venerdì 21 settembre 2018

Yoga Nidra: suoi vantaggi e applicazioni

Siddhartha Bhushan* 

Nello scenario moderno la vita è diventata molto veloce, frenetica ed esigente. Lo stile di vita attuale richiede aggiustamenti da parte dell’individuo. Ognuno di noi, a seconda delle nostre strategie di adattamento, cerca di adeguarsi a questo mondo mutevole. Alcuni si adattano divenendo iperattivi e altri ritirandosi dalle situazioni. Quando non riusciamo a fare degli adattamenti appropriati secondo le esigenze della situazione, si sviluppa nella nostra personalità uno stato di stress negativo che dà origine a problemi mentali o psicologici. Nella maggior parte delle persone la mente rimane sempre in uno stato di eccitazione e tensione. Yoga nidra, come tecnica di pratyahara, non dà solo rilassamento al corpo e alla mente ma dà anche un gran numero di altri benefici.

Yoga nidra è una delle pratiche di pratyahara dove la consapevolezza si interiorizza. Letteralmente, yoga nidra significa ‘sonno psichico’, cioè sonno con piena consapevolezza. Nella pratica di yoga nidra il corpo dorme ma la mente rimane sveglia, in ascolto delle istruzioni. In psicologia, lo stato raggiunto in yoga nidra è denominato ‘stato ipnagogico’, uno stato tra il sonno e la veglia. Yoga nidra ha le sue origini in un’antica pratica tantrica chiamata nyasa. È stato Swami Satyananda Saraswati che ha adattato e presentato la pratica di yoga nidra in modo sistematico e scientifico negli anni sessanta.

Gli stadi di yoga nidra
La pratica di yoga nidra è divisa nei seguenti stadi:
1.    Preparazione. Yoga nidra si esegue nella posizione di shavasana, con gli occhi chiusi. In questo stadio, il rilassamento iniziale del corpo e della mente è indotto dalla consapevolezza dell’immobilità, la comodità, la postura, la posizione, il respiro e l’ascolto dei suoni esterni con l’atteggiamento del testimone.
2.    Sankalpa. Quando corpo e mente sono rilassati, il praticante è istruito nel prendere una risoluzione in accordo con i propri desideri. Il sankalpa dovrebbe essere corto, chiaro e positivo. Il praticante ripete il sankalpa scelto tre volte mentalmente, con piena determinazione, convinzione e fiducia.
3.    Rotazione della consapevolezza. Nel terzo stadio, la consapevolezza ruota intorno alle differenti parti del corpo in modo sistematico e organizzato. Il praticante è istruito a rimanere consapevole, per ascoltare le istruzioni e per muovere la mente molto rapidamente secondo le istruzioni senza fare alcun movimento fisico. La rotazione della consapevolezza in yoga nidra segue una sequenza definita: lato destro del corpo, iniziando dal pollice della mano destra all’alluce del piede destro; lato sinistro del corpo, dal pollice della mano sinistra all’alluce del piede sinistro; retro del corpo, dai talloni al retro della testa; e infine la parte frontale del corpo, dalla fronte e le caratteristiche individuali del viso, alle gambe.
4.    Consapevolezza del respiro. In questo stadio se ne diviene semplicemente consapevoli.
5.    Sentimenti e sensazioni opposte. In questo stadio sono richiamate, intensificate e sperimentate totalmente le sensazioni fisiche o emozionali. Di solito si pratica con le coppie di sentimenti o sensazioni opposte come caldo e freddo, pesante e leggero, piacere e dolore, amore e odio, ecc.
6.    Visualizzazioni. Nello stadio delle visualizzazioni, la consapevolezza è portata allo spazio buio davanti agli occhi chiusi, chidakasha secondo la terminologia yogica. Il praticante è istruito poi nel visualizzare alcuni oggetti, storie o situazioni in chidakasha.
7.    Sankalpa. Si ripete di nuovo mentalmente per tre volte il sankalpa, lo stesso ripetuto nel secondo stadio, in questo stadio con piena dedizione, fede e ottimismo.
8.    Conclusione della pratica. Prima della conclusione della sessione di yoga nidra, la consapevolezza è lentamente esteriorizzata chiedendo al praticante di divenire consapevole dei suoni esterni, degli oggetti e delle persone. Gli viene chiesto, poi, di muovere lentamente il corpo e stirarlo.

I benefici di yoga nidra
La pratica di yoga nidra ha un gran numero di benefici. Tra essi quelli importanti sono i seguenti.
-      Minimizzare le tensioni. Nel mondo moderno i problemi internazionali non sono la povertà, le droghe o la paura della guerra, ma la tensione e solo la tensione. Un’alta percentuale di persone vive in uno stato di tensione e frustrazione. Questo continuo livello di tensione nel corpo, nella mente e nelle emozioni predispone l’individuo a disturbi psicologici e psicosomatici. La psicologia moderna, così come la filosofia yogica, crede in tre tipi di tensione – muscolare, emozionale e mentale – che può essere progressivamente rilassata tramite una pratica sistematica e regolare di yoga nidra. La tensione muscolare è il risultato dello squilibrio nervoso ed endocrino. Si manifesta sotto forma di durezza e rigidità del corpo fisico. Nella pratica di yoga nidra il corpo è rilassato progressivamente e ciò, via via, rilassa le tensioni muscolari accumulate.

Nella vita quotidiana gli individui non riescono a esprimere le proprie emozioni in modo libero ed aperto. Come risultato, le emozioni vengono represse e si manifestano sotto forma di tensioni emozionali. Nella pratica di yoga nidra, il praticante lentamente si muove verso i livelli profondi della mente, dove si confronta con le tensioni emotive profondamente radicate. Quando il praticante riconosce queste tensioni emozionali con piena consapevolezza e con l’atteggiamento del testimone, le emozioni represse sono rilassate e il praticante diventa calmo e tranquillo.

A causa dell’eccessiva attività sul piano mentale, la mente rimane sempre in uno stato di eccitazione, che dà come risultato la tensione mentale. Per tutta la vita, la mente è alimentata con dati negativi. Nella pratica di yoga nidra, soprattutto durante la rotazione della consapevolezza e del respiro, la mente si rilassa, liberando così le tensioni mentali. In questo modo, tramite una pratica regolare e sincera di yoga nidra, le tensioni a livello fisico, emozionale e mentale possono essere minimizzate. Secondo Swami Satyananda (1998), “solo un’ora di yoga nidra è ristorativa come quattro ore di sonno convenzionale”.
-      Allenare la mente. Il sankalpa ripetuto ad ogni sessione di yoga nidra è forse la tecnica più efficace per allenare la mente. Swami Satyananda (1998) dice: “Tutto nella vita può fallire, ma non il sankalpa fatto durante yoga nidra.” Il sankalpa viene scelto e seminato nel subconscio quando la mente è rilassata e recettiva. Il subconscio è molto obbediente, quindi porta gli ordini immediatamente. In yoga nidra, il sankalpa allena la mente subconscia e, poi, la mente ordinaria segue automaticamente il sentiero. Il sankalpa aiuta ad allenare la mente perché è piantato quando la mente è rilassata e pronta ad assorbirlo ed accettarlo. La cosa essenziale è che la risoluzione deve essere piantata con una volontà forte e con sentimento. Molti fanno delle risoluzioni consce guidate dall’intelletto, che raramente portano a dei risultati. Swami Satyananda (1998) dice: “Il sankalpa fatto all’inizio di yoga nidra è come piantare un seme, e il sankalpa ripetuto alla fine equivale ad innaffiarlo. Quindi, la risoluzione presa in yoga nidra porta sempre a dei risultati, se è fatta in modo sincero”.
-      Rilassamento della mente. Il cervello è il mediatore che collega la mente, il corpo e le emozioni. In yoga nidra s’intensifica la consapevolezza del corpo stimolando il cervello. Quando la consapevolezza ruota attraverso le differenti parti del corpo, non si induce solamente rilassamento fisico ma si pulisce anche la rete nervosa del cervello. Ognuna delle parti del corpo ha un centro corrispondente nella materia bianca del cervello, chiamata dai ricercatori ‘homunculus motorio’ o ‘piccolo uomo’. La sequenza della rotazione della consapevolezza in yoga nidra è in accordo con la mappa della materia cerebrale bianca del cervello. Quando la consapevolezza ruota secondo la stessa sequenza, ancora e ancora, induce un flusso di energia pranica all’interno del circuito neuronale dell’homunculus motorio del cervello. Questo flusso pranico porta a un’esperienza soggettiva di rilassamento nel cervello.

In uno degli stadi di yoga nidra si intensificano le coppie dei sentimenti e delle emozioni opposte. Questa continua invocazione dei sentimenti e delle sensazioni opposte è in accordo con i principi elettro-fisiologici operanti nel cervello. Quando un neurone si attiva, produce un impulso nervoso che viene trasmesso e registrato nel cervello. Ma se lo stesso neurone si attiva ancora e ancora, allora l’impulso trasmesso non è più registrato dal cervello. I ricercatori hanno chiamato questo evento ‘fenomeno assuefazione’. Quando il cervello è abituato agli stimoli, diventa gradualmente rilassato. Lo stato in cui il cervello è completamente rilassato si traduce in rilassamento mentale. Sannyasi Mangalteertham (1998) è giunto alla conclusione, sulla base del suo studio, che la pratica di yoga nidra porta ad una dominanza di onde alpha nel cervello, che è la caratteristica del rilassamento mentale.
-      Pulizia dell’inconscio. Sin dalla prima infanzia, tendiamo a reprimere molte voglie, desideri e conflitti. Ogni volta che una situazione minaccia l’ego, i meccanismi di difesa sono chiamati in causa e la situazione conflittuale viene repressa o soppressa nell’inconscio. Tutte le esperienze traumatiche, i desideri non soddisfatti e le situazioni minacciose sono soppresse dall’ego nelle aree subconscie e inconsce della mente. Negli strati più profondi della mente questa materia conflittuale e frustrante non muore ma rimane in vita e in seguito si manifesta sottoforma di vari sintomi patologici. I desideri repressi, le voglie e le situazioni rimangono sotto forma di simboli nella mente inconscia. Durante la pratica di yoga nidra, l’istruttore chiede al praticante di visualizzare certi simboli e immagini con un atteggiamento da testimone. Se i simboli e le immagini sono selezionati in maniera appropriata, saranno in accordo con i simboli dell’inconscio. Si crea un’associazione astratta tra l’immaginazione guidata e le esperienze associate represse dell’inconscio. Ad esempio, se l’insegnante istruisce il praticante nel visualizzare un cane, questo potrebbe portare fuori un’esperienza passata traumatica dell’infanzia in cui il praticante è stato morso da un cane. Il praticante osserva quest’esperienza dolorosa associata con l’atteggiamento del testimone, che aiuta a interrompere l’identificazione personale con l’esperienza. Quando l’identificazione personale cessa di essere fermata, l’esperienza dolorosa associata con il cane è di nuovo repressa. In questo modo, la pratica della visualizzazione porta a livello cosciente i desideri, le esperienze, i conflitti e le frustrazioni represse nell’inconscio e poi elimina l’identificazione personale con queste esperienze. Di conseguenza, l’inconscio viene ripulito.
-      Risvegliare la creatività. Diversi esempi provenienti dal passato indicano che la creatività è una caratteristica della mente rilassata e calma. Quando la mente è totalmente rilassata, la consapevolezza lentamente entra nei livelli più profondi della mente (subconscio e inconscio) e l’individuo diventa consapevole delle facoltà creative e intuitive. Che si tratti di Newton, Einstein o Mozart, tutti hanno dato un contributo significativo e vitale nel campo della creatività quando si sono rilassati abbastanza profondamente da permettere che le immagini e le forme presenti nelle loro menti inconsce si manifestassero come soluzioni ai loro particolari problemi. Una pratica regolare di yoga nidra aiuta a creare un ponte tra la mente conscia e quella inconscia. Lentamente ci si sintonizza con il funzionamento inconscio e così il potere della creatività si risveglia automaticamente.
-      Migliora la memoria e la capacità di apprendimento. L’attuale e popolare metodo d’insegnamento in classe utilizza premi e punizioni. Questo metodo potrebbe essere buono per gli studenti intelligenti ma non è benefico per quelli svogliati perché il cervello conscio o l’intelletto di questi studenti è incapace di ricevere le informazioni direttamente. La tecnica di yoga nidra può essere usata come strumento educativo per i bambini svogliati, in quanto la conoscenza è trasmessa direttamente al subconscio. La tecnica di yoga nidra è utile per aumentare la capacità di apprendimento e la memoria. Quando si usa yoga nidra nell’istruzione, entrambi gli emisferi del cervello sono coinvolti nell’apprendere la materia, mentre nelle classi normali l’insegnamento è rivolto principalmente all’emisfero sinistro. In questo modo, la pratica di yoga nidra coinvolge totalmente la mente nell’apprendimento.

Ostrander (1973) diceva che: “Usando la tecnica di yoga nidra è possibile insegnare una lingua straniera in un quinto del tempo richiesto dai metodi convenzionali.” Insegnanti di vari Paesi stanno usando yoga nidra per aumentare la capacità di ricettività e di attenzione, e per risvegliare la gioia dell’apprendimento dei loro giovani studenti. Flak (1978) riportò che tecniche come la rotazione della consapevolezza e la visualizzazione elevano la capacità di rilassamento e l’interesse tra gli scolari.
-      Contrastare lo stress. Lo stress è una risposta cognitiva o emozionale messa in atto dall’individuo in ogni situazione che richiede un adattamento. Quando le esigenze della situazione superano la capacità dell’individuo si avrà sofferenza, che potrebbe manifestarsi con sintomi mentali e fisici di anormalità. La pratica di yoga nidra aiuta a costruire la capacità di adattamento. Il praticante di yoga nidra lentamente diventa consapevole delle potenzialità insite e dormienti, prevenendo così di divenire vittima della sofferenza. Udupa (1977) suggerisce che i disturbi relativi allo stress si evolvono gradualmente in quattro stadi. Nel primo stadio, i sintomi psicologici come l’ansia e l’irritabilità sorgono a causa del sovraccarico del sistema nervoso simpatico. Il secondo stadio è caratterizzato dal rilascio di sintomi fisici come la pressione alta, l’aumento della frequenza cardiaca, ecc. Nel terzo stadio, le anomalie si manifestano clinicamente negli organi. Nell’ultimo stadio si hanno gravi sintomi in particolari organi che necessitano una lunga terapia medica.

Swami Satyananda (1988) ha detto che yoga nidra ora è prescritta dai medici in molti Paesi sia come terapia preventiva che curativa nei primi tre stadi dei disturbi relativi allo stress. Durante lo stress il sistema nervoso simpatico diventa attivo e a causa di questo l’organismo adotta il meccanismo di ‘attacco o fuga’. In circostanze normali, il sistema parasimpatico prende il sopravvento dopo l’emergenza. Ma nella maggior parte dei casi è stato visto che il sistema simpatico rimane attivo per la maggior parte del tempo, generando l’esperienza di angoscia (Selye, 1974). In yoga nidra si tenta di attivare il sistema parasimpatico e un lento equilibrio tra simpatico e parasimpatico, inducendo un completo rilassamento fisico, emozionale e mentale. In questo modo la pratica di yoga nidra contrasta lo stress. Carrington ed altri (1980) concludono che yoga nidra trova la sua applicazione più efficace come misura preventiva, usata da persone sane e attive come mezzo per allentare le tensioni accumulate, aumentare la resistenza allo stress e l’efficienza complessiva, e per prevenire lo sviluppo dei disturbi derivanti dallo stress.
-      Gestire i disturbi psicologici. Quando un individuo non riesce ad adattarsi alla situazione avrà angoscia come conseguenza. Alcuni individui sono inclini a sviluppare angoscia a causa della loro voglia inconscia di rimanere tesi. Quando l’angoscia continua per lungo tempo, potrebbe sfociare in disturbi psicologici come le nevrosi o persino le psicosi. Nella pratica di yoga nidra, la tendenza latente di divenire tesi viene spazzata via e l’individuo inizia a vedere la situazione come meno impegnativa. Gersten (1978) afferma che il praticante di yoga nidra diventa lo psicoterapeuta di sé stesso, riconoscendo e attenuando  sistematicamente i suoi problemi personali e le difficoltà interpersonali. Matthew (1981) riportò che yoga nidra è una terapia di successo per i disturbi psicologici recenti e antichi di tutti i tipi, soprattutto per i livelli elevati di ansia e per gli schemi di comportamento nevrotici. Anche Bahrke (1979) conclude, sulla base dei suoi studi, che la pratica del rilassamento yogico riduce efficacemente la tensione ed aumenta il benessere psicologico in chi soffre di ansia. Sulle basi di uno studio recente, Bhushan e Sinha (2000) hanno riportato che la pratica di yoga nidra riduce significativamente i livelli di ansia ed ostilità in soggetti praticanti. Shealy (1998) conclude che yoga nidra è un trattamento di successo per l’insonnia. In questa maniera, vari insegnanti mostrano che la tecnica di yoga nidra può essere proposta con successo per gestire vari disturbi psicologici.
-      La gestione delle malattie psicosomatiche. Quando le tensioni, i conflitti e le frustrazioni della mente si manifestano sotto forma di sintomi fisici, queste malattie sono chiamate malattie psicosomatiche. Yoga nidra mira al rilassamento dei conflitti soppressi e repressi dall’inconscio, rilassando così la mente. Quando viene gestita la causa potenziale (la mente tesa) dei disturbi psicosomatici, si potrebbe guarire dalla malattia. Si è visto che la pratica dei vari stadi di yoga nidra, come il sankalpa, il rilassamento muscolare, la consapevolezza del respiro e l’immaginazione guidata, sono un metodo significativo ed efficace di terapia per gli asmatici (Erskine e Schonell, 1981). Gupta ed altri (1979) hanno riportato che 18 dei 27 pazienti asmatici hanno mostrato un miglioramento della funzione respiratoria e una maggiore libertà di respirazione dopo una pratica intensiva in yoga nidra, e il 63% un definitivo rilassamento e dilatazione dei tubi bronchiali all’esame spirometrico. Jansson (1979) ha riportato che dopo tre settimane di pratica di rilassamento i sintomi del colon irritabile si erano ridotti significativamente. Nel caso di pazienti cardiopatici, Cooper (1979) ha riportato che yoga nidra abbassa significativamente i livelli di colesterolo sierico nei pazienti cardiopatici. Altre ricerche hanno mostrato che la pratica di yoga nidra abbassa i livelli di pressione sanguigna nei pazienti ipertesi (Datey ed altri, 1977; Bali, 1979). In questo modo, le ricerche mostrano che con la pratica di yoga nidra si gestiscono efficacemente varie malattie psicosomatiche.
-  Cancro e yoga nidra. Come tecnica di meditazione, yoga nidra può essere adottata come modello terapeutico nel trattamento del cancro. Nella terapia per il cancro yoga nidra lavora a quattro livelli:
1.    Liberando il materiale represso. Le ricerche sul cancro hanno messo in evidenza il fatto che il materiale rimosso e represso della mente subconscia e inconscia rinforza la moltiplicazione delle cellule tumorali anarchiche, che portano al cancro. In yoga nidra, s’insegna ai malati di cancro a rilassarsi nel vero senso della parola. Nello stato di completo rilassamento, i pazienti praticano la tecnica della visualizzazione, che aiuta a riportare il materiale inconscio represso al livello di consapevolezza presente. Quando ciò che è stato represso viene osservato con l’atteggiamento del testimone, l’identificazione dell’ego viene spezzata e non si avranno più repressioni o soppressioni. In questo modo, si sradicano lentamente i fattori predisponenti al cancro.
2.    Tramite la guarigione pranica. Nella pratica di yoga nidra, l’energia bioplasmatica sottile, il prana, è risvegliata e mobilitata in tutto il corpo. Al praticante viene chiesto di immaginare consapevolmente il flusso di luce o di energia all’interno del corpo che guarisce l’area infetta. Lentamente questa immaginazione consapevole attiva la capacità auto- guaritrice dormiente e nel malato si avrà veramente la guarigione. Questo tipo di guarigione è chiamata guarigione pranica.
3.    Attraverso la guarigione mentale. In yoga nidra, la guarigione può anche essere impartita sul piano mentale tramite la tecnica della visualizzazione. Qui il cancro viene visualizzato restringendone le dimensioni e si visualizza un esercito di globuli bianchi che combattono contro le cellule cancerose. Questo porterà all’attivazione del potere mentale dormiente, cioè il potere inconscio per guarire la parte malata. Quando si visualizza il corpo in perfetta salute più volte, la potenza intrinseca della mente inizia veramente a guarire il cancro.
4.    Promuovendo la forza di volontà. Nella maggior parte dei casi i malati di cancro diventano privi di speranza e rinunciano a combattere la malattia, cosa che peggiora ulteriormente la situazione. Per sconfiggere il cancro, sono necessari un’enorme forza di volontà e una resistenza mantenuta. A questo scopo si pratica il sankalpa in yoga nidra. Il sankalpa aiuta nella costruzione della forza di volontà e dell’ottimismo nei malati perché è impiantato nel subconscio e nell’inconscio ogni volta che viene ripetuto.

In questo modo, sviluppando la fiducia, la forza di volontà e l’ottimismo, eliminando le repressioni inconsce e guarendo le parti malate di cancro a livello pranico e mentale, yoga nidra può aiutare a guarire dal cancro. Ciò è stato supportato dallo studio di Simonton (1972) che ha registrato in indagini controllate che una specifica forma di yoga nidra aumenta in modo significativo la durata della vita nei malati di cancro che si sottopongono a radioterapia. In maniera simile, Meares (1979) ha dimostrato una chiara regressione del cancro al retto con la pratica della meditazione e nell’anno seguente scoprì che la meditazione aiuta nella remissione dei tumori metastatici (secondari) che si erano sviluppati da un tumore primario ai polmoni.

Conclusioni
Dalla precedente discussione, si chiarisce che la tecnica di yoga nidra ha un valore preventivo, promotore e curativo. Previene lo stress e le malattie associate allo stress inducendo un profondo rilassamento fisico, emozionale e mentale, allenando la mente a rimanere calma e tranquilla e sradicando i desideri e i pensieri repressi dai livelli più profondi della mente. Come scienza promotrice, yoga nidra risveglia la creatività intrinseca e promuove le capacità di comprensione e la memoria del praticante. Le ricerche hanno indicato anche che yoga nidra può essere usata come tecnica terapeutica per la cura di malattie psicologiche come l’ansia, l’ostilità, l’insonnia ecc. e di malattie psicosomatiche come l’asma, le malattie coronariche, il cancro, l’ipertensione, ecc. Nel nostro moderno stile di vita, dove i problemi psicologici e psicosomatici sono in aumento, la tecnica di yoga nidra può servire come una vera manna per l’umanità.

* Docente, Dipartimento di Psicologia dello Yoga, Bihar Yoga Bharati University, Munger.