martedì 21 settembre 2021

Due Domande

 

Qual è il significato della frase di Sri Swamiji: la vita reale è dentro?

La vita è diretta, guidata e sostenuta dalla mente. Ciò che chiamate vita non è altro che un'espressione e un'esperienza della vostra mente personale. Come vivete, come pensate, come desiderate, come pianificate, come agite: ogni cosa è creata dalla mente e tutto segue la pianificazione della mente. Questa pianificazione della mente, quando è connessa con i sensi, ci impegna nella dimensione esterna - i sensi, gli oggetti dei sensi, le simpatie, le antipatie, le attrazioni, le repulsioni – tutto il comportamento umano è proiettato, quando i sensi e la mente sono in sincronia tra loro. Questo rende la nostra natura e la nostra percezione estroverse. Quando le nostre percezioni diventano estroverse, quando la mente diventa estroversa, si hanno dissipazione e distrazioni.

Quando chiudete gli occhi e vi disconnettete con le esperienze esterne, quando staccate i sensi e chiudete le esperienze esterne, rimanete consapevoli solo di un'unica entità e quella è la mente. Nella meditazione, la mente viene gestita per creare una condizione diversa. Più diventa armoniosa e pacifica, più gioia, felicità e appagamento avrete nella vita. Vi condurrà alla contentezza, alla soddisfazione e alla separazione della stupidaggine dal reale, dei desideri dalle necessità. Quando questo aspetto della vostra natura, l'aspetto interno della nostra natura, diventa dominante nella vita c'è una continua espressione di pace e felicità.

Se osservate la natura di Swami Sivananda, tutta la sua personalità irradiava felicità e pace. Se osservate la personalità di Sri Swamiji, tutta la sua personalità rifletteva felicità e pace. Come mai poche persone sono in grado di proiettarle ed altri no? Tutti noi siamo connessi con i sensi e gli oggetti dei sensi, la nostra mente è connessa con questo e quindi la direzione dell'espressione è verso l'esterno. Tramite uno sforzo sostenuto, tramite sadhana, queste persone sono state in grado di equilibrare e armonizzare la loro natura e la loro mente ed erano in pace con loro stessi. Noi non siamo in pace con noi stessi ma loro erano in pace con loro stessi.

Pertanto, Sri Swamiji ha detto la frase: la vera vita è dentro. Non è qualcosa che si può trovare nella dimensione degli oggetti dei sensi, o tramite i sensi. Può essere scoperto osservandosi dentro e scoprendo quella pace e quella armonia che potete diventare differenti.

Qual è Lo scopo della "missione yogica"?

Quando dite "missione" dalla prospettiva occidentale, tutti pensano "questo è dove devo andare, questa è la mia missione". Non guardatelo dalla prospettiva occidentale. La missione yogica è vivere lo yoga, secondo Swami Satyananda. Nè Swami Sivananda, nè Swami Satyananda hanno mai sostenuto lo yoga per l'auto-realizzazione. Non hanno mai fatto questo. Swami Sivananda è stato chiaro dicendo che lo scopo dello yoga è l'integrazione di testa, cuore e mani. Non ha nominato la realizzazione di Dio o la realizzazione spirituale. In tutti i suo insegnamenti e discorsi Swami Satyananda ha parlato di benessere del corpo, della mente e dello spirito, non del raggiungimento dell'autorealizzazione. La nostra tradizione dei guru non ha mai sostenuto l'autorealizzazione, eppure gli aspiranti pensano sempre all'autorealizzazione come allo scopo e questa è la loro follia. Se cercate l'autorealizzazione andate da un'altra parte perchè per tre generazioni nessuno ha parlato di autorealizzazione nella tradizione di Swami Sivananda.

Swami Sivananda era un visionario e sapeva che preparare il terreno è più importante del cercare di vedere il risultato. Se volete dei fiori dovete focalizzarvi sul vostro giardino, dovete focalizzarvi sul suolo, l'acqua, il fertilizzante, la protezione, la cura; il processo è vario. Certo il risultato, i fiori, dipende dal processo. Allo stesso modo, per un cieco che vuole vedere il sole lo sforzo deve essere quello dell'acquisire la vista. Uno degli errori che fanno le persone è che tendono ad ignorare il processo e voler ottenere il risultato. Non vogliono passare attraverso lo sforzo, semplicemente vogliono sedersi, sperimentare e vedere i fiori, senza aver fatto nulla per preparare il terreno o piantare i semi. Lo sforzo deve essere nel processo e questo era l'intento e l'insegnamento di Swami Sivananda e di Swami Satyananda.

Lo sforzo non è perdersi in qualche esperienza ma attivare il processo e andare fino alla fine. In questo metodo, la missione yogica è fare esperienza dello stile di vita yogico approfondendo la nostra esperienza di yoga. Approfondendo l'esperienza di yoga, la vita cambia. Così come praticando yoga la vita cambia, insegnando yoga la vita cambia, allo stesso modo facendo esperienza di yoga la vita cambia.

La missione non è propagare yoga, la missione è fare esperienza della profondità dello yoga e diventare uno con lo spirito yogico, migliorare le condizioni esterne e interne, e fare esperienza di armonia, pace e creatività. Questa comprensione dello yoga non è qualcosa che si può ottenere insegnando ad altre persone, ma attraverso la sperimentazione e i propri sforzi personali.

Le persone generalmente cercano di insegnare agli altri con l'approccio "se io insegno, sarò più santo di te". Questa è un'espressione del loro ego. Se volete diventare "più santi di altri" allora dovete portare il cambiamento dentro di voi. Dovete passare attraverso quell'esperienza di cosa può essere la bontà, di cosa può essere la trascendenza, di cosa possono essere la pace e la beatitudine, e poi sviluppare quell'esperienza più e più volte nella vostra vita. Questa è la missione yogica: andare nella profondità dell'esperienza yogica.

14 October 2018, Ganga Darshan, Munger

Tratto da: http://www.yogamag.net/archives/2010s/2019/emay19/2q.html?fbclid=IwAR0Dlvz2Ya7zXbA827CBaliNO5xIxdm2S6LTylhfitY6x4jKqhmikUodZVY