Da “Gheranda Samhita”,
Swami Niranjanananda Saraswati
Tramite gli shatkarma, l’armonizzazione di ida e pingala, i due principali flussi di energia, è stabilizzata;
determinando purezza ed equilibrio fisico e mentale. Gli shatkarma equilibrano
anche vata, il vento; pitta, la bile, e kapha, il muco: i tre disordini che si creano nel corpo. Secondo l’ayurveda e l’hatha yoga, ogni squilibrio in questi tre disordini fa sorgere la
malattia. Gli shatkarma sono utilizzati anche prima del pranayama e altre pratiche elevate di yoga in modo che il corpo sia libero dalle malattie e non crei
alcun ostacolo lungo il sentiero spirituale.
Queste potenti pratiche
non dovrebbero mai essere intraprese dopo la semplice lettura di un libro o
dietro insegnamento da parte di persone inesperte. Secondo la tradizione, una
persona ha il diritto d’insegnare agli altri solo dopo essere stato istruito
dal guru. È essenziale che tali
istruzioni siano date personalmente, compresa la conoscenza di quando e come le
pratiche devono essere fatte, secondo le necessità individuali. Nella Gheranda Samhita (capitolo I, verso 12)
si legge:
Dhautirvastistathaa netih laulikee
traatakam tathaa; Kapaalabhaatishchaitaani shatkarmaani samaacharet.
Eseguire
gli shatkarma (dhauti, basti, neti,
lauliki, trataka e kapalbhati) è
essenziale.
In questo verso sono elencati
i sei tipi di pratiche di pulizia: dhauti, basti, neti, lauliki (anche chiamato
nauli), trataka e kapalbhati. Gli
shatkarma purificano il corpo. Il loro scopo, comunque, non è solo la
purificazione fisica, ma anche la purificazione interiore. Quando il corpo è
purificato, i disordini interni sono rimossi e si ottiene un ottimo stato di
salute. Senza purificazione il corpo non può essere pronto per le pratiche di
yoga più elevate.
Dopo la purificazione, un
essere umano vive più a lungo sulla terra. Nelle Upanishad e nei Veda è
scritto in vari passi che gli esseri umani vivono per cento anni, jeevema sharadam shatam. Questo non è
solo il pensiero dei Veda, delle Upanishad o di antiche filosofie, è la verità.
Se un essere umano rimane sano e libero dai disturbi, vivere per cento anni o
più, è naturale. La replicazione cellulare può continuare per lungo tempo, se
la programmazione non è interrotta da impurità o squilibri.