Swami Vibhuti
Saraswati
Il potere curativo di Mahamrityunjaya Mantra fu invocato a Ganga Darshan (Munger) da Swami Satyananda Saraswati nel 1986 e a Rikhia nel 2000. Attualmente, è ripetuto negli Ashram Satyananda e nei centri di yoga di tutta l’India e del resto del mondo allo stesso momento ogni settimana. Chi è nelle condizioni di dover fronteggiare malattie, ostacoli, tragedie o crisi nella propria vita e non può essere fisicamente presente durante la ripetizione può dare il proprio nome telefonando o per lettera per essere incluso nella ripetizione. Molte persone sono state aiutate durante le difficoltà anche se non fisicamente presenti: il potere di Mahamrityunjaya mantra è molto forte.
La ripetizione
ha luogo ogni sabato sera, all’incirca alle sei (con delle lievi modifiche di
orario a seconda del periodo dell’anno). Può anche essere ripetuto con i propri
familiari e amici a casa o in un altro luogo a piacere per creare un campo di
energia positivo, protettivo ed elevato. Questo mantra è ripetuto anche durante occasioni di buon auspicio, come le
cerimonie d’iniziazione e havan.
Siete i benvenuti a unirvi a noi ovunque voi siate. Se lo ripetete nello stesso
momento in cui viene ripetuto negli ashram
e nei centri yoga potrete sintonizzarvi con noi e diventare parte della forza
collettiva creata.
Il significato
di Mahamrityunjaya Mantra
Il termine
sanscrito ‘maha’ significa ‘grande’,
‘mrityu’ significa ‘morte’ e ‘jaya’ ‘vittoria’. ‘Mantra’ è un termine di grande potere che può dare protezione
contro le forze negative e, secondo Swami Satyananda, può anche cambiare il
destino personale. Mahamrityunjaya
mantra consiste in trentaquattro akshara (letteralmente
‘indistruttibile’) o suoni eterni:
Om tryambakam yajaamahe
sugandhim pushthivardhanam;
Urvaarukamiva bandhanaan
Mrityormuksheeya maamritaat.
sugandhim pushthivardhanam;
Urvaarukamiva bandhanaan
Mrityormuksheeya maamritaat.
Il significato
letterale del mantra è il seguente: “Noi adoriamo colui dai tre occhi (il
Signore Shiva) che è profumato (nello stato di beatitudine suprema) e che
sostenta tutti gli esseri viventi. Possa Egli liberarci dalla morte (dal ciclo
eterno di nascita e morte). Possa Egli portarci all’immortalità così come il
cetriolo è libero dai suoi legami (lo stelo rampicante cui è legato).”
I benefici della
ripetizione di Mahamrityunjaya Mantra
Mahamrityunjaya
Mantra è una potente combinazione di suoni che, se ripetuti con fede, dedizione
e perseveranza per un certo periodo di tempo, porta non solo alla vittoria
sulla paura della morte ma anche alla vittoria sulla morte stessa, a moksha (liberazione). È conosciuto,
perciò, come ‘moksha mantra’. È
stimolante e riscaldante (a differenza del Gayatri Mantra che è calmante e
raffreddante). Conferisce longevità ed è prescritto per curare le malattie.
Scongiura le forze del male o negative creando un guscio di protezione psichica
attorno al praticante. Si dice che annienta la tristezza e la povertà e che
soddisfa tutti i desideri. Chi desidera rimuovere gli ostacoli della vita e
superare le situazioni difficili o le malattie dovrebbe ripetere regolarmente
questo mantra. Se ripetuto per un minimo di undici volte come ultima cosa prima
di addormentarsi assicurerà un sonno perfetto e sogni più positivi.
Il background di
Mahamrityunjaya Mantra
Mahamrityunjaya
Mantra deriva dal Krishna Yajur Veda.
Mrityunjaya è uno dei nomi del Signore Shiva, un grande yogi che si ritiene sia
esistito e che abbia conquistato la morte.
Questo mantra fu
rivelato al grande Rishi Vashishtha (che si ritiene essere nato da una brocca)
mentre era in uno stato di profonda meditazione. Si ritrova nello Shree Rudra Prashnaha (‘Le Domande di
Rudra’), nel quinto capitolo della Taittiriya
Upanishad che appartiene al Yajur
Veda. È menzionato in varie parti del Rig
Veda, del Yajur Veda e del Sama Veda. Il mantra stesso è formato da
vari mantra che si ritrovano in tre Veda:
nel Rig Veda (settimo mandal,
cinquantanovesimo capitolo, dodicesimo mantra), nello Yajur Veda (nel terzo
capitolo, sessantesimo mantra) e nell’Atharva Veda (quattordicesimo mandal,
primo capitolo, diciassettesimo mantra).
Mahamrityunjaya
Mantra si trova anche nelle scritture dell’Ayurveda.
Nel Prakriti Khanda del Brahma Vaivarta Purana è scritto che il
Signore Shri Krishna diede la conoscenza di Mrityunjaya alla moglie del saggio
Angira. Nel Sati Khand dello Shiva Purana, Shukracharya (guru dei
demoni) è chiamato Mrita Sanjeevani Vidya (la conoscenza che porta alla vita
eterna). Shukracharya lo espose al saggio Dadhichi.
Come ripetere
Mahamrityunjaya Mantra
Il mantra può
essere ripetuto da soli, individualmente. Può anche essere ripetuto in un
piccolo gruppo di persone seduti in cerchio. Tuttavia è molto più potente se
ripetuto da un gruppo nutrito di persone sedute in file ordinate. È molto più
benefico se praticato a stomaco vuoto o almeno mezzo vuoto. Un mala di 108 grani può essere tenuto
nella mano destra proprio a livello del cuore, nel centro del torace (lo kshetram o punto di attivazione di anahata chakra, il centro del cuore).
Meglio usare il proprio japa mala, ma
anche un altro mala di propria scelta può essere usato. Il mantra è ripetuto
per 108 volte a un ritmo fissato e costante.
Una persona può
condurre la pratica ripetendo una volta il mantra (o anche due volte per
impostare la velocità e lo swara) e
gli altri possono unirsi alla ripetizione per i restanti 107 (o 106) japa. In questo modo il gruppo sarà in
grado di ripetere insieme in coro a una voce e l’effetto e l’aumento
dell’energia saranno pertanto maggiori. La persona che conduce dovrebbe
assicurarsi che la velocità sia mantenuta costante.
La pronuncia. La pronuncia
dovrebbe essere corretta affinché il mantra sia veramente efficace. Molte
persone pronunciano ‘bandhanaat’
invece di ‘bandhanaan’. Questo non è
sbagliato ma ‘bandhanaan’ è la pronuncia perfetta.
La respirazione. Di solito
Mahamrityunjaya Mantra è ripetuto in due parti, con una respirazione in mezzo
per facilitare la ripetizione e la bellezza del flusso. Questa respirazione è
fatta alla fine della prima riga, dopo ‘pushthivardhanam’.
Certo, niente impedisce al praticante di ripeterlo con un’unica respirazione se
vuole, ma questo non è possibile per tutti. Il mantra può anche essere diviso
in quatto e usato durante la pratica un semplice nadi shodhana pranayama (la purificazione dei canali psichici). Il
procedimento è il seguente. Inspirare attraverso la narice sinistra, ripetere
mentalmente ‘Om tryambakam yajaamahe’; espirare dalla narice destra ripetendo
mentalmente ‘sugandhim pushthivardhanam’; inspirare dalla narice destra e
ripetere mentalmente ‘urvaarukamiva bandhanaan’ ed espirare dalla narice
sinistra ripetendo mentalmente ‘mrityormuksheeya maamritaat’.
Velocità e suono. Quando ripetuto dinamicamente, a
velocità elevata, Mahamrityunjaya Mantra genera un’energia molto forte alla sua
massima potenza. Si rimane in allerta, stimolati ed energizzati. Può anche
essere ripetuto lentamente in modo rilassato, ma l’energia tenderà a cadere e a
essere trascinata se fatto troppo lentamente. Le persone tenderebbero anche a
diventare troppo introverse e addirittura ad addormentarsi o a perdere
interesse. Anche il corpo inizia a ‘lamentarsi’ se si sta seduti per troppo
tempo. Una velocità media è la più confortevole per la maggior parte delle
persone e crea un buon equilibrio (la via di mezzo è la via yogica). Tuttavia,
qualunque velocità decidiate di adottare ricordate che dovrebbe essere costante
dall’inizio alla fine e creare un suono sincronizzato e melodioso per elevare
la mente e lo spirito.
Tutti quelli che
prendono parte alla ripetizione dovrebbero far sì che le voci si fondino
insieme in modo che l’effetto complessivo sia come il dolce e rilassante ronzio
delle api. Nessuna voce deve predominare eccetto, certamente, quella della
persona che guida la ripetizione. Tutti dovrebbero cercare di rimanere
consapevoli durante la pratica della velocità e dello swara (le note) e armonizzare la propria ripetizione con le altre
voci. Vi è la tendenza nelle persone, come la ripetizione va avanti, di divenire
introversi (o stanchi), a quel punto la ripetizione rallenta. Basta una persona
in un vasto gruppo che ha la voce troppo forte o discordante ad abbassare il
livello energetico dell’intero gruppo e disturbare l’armonia. Il leader è lì a
controllare che questo non accada. Quindi, un elemento molto importante nella
ripetizione è la consapevolezza. Il segreto è che non si dovrebbe divenire né
troppo introversi né troppo estroversi ma rimanere in bilico nel mezzo, sulla
soglia che divide i due stati.
Il tono. Il più comune e semplice modo di
ripetere Mahamrityunjaya Mantra è con solo tre note. A Rikhia usano quattro
note per aggiungere bellezza al suono. Tuttavia, ci sono molti stili e modi
bellissimi di ripeterlo, dal modo classico vedico a quello dei cantanti
classici moderni, di Pandit Jasraj e altri che hanno impostato il mantra come
un raga. Molte registrazioni sono
facilmente disponibili. Potete sceglierne uno che ritenete essere il migliore o
anche crearne uno vostro!
La preparazione
alla ripetizione
Immaginate di
essere sull’Himalaya, seduti da soli sulle sponde del lago Manasarovar,
cristallino e blu scuro. Davanti a voi, in lontananza, vi è la vetta innevata
del Monte Kailash, la cui presenza è imponente. (Pausa) Arrendetevi a esso e
sentite che siete a casa degli dei, nella dimora del Signore Shiva. (Pausa) Non
c’è suono né vibrazione. Tutt’intorno vi è il cielo azzurro, il vasto spazio della
coscienza pura. Non dovete fare nulla qui, solo rimanere seduti fermi e
immobili, come una delle divinità, pacifico interiormente ed esteriormente, con
gli occhi chiusi. (Pausa) Divenite consapevoli della presenza del Signore Shiva
(della suprema coscienza) tutt’intorno a voi e all’interno di voi e rimanendo
seduti nell’asana che avete scelto
iniziate a ripetere Mahamrityunjaya Mantra. (Pausa)
La testa e la
colonna vertebrale sono dritte e in posizione verticale, le mani sono
appoggiate sulle ginocchia in chin o jnana mudra. Osservate il respiro che entra ed esce attraverso le narici
e allo stesso tempo la mente diventa sempre più calma, ferma e rilassata.
(Pausa) Nella mano destra avete un mala con il quale contare i 108 Shiva mantra
e la consapevolezza è fissa in bhrumadhya
(il centro tra le sopracciglia) dove rimarrà per tutta la durata della pratica.
(Pausa) Prima d’iniziare ripeterete il mantra Om, lungo e profondo, per tre volte. Poi inizierete la ripetizione
di Mahamrityunjaya Mantra, visualizzando il Signore Shiva (o la vostra ishta devata o il simbolo) nel centro
tra le sopracciglia.
Conclusione
della ripetizione
Quando avrete
concluso la ripetizione rimanete seduti per qualche minuto nella profonda
stabilità e nel silenzio dell’Himalaya che è dentro di voi. (Pausa) Ora
divenite consapevoli del protettivo campo di energia psichica che avete creato
attorno a voi con la ripetizione di Mahamrityunjaya Mantra. (Pausa) Sappiate
che porterete questa protezione con voi ovunque andiate fino alla prossima
ripetizione la settimana successiva. Pensate a tutti quelli che desiderate
includere all’interno di questo campo, a una persona malata o a chi ha bisogno
di aiuto. Proiettate su di loro l’energia. (Pausa) Sentite che il Signore Shiva
o il potere della coscienza pura è seduto nel vostro cuore da dove irradia le
sue benedizione e la sua energia verso di voi e anche verso tutti gli altri.
(Pausa) Inchinatevi mentalmente a Lui e sentite che il potere del suo mantra
pervade tutto il vostro essere. (Pausa)
Mahamrityunjaya Mantra possa elevare la vostra vita e aiutare voi e
tutti gli altri a superare tutte le difficoltà che possono presentarsi davanti
a voi.