Dr. Hiroshi Motoyama (Giappone)
Vi è un gruppo di asana chiamato pawanmuktasana che promuove la
circolazione del prana attraverso
tutte le nadi e che può essere
eseguito dai principianti. ‘Pawana’
significa ‘vento’ e ‘mukta’
‘liberare’. Pawanmuktasana, quindi, è
un gruppo di esercizi che liberano i venti e i gas in eccesso dal corpo,
soprattutto dalle articolazioni.
Secondo l’antica medicina indiana, o Ayurveda, il corpo umano è controllato
da tre ‘umori’: flemma (kapha), vento
(vayu) e acido o bile (pitta). Se si ha un’irregolarità nella
funzionalità di questi tre fattori si hanno reazioni negative nel metabolismo
con conseguenti disturbi.
Il termine vento (vayu) non si riferisce solo ai gas gastrici ed intestinali, ma
anche al ‘vento’ prodotto in ogni articolazione del corpo. Il prana può essere
considerato come un ‘vento’, o come un’energia che fluisce nelle nadi, come un
fluido sottile del corpo. Come affermato in altre occasioni, le nadi sono
essenzialmente equivalenti ai meridiani e i meridiani sembrano essere
costituiti da tessuto connettivo e riempiti di fluido corporeo. È nelle
articolazioni, dove ci sono molti legamenti ed ossa, che il flusso del prana facilmente
è impedito ed un flusso scarso in queste zone ha come risultato dolore
reumatico e, di conseguenza, un flusso deficitario nei meridiani di tutto il
corpo. Una ostruzione seria del flusso in un’area particolare porta vari
disturbi. Il prana che fluisce senza impedimenti nelle articolazioni garantisce
l’assenza di reumatismi e nevralgie, genera un flusso regolare di prana in
tutto il corpo e questo, di conseguenza, significa libertà dalle malattie.
Soprattutto lo spostamento delle vertebre, ma
anche quello delle articolazioni degli arti, è dannoso per il flusso del prana
lungo sushumna (la nadi più
importante) e causa disordini nei chakra
vicini all’area deficitaria. Ciò provoca il cattivo funzionamento delle nadi
che si originano da quei chakra e degli organi interni controllati da essi.
Inoltre, lo spostamento causa l’indebolimento della funzionalità dei nervi che
si originano in quell’area e degli organi interni ad essi collegati (che sono
gli stessi organi controllati dal chakra). Per questo motivo la corretta
posizione delle vertebre e l’aggiustamento degli spostamenti vertebrali sono
molto importanti. I motivi per cui queste asana promuovono la circolazione del prana
lungo ogni nadi che attraversano il corpo, secondo la teoria dell’agopuntura,
sono i seguenti: l’inizio e la fine di ognuno dei dodici meridiani principali che
attraversano il corpo e forniscono energia agli organi interni sono localizzati
sulle punte delle dita dei piedi e delle mani. Tali punti sono chiamati punti
‘sei’. Il punto ‘sei’ del meridiano del polmone (LU11) è chiamato ‘shosho’ ed è la punta del
pollice. ‘Shoyo’(LIT), punto del
meridiano dell’intestino crasso, è alla punta dell’indice. ‘Chusho’ (HC9)
del meridiano del ministro del cuore è
alla punta del medio e ‘kansho’ (TH1), del meridiano del triplice riscaldatore, alla punta dell’anulare. Il
punto ‘sei’ del meridiano del cuore, anch’esso chiamato ‘shosho’ (HT9), ma scritto in carattere differente rispetto
a ‘shosho’ (LU1), si trova sul
lato radiale del mignolo, mentre sul lato ulnare c’è ‘shotaku’ (SI1) del meridiano dell’intestino tenue; ‘impaku’
(SP1) del meridiano
milza-pancreas si trova sul lato mediale dell’alluce e ‘taiton’ (LV1), del meridiano del fegato, sul lato esterno
dell’alluce. ‘Reida’ (ST1) del
meridiano dello stomaco, è localizzato alla punta del secondo dito del piede;
‘kyoin’ (GB44), del meridiano
della vescica biliare, è alla punta del quarto dito del piede. Il meridiano del
rene inizia sul lato mediale del quinto dito del piede*1 e, infine, ‘shiin’ (BL67), il punto ‘sei’ del meridiano della vescica,
si trova sul lato esterno del quinto dito del piede. È in ogni punto ‘sei’ che
il flusso dell’energia entra o termina in ogni meridiano. Questi sono dei punti
molto importanti e si ritiene fin da tempi antichi che la condizione
dell’energia in ognuno di questi punti riflette perfettamente lo stato
dell’energia che fluisce all’interno del meridiano. Micro punture*2
e trattamenti di moxa in questi punti,
in corso di malattie serie ed acute, hanno effetto immediato.
I movimenti di flessione delle dita dei piedi, il
chiudere le dita delle mani e via di seguito, stimolano questi punti e
promuovono una migliore circolazione dell’energia. Ciò migliora la circolazione
del sangue e porta ad uno stato armonico nel corpo.
La medicina cinese insegna che ci sono cinque
organi yin e sei yang nel corpo. I cinque organi yin sono controllati da
meridiani dello stesso nome e sono: i polmoni, il cuore, il fegato, la milza e
il pancreas e i reni. Anche i sei organi yang sono controllati dai meridiani
corrispondenti e sono: lo stomaco, l’intestino crasso, l’intestino tenue, la
vescica biliare, la vescica urinaria e il triplice riscaldatore. Nella medicina
cinese il meridiano del triplice riscaldatore rifornisce tutto il corpo e la
sua controparte fisica, che si ritiene essere presente in tutto il corpo, è
considerato come un unico organo yang.
Il punto ‘gen’ (talvolta noto come punto
‘sorgente’) di ogni meridiano è localizzato nel polso, nella caviglia o tra i
punti ‘sei’ e queste articolazioni. Una malattia in uno dei cinque organi yin o
in uno dei sei organi yang, spesso, si riflette nei punti ‘gen’ corrispondenti.
Ad esempio, i disturbi dello stomaco, il dolore, la rigidità, la sensazione di
freddo, ecc. sono causati da un ristagno del flusso di prana, visibile nei
punti shoyo*3, taihaku*4 e gokoku*5. Trattamenti di agopuntura e di moxa in
questi punti curano i disturbi dello stomaco. (Il trattamento di questi punti è
utile anche per i disturbi di milza-pancreas, organo yin, e per l’intestino
crasso, organo yang). Esercizi come la flessione e la rotazione delle caviglie
e dei polsi apportano una benefica stimolazione dei dodici punti ‘gen’ e sono
utili per normalizzare la funzionalità degli organi interni controllati dai
dodici meridiani e, quindi, promuovano la salute di tutto il corpo.
Questa spiegazione dei punti ‘sei’ e ‘gen’ è
tratta dal “Ling Shu”, una sezione de “Il trattato di medica interna
dell’Imperatore Giallo”, Capitolo I. Questo testo, inoltre, indica che le
ginocchia e i gomiti sono strettamente connessi ai dodici punti ‘gen’ e che
possono avere un ruolo nella cura dei disturbi dei cinque organi yin. Perciò,
la flessione e la rotazione delle ginocchia e dei gomiti hanno il positivo
effetto di facilitare il fluire del prana lungo i dodici meridiani e
contribuiscono alla cura dei disturbi degli organi interni. La rotazione delle
articolazioni delle anche e delle spalle hanno effetti simili.
In breve, quindi:
1.
I meridiani e le nadi
sembrano essere costituiti da tessuto connettivo e il fluido corporeo che
fluisce all’interno di questi tessuti è la controparte fisiologica dell’energia
ki o prana.
2.
Questo flusso facilmente
ristagna nelle articolazioni, dove sono presenti numerosi legamenti ed ossa e
questa stagnazione ha come risultato reumatismi e nevralgie.
3.
Il fluido corporeo tende ad
accumularsi e a ristagnare nelle articolazioni e, a quel punto, tutto il corpo
diventa affaticato.
4.
Se uno dei dodici meridiani
che scorre nella regione delle articolazioni si deteriora oltre un certo punto,
si svilupperà una malattia a carico dell’organo interno controllato da quel
meridiano.
5.
Per tutti questi motivi
risultano utili una serie di esercizi per le dita delle mani, per quelle dei
piedi, i polsi, le caviglie, i gomiti, le ginocchia, le spalle e le anche, per
stimolare il buon flusso di ki (di prana) lungo i dodici meridiani, per il
mantenimento dello stato di salute, la prevenzione dei disturbi e la cura delle
malattie.
Note
1. Si ritiene che l’energia
entri nel meridiano del rene da quello della vescica urinaria dal lato mediale
del quinto dito del piede e che scorra lungo la singola via del punto yusen
(KI1) e qui si ritiene che ci sia il punto ‘sei’ del meridiano del rene.
2. Una tecnica di puntura della
pelle al fine di far uscire una piccola goccia di sangue.
3. Non l’LI1 ma il punto ‘gen’
(ST42) del meridiano dello stomaco.
4. Il punto ‘gen’ (SP3) del meridiano
della milza (che ha una relazione complementare yin-yang con il meridiano dello
stomaco).
5. Il punto ‘gen’ (LI4) del
meridiano dell’intestino crasso (che forma un singolo canale yang luminoso dal
dito del piede con il meridiano dello stomaco)
(Per
gentile concessione: “Research for Religion and Parapsychology”,
volume 5 n.1, Marzo 1979).