venerdì 21 dicembre 2018

Terapia farmacologica

Dr. Swami Karmananda Saraswati

 

Arriverà un momento in cui i farmaci saranno riconosciuti come la causa delle malattie e delle debilitazioni anziché come panacea per tutti mali fisici e mentali che angosciano l’uomo moderno. Abbiamo bisogno dei farmaci al giorno d’oggi perché ci mancano forza e auto-conoscenza per affrontare direttamente le malattie e superarle. Questo è il motivo per cui i farmaci sono necessari e sono in abbondanza. Sebbene le malattie possano guarire dall’interno, ci manca la forza di volontà necessaria per iniziare il processo di auto-guarigione. Mobilizzando il nostro volere, possiamo risvegliare e dirigere il prana per guarirci. La maestria in questa scienza sicuramente non è semplice, ma se anche poche persone fossero in grado di scoprire questi grandi poteri che giacciono dormienti in loro stessi e che possono volontariamente risvegliare, allora si potrebbe ottenere qualcosa d’importante. Come possiamo sviluppare qualcosa di intangibile come la forza di volontà? La via migliore è tramite una regolare pratica di yoga.

Se vogliamo curarci, dovremmo evitare di usare i medicinali il più possibile perché indeboliscono la volontà, che è l’unica vera arma dell’uomo per guarire sé stesso. I medicinali abbassano la resistenza naturale alla malattia, mentre lo yoga rafforza sia la forza di volontà che la resistenza naturale. Alcuni esempi illustreranno molto bene questo punto.

Se si sviluppa una bronchite infettiva e si prende un antibiotico appropriato, il batterio che si sta moltiplicando sarà prontamente ucciso e i sintomi magicamente scompariranno. La febbre scenderà, la tosse si fermerà ed il paziente si sentirà molto meglio. Ma avrà curato la sua malattia? In realtà no, perché la proliferazione batterica non è la causa della malattia, ne è l’effetto. Il primo problema è una debolezza, una deficienza del livello energetico nella regione del torace, un blocco o una mancanza di prana. A causa di questa deficienza i batteri sono in grado di moltiplicarsi dando il via ai sintomi. Solo coloro che hanno la resistenza naturale diminuita, l’energia bassa, si ammaleranno. Dopotutto, i batteriologi ci dicono che tutti noi ospitiamo molti batteri, noti per produrre malattie infettive, ma senza svilupparle. Quando il prana è carente e si contrae una malattia come la bronchite, prendere un antibiotico può liberarci dai sintomi, ma in realtà si rimane ancora malati. Ciò perché l’energia del sistema respiratorio rimane bassa, ma ora si è inconsapevoli di questa carenza in quanto i sintomi sono stati rimossi.

Come dovrebbe essere trattato un caso come quello della bronchite infettiva? Ci sono due modi. Nel primo modo, possiamo usare antibiotici per rimuovere i sintomi e poi adottare un programma quotidiano di asana e pranayama specifici per costruire l’energia e la resistenza naturale del sistema respiratorio. Ciò impedirà successive infezioni e correggendo la carenza energetica di base curerà la tendenza verso la malattia. Nel secondo modo, si conta esclusivamente sul potere del corpo e della mente, aumentato dallo yoga, di sconfiggere l’infezione. Questo richiede più tempo e richiede dello sforzo personale, ma i risultati saranno di gran lunga maggiori.

Un altro ottimo esempio di guarigione sintomatica è il trattamento chirurgico e medico dell’ulcera peptica. La causa principale dell’ulcera peptica è lo stress mentale e l’ansia logorante. Ciò si traduce in un eccessivo consumo di acido nella parete dello stomaco o nel duodeno che avrà una ridotta resistenza della mucosa del rivestimento cellulare. Quando il chirurgo suturerà il buco formatisi e rimuoverà i nervi esposti dal contatto con le secrezioni acide dello stomaco, il dolore cesserà sicuramente.

Ma questo non farà nulla per la cura della malattia: il sistema nervoso autonomo rimane esattamente come prima. Finché non si imparerà come rimuovere veramente le tensioni mentali e le ansie, si soffrirà o di un’ulcera ricorrente in pochi mesi o si svilupperà qualche altra malattia molto più seria, anche mortale, più avanti nella vita, come risultato del continuo accumulo di stress e angoscia. In questo caso, sarebbe meglio perfezionare la pratica di yoga nidra per rimuovere sia le cause che i sintomi dell’ulcera tramite il rilassamento dello stress accumulato nella vita quotidiana. Tecniche come kunjal kriya possono essere usate per rafforzare il prana del tratto gastrointestinale superiore.

Come possono influire i farmaci sulla nostra capacità di mobilitare l’energia pranica interiore per scopi di auto guarigione? Per prima cosa è necessario un grande sforzo di concentrazione per svegliare le più elevate facoltà praniche e psichiche dell’uomo, e per liberare l’energia guaritrice. Questa concentrazione può essere trovata solo quando ci si trova di fronte a uno stimolo pressante come il dolore. Una volta che i sintomi saranno eliminati, l’impeto di cercare la soluzione sarà perso.

Secondariamente, i maggiori farmaci tranquillanti e ipnotici, come i potenti antidolorifici, disorientano la coscienza e frammentano la volontà. Questi agenti disconnettono le connessioni e le varie facoltà e dimensioni della consapevolezza che è necessaria nella guarigione. Non si è più totalmente consapevoli.

È stato recentemente scoperto che il sistema nervoso centrale dell’uomo produce molti agenti killer del dolore, chiamati endorfine. Sono state isolate ed è stato provato che sono molte volte più potenti degli oppiacei più potenti come la morfina e l’eroina, nell’alleviare il dolore. Ma, la chiave del loro rilascio e della loro azione nel sistema nervoso non sono note.
Si pensa che tali endorfine possano essere stimolate e rilasciate dall’espansione volontaria della consapevolezza cosciente di fronte al dolore nel sistema corporeo.

I farmaci non devono essere condannati, ma il loro uso indiscriminato da parte degli aspiranti spirituali farà loro perdere preziose esperienze. Se si è dediti all’auto conoscenza e alla comprensione più elevata, si potrà imparare molto dalla malattia. Naturalmente, i farmaci possono sempre essere utilizzati, se necessario. Non sono né buoni né cattivi: dipende dalla situazione. Tuttavia, il livello di consumo dei farmaci dei nostri giorni riflette il livello collettivo della consapevolezza dell’uomo. Abbiamo bisogno delle medicine per tenere lontano il dolore della vita. Essere capaci di affrontare i dolori con i quali ci confrontiamo dovrebbe essere considerata una grande conquista e anche una benedizione. Questo perché la nostra propensione nello sperimentare il piacere non potrà mai superare la nostra capacità di tollerare il dolore. Questo è uno dei fattori basilari della vita. Se il sistema nervoso umano viene offuscato ogni volta che sorge la realtà del dolore, non sarà mai nemmeno sensibilizzato per l’esperienza del piacere. Questo è uno dei motivi per cui molte persone non trovano altro che noia e insoddisfazione nella vita moderna. La vita diventa banale man mano che l’uomo diventa sempre più debole, cercando follemente il piacere ed evitando il dolore. 

Siamo molto orgogliosi della scienza medica moderna e dei suoi progressi, ma dobbiamo stare attenti nel valutare il suo contributo alla nostra scomparsa. Il medico di famiglia che è sempre pronto con la sua armeria di farmaci è davvero un misto di benedizioni per l’umanità. Affidandoci però eccessivamente al suo magico bagaglio di trucchi, stiamo dimenticando che possiamo evolvere, imparare e crescere attraverso i nostri dolori per una maggiore comprensione cosmica e felicità.

Per favore notate che, tuttavia, lo yoga non dovrebbe essere praticato per alleviare il dolore o la malattia senza la guida di un terapista yogico competente, preferibilmente in ambiente ashramico.