mercoledì 21 giugno 2017

La tensione “non-specifica”

Una persona costantemente alla ricerca di rilassamento a causa di una reale o immaginaria vita piena di tensione, ha un livello significativo di quelle che vengono chiamate tensioni non-specifiche o NST. La maggior parte delle tensioni manifestate da una persona affetta da tensioni non-specifiche possono essere, tuttavia, totalmente indipendenti dal suo lavoro o dall’attività. La causa, probabilmente, deriva dalla mancanza di flessibilità nella risposta alle varie situazioni e questo, infine, porta ad avere delle tensioni non-specifiche croniche.

Una persona con delle tensioni non-specifiche croniche tende ad avere un atteggiamento rigido e a essere stereotipato nelle azioni. A causa della mancanza di flessibilità nel cambiamento dei livelli e degli schemi di tensione, questa persona è incapace di produrre delle prestazioni di livello elevato. La rigidità nel modo di vedere, nell’azione e nel pensiero, crea una barriera nei livelli della comunicazione sottile e veloce con gli altri. La persona affetta da tensioni non-specifiche è incapace di comprendere come sono fatte le altre persone e, pertanto, non riesce a stabilire un percorso di comunicazione sensibile: le sottigliezze e le sfumature, che sono l’essenza di certi livelli di comunicazioni, si perdono completamente.

La rigidità prodotta dalle tensioni “non-specifiche” interessa anche altre attività in cui una mente aperta e un atteggiamento flessibile, invece, sarebbero un vantaggio. Chi ha delle tensione non-specifiche scoprirà che il proprio sviluppo viene, progressivamente, limitato. Evitando le situazioni che generano tensione, diminuisce la capacità di mettersi in gioco e di conseguenza diminuiscono le opportunità per lo sviluppo di nuove competenze. Le tensioni non-specifiche influenzano anche i livelli di abilità più elevati come, ad esempio, il tempismo sottile, la capacità di coordinazione a vari livelli, la flessibilità ad avere una visione sia micro che macro delle situazioni, ecc. Le tensioni non-specifiche offuscano i livelli più sottili ed elevati.

Le tensioni non-specifiche colpiscono, praticamente, ogni facoltà che normalmente dovrebbe rimanere ben sintonizzata per il compimento delle azioni. I processi sensoriali, tra cui la capacità visiva, diminuiscono. Le prestazioni rallentano, come diretta conseguenza del rallentamento della capacità decisionale. L’irregolarità s’insinua nel lavoro, si sente il bisogno di fare delle pause sempre più spesso e, alla fine, può provocare una totale disorganizzazione del lavoro.

Le tensioni non-specifiche rendono la persona permalosa ed estremamente sensibile alle critiche. Anche un’innocente osservazione potrebbe spingerlo a un’indignazione totale. Altre caratteristiche delle tensioni non-specifiche sono la bassa autostima, l’infelicità cronica, la tendenza a proiettare i propri problemi personali sugli altri e la diminuzione della capacità di apprendere mansioni nuove o complesse.

Alle persone con tensioni non-specifiche croniche, lo yoga apre la porta ad uno stile di vita molto più rilassato ed alternativo. Gradualmente, le tensioni nascoste nel complesso corpo-mente iniziano ad allentarsi, in un primo momento solo durante la pratica, ma gradualmente il senso di rilassamento tende a rimanere più a lungo e per più ore anche dopo il termine della pratica.

Un complesso mente-corpo sempre più libero da tensione inizia a esercitare la sua influenza anche sull'aspetto emozionale dello stress. Lo stesso individuo, stressato e in preda all’ansia per tutto il giorno, ora comincia a godersi la vita e, soprattutto, scopre di essere in grado di affrontare le occasionali situazioni di stress appena si presentano.