nidra, s’insegna ai malati di
cancro a rilassarsi nel vero senso della parola. Nello stato di completo
rilassamento, i pazienti praticano la tecnica della visualizzazione, che aiuta
a riportare il materiale inconscio represso al livello di consapevolezza
presente. Quando ciò che è stato represso viene osservato con l’atteggiamento
del testimone, l’identificazione dell’ego viene spezzata e non si avranno più
repressioni o soppressioni. In questo modo, si sradicano lentamente i fattori
predisponenti al cancro.
2. Tramite la guarigione
pranica.
Nella pratica di yoga nidra,
l’energia bioplasmatica sottile, il prana,
è risvegliata e mobilitata in tutto il corpo. Al praticante viene chiesto di
immaginare consapevolmente il flusso di luce o di energia all’interno del corpo
che guarisce l’area infetta. Lentamente questa immaginazione consapevole attiva
la capacità auto- guaritrice dormiente e nel malato si avrà veramente la
guarigione. Questo tipo di guarigione è chiamata guarigione pranica.
3. Attraverso la
guarigione mentale.
In yoga nidra, la guarigione può
anche essere impartita sul piano mentale tramite la tecnica della
visualizzazione. Qui il cancro viene visualizzato restringendone le dimensioni
e si visualizza un esercito di globuli bianchi che combattono contro le cellule
cancerose. Questo porterà all’attivazione del potere mentale dormiente, cioè il
potere inconscio per guarire la parte malata. Quando si visualizza il corpo in
perfetta salute più volte, la potenza intrinseca della mente inizia veramente a
guarire il cancro.
4. Promuovendo la forza di
volontà.
Nella maggior parte dei casi i malati di cancro diventano privi di speranza e
rinunciano a combattere la malattia, cosa che peggiora ulteriormente la
situazione. Per sconfiggere il cancro, sono necessari un’enorme forza di
volontà e una resistenza mantenuta. A questo scopo si pratica il sankalpa in yoga nidra. Il sankalpa
aiuta nella costruzione della forza di volontà e dell’ottimismo nei malati
perché è impiantato nel subconscio e nell’inconscio ogni volta che viene
ripetuto.
In questo modo, sviluppando la fiducia, la
forza di volontà e l’ottimismo, eliminando le repressioni inconsce e guarendo
le parti malate di cancro a livello pranico e mentale, yoga nidra può aiutare a guarire dal cancro. Ciò è stato supportato
dallo studio di Simonton (1972) che ha registrato in indagini controllate che
una specifica forma di yoga nidra
aumenta in modo significativo la durata della vita nei malati di cancro che si
sottopongono a radioterapia. In maniera simile, Meares (1979) ha dimostrato una
chiara regressione del cancro al retto con la pratica della meditazione e
nell’anno seguente scoprì che la meditazione aiuta nella remissione dei tumori
metastatici (secondari) che si erano sviluppati da un tumore primario ai
polmoni.
Conclusioni
Dalla
precedente discussione, si chiarisce che la tecnica di yoga nidra ha un valore preventivo, promotore e curativo. Previene
lo stress e le malattie associate allo stress inducendo un profondo
rilassamento fisico, emozionale e mentale, allenando la mente a rimanere calma
e tranquilla e sradicando i desideri e i pensieri repressi dai livelli più
profondi della mente. Come scienza promotrice, yoga nidra risveglia la creatività intrinseca e promuove le
capacità di comprensione e la memoria del praticante. Le ricerche hanno
indicato anche che yoga nidra può
essere usata come tecnica terapeutica per la cura di malattie psicologiche come
l’ansia, l’ostilità, l’insonnia ecc. e di malattie psicosomatiche come l’asma,
le malattie coronariche, il cancro, l’ipertensione, ecc. Nel nostro moderno
stile di vita, dove i problemi psicologici e psicosomatici sono in aumento, la
tecnica di yoga nidra può servire
come una vera manna per l’umanità.
* Docente,
Dipartimento di Psicologia dello Yoga, Bihar Yoga Bharati University, Munger.
Hatha Yoga Terapia
Swami
Satyananda Saraswati
Conferenza allo Zinal
Conference, Svizzera
L’Hatha yoga non è solamente un metodo per preparare il sistema al risveglio
spirituale, è anche un’importante scienza della salute. Sin dai tempi antichi è
stata utilizzata da yogi e rishi per alleviare ed eliminare ogni
tipo di malattia, disordine e difetti. È vero che le pratiche richiedono un po’
più di tempo e sforzo da parte del paziente rispetto alle terapie
convenzionali. In termini di risultati permanenti e positivi, oltre al
risparmio di enormi spese per i farmaci, però ne vale sicuramente la pena.
Ciò che fa di questo
metodo di trattamento una soluzione potente ed efficace è il fatto che lavora
sui principi di armonia e unificazione piuttosto che di diversità. I tre
principi importanti su cui si basa la terapia fisica e mentale sono i seguenti:
1. Riportare in assoluta
salute una parte o un sistema del corpo. Ciò influenza anche il resto del
corpo.
2. Equilibrare i poli energetici, positivo e
negativo.
3. Purificare il corpo dai
tre tipi di materiali di scarto.
Ritmi reciproci
Se
appendete quindici orologi con movimenti a pendolo diversi sullo stesso muro,
noterete che dopo un po’ di tempo tutti i pendoli si sincronizzeranno. Ciò
accade in modo del tutto naturale secondo la legge dei ritmi e delle vibrazioni
reciproche.
Nel
corpo fisico, tutti i vari organi e sistemi devono svolgere le loro funzioni ma
potrebbe non esserci una completa coordinazione tra di essi. Se i vari organi o
sistemi del corpo non sono in grado di coordinarsi con gli altri, significa che
non uno ma tutti i sistemi ed organi sono squilibrati. Quindi, in ogni singola
malattia, che sia fisica o mentale, ogni sistema è fuori coordinamento.
In
accordo alla legge dei ritmi reciproci, tutto ciò che dovete fare al fine di
ripristinare la salute nell’intero sistema, è di portare un organo o un sistema
in uno stato di salute. Poi tutti gli altri naturalmente seguiranno l’esempio.
La cattiva salute di un sistema crea cattiva salute nel resto del corpo. Non
potete dire che il vostro stomaco è malato e tutto il resto è in salute.
Perciò,
se un malato viene da noi con un certo numero di disturbi, noi generalmente gli
diamo un trattamento solo per uno di essi e cerchiamo di farlo stare meglio a
livello di quel particolare disturbo. Se siete in grado di creare la salute in
un sistema del suo corpo, gradualmente l’intero corpo inizierà a stare meglio.
Così è come l’hatha yoga terapia
dovrebbe essere proposta.
Oggi
la maggior parte degli insegnanti di yoga
non segue questo sistema. A seconda della loro conoscenza delle diagnosi
mediche, stilano una lunga lista di pratiche, una per la costipazione, una per
l’epistassi, una per qualcos’altro. Pensano che insegnando ai malati varie
tecniche di hatha yoga per i
differenti disturbi, staranno meglio. Il loro sistema si basa sul concetto
popolare che le diverse malattie appartengono a differenti gruppi, che non
tengono in conto dell’interrelazione di tutti gli organi e sistemi.
Equilibrare i poli energetici
La
conservazione dell’energia nel corpo fisico è un altro aspetto importante della
salute che è stato ignorato dalla maggior parte delle scienze mediche. Diamo
molta importanza alla nutrizione, ma dimentichiamo che la vera sorgente
dell’energia è innata. Tale energia è qualcosa di simile a delle cariche
positive e negative che pulsano ovunque. Il corretto equilibrio di queste due
forme di energia, crea un buono stato di salute. Ogni volta che questi flussi
positivi e negativi sono soppressi, bloccati, dissipati o scarsamente
distribuiti, come risultato si avrà inevitabilmente la malattia. I vari organi
e sistemi del corpo non si sostentano solamente con il cibo e le vitamine. Le
fonti principali di energia nella vita sono queste due cariche, il più e il
meno, il positivo e il negativo. La scienza dell’armonia fisica e mentale è nota
come hatha yoga. Il significato di hatha yoga è molto chiaro. La lettera ‘ha’ e la lettera ‘tha’ sono dei bija mantra
tantrici, rappresentano i due poli di energia positiva e negativa. Hatha yoga significa unione o
coordinamento tra la forza positiva e quella negativa nel corpo fisico.
Eliminazione dei rifiuti
Il
nostro corpo funziona secondo linee molto semplici. Proprio come una macchina
produce rifiuti, allo stesso modo il nostro corpo produce continuamente
rifiuti. Questi rifiuti sono di tre tipi: muco, gas e acidità. Se pulissimo il
nostro corpo internamente di volta in volta, gli eccessi di questi tre prodotti
metabolici sarebbero rimossi e la loro formazione sarebbe regolata ed
equilibrata. Allora si potrebbe mantenere una salute perfetta.
È
in questo senso che le pratiche dei sei shatkarma
dell’hatha yoga hanno veramente grande importanza. Pulire il corpo da questi
tre tipi di rifiuti accumulati nel sistema è un aspetto importante dell’hatha yoga terapia.
Neti
Il
primo degli shatkarma è la pratica di
neti, dove acqua calda e salata passa
attraverso una narice ed esce dall’altra. Neti
si fa anche con un catetere se c’è un’ostruzione nasale. Neti dovrebbe essere praticato prima del pranayama al fine di pulire entrambi i passaggi nasali. È usato per
differenti tipi di disturbi perché quando entrambe le narici vengono pulite
regolarmente, si mette in atto un processo di guarigione scientifico.
Durante
l’atto respiratorio, quando l’aria entra nelle narici, un messaggio riguardante
gli ioni contenuti nell’aria passa al cervello. Nel setto nasale si attiva un
sistema di monitoraggio e gli ioni positivi e quelli negativi vengono separati.
Per un opportuno monitoraggio e separazione degli ioni nell’aria è necessario
che tutto il passaggio nasale sia pulito dalla pratica di neti.
Abbiamo
scoperto che le persone che soffrono di crisi epilettiche ed isteriche
respirano attraverso la bocca. Non solo la notte mentre dormono, ma anche
durante il giorno respirano inconsapevolmente attraverso la bocca. Questo
perché la mucosa all’apertura nasale è infiammata. Perciò l’aria che entra
attraverso il naso assume un odore, e il naso è allergico a quell’odore. Quando
c’è infiammazione nella mucosa si hanno delle reazioni allergiche. Ad esempio,
la mucosa infiammata rifiuta di accettare vari odori, si starnutirà o, se
vengono immessi forzatamente, causeranno raffreddore, mal di testa o vomito.
Quindi
coloro che hanno costantemente la mucosa del naso infiammata, sono costretti a
respirare attraverso la bocca. Quando si inspira attraverso la bocca, la
maggior parte dell’ossigeno va direttamente ai polmoni. La bocca non ha il
meccanismo di separazione degli ioni della materia gassosa. Perciò quello che succede
è che i polmoni creano un forte stress nel sistema coronarico e anche nel
cervello. Questo a sua volta diventa un grande sforzo per i canali sensoriali e
la corteccia motoria, e provoca isteria e i vari tipi di epilessia.
Il
trattamento per queste malattie è molto semplice: smettere di respirare dalla
bocca. La respirazione dalla bocca è dovuta all’infiammazione della sensibile
membrana mucosa. Per correggere questa condizione, dovete insegnare sutra neti, dove si inserisce un
catetere nel naso e lo si fa uscire dalla bocca. Questo crea una certa frizione
nel setto dove si attua il monitoraggio, in modo che gli ioni possano essere
separati in maniera appropriata.
La
pratica di neti è anche molto utile
per alleviare l’emicrania, la sinusite e molti altri disturbi relativi agli
occhi, alle orecchie, al naso e alla gola.
Dhauti
Dhauti è un sistema molto
importante di auto-pulizia che include tre tecniche principali: 1) kunjal, vomito; 2) vastra dhauti, ingoiare una striscia di stoffa; 3) shankhaprakshalana, bere acqua salata e
lasciarla passare attraverso il canale alimentare.
Molto
si sa di kunjal, in cui si beve acqua
salata e si vomita. È una pratica molto importante per eliminare l’acidità nei
disturbi gastrici. La maggior parte delle malattie sono causate
dall’iperacidità, e questa pratica del vomito è un antidoto per questo. Per chi
soffre di cattiva digestione, o per quello che viene definito come sapore di
acido che viene dall’eruttazione degli acidi dello stomaco, questa è la pratica
migliore. Il vomitare è molto importante per migliorare la digestione ed
equilibrare l’iperacidità. Ma se c’è ipoacidità, questa pratica non aiuta.
In
caso di ipoacidità usiamo un’altra pratica chiamata vyaghra dhauti, o
lavaggio della tigre. L’ipoacidità causa dispepsia, indigestione cronica. A
causa della mancanza di acidità, il cibo non viene opportunamente digerito.
Quando si ha questo tipo di indigestione, si aspetta tre ore dopo aver assunto
cibo, poi si vomita tutto il contenuto rimanente in modo da pulire lo stomaco.
Per
eliminare problemi, ho scoperto che la forma migliore di dhauti è shankhaprakshalana.
Con circa sedici bicchieri (o 4 o 5 litri) di acqua calda salata, si pulisce
tutto il canale alimentare da cima a fondo. Entro un periodo di 11-12 ore è
possibile sbarazzarsi di tutto il muco fermentato e decomposto nell’intestino.
Sulle pareti intestinali c’è del muco duro, a cui il cibo si attacca
velocemente. Come questo muco si decompone, dovrebbe essere espulso.
Sfortunatamente, invece, nel nostro moderno sistema di trattamento, quando esce
del muco pensiamo di avere una malattia e immediatamente prendiamo delle
medicine per fermare il processo. Non permettiamo a questo muco decomposto di
essere espulso per la sua via naturale. Praticando shankhaprakshalana, gli intestini (tenue e crasso) vengono puliti
da questo muco decomposto.
Quando
questo muco sarà completamente espulso, si creerà uno stato di pulizia e salute
in tutto il sistema. Dovete ricordare che quando gli intestini sono pieni di
muco decomposto, la peristalsi intestinale rallenta e anche la temperatura nel
colon e nell’intestino tenue diminuisce. Quando questo avviene, all’interno
degli intestini si ha decomposizione e fermentazione. Ciò significa che durante
il processo di assimilazione, il corpo assorbe tossine e tutto il corpo diventa
intossicato.
La
pulizia del corpo tramite shankhaprakshalana
dovrebbe avvenire secondo le stagioni prevalenti nel Paese. Quando la stagione
cambia da caldo a freddo, c’è un cambiamento corrispondente in tutto il corpo.
Il sistema di riscaldamento e di raffreddamento, simile ad un termostato,
cambia fase al cambiamento della stagione. A quel punto si dovrebbe praticare shankhaprakshalana.
Asana e pranayama
Nell’hatha yoga terapia abbiamo avuto anche
dei risultati eccellenti con la pratica di asana
e pranayama. Le asana principali sono molto potenti perché influenzano il sistema
endocrino, che mantiene ordine nel corpo fisico. Lo squilibrio o le condizioni
di ipo o iper possono generare malattie. Le malattie coronariche sono un buon
esempio. Nei Paesi occidentali queste malattie sono in crescita giorno dopo
giorno, e sono note come i killer numero uno. Insieme con il rilassamento,
abbiamo scoperto che la pratica di siddhasana
è benefica per i malati di cuore.
Siddhasana, la posizione in cui
si preme il perineo con un tallone e i visceri più bassi con l’altro, non è
importante solamente come posizione meditativa. La pressione dei talloni aiuta
a controllare l’uscita di testosterone, l’ormone maschile prodotto nello
scroto. Questo ormone è molto importante perché controlla la funzione maschile
e anche perché influenza il comportamento coronarico. Controllando la fuoriuscita
di testosterone si possono prevenire le malattie coronariche. Sopprimendo il
rilascio di questo ormone importante, automaticamente si può controllare la
fluttuazione della pressione cardiaca. Il testosterone ha un effetto immediato
sulla costrizione dei vasi sanguigni, che appesantisce l’intero sistema
coronarico aumentando la pressione. Durante la pratica di siddhasana, comunque, la fuoriuscita del testosterone è inibita e
la pressione sanguigna è in grado di riequilibrarsi.
Sirshasana, la posizione sulla
testa, è ben nota per aumentare la ventilazione ai tessuti del corpo,
soprattutto al cervello. Di solito la ventilazione del cervello è molto
inadeguata, ma in sirshasana è
ottimale. Con la pratica di sirshasana,
si può rimuovere completamente tutta la pesantezza del cervello e dei pensieri.
Ciò
che non è molto conosciuto a proposito di sirshasana
è che ha un’influenza benefica sul comportamento del cuore. Durante la pratica
di sirshasana il livello di ossigeno
consumato decresce mentre quello della sua assimilazione aumenta. Questo fu
verificato diversi anni fa da un gruppo di ricercatori polacchi. Sirshasana è molto importante nelle
malattie coronariche perché quando si riduce il consumo di ossigeno anche la
frequenza cardiaca si riduce. Se i problemi coronarici sono sotto controllo, le
persone si potranno allenare ad usare una minor quantità di ossigeno. Le
pratiche di sirshasana e di kumbhaka sono molto importanti per
ridurre il consumo di ossigeno e per tenere in allenamento i muscoli
involontari del cuore e del cervello.
Il
cuore è un muscolo involontario, me è controllato da un centro nell’ipotalamo.
Quando uno yogi entra nel samadhi profondo e ferma il proprio
respiro, non consuma affatto ossigeno, e il proprio cuore si ferma
completamente. Se il cuore non si fermasse completamente, si riempirebbe di
sangue impuro che danneggerebbe i suoi tessuti e le pareti. Quindi, nel samadhi profondo il consumo di ossigeno
è zero. Anche la pulsazione minima di energia è assente nei muscoli coronarici.
Questo stato è noto e può continuare per diversi giorni, e quando lo yogi emerge dal samadhi, le sue funzioni riprendono di nuovo i livelli normali.
Meditazione
La
scienza della meditazione è anch’essa una parte dell’hatha yoga. Non è
solamente una via per giungere a Dio, ma una via per mantenere equilibrio tra
le energie pulsanti e renderle utili per il corpo. Io penso che la meditazione
sia un gioco tra le due forze, le due energie all’interno di noi, che sono in
totale conflitto tra loro. Un’energia cerca di subordinare l’altra forma di
energia. Tramite le pratiche di meditazione si crea un’unione tra queste due,
diventando così ciò che è chiamata energia totale.
Unione di yoga e scienza
Le
malattie fisiche e mentali di cui soffre l’essere umano sono nient’altro che
uno stato di disarmonia nel sistema energetico. Per alleviarli dovremmo dare
una nuova occhiata al nostro corpo e allargare la dimensione della scienza
medica moderna. Dovremmo ridefinire il corpo, la classificazione delle malattie
e il sistema di diagnosi. Non appena la scienza moderna sarà in grado di
ridefinire il corpo così com’è e correlare lo stato del corpo con quello della
mente e le situazioni della vita, allora forse potrà avvenire un’unione felice
tra lo yoga e la scienza. Ma al
momento siamo poli opposti: lo yoga
parla di una cosa e la scienza di qualcos’altro.
La
terapia fisica e mentale è una delle conquiste più importanti dell’hatha yoga. Finora l’hatha yoga ha avuto successo in malattie
come l’asma, il diabete e la pressione sanguigna, dove non lo ha avuto la
scienza moderna. Oltre a questo, l’hatha
yoga si è dimostrato molto efficace nei casi di epilessia, isteria, reumatismi
e molti altri disturbi di natura cronica e costituzionale. Infatti, abbiamo
scoperto che la maggior parte delle malattie di natura cronica e costituzionale
possono essere definitivamente risolte tramite l’hatha yoga.
In
quei casi è necessario, comunque, avere insegnanti e terapisti qualificati, e
una miglior qualità di allenamento. L’insegnante di hatha yoga deve essere esperto nel corpo e nella mente. Allo stesso
momento, lui o lei dovrebbe essere non solo un insegnante di hatha yoga, ma uno scienziato dell’hatha yoga. Molte ricerche devono essere
fatte su questo.
Questo
è solo uno sguardo su come le pratiche di hatha
yoga possono creare uno stato di salute fisica e mentale. In questo
momento, molte ricerche si stanno facendo in vari Stati dell’Europa, in
America, in India e nel sud-est asiatico per accertare gli effetti delle
pratiche su tutti gli organi e i sistemi del corpo. Speriamo che presto l’hatha yoga sia accettato come uno dei
sistemi principali di trattamento delle malattie fisiche e mentali.
Iscriviti a:
Post (Atom)