Swami Satyananda Saraswati
Lezione tenuta durante il Seminario per Insegnanti di Yoga a Collbatò, Spagna
Lezione tenuta durante il Seminario per Insegnanti di Yoga a Collbatò, Spagna
La
scienza dello yoga non propone
nessuna grande sorpresa al mondo, ma dà all’uomo la speranza del risveglio del
potenziale dormiente in ogni individuo. Quando un uomo è immerso
nell’ignoranza, pensa e s’identifica solamente con la parte grossolana della
sua esistenza: il corpo, la mente e le emozioni. Viene quindi catturato dal
regno del dolore e del piacere. Sembra però, che la consapevolezza universale
sia ad una svolta e l’uomo gradualmente, si stia interessando maggiormente alla
scoperta della propria vera natura e ai mezzi per raggiungere quest’obiettivo.
Poiché
l’uomo è talmente abituato a identificarsi con il corpo e con la mente, fa
molta fatica a trascendere questo livello di consapevolezza e realizzare o fare
esperienza della sua consapevolezza più elevata. Come possiamo distogliere la
consapevolezza dalla natura inferiore e scoprire il collegamento con il sé più
profondo ed elevato? Solo attraverso il risveglio dell’energia spirituale
dormiente, della kundalini, possiamo
raggiungere questo scopo. Lo yoga
propone un metodo graduale e sistematico per il risveglio della kundalini, che è stato praticato e
perfezionato negli anni.
Secondo
le scritture, l’hatha yoga gioca un
ruolo molto importante nel risveglio dell’energia spirituale. Così come in
un’automobile deve esserci armonia tra il funzionamento dei freni,
dell’acceleratore, del volante, ecc., nel nostro corpo i vari organi devono
funzionare in armonia. Hatha Yoga
significa equilibrio tra le due forme principali di energia del corpo fisico.
L’armonizzazione
delle forze energetiche
Le
due energie sono quella lunare, rappresentata qui dalla sillaba ‘ha’ e quella solare, rappresentata dalla
sillaba ‘tha’. Dal punto di vista
della scienza moderna, l’energia lunare corrisponde alle funzioni mentali
dell’uomo ed è l’insieme dei processi di conoscenza, pensiero, ragionamento,
ricordo ed analisi. L’energia solare, invece, include il movimento, la
locomozione e la vita. I processi della respirazione, della digestione, della
secrezione, della circolazione e del concepimento sono tutti racchiusi nel
campo dell’energia solare.
Quando
c’è armonia tra le funzioni mentali e praniche del corpo, lo yoga fluisce senza ostacoli. Ma,
quest’armonia si ha raramente. Nella maggior parte delle persone predomina
l’energia solare o quella lunare. Un eccesso d’energia solare manifesta rajo guna e se predomina l’energia
lunare è presente maggiormente tamo guna.
Se l’energia lunare è debole e quella solare potente, si ha agitazione,
violenza e schizofrenia. Le persone sono voluttuose a causa di un eccesso
dell’energia solare. Al contrario, quando l’energia lunare è più potente,
l’uomo cade nei regni della depressione e della frustrazione. Perciò, se volete
armonizzare le due forze, dovete mantenere in equilibrio la frustrazione e la
depressione con l’aggressività e l’azione. Queste due energie del corpo fisico
sono note come la mente e la vitalità. Nella terminologia moderna le chiamiamo
sistema nervoso simpatico e parasimpatico e controllano il funzionamento di
tutto il corpo. Uno squilibrio tra questi due sistemi può portare
all’internamento in un ospedale psichiatrico o in carcere. Mentre un equilibrio
ha come risultato il risveglio delle energie più elevate.
La
purificazione delle nadi
Secondo
le scritture dell’Hatha Yoga, ci sono
72.000 nadi, o circuiti di flussi nel
corpo umano, che controllano tutte le varie funzioni fisiche. Di queste, ida e pingala sono le più importanti. Pingala
nadi trasporta l’energia solare o il flusso di prana shakti, mentre ida nadi
l’energia lunare o la shakti mentale.
Queste due nadi fluiscono all’interno
della colonna vertebrale, ida sul
lato sinistro e pingala su quello
destro. Nei vari centri lungo la colonna vertebrale, ida e pingala si diramano
verso i vari organi del corpo. Usiamo la centrale elettrica come esempio. I
cavi dell’alta tensione lasciano la stazione centrale e la corrente giunge alla
stazione di trasformazione, pronta per essere distribuita alle prese
domestiche.
Allo
stesso modo, ida e pingala conducono una portata elevata
d’energia verso i siti dei chakra,
dove è trasformata in un voltaggio inferiore. In questo modo l’energia mentale
e quella pranica fluiscono verso le varie parti del corpo. Quando le nadi non fluiscono liberamente, vi
sentite deboli mentalmente o fisicamente. A causa di un eccessivo e inutile
pensare, le nadi sono, generalmente,
deboli, impure e incapaci di condurre efficacemente la shakti pranica e mentale ai vari organi del corpo. Quindi, una
funzione importante dell’hatha yoga è
la purificazione delle nadi.
Oltre
a ida e pingala c’è un’altra nadi
molto importante che fluisce nel centro della colonna vertebrale. Essa è sushumna e conduce la forma più elevata
d’energia. Sappiamo che mentre ida e pingala conducono l’energia terrena, il
flusso d’energia di sushumna è di natura
cosmica. Mentre l’energia pranica e quella mentale sono finite, l’energia
cosmica di sushumna è infinita.
Perciò, l’obiettivo principale dell’hatha
yoga è di connettere questo corpo finito con quella sorgente infinita.
Così
arriviamo alla comprensione che l’hatha
yoga non è lo yoga fisico: è una
pratica elevata che si attua all’interno del corpo. La pratica dei sei kriya di pulizia, le asana, il pranayama, i mudra e i bhandha, tutti insieme dovrebbero essere
considerati lo yoga fisico.
Lo
scopo delle asana e del pranayama
Sebbene
le persone stiano utilizzando le asana
per il trattamento delle malattie, questo non è il loro scopo reale. È soltanto
un beneficio collaterale. Le asana di
yoga sono un’importante preparazione
per il kundalini yoga, in quanto
generano un blando risveglio dei chakra.
Quando vivevo con il mio guru, Swami
Sivananda, trascrivevo a macchina i suoi scritti sullo yoga. Quando egli scriveva che sarvangasana
risveglia vishuddhi chakra, bhujangasana manipura chakra e che la
pratica di sirshasana risveglia sahasrara, io non ci credevo. Pensavo
che tutto questo fosse un’assurdità, fino al giorno in cui Swamiji spiegò in
che modo viene esercitato un blando risveglio in ogni chakra mentre si praticano le posizioni.
Con
la pratica del pranayama creiamo la
corretta organizzazione dell’energia pranica nel corpo. Riforniamo di prana le aree in cui vi è carenza ed
equilibriamo gli eccessi in altre. Infatti, il termine pranayama letteralmente significa rifornire e bilanciare l’energia
pranica nelle varie dimensioni del corpo. Qualche volta, quando vi state
rilassando, il prana si trova nel
sistema digestivo, o quando state mangiando, il prana è nel cervello. Quando avete bisogno di prana in muladhara o in sahasrara, dovreste essere in grado di
rifornirli. Quando sedete in meditazione avete bisogno di un eccesso di prana nelle regioni elevate del cervello
e mentre mangiate avete bisogno di maggior energia pranica nel sistema
digestivo. Allo stesso modo, quando praticate yoga nidra o quando dormite, il vostro prana dovrebbe essere distribuito in tutto il corpo. Quando avrete
padronanza del pranayama, potrete
trasferire il prana verso ogni parte
del corpo.
Il
pranayama aumenta la vitalità ed
assicura un’ottima salute, ma è molto più di semplici esercizi di respirazione.
Mira a ‘disturbare’ la kundalini
addormentata. Nadi shodhana, bhastrika, kapalbhati, shitali e shitkari pranayama sono tutti modi per
raggiungere questo scopo.
Pranayama e mantra sono una combinazione molto
potente e si dice siano la vera definizione di yoga. Se avete un missile sulla cui testa si mette un’arma atomica,
esso diventerà il portatore di tale arma nucleare. Allo stesso modo, il prana è come un missile e il mantra è l’arma nucleare al suo apice.
Comprendere
il prana
Il
prana non è qualcosa che prendiamo
con l’aria che respiriamo: nasciamo con esso. Il prana si crea quando siamo nell’utero di nostra madre. L’universo
intero funziona grazie al prana. Se
non ci fosse prana, non ci sarebbe
esistenza e se il prana si ritirasse
dall’universo, si avrebbe la disintegrazione totale. Se volete capire cos’è il prana, dovete comprendere l’esistenza.
Quando non c’è esistenza, i prana
sono dormienti e quando i cosmi si formano, è grazie all’esplosione dei prana.
Il
prana ha due aspetti: il microcosmico
e il macrocosmico. Non vi parlerò del prana
macrocosmico perché è qualcosa che non si può capire; io non posso parlarne e
voi non sareste in grado di comprendere. Mentre l’aspetto microcosmico del prana universale è in me, in voi e in
ogni oggetto dell’universo, sebbene in una forma grossolana. Noi non siamo
capaci di pensare al prana nella sua
forma sottile ma esso è convertibile. Così come la materia è convertibile in
energia e l’energia nella materia, il prana
può essere convertito in azione e l’azione in prana. Quindi, nell’hatha
yoga la scienza del pranayama è
considerata suprema.
Connettere
ida, pingala e sushumna
Nel
corpo umano ci sono due centri vitali importanti. Uno è muladhara chakra, alla base della colonna vertebrale e l’altro è ajna chakra, all’apice della colonna. Ida, pingala
e sushumna sono emanate da muladhara e terminano in ajna. La kundalini addormentata risiede in muladhara e il suo percorso di ascesa è all’interno di sushumna nadi. A meno che non siete dei praticanti regolari
di yoga da diverso tempo, ida e pingala non sono in comunicazione con sushumna. Ma quando praticate trataka
e kapalbhati, esse sono connesse.
Quando questo collegamento è stabilizzato, l’energia più elevata fluisce in
esse.
Vi
farò un esempio. Nel vostro contatore elettrico domestico ci sono tre linee: una
positiva, una negativa e una neutra. Se rimuovete la linea neutra, le luci
immediatamente si affievoliscono. Anche se l’energia è condotta tramite la
linea positiva e quella negativa, la neutra è necessaria al mantenimento del
voltaggio elevato.
La
linea negativa è chiamata ‘linea fredda’ e quella positiva ‘linea calda’. Allo
stesso modo, ida nadi conduce
l’energia fredda, pingala quella
calda e sushumna è l’amplificatore,
il booster. Per risvegliare ajna chakra
e creare l’unione tra i tre conduttori d’energia nel corpo, dovete praticare shambhavi mudra. Semplicemente, chiudete
gli occhi e concentratevi sul centro tra le sopracciglia. Quando aprirete gli
occhi, cercate di guardare il centro tra le sopracciglia. Quando shambhavi mudra diverrà potente,
interiormente vedrete una luce.
Per
padroneggiare shambhavi mudra, dovete
praticare trataka. Trataka non è semplicemente fissare lo
sguardo su di un punto, sebbene all’inizio dovrete tenere gli occhi fissi su
qualcosa. In seguito, gradualmente, gli occhi diverranno concentrati al centro
tra le sopracciglia e shambhavi mudra
evolverà, portando ida, pingala e sushumna in unione, innescando il flusso dell’energia kundalini.
Quando
quest’energia inizierà a fluire, si farà esperienza di sintomi ben definiti. La
coscienza si manifesterà nella forma d’illuminazione. È un’esperienza psichica
nella quale vedrete lo sfavillio della luce. Potete chiamare quest’esperienza
rivelazione o illuminazione.
Molti
vedono i bagliori come un’esplosione di luce, mentre altri fanno esperienza
come di un crepuscolo che lentamente aumenta. Quest’illuminazione indica che ha
luogo l’unione di ida, pingala e sushumna. Questo è lo scopo ultimo dell’hatha yoga.
Il
prana e la kundalini
Quando
esaminiamo il significato assoluto dell’hatha
yoga, scopriamo che è l’unione di sushumna
con ida e pingala. In altri termini, è l’unione della forza pranica
macrocosmica con la forza pranica microcosmica. Quindi, la pratica dell’hatha yoga può portare alla destinazione
finale. Qual è la destinazione finale? Il risveglio del prana. E cos’è il prana? Prana e kundalini sono sinonimi. Il risveglio del prana è il risveglio della kundalini
e nel risveglio della kundalini unite
voi stessi con il prana cosmico.
La
kundalini è prana shakti microcosmica. Simbolicamente si dice sia un serpente,
ma potete pensarla in qualunque modo vogliate. Il prana non ha forma o dimensioni: è infinito. Il prana è l’esistenza e noi siamo tutti
esempi di prana. Ma, il nostro prana è di un voltaggio molto basso,
perciò occorre insegnare a tutta l’umanità come aumentare il voltaggio del prana.