Siddhartha Bhushan*
Nello scenario moderno
la vita è diventata molto veloce, frenetica ed esigente. Lo stile di vita
attuale richiede aggiustamenti da parte dell’individuo. Ognuno di noi, a
seconda delle nostre strategie di adattamento, cerca di adeguarsi a questo
mondo mutevole. Alcuni si adattano divenendo iperattivi e altri ritirandosi
dalle situazioni. Quando non riusciamo a fare degli adattamenti appropriati
secondo le esigenze della situazione, si sviluppa nella nostra personalità uno
stato di stress negativo che dà origine a problemi mentali o psicologici. Nella
maggior parte delle persone la mente rimane sempre in uno stato di eccitazione
e tensione. Yoga nidra, come tecnica
di pratyahara, non dà solo
rilassamento al corpo e alla mente ma dà anche un gran numero di altri benefici.
Yoga
nidra
è una delle pratiche di pratyahara
dove la consapevolezza si interiorizza. Letteralmente, yoga nidra significa ‘sonno psichico’, cioè sonno con piena
consapevolezza. Nella pratica di yoga
nidra il corpo dorme ma la mente rimane sveglia, in ascolto delle
istruzioni. In psicologia, lo stato raggiunto in yoga nidra è denominato ‘stato ipnagogico’, uno stato tra il sonno
e la veglia. Yoga nidra ha le sue
origini in un’antica pratica tantrica chiamata nyasa. È stato Swami Satyananda Saraswati che ha adattato e
presentato la pratica di yoga nidra
in modo sistematico e scientifico negli anni sessanta.
Gli
stadi di yoga nidra
La pratica di yoga nidra è divisa nei seguenti stadi:
1. Preparazione. Yoga nidra si esegue nella posizione di shavasana, con gli occhi chiusi. In questo stadio, il rilassamento
iniziale del corpo e della mente è indotto dalla consapevolezza
dell’immobilità, la comodità, la postura, la posizione, il respiro e l’ascolto
dei suoni esterni con l’atteggiamento del testimone.
2. Sankalpa.
Quando
corpo e mente sono rilassati, il praticante è istruito nel prendere una
risoluzione in accordo con i propri desideri. Il sankalpa dovrebbe essere corto, chiaro e positivo. Il praticante
ripete il sankalpa scelto tre volte
mentalmente, con piena determinazione, convinzione e fiducia.
3. Rotazione
della consapevolezza. Nel terzo stadio, la consapevolezza ruota
intorno alle differenti parti del corpo in modo sistematico e organizzato. Il
praticante è istruito a rimanere consapevole, per ascoltare le istruzioni e per
muovere la mente molto rapidamente secondo le istruzioni senza fare alcun
movimento fisico. La rotazione della consapevolezza in yoga nidra segue una sequenza definita: lato destro del corpo,
iniziando dal pollice della mano destra all’alluce del piede destro; lato
sinistro del corpo, dal pollice della mano sinistra all’alluce del piede
sinistro; retro del corpo, dai talloni al retro della testa; e infine la parte
frontale del corpo, dalla fronte e le caratteristiche individuali del viso, alle
gambe.
4. Consapevolezza
del respiro. In questo stadio se ne diviene semplicemente
consapevoli.
5. Sentimenti
e sensazioni opposte.
In questo stadio sono richiamate, intensificate e sperimentate totalmente le
sensazioni fisiche o emozionali. Di solito si pratica con le coppie di
sentimenti o sensazioni opposte come caldo e freddo, pesante e leggero, piacere
e dolore, amore e odio, ecc.
6. Visualizzazioni.
Nello
stadio delle visualizzazioni, la consapevolezza è portata allo spazio buio
davanti agli occhi chiusi, chidakasha
secondo la terminologia yogica. Il praticante è istruito poi nel visualizzare
alcuni oggetti, storie o situazioni in chidakasha.
7. Sankalpa.
Si ripete
di nuovo mentalmente per tre volte il sankalpa,
lo stesso ripetuto nel secondo stadio, in questo stadio con piena dedizione,
fede e ottimismo.
8. Conclusione
della pratica. Prima della conclusione della sessione di yoga nidra, la consapevolezza è
lentamente esteriorizzata chiedendo al praticante di divenire consapevole dei
suoni esterni, degli oggetti e delle persone. Gli viene chiesto, poi, di
muovere lentamente il corpo e stirarlo.
I benefici di yoga nidra
La
pratica di yoga nidra ha un gran
numero di benefici. Tra essi quelli importanti sono i seguenti.
-
Minimizzare le tensioni.
Nel mondo
moderno i problemi internazionali non sono la povertà, le droghe o la paura
della guerra, ma la tensione e solo la tensione. Un’alta percentuale di persone
vive in uno stato di tensione e frustrazione. Questo continuo livello di
tensione nel corpo, nella mente e nelle emozioni predispone l’individuo a
disturbi psicologici e psicosomatici. La psicologia moderna, così come la
filosofia yogica, crede in tre tipi di tensione – muscolare, emozionale e
mentale – che può essere progressivamente rilassata tramite una pratica
sistematica e regolare di yoga nidra.
La tensione muscolare è il risultato dello squilibrio nervoso ed endocrino. Si
manifesta sotto forma di durezza e rigidità del corpo fisico. Nella pratica di yoga nidra il corpo è rilassato progressivamente
e ciò, via via, rilassa le tensioni muscolari accumulate.
Nella vita quotidiana gli individui non
riescono a esprimere le proprie emozioni in modo libero ed aperto. Come
risultato, le emozioni vengono represse e si manifestano sotto forma di
tensioni emozionali. Nella pratica di yoga
nidra, il praticante lentamente si muove verso i livelli profondi della
mente, dove si confronta con le tensioni emotive profondamente radicate. Quando
il praticante riconosce queste tensioni emozionali con piena consapevolezza e
con l’atteggiamento del testimone, le emozioni represse sono rilassate e il
praticante diventa calmo e tranquillo.
A causa dell’eccessiva attività sul piano
mentale, la mente rimane sempre in uno stato di eccitazione, che dà come
risultato la tensione mentale. Per tutta la vita, la mente è alimentata con
dati negativi. Nella pratica di yoga
nidra, soprattutto durante la rotazione della consapevolezza e del respiro,
la mente si rilassa, liberando così le tensioni mentali. In questo modo,
tramite una pratica regolare e sincera di yoga
nidra, le tensioni a livello fisico, emozionale e mentale possono essere
minimizzate. Secondo Swami Satyananda (1998), “solo un’ora di yoga nidra è ristorativa come quattro
ore di sonno convenzionale”.
-
Allenare la mente.
Il sankalpa ripetuto ad ogni sessione di yoga nidra è forse la tecnica più
efficace per allenare la mente. Swami Satyananda (1998) dice: “Tutto nella vita
può fallire, ma non il sankalpa fatto
durante yoga nidra.” Il sankalpa viene scelto e seminato nel
subconscio quando la mente è rilassata e recettiva. Il subconscio è molto
obbediente, quindi porta gli ordini immediatamente. In yoga nidra, il sankalpa
allena la mente subconscia e, poi, la mente ordinaria segue automaticamente il
sentiero. Il sankalpa aiuta ad
allenare la mente perché è piantato quando la mente è rilassata e pronta ad
assorbirlo ed accettarlo. La cosa essenziale è che la risoluzione deve essere
piantata con una volontà forte e con sentimento. Molti fanno delle risoluzioni
consce guidate dall’intelletto, che raramente portano a dei risultati. Swami Satyananda
(1998) dice: “Il sankalpa fatto
all’inizio di yoga nidra è come
piantare un seme, e il sankalpa
ripetuto alla fine equivale ad innaffiarlo. Quindi, la risoluzione presa in yoga nidra porta sempre a dei risultati,
se è fatta in modo sincero”.
-
Rilassamento della mente.
Il
cervello è il mediatore che collega la mente, il corpo e le emozioni. In yoga nidra s’intensifica la
consapevolezza del corpo stimolando il cervello. Quando la consapevolezza ruota
attraverso le differenti parti del corpo, non si induce solamente rilassamento
fisico ma si pulisce anche la rete nervosa del cervello. Ognuna delle parti del
corpo ha un centro corrispondente nella materia bianca del cervello, chiamata
dai ricercatori ‘homunculus motorio’ o ‘piccolo uomo’. La sequenza della
rotazione della consapevolezza in yoga
nidra è in accordo con la mappa della materia cerebrale bianca del
cervello. Quando la consapevolezza ruota secondo la stessa sequenza, ancora e
ancora, induce un flusso di energia pranica all’interno del circuito neuronale
dell’homunculus motorio del cervello. Questo flusso pranico porta a
un’esperienza soggettiva di rilassamento nel cervello.
In uno degli stadi di yoga nidra si intensificano le coppie dei sentimenti e delle
emozioni opposte. Questa continua invocazione dei sentimenti e delle sensazioni
opposte è in accordo con i principi elettro-fisiologici operanti nel cervello.
Quando un neurone si attiva, produce un impulso nervoso che viene trasmesso e
registrato nel cervello. Ma se lo stesso neurone si attiva ancora e ancora,
allora l’impulso trasmesso non è più registrato dal cervello. I ricercatori
hanno chiamato questo evento ‘fenomeno assuefazione’. Quando il cervello è
abituato agli stimoli, diventa gradualmente rilassato. Lo stato in cui il
cervello è completamente rilassato si traduce in rilassamento mentale. Sannyasi
Mangalteertham (1998) è giunto alla conclusione, sulla base del suo studio, che
la pratica di yoga nidra porta ad una
dominanza di onde alpha nel cervello, che è la caratteristica del rilassamento
mentale.
-
Pulizia
dell’inconscio. Sin dalla prima
infanzia, tendiamo a reprimere molte voglie, desideri e conflitti. Ogni volta
che una situazione minaccia l’ego, i meccanismi di difesa sono chiamati in
causa e la situazione conflittuale viene repressa o soppressa nell’inconscio.
Tutte le esperienze traumatiche, i desideri non soddisfatti e le situazioni
minacciose sono soppresse dall’ego nelle aree subconscie e inconsce della
mente. Negli strati più profondi della mente questa materia conflittuale e
frustrante non muore ma rimane in vita e in seguito si manifesta sottoforma di
vari sintomi patologici. I desideri repressi, le voglie e le situazioni
rimangono sotto forma di simboli nella mente inconscia. Durante la pratica di yoga nidra, l’istruttore chiede al
praticante di visualizzare certi simboli e immagini con un atteggiamento da
testimone. Se i simboli e le immagini sono selezionati in maniera appropriata,
saranno in accordo con i simboli dell’inconscio. Si crea un’associazione
astratta tra l’immaginazione guidata e le esperienze associate represse
dell’inconscio. Ad esempio, se l’insegnante istruisce il praticante nel
visualizzare un cane, questo potrebbe portare fuori un’esperienza passata
traumatica dell’infanzia in cui il praticante è stato morso da un cane. Il
praticante osserva quest’esperienza dolorosa associata con l’atteggiamento del
testimone, che aiuta a interrompere l’identificazione personale con
l’esperienza. Quando l’identificazione personale cessa di essere fermata,
l’esperienza dolorosa associata con il cane è di nuovo repressa. In questo
modo, la pratica della visualizzazione porta a livello cosciente i desideri, le
esperienze, i conflitti e le frustrazioni represse nell’inconscio e poi elimina
l’identificazione personale con queste esperienze. Di conseguenza, l’inconscio
viene ripulito.
-
Risvegliare
la creatività. Diversi esempi
provenienti dal passato indicano che la creatività è una caratteristica della
mente rilassata e calma. Quando la mente è totalmente rilassata, la consapevolezza
lentamente entra nei livelli più profondi della mente (subconscio e inconscio)
e l’individuo diventa consapevole delle facoltà creative e intuitive. Che si
tratti di Newton, Einstein o Mozart, tutti hanno dato un contributo
significativo e vitale nel campo della creatività quando si sono rilassati
abbastanza profondamente da permettere che le immagini e le forme presenti
nelle loro menti inconsce si manifestassero come soluzioni ai loro particolari
problemi. Una pratica regolare di yoga
nidra aiuta a creare un ponte tra la mente conscia e quella inconscia.
Lentamente ci si sintonizza con il funzionamento inconscio e così il potere
della creatività si risveglia automaticamente.
-
Migliora
la memoria e la capacità di apprendimento. L’attuale e popolare
metodo d’insegnamento in classe utilizza premi e punizioni. Questo metodo
potrebbe essere buono per gli studenti intelligenti ma non è benefico per
quelli svogliati perché il cervello conscio o l’intelletto di questi studenti è
incapace di ricevere le informazioni direttamente. La tecnica di yoga nidra può essere usata come
strumento educativo per i bambini svogliati, in quanto la conoscenza è
trasmessa direttamente al subconscio. La tecnica di yoga nidra è utile per aumentare la capacità di apprendimento e la
memoria. Quando si usa yoga nidra
nell’istruzione, entrambi gli emisferi del cervello sono coinvolti
nell’apprendere la materia, mentre nelle classi normali l’insegnamento è
rivolto principalmente all’emisfero sinistro. In questo modo, la pratica di yoga nidra coinvolge totalmente la mente
nell’apprendimento.
Ostrander (1973) diceva che: “Usando la tecnica
di yoga nidra è possibile insegnare
una lingua straniera in un quinto del tempo richiesto dai metodi
convenzionali.” Insegnanti di vari Paesi stanno usando yoga nidra per aumentare la capacità di ricettività e di
attenzione, e per risvegliare la gioia dell’apprendimento dei loro giovani
studenti. Flak (1978) riportò che tecniche come la rotazione della
consapevolezza e la visualizzazione elevano la capacità di rilassamento e
l’interesse tra gli scolari.
-
Contrastare
lo stress. Lo stress è una
risposta cognitiva o emozionale messa in atto dall’individuo in ogni situazione
che richiede un adattamento. Quando le esigenze della situazione superano la
capacità dell’individuo si avrà sofferenza, che potrebbe manifestarsi con
sintomi mentali e fisici di anormalità. La pratica di yoga nidra aiuta a costruire la capacità di adattamento. Il
praticante di yoga nidra lentamente
diventa consapevole delle potenzialità insite e dormienti, prevenendo così di
divenire vittima della sofferenza. Udupa (1977) suggerisce che i disturbi
relativi allo stress si evolvono gradualmente in quattro stadi. Nel primo
stadio, i sintomi psicologici come l’ansia e l’irritabilità sorgono a causa del
sovraccarico del sistema nervoso simpatico. Il secondo stadio è caratterizzato
dal rilascio di sintomi fisici come la pressione alta, l’aumento della
frequenza cardiaca, ecc. Nel terzo stadio, le anomalie si manifestano
clinicamente negli organi. Nell’ultimo stadio si hanno gravi sintomi in
particolari organi che necessitano una lunga terapia medica.
Swami Satyananda (1988) ha detto che yoga nidra ora è prescritta dai medici
in molti Paesi sia come terapia preventiva che curativa nei primi tre stadi dei
disturbi relativi allo stress. Durante lo stress il sistema nervoso simpatico
diventa attivo e a causa di questo l’organismo adotta il meccanismo di ‘attacco
o fuga’. In circostanze normali, il sistema parasimpatico prende il sopravvento
dopo l’emergenza. Ma nella maggior parte dei casi è stato visto che il sistema
simpatico rimane attivo per la maggior parte del tempo, generando l’esperienza
di angoscia (Selye, 1974). In yoga nidra
si tenta di attivare il sistema parasimpatico e un lento equilibrio tra
simpatico e parasimpatico, inducendo un completo rilassamento fisico,
emozionale e mentale. In questo modo la pratica di yoga nidra contrasta lo stress. Carrington ed altri (1980)
concludono che yoga nidra trova la
sua applicazione più efficace come misura preventiva, usata da persone sane e
attive come mezzo per allentare le tensioni accumulate, aumentare la resistenza
allo stress e l’efficienza complessiva, e per prevenire lo sviluppo dei
disturbi derivanti dallo stress.
-
Gestire
i disturbi psicologici. Quando un individuo non
riesce ad adattarsi alla situazione avrà angoscia come conseguenza. Alcuni
individui sono inclini a sviluppare angoscia a causa della loro voglia
inconscia di rimanere tesi. Quando l’angoscia continua per lungo tempo,
potrebbe sfociare in disturbi psicologici come le nevrosi o persino le psicosi.
Nella pratica di yoga nidra, la
tendenza latente di divenire tesi viene spazzata via e l’individuo inizia a
vedere la situazione come meno impegnativa. Gersten (1978) afferma che il
praticante di yoga nidra diventa lo
psicoterapeuta di sé stesso, riconoscendo e attenuando sistematicamente i suoi problemi personali e
le difficoltà interpersonali. Matthew (1981) riportò che yoga nidra è una terapia di successo per i disturbi psicologici
recenti e antichi di tutti i tipi, soprattutto per i livelli elevati di ansia e
per gli schemi di comportamento nevrotici. Anche Bahrke (1979) conclude, sulla
base dei suoi studi, che la pratica del rilassamento yogico riduce
efficacemente la tensione ed aumenta il benessere psicologico in chi soffre di
ansia. Sulle basi di uno studio recente, Bhushan e Sinha (2000) hanno riportato
che la pratica di yoga nidra riduce
significativamente i livelli di ansia ed ostilità in soggetti praticanti.
Shealy (1998) conclude che yoga nidra
è un trattamento di successo per l’insonnia. In questa maniera, vari insegnanti
mostrano che la tecnica di yoga nidra
può essere proposta con successo per gestire vari disturbi psicologici.
-
La
gestione delle malattie psicosomatiche.
Quando le
tensioni, i conflitti e le frustrazioni della mente si manifestano sotto forma
di sintomi fisici, queste malattie sono chiamate malattie psicosomatiche. Yoga nidra mira al rilassamento dei
conflitti soppressi e repressi dall’inconscio, rilassando così la mente. Quando
viene gestita la causa potenziale (la mente tesa) dei disturbi psicosomatici,
si potrebbe guarire dalla malattia. Si è visto che la pratica dei vari stadi di
yoga nidra, come il sankalpa, il rilassamento muscolare, la
consapevolezza del respiro e l’immaginazione guidata, sono un metodo
significativo ed efficace di terapia per gli asmatici (Erskine e Schonell,
1981). Gupta ed altri (1979) hanno riportato che 18 dei 27 pazienti asmatici
hanno mostrato un miglioramento della funzione respiratoria e una maggiore
libertà di respirazione dopo una pratica intensiva in yoga nidra, e il 63% un definitivo rilassamento e dilatazione dei
tubi bronchiali all’esame spirometrico. Jansson (1979) ha riportato che dopo
tre settimane di pratica di rilassamento i sintomi del colon irritabile si
erano ridotti significativamente. Nel caso di pazienti cardiopatici, Cooper
(1979) ha riportato che yoga nidra
abbassa significativamente i livelli di colesterolo sierico nei pazienti
cardiopatici. Altre ricerche hanno mostrato che la pratica di yoga nidra abbassa i livelli di
pressione sanguigna nei pazienti ipertesi (Datey ed altri, 1977; Bali, 1979).
In questo modo, le ricerche mostrano che con la pratica di yoga nidra si gestiscono efficacemente varie malattie
psicosomatiche.
- Cancro
e yoga nidra.
Come
tecnica di meditazione, yoga nidra
può essere adottata come modello terapeutico nel trattamento del cancro. Nella
terapia per il cancro yoga nidra
lavora a quattro livelli:
1. Liberando il materiale
represso.
Le ricerche sul cancro hanno messo in evidenza il fatto che il materiale
rimosso e represso della mente subconscia e inconscia rinforza la
moltiplicazione delle cellule tumorali anarchiche, che portano al cancro. In yoga nidra, s’insegna ai malati di
cancro a rilassarsi nel vero senso della parola. Nello stato di completo
rilassamento, i pazienti praticano la tecnica della visualizzazione, che aiuta
a riportare il materiale inconscio represso al livello di consapevolezza
presente. Quando ciò che è stato represso viene osservato con l’atteggiamento
del testimone, l’identificazione dell’ego viene spezzata e non si avranno più
repressioni o soppressioni. In questo modo, si sradicano lentamente i fattori
predisponenti al cancro.
2. Tramite la guarigione
pranica.
Nella pratica di yoga nidra,
l’energia bioplasmatica sottile, il prana,
è risvegliata e mobilitata in tutto il corpo. Al praticante viene chiesto di
immaginare consapevolmente il flusso di luce o di energia all’interno del corpo
che guarisce l’area infetta. Lentamente questa immaginazione consapevole attiva
la capacità auto- guaritrice dormiente e nel malato si avrà veramente la
guarigione. Questo tipo di guarigione è chiamata guarigione pranica.
3. Attraverso la
guarigione mentale.
In yoga nidra, la guarigione può
anche essere impartita sul piano mentale tramite la tecnica della
visualizzazione. Qui il cancro viene visualizzato restringendone le dimensioni
e si visualizza un esercito di globuli bianchi che combattono contro le cellule
cancerose. Questo porterà all’attivazione del potere mentale dormiente, cioè il
potere inconscio per guarire la parte malata. Quando si visualizza il corpo in
perfetta salute più volte, la potenza intrinseca della mente inizia veramente a
guarire il cancro.
4. Promuovendo la forza di
volontà.
Nella maggior parte dei casi i malati di cancro diventano privi di speranza e
rinunciano a combattere la malattia, cosa che peggiora ulteriormente la
situazione. Per sconfiggere il cancro, sono necessari un’enorme forza di
volontà e una resistenza mantenuta. A questo scopo si pratica il sankalpa in yoga nidra. Il sankalpa
aiuta nella costruzione della forza di volontà e dell’ottimismo nei malati
perché è impiantato nel subconscio e nell’inconscio ogni volta che viene
ripetuto.
In questo modo, sviluppando la fiducia, la
forza di volontà e l’ottimismo, eliminando le repressioni inconsce e guarendo
le parti malate di cancro a livello pranico e mentale, yoga nidra può aiutare a guarire dal cancro. Ciò è stato supportato
dallo studio di Simonton (1972) che ha registrato in indagini controllate che
una specifica forma di yoga nidra
aumenta in modo significativo la durata della vita nei malati di cancro che si
sottopongono a radioterapia. In maniera simile, Meares (1979) ha dimostrato una
chiara regressione del cancro al retto con la pratica della meditazione e
nell’anno seguente scoprì che la meditazione aiuta nella remissione dei tumori
metastatici (secondari) che si erano sviluppati da un tumore primario ai
polmoni.
Conclusioni
Dalla
precedente discussione, si chiarisce che la tecnica di yoga nidra ha un valore preventivo, promotore e curativo. Previene
lo stress e le malattie associate allo stress inducendo un profondo
rilassamento fisico, emozionale e mentale, allenando la mente a rimanere calma
e tranquilla e sradicando i desideri e i pensieri repressi dai livelli più
profondi della mente. Come scienza promotrice, yoga nidra risveglia la creatività intrinseca e promuove le
capacità di comprensione e la memoria del praticante. Le ricerche hanno
indicato anche che yoga nidra può
essere usata come tecnica terapeutica per la cura di malattie psicologiche come
l’ansia, l’ostilità, l’insonnia ecc. e di malattie psicosomatiche come l’asma,
le malattie coronariche, il cancro, l’ipertensione, ecc. Nel nostro moderno
stile di vita, dove i problemi psicologici e psicosomatici sono in aumento, la
tecnica di yoga nidra può servire
come una vera manna per l’umanità.
* Docente,
Dipartimento di Psicologia dello Yoga, Bihar Yoga Bharati University, Munger.