Molte persone si
chiedono quale sia la dieta ideale per un praticante di yoga. Durante il corso di kriya
yoga tenuto al Satyananda Ashram di Barcellona nel settembre del 1981,
Swami Satyananda Saraswati diede la seguente risposta.
Un grande equivoco si è
avuto nel corso degli ultimi 20-30 anni per quanto riguarda la dieta più adatta
agli aspiranti di yoga. Molti
praticanti hanno creduto che uno yogi
dovrebbe assumere latte, frutta e verdura cruda. Ma questo non è corretto e io
non l’ho mai consigliato, vista la mia osservazione ed esperienza su
quest’argomento. Attraverso molte prove ed errori sono giunto alla conclusione
che alcuni alimenti non sono appropriati per il corpo umano. Se analizziamo le
secrezioni del tratto digestivo e delle gengive, i denti e la saliva, se
esaminiamo la forza delle mucose in tutto il tratto alimentare, la lunghezza
degl’intestini e li paragoniamo con quelli di altri animali carnivori, o con
quelli degli animali che vivono di frutta, troveremo che c’è una differenza
sostanziale. La lunghezza dei nostri intestini è la prova che il corpo umano
dovrebbe alimentarsi solo di cibi cotti.
Di tanto in tanto ho
accennato alla dieta yogica, ma vi darò alcune idee in più. La cosa migliore che possiate fare è venire
qui in ashram per qualche giorno e seguire
la dieta che seguiamo. Certamente questa non include burro e grasso, cibi crudi
e frutta. Il cibo che gli aspiranti di yoga
assumono dovrebbe essere cotto e contenere condimenti. Non ho usato la parola
‘spezia’, ho usato la parola ‘condimento’ perché i condimenti contengono alcuni
elementi identici agli enzimi all’interno del corpo. Ad esempio il coriandolo, i
semi di anice, il pepe nero, il pepe verde, il pepe rosso, i chiodi di
garofano, il cardamomo, la cannella ed altri. Tutti questi non sono speziati
come gusto: sono condimenti con proprietà che sono le stesse degli enzimi
all’interno del corpo.
Il tema della dieta è
sicuramente pertinente agli stadi più elevati dello yoga. Quando avviene il fenomeno del risveglio della kundalini in ajna e in sahasrara chakra,
il sistema digestivo è sottoposto ad un cambiamento. Non sarà più capace di
digerire bene il cibo o creerà ciò che chiamiamo ‘fame’, ingordigia. Quindi,
quando ingerite una piccola quantità di cibo accade che le secrezioni
idrocloridriche e gli enzimi non vengano impegnati. Perciò, qualsiasi cibo
mangiate, il procedimento migliore è che per prima cosa lo cuciniate
aggiungendo i condimenti necessari.
La scienza della dieta
è indipendente ma sicuramente correlata a ogni sistema di yoga. La dieta è differente da yoga
a yoga. Qui sto parlando della dieta
per il risveglio della kundalini e
della sua conseguente unione con Shiva.
Non sto parlando della dieta che occorre seguire in hatha yoga, che è totalmente differente, perché se praticate shankhaprakshalana e poi mangiate tutto
questo pepe rosso e nero, sicuramente soffrirete. Il regime dietetico di un karma yogi, di un bhakti yogi, di un raja yogi,
di un hatha yogi e di un kriya yogi non può essere lo stesso.
La dieta di un bhakti yogi è molto libera. Egli può
mangiare ciò che vuole. Può assumere formaggio, burro e ogni tipo di dolciumi e
alimenti confezionati perché il sentiero del bhakti yoga non rallenta i processi digestivi. La stessa cosa è
applicabile per un karma yogi. Può
mangiare di tutto perché lavora duramente tutto il giorno nel giardino del guru o in cucina. Può mangiare cibo
crudo o cucinato, tutto va bene perché nel suo caso il metabolismo è veloce,
quindi non deve prestare particolare attenzione alla dieta.
Nel raja yoga, quando si sta seduti a lungo
per la meditazione, la temperatura interna del corpo, che è responsabile della
digestione, si abbassa. Una dieta pesante richiede un metabolismo e una
temperatura corporea elevati per il corretto funzionamento del processo
digestivo. Se un praticante di raja yoga
assume cibi pesanti, nel corso del tempo, soffrirà di problemi di dispepsia,
pressione alta, reumatismi e problemi coronarici.
Quando parliamo di
dieta, non dobbiamo discutere in termini di puritanesimo. Dobbiamo considerare
solamente una cosa: se il corpo è in grado oppure no di digerire tutto il cibo.
Per digerire il cibo che mangiate avete necessità di cinque secrezioni
digestive in giusto equilibrio e avete anche bisogno di uno specifico gruppo di
enzimi. Oltre a tutto ciò, avete bisogno di un’adeguata temperatura interna del
corpo, che varia nelle differenti aree del corpo.
Dalla bocca al retto ci
sono differenti zone. Nell’intestino tenue è richiesta una temperatura costante
per lungo tempo. Nello stomaco si ha bisogno di una temperatura elevata per un
massimo di tre ore. Se la temperatura elevata rimane per più di tre o quattro
ore svilupperete iperacidità e ulcere gastriche. Se avete una bassa temperatura
nell’intestino tenue avrete disturbi gastrici. Se avete un’elevata temperatura
nell’intestino crasso avrete diarrea, dissenteria o colite.
Queste temperature sono
influenzate da un prolungato periodo di meditazione e di sadhana e se ciò è parte della vostra routine quotidiana, dovrete
regolare la dieta. Per prima cosa, le verdure devono essere ben cotte in modo
che la bassa temperatura non disturberà la digestione nel corpo. In secondo
luogo, è necessario aggiungere qualcosa alle verdure per aiutare il
funzionamento degli enzimi digestivi e degli acidi per risparmiare energia.
Alcuni cibi, come ad
esempio la papaya, l’ananas e i germogli di soia contengono enzimi. Il
coriandolo, il pepe, la curcuma, i semi di anice, il pepe di cayenna, i semi di
cumino, i semi di senape, l’olio e la cipolla sono chiamati digestivi perché
aiutano il processo digestivo ad andare avanti senza intoppi. Alcune medicine
allopatiche per l’indigestione sono fatte proprio con queste sostanze. Ci sono
anche molte erbe che aiutano la digestione. La menta piperita, l’erba medica e
la camomilla sono, probabilmente, le più note.
Avendo fatto uno studio
approfondito sui cibi naturali e avendoli testati su me stesso, sono giunto
alla conclusione che una combinazione di cibi naturali e macrobiotici è la cosa
migliore. Ho scoperto anche che invece di cucinare il cibo nello stomaco è
meglio cucinarlo nella maniera corretta in padella. Cinque o sei sostanze
digestive dovrebbero essere aggiunte al cibo mentre si sta cuocendo.
Mescolandoli nel cibo fanno si che il processo di cottura liberi gli enzimi e
le sostanze chimiche che aiutano la digestione. La combinazione di calore,
sostanze digestive ed enzimi rompe il cibo in componenti di base sempre più
piccoli, rendendolo più facile da digerire e facendo risparmiare energia.
C’è un cibo
meraviglioso che ho testato su di me nel corso di diversi anni perché in ashram non è possibile avere differenti
tipi di diete per ognuno e non si ha molto tempo e denaro. Così ho provato a
sviluppare due semplici tipi di cibi, uno per quelli a cui piace il grano e
l’altro per chi ama il riso. Si chiama khichari
integrato. Per prima cosa dovete cucinare riso e dhal, poi aggiungere tutte le verdure. Potete aggiungere di tutto:
tutto va bene. È il pasto più economico e soddisfacente che abbia mangiato
ovunque, in ogni parte del mondo. Nient’altro può essere paragonato a questo
tipo di cibo. È il migliore per le persone cui piace il riso. Per chi
preferisce il grano c’è un altro modo per prepararlo usando il grano spezzato.
Bisogna cucinarlo finché diventi morbido quindi aggiungere il dhal e le verdure e terminare la cottura.
Quando mangerete questo khichari
dovrete sentirvi liberi di mangiarne quanto ne volete senza alcun timore. Questa è la dieta per una persona impegnata in
un’intensa vita spirituale e che sta per fondersi nello stato finale.
Negli anni recenti
molti ricercatori si stanno interessando alla dieta e diversi sistemi sono
stati analizzati e testati. La dieta giusta è un aiuto per l’aspirante
spirituale, ad ogni livello. La dieta è tanto importante quanto lo yoga. Ma se v’interessate solo alla
dieta e non praticate yoga, allora
siete dei fanatici del cibo. Quindi, in riguardo alla dieta c’è un punto che
dovete ricordare. La coscienza è oltre la dieta. Qualsiasi cosa mangiate,
frutta, verdure crude o cotte, formaggio, burro, manzo o prosciutto, non fa
nessuna differenza per la coscienza.