domenica 21 giugno 2020

Yoga ed Ecologia

 Swami Niranjanananda Saraswati

Il tema dell’ecologia non esiste in modo isolato. È collegato all’economia e all’industria, e per questo motivo è molto difficile per le persone del mondo di oggi divenire consapevoli dell’ambiente. A livello sociale, l’ambiente è in relazione con l’industria e il commercio. A livello individuale, è collegato a come l’individuo percepisce l’ambiente in cui vive. Ogni individuo si connette o si isola dalla natura a causa di costrizioni e di bisogni.

Lo stile di vita è la chiave

Il nostro rapporto con la natura è legato all’atteggiamento che abbiamo nei confronti della vita in generale, se siamo felici e contenti o insoddisfatti e infelici del nostro stile di vita. Tutto questo si rifletterà nel modo in cui vediamo il mondo che ci circonda e se lo rispettiamo o lo maltrattiamo.

Gli yama e i niyama dello yoga sono indicativi di questa interazione tra l’individuo, le leggi della natura e il Divino. Shaucha, ad esempio, che è definita come pulizia, non è solo personale, è anche ambientale. Non è solo igiene, è essere responsabile dell’espressione e dell’esperienza della bellezza nella propria vita e anche nell’ambiente. La bellezza fa nascere gioia e felicità: questo è il risultato della bellezza.

Se un giardino è bello, crea anche un cambiamento nell’atmosfera e nell’ambiente. Quando passeggiate nel giardino, il vostro spirito si eleva. La bellezza del giardino è fisico, ma allo stesso tempo ha anche un impatto sull’ambiente e sullo stato mentale. Se nascesse la consapevolezza che si è direttamente responsabili nel rendere la propria casa, l’ambiente e il mondo un posto meraviglioso, allora questo sarebbe il primo passo verso una corretta integrazione con la natura. Questa è una comprensione dell’interazione dell’individuo con la natura da un lato e con il Divino dall’altro; che può renderci ecologicamente un tutt’uno.

Ci sono molte dimensioni nell’ecologia, materiali e spirituali. Nessun individuo può fare la differenza nell’ecologia materiale, soprattutto per ciò che riguarda l’industria e il commercio. Per fare questo si dovrebbe cambiare l’intera struttura giuridica e politica di ogni società. Ci sarà sempre sfruttamento. Il cambiamento può avvenire solo dallo stile di vita personale. Un cambiamento nel nostro atteggiamento individuale e nell’interazione con la vita è l’unico approccio per cambiare il modo di comprensione del mondo e dei suoi ecosistemi.

La scienza dell’ecologia è strettamente legata alla società umana e ai suoi bisogni, e ai bisogni dell’industria e del commercio. La componente umana, la nostra comprensione della partecipazione e del coinvolgimento umano con la natura è relativamente piccola. Ci vediamo ancora al di fuori dell’ecologia e degli ecosistemi da cui dipendiamo. Potrebbero esserci centinaia di raduni “verdi” ogni giorno coinvolgendo migliaia di persone, ma non intaccherebbero le politiche perseguite dall’industria, dal commercio e dai governi. Questo può essere visto a livello globale.

Interdipendenza di tutte le specie

L’ecologia è lo studio di come differenti specie e aspetti della natura possono lavorare insieme e supportarsi a vicenda. Secondo calcoli antichi ci sono 8.400.000 specie in natura. Da quando gli scienziati hanno iniziato a registrare le varie specie, si è scoperto che circa 1.500 si estinguono ogni anno; specie provenienti dal mondo delle piante, degli animali, degli insetti e dei batteri. Ad oggi solo 200.000 varietà di specie sono state registrate dagli scienziati.

Nella tradizione vedica si afferma chiaramente che la vita di ogni specie è essenziale per il benessere di tutte le altre. Tutte le 8.400.000 specie del pianeta vivono l’una per l’altra, eccetto una. Solo una vive per sè stessa, e questa è la specie umana. Se anche la specie umana vivesse secondo le leggi della natura e in armonia con le altre specie, il pianeta diverrebbe un posto molto diverso in cui vivere. È qui che la prospettiva yogica dell’ecologia inizia lentamente a svilupparsi.

C’è stato un tempo in cui anche gli umani difendevano la natura e il pianeta. La tradizione vedica afferma che i corpi morti debbano essere bruciati, non seppelliti. Non è un credo religioso o culturale. La tradizione vedica è contraria alla sepoltura perchè i corpi sono soggetti a vari tipi di malattie. Quando si muore a causa di una malattia i virus e i batteri rimangono vivi nel corpo. Quando il corpo viene bruciato, anche le malattie sono distrutte; ma se il corpo viene sepolto, quei virus e quei batteri si diffondono sottoterra e infettano l’acqua, gli alberi e le piante, rendendo l’ambiente inquinato e malato, fino a contaminare il cibo che mangiamo.

Nella tradizione vedica solo agli yogi e ai bambini piccoli veniva concesso il diritto alla sepoltura. Si crede che i corpi dei bambini piccoli siano puri. Gli yogi possono rendere puri i loro corpi con il sadhana. Pertanto non vi è alcun danno se vengono sepolti, ma tutti gli altri devono essere bruciati. Questa è una pratica e una convinzione ecologicamente consapevole.

Nel cristianesimo e nell’islam questa convinzione non esiste per diversi motivi. Queste due religioni si sono sviluppate in aridi e desolati luoghi desertici del Medio Oriente. Non c’erano alberi, e quindi niente legna, perciò i corpi venivano sepolti sotto la sabbia. La qualità della sabbia e l’intensità del sole nel deserto è tale che quando la sabbia diventa bollente, è come una fornace. Un granello di sabbia può arrivare a elevati gradi di calore. Se un corpo è sepolto sotto la sabbia, il corpo con tutti i suoi virus e batteri sarà distrutto dall’estremo calore. Il suolo, invece, mantiene molto meno calore. Se un corpo è sepolto nel suolo, i batteri si diffonderanno.

Nella nostra ignoranza abbiamo incorporato tali tradizioni nel sistema religioso e sorgono così questioni per le quali un corpo non può essere bruciato per ragioni “religiose”. Questo è l’apice dell’idiozia umana.

I benefici di uno stile di vita naturale

Ci sono molte altre regole seguite nella tradizione vedica che fanno parte dello stile di vita e mostrano preoccupazione per l’ambiente. Quando una cultura segue una regola creata con la comprensione delle leggi della natura, quella cultura sopravviverà a qualsiasi assalto della natura, non importa quanto grande possa essere la distruzione.

Alcuni anni fa venne fatto uno studio comparativo tra il potenziale agricolo degli Stati Uniti d’America, con una popolazione di 200 milioni di persone, e l’India, con una popolazione di 900 milioni. Con l’attuale sistema di produzione agricola e di uso di sostanze chimiche, gli Stati Uniti hanno il potenziale per sfamare tutta la popolazione mondiale per 50 anni, grazie alla forza del proprio suolo. In India, che ha una popolazione di 900 milioni di persone e un’estensione di territorio più piccola rispetto agli Stati Uniti, i campi agricoli hanno il potenziale per sfamare il mondo intero per 300 anni. Perchè? L’America è uno Stato giovane, di circa 400 anni. Non conosciamo l’età dell’India, ma logicamente parlando, la fascia equatoriale sarebbe stata popolata dal momento in cui gli esseri umani hanno camminato per la prima volta su questo pianeta.

La differenza la fa lo stile di vita. Se si adotta uno stile di vita naturale, vivendo secondo le leggi della natura, cercando di non alterare le condizioni naturali, si avrà maggiore coscienza ecologica. Quando fa freddo, mettete un giaccone. Quando fa caldo, toglietevi i vestiti. Ma se cercate di riscaldare una stanza o un edificio con mezzi artificiali, le sostanze chimiche modificheranno l’atmosfera, come sta già accadendo con la rottura dello strato dell’ozono causato dall’uso di aerosol e di gas CFC nei condizionatori d’aria e nei frigoriferi. Quindi, il troppo lusso e comfort va contro la natura.

Perchè non si può fare a meno delle comodità momentanee? Queste comodità sono bisogni artificiali, non sono veri bisogni. I bisogni artificiali sostengono l’industria e il commercio. Potete cucinare i vostri cibi in modo semplice, come nella cucina del nostro ashram, con legna e carbone, oppure potete comprare un microonde per cucinare rapidamente il cibo. Cosa succederà? Vi renderete conto di non avere mai abbastanza tempo e dovrete fare le cose il più rapidamente possibile.

Le persone hanno molti problemi con il tempo, soprattutto nei Paesi moderni e industrializzati. Lavorano molto duramente per soddisfare le richieste dei bisogni artificiali. Potete vivere senza il microonde. Infatti, il cibo è più buono senza il suo uso. Sapore, salute e molti altri benefici sono sacrificati per avere un pasto veloce.

Cucinare è gioia. Sedete, pulite e tagliate le verdure. Immaginatevi mentre preparate il pasto. Il flusso di informazioni dalle verdure verso di voi e il flusso della vostra interazione con degli elementi organici è una relazione molto bella. Se non potete dedicare un’ora al giorno alla cucina, perdete la gioia del vivere. Se non potete fare un bagno d’acqua fredda in pieno inverno senza pensare, “Oh, vorrei avere dell’acqua calda!”, non potete godere della sensazione dell’acqua fredda, che migliora la salute, la resistenza e l’immunità del corpo.

GOD: Generazione, Organizzazione e Distruzione

Con tutti i movimenti e le teorie ambientali, una cosa è certa. La coscienza cosmica è molto più consapevole della crescita e della distruzione rispetto a tutta la popolazione umana. Se c’è uno squilibrio da qualche parte, la coscienza della natura se ne occupa. L’unico modo che ha per farlo è creando distruzione. Questo è il concetto della trinità: GOD, Generazione, Organizzazione e Distruzione; Brahma, Vishnu e Shiva.

Generazione e creazione sembrano essere complete a livello fisico grossolano, ma la generazione è continua, a livello sottile. Organizzazione, mantenimento e continuazione si hanno continuamente. Infatti, gli esseri umani fanno parte della coscienza di Vishnu: preservano, mantengono e nutrono. Non abbiamo la coscienza di Brahma, l’aspetto di Dio, in noi. Siamo nella coscienza di Vishnu, la O di God (Dio, ndt). Un incontro con Shiva è come un incidente. Terremoti, tragedie e morte sono un incontro con D, che è Shiva. Ogni volta che abbiamo un tale incontro con D (distruzione), si presenta come un grande shock per il nostro sistema.

Quindi, dal punto di vista cosmico, noi siamo nella coscienza di Vishnu e al livello di tamas. Non vogliamo cambiare. Siamo scioccati e ci arrabbiamo quando vediamo la natura rajasica di Shiva, che arriva e pulisce tutto, arriva e distrugge ogni cosa in modo che possa aver luogo una nuova nascita. Questo è il modo in cui la natura guarirà e si rinnoverà dall’impatto della razza umana.

- Ganga Darshan, 9 gennaio 1999

Tratto da: http://www.yogamag.net/archives/2000/cmay00/ecology.shtml