martedì 21 settembre 2021

Kali Asana: La Posizione Yogica per il Parto

 

Dr. Swami Karmananda Saraswati


Indubbiamente l'asana o postura migliore per le ultime fasi del travaglio e del parto è la posizione accovacciata tradizionalmente adottata dalle donne nei villaggi e nelle comunità tribali. Nel tantra, questa posizione è nota come kali asana, in cui la shakti è realizzata ed espressa in modo più potente. La donna che ha il travaglio in questa posizione è in grado di sopportare le doglie con grande efficienza. Forza e controllo, ogni volta che ha una contrazione uterina. Il travaglio viene completato molto più facilmente e rapidamente, e tutto l'orientamento della madre e l'apprezzamento del suo ruolo nel parto cambiano se adotta questa posizione. L'orientamento in basso e in avanti del pavimento pelvico e del canale del parto nella posizione accovacciata è tale che tutti i suoi sforzi sono concentrati direttamente nella spinta: il bambino è spinto verso il basso, in avanti e fuori dal suo corpo, senza sprecare energia inutilmente in altre posizioni. Inoltre l'intero processo è assistito dalla forza di gravità. Con un'adeguata preparazione yogica, una donna può facilmente partorire in kali asana, richiedendo solo una guida e un'assistenza minima da parte del medico curante o dell'ostetrica.

La posizione litotomica

Al contrario, le donne moderne partoriscono uniformemente i loro bambini in quella che è nota come posizione litotomica. Questa è la posizione in cui la madre è distesa sulla schiena con le gambe sollevate e le ginocchia divaricate. Le ginocchia comunemente sono supportate da manopole sollevate su entrambi i lati del lettino, il pavimento pelvico è allineato con l'estremità inferiore del lettino da parto e il canale del parto è rivolto orizzontalmente e verso l'alto. In questa posizione la madre è costretta a partorire contro la forza di gravità, spingendo il bambino verso l'alto e lontano dal suo corpo. Tutto il travaglio, svolto in questa posizione, si oppone al principio naturale della gravità. L'innata e potente capacità della madre di portare fuori e assistere all'espulsione del feto è contrastata e il suo potere di autoespressione e di auto-realizzazione durante il parto è perso. Anche molta energia vitale è mal direzionata, sprecata nei muscoli della schiena e delle gambe, piuttosto che essere concentrata dove è necessaria per un parto trionfante e di successo.

In questa posizione si altera completamente l'attitudine psichica della donna. Non dirige più il proprio parto e non ha fiducia nelle proprie capacità di aiutare la natura, perchè non è più nella posizione di manifestare il suo potere naturale. Se la scelta fosse vostra, in quale posizione preferireste far nascere vostro figlio?

L'armonizzazione di apana shakti

Secondo la filosofia yogica, la forza pranica che fluisce verso il basso dall'ombelico al bacino è conosciuta come apana shakti. Questa energia è responsabile per la spinta verso il basso nel canale uterino durante il processo del parto. Il segreto per un parto di successo è proiettare e ritirare alternativamente apana, scendendo dall'alto in armonia con le contrazioni dell'utero. È essenzialmente lo stesso processo della defecazione o dello svuotamento delle viscere, che si attua molto più efficacemente nella posizione accovacciata piuttosto che in quella litotomica o nella posizione sul water nelle culture moderne. Il lavoro di apana shakti è, ovviamente, ostacolato in entrambe queste posizioni. Se capite questo, capirete anche ciò che occorre fare.

Quello che è successo è che la donna ha perso il contatto con la propria saggezza e potere innati. Non si dovrebbe frettolosamente incolpare ostetrici e ginecologi per questo. Ammettono prontamente che per la donna la posizione accovacciata è decisamente migliore per il parto rispetto alla posizione litotomica, anche se rende il loro ruolo più passivo e meno significativo. Il canale del parto non sarebbe più accessibile all'intervento attivo, per cui non sarebbero più responsabili ma semplici consiglieri. La posizione litotomica dà potere, prestigio e mezzi di sussistenza al dottore. Se le donne realizzassero le loro potenzialità, simboleggiate in kali asana, il dominio sociale odierno degli uomini sulle donne si dissolverebbe in meno di un decennio.

La preparazione del parto in kali asana

Le donne che desiderano partorire in kali asana, come le donne hanno sempre fatto e continuano a fare nelle culture native e primitive, dovrebbero per prima cosa propiziarsi la dea Kali per risvegliare la fede, il potere e la forza. Molte donne che vivono nelle odierne comunità civilizzate probabilmente avrebbero difficoltà nell'adottare kali asana per un certo periodo di tempo. A causa dell'ignoranza delle tecniche yogiche e di una dieta tossica e raffinata, i muscoli e le articolazioni dei fianchi, della parte bassa della schiena, delle ginocchia e delle caviglie si sono quasi tutti fusi. Molte donne oggi non riescono nemmeno ad accovacciarsi con i talloni a terra; tale è l'inflessibilità delle articolazioni delle loro caviglie. Come possono sperare di far nascere i loro bambini in kali asana, dove devono rimanere accovacciate per un bel po' di tempo? Anche se riuscirebbero a muoversi un po' nella posizione accovacciata, non saranno in grado di raddrizzarsi dal momento in cui la testa del feto emergerà dalla cervice fino alla nascita del bambino. Nella posizione litotomica la durata di questa seconda fase del travaglio spesso è inutilmente prolungata, ed è in questa fase che possono sorgere la maggior parte delle complicazioni, degli arresti e delle necessarie procedure di emergenza. Molti di questi problemi sarebbero largamente evitati e l'intera seconda, cruciale fase del travaglio potrebbe essere portata a termine nel giro di 10 o 15 minuti, se il parto avvenisse in kali asana, in presenza di un assistente qualificato. Per la donna che pratica yoga da tempo, le cui articolazioni e legamenti sono flessibili, partorire in kali asana è decisamente preferibile.

Come si può preparare il corpo per kali asana? Tutte le asana sono utili, ma in particolare le ginocchia e le caviglie sono preparate dal passo del corvo, namaskara, il taglialegna e uttanasana, mentre le anche sono rese flessibili dalla posizione della farfalla. Queste dovrebbero essere eseguite giornalmente, e dovrebbe anche essere seguita una dieta yogica che elimini le tossine accomulate nei liquidi articolari e mantenga l'intestino in salute. La donna che si prepara in questo modo ha la chiave per un parto facile e di successo. Grazie allo yoga una donna può imparare a conservare e dirigere bene le proprie energie, a rilassarsi completamente e velocemente, così da affrontare ogni contrazione con risorse rinnovate. Può completare il parto con un minimo ritardo, la massima gioia e riserve di resistenza. Può essere consapevole, avere il controllo e cooperare con i ritmi del proprio corpo.

La maggior parte dei parti sono normali e possono essere eseguiti senza angoscia. La gravidanza non è una malattia e non dovrebbe richiedere farmaci di routine, anestetici o altre medicine, sebbene ci siano momenti in cui è necessario un simile aiuto. Ma non si dovrebbe dipendere dalle moderne ostetriche ed eclissare le proprie risorse personali. Lo yoga è una scienza che una donna può usare per sviluppare lo spirito, la mente e il corpo; per conoscere le proprie forze e superare i suoi limiti. Può affrontare il ruolo speciale della maternità serenamente, sviluppando le innate, intuitive dimensioni della sua personalità, consapevole di sè stessa come un felice, creativo e realizzato individuo.

Tratto da: http://www.yogamag.net/archives/1980s/1982/joct82/kalias.html