domenica 21 giugno 2020

Om e Gayatri

 Swami Satyananda Saraswati

Secondo la scienza del mantra ci sono quattro tipi di onde sonore: onde stazionarie, riverberanti, oscillanti e trascendentali. Il mantra Om produce tutte queste onde. Om è la combinazione di tre suoni, A, U e M. "A" crea l'onda stazionaria, "U" quella riverberante e "M" quella oscillante. La quarta onda, essendo trascendentale, è al di là del senso dell'udito e del linguaggio: si crea meditando su Om nel centro del cuore.

Quando si trascende il mondo dei sensi esterni, si diventa consapevoli di onde ad alta frequenza che non hanno periodi di riposo. Le onde ordinarie hanno un periodo di riposo. Quando si ripete il mantra Om, c'è un inizio e una fine. L'inizio e la fine delimitano i periodi di riposo delle onde sonore. Ma quando si trascende la mente si raggiunge un'alta frequenza del suono che non ha periodi di riposo.

Le prime tre onde sonore appartengono alle tre dimensioni della coscienza umana e sono interconnesse. "A" rappresenta lo stato di veglia o il senso del conscio, "U" il sogno o subconscio e "M" il sonno profondo o inconscio. La quarta onda rappresenta la dimensione illimitata della coscienza che è oltre la mente e i sensi. Pertanto, possiamo dire che Om ha quattro basi: il mondo sensoriale, il mondo mentale, il mondo terrestre e lo stato ultimo.

L'esplosione della forza creativa

Secondo i Veda, Om è l'ultimo e il primo mantra. Non ha nome nè forma ed è considerato la forza creativa della mente universale. Il concetto di mente universale è molto difficile da comprendere. Nelle scritture è chiamato hiranyagarbha e paragonato a un uovo. Nel centro di questo uovo vi è il punto finale da cui è emanato il suono. Nada letteralmente significa suono, ma qui si riferisce al punto finale di risonanza. Questo punto è il punto trascendentale in cui il suono di Om ha una forma immanifesta. Non c'è vibrazione, ritmo, onda e tutto sembra completamente silenzioso e potenziale. Può essere immaginato come totale inattività.

Ai poli opposti di questo uovo universale ci sono le forze chiamate tempo e spazio. Lo spazio è la forza energetica positiva e il tempo quella negativa. Quando emettete Om a voce alta, o lo ripetete nella mente, queste due forze psichiche raggiungono uno stato di polarità e cercano di proiettarsi verso il nucleo centrale. Quando si ha l'unione, vi è un'esplosione, che si trasmette a tutta la creazione universale. Pertanto, il mantra Om rappresenta la forza creativa, il centro in cui tempo e spazio si uniscono e in cui l'infinito è diviso in una moltitudine di infiniti.

Il mantra Om è scritto in un modo particolare. Molti lo portano inciso in medaglioni. Consiste in quattro curve, sopra le quali vi è una luna crescente con un bindu o punto. Bindu è il centro o il punto focale di Om. Ogni curva rappresenta l'infinito nei differenti aspetti di tempo, spazio, oggetto e trascendenza. Pertanto, Om ha in sè l'altra forza nota come prakriti, la natura, insieme alla forza spirituale.

Gli yogi meditano sul simbolo di Om per sviluppare la forza spirituale e mentale in loro stessi. Ci sono due manifestazioni di questa energia: una è la realizzazione che appartiene al piano materiale, l'altra è la trascendenza e appartiene al piano spirituale. Om è un mantra molto potente ai fini della trascendenza.

Gayatri

Om è il primo mantra ed è stato ampliato per formare il Gayatri. Le ventiquattro sillabe che compongono il Gayatri mantra sono:

Om Bhurbhuvah Svah Tat Saviturvarenyam.

Bhargo devasya dhimahi dhiyo yo nah prachodayaat

Dalle ventiquattro sillabe del Gayatri sono stati emanati i più antichi libri conosciuti dall'uomo: i Veda.

Gayatri è il simbolo della coscienza spirituale nell'uomo. Questa coscienza ha tre stadi: il momento in cui sorge, quando è pienamente sviluppata e quando entra nello spazio eterno. Il sole che sorge al mattino simboleggia la vita spirituale, e il sole che tramonta la sera simboleggia la materia totale della coscienza. Quando non c'è il sole, nessuna luce, è la "notte buia dell'anima" secondo la Bibbia, o Shivaratri, la notte buia di Shiva, per gli Induisti.

Il Gayatri mantra va praticato all'alba. Dopo anni può essere ripetuto mentalmente, ma all'inizio a voce alta. Essendo un mantra vedico, la sua ripetizione è controllata da certi accenti, non come per un qualsiasi altro mantra in sanscrito. Secondo il sistema induista, chi è vegetariano puro dovrebbe praticare il Gayatri mantra con un mala di tulsi, e chi non è vegetariano dovrebbe praticarlo con uno di rudraksha.

Per la pratica del Gayatri non ci sono restrizioni riguardanti la dieta, il bere o lo stato civile. L'unica restrizione è che dovete riceverlo da un guru. La pratica del Gayatri mantra è la strada per la regolazione spirituale. Ha un effetto potente e simultaneo su corpo, mente, sensi e vita spirituale. Ogni volta che praticate il Gayatri mantra dovreste concentrarvi sulla forma di Om, il simbolo delle quattro dimensioni dell'esistenza umana: il conscio, il subconscio, l'inconscio e la super coscienza.

La trascendenza segue lo sviluppo

Gayatri e Om sono ugualmente potenti, ma l'azione del Gayatri non è così veloce come quella di Om. Il Gayatri era destinato alla massa e la ragione è chiara. La coscienza dell'uomo esiste simultaneamente su sette piani differenti. Lo scopo del mantra è di trascendere i primi tre livelli: il fisico, il mentale e l'astrale. Ciò significa che io non esisto solo in questa forma fisica; ho una duplice e triplice esistenza. Poi ci sono altri tre piani superiori o spirituali che precedono quello finale.

Quando l'uomo sarà in grado di evolvere, trascenderà ogni corpo fino ad arrivare al settimo livello. Tuttavia, coloro che non sono in grado di affrontare le proprie situazioni psichiche o emotive troveranno questa trascendenza piuttosto problematica. Nessuno vuole trascendere, e anche se lo desiderasse, si potrebbe non essere qualificati a farlo.

La trascendenza senza l'illuminazione dei primi tre regni è una cosa poco pratica. I vari stati dell'intelligenza umana si riflettono come necessità nella nostra vita quotidiana. Il riconoscimento, la percezione, la sintesi e molte altre forme di intelligenza devono essere sviluppate, prima di cercare la trascendenza. I Veda sono molto chiari su questo concetto. Affermano che bisogna trascendere la coscienza materiale, ma vi è una condizione: si dovrebbe trascendere la coscienza materiale solo dopo averla sviluppata.

Tutta l'evoluzione passa attraverso tre diverse fasi. La più bassa è tamoguna, inerzia ed energia potenziale. Sopra vi è rajoguna, dinamismo e manifestazione. Questa fase è seguita da sattwaguna, conoscenza, luce ed equilibrio nelle forze della creazione. Se l'individuo trascende prematuramente, la sua evoluzione ristagna. Pertanto, i Veda hanno un concetto molto chiaro. L'ego deve essere dissociato da tamoguna. L'energia potenziale deve diventare dinamica e manifesta.

Quando ciò accade si hanno desideri, passioni, immaginazioni, cognizioni, sentimenti, felicità, infelicità, paure, insicurezze; si conoscono tante cose. C'è un panorama totale di azione, i cinque organi di senso, gli organi motori, tutti gli aspetti del prana, tutti i livelli degli elementi parlano insieme in un campo come se tutti i giocatori fossero venuti a giocare in un'unica partita di calcio. Nulla è potenziale, niente è nello stato di seme. L'espressione della cognizione è nella sua pienezza. Gli organi di senso e quelli motori hanno piena libertà di espressione. La mente può pensare incessantemente all'infinito.

Quando avviene questa piena espressione, l'evoluzione è al livello di rajoguna. In quel momento, se provate a trascendere, avrà una certa rilevanza e significato.

Pertanto, Om è considerato adatto solo a pochi, non è per tutti. Gayatri è pensato per la massa generale perchè il suo scopo è di creare un processo di espressione, per illuminare i vari stati della coscienza umana.

La coscienza è in totale oscurità, come se fosse l'ora buia della mezzanotte. Da quella notte oscura sorge l'alba del giorno e inizia la visione interiore, la percezione interiore e la consapevolezza. Questo è il concetto del Gayatri mantra. Pertanto, gli induisti insegnano questo mantra ai loro figli all'età di sette, otto o nove anni; prima non sono autorizzati a praticarlo. Quando hanno adempiuto a tutti gli obblighi e desideri della vita, quando nella loro mente emerge un certo tipo di disgusto, interrompono il Gayatri e iniziano a praticare Om. Il mantra Om è per gli yogi, perchè è la scorciatoia per il compimento della trascendenza spirituale.

- Conferenza tenuta allo "Yoga Teachers Seminar" di Collbato, Spagna, nell'agosto 1979, stampato in YOGA Vol. 18, n.6 (Giugno 1980)

Tratto da: Yoga Mag, dicembre 2017