lunedì 21 settembre 2015

La colonna vertebrale e lo yoga

Dr. M. Hajirnis, laurea in Medicina e in Scienze di Thane

In un corso di yoga si sente spesso l’insegnate dare l’istruzione: “Tenete la schiena dritta”. Vediamo le implicazioni di quest’istruzione. Nel kundalini yoga questo ha un significato particolare in quanto interessa le nadi ed i chakra. Ma in quest’articolo lo considereremo solo dal punto di vista anatomico.

Il feto, che si trova rannicchiato nel grembo della madre è protetto e sicuro, galleggia beatamente nel liquido amniotico, isolato dagli shock e dai suoni del mondo esterno. Tutte le sue articolazioni sono flesse. Se cercherà di alzare la testa nel momento della nascita, creerà problemi a sé stesso e alla madre. Nel parto, di solito, mostra al mondo quella parte della testa in cui ha sede sahasrara e bindu. Se sollevasse completamente la testa con arroganza, presentando al mondo il viso, il parto normale sarebbe impossibile. Per questo la colonna vertebrale all’inizio è flessa (piegata in avanti). Successivamente, quando il bimbo si gira di pancia e inizia a sollevare la testa, sviluppa la prima curva all’indietro della colonna vertebrale, nella regione cervicale (nel collo). Più tardi, quando il bambino si troverà per la prima volta nella posizione eretta, sulle proprie gambe, svilupperà un’altra curvatura all’indietro nella regione lombare (la parte inferiore della schiena).

Il maggior progresso evolutivo dell’uomo, rispetto al resto del mondo animale, è iniziato con l’assunzione della posizione eretta. La scimmia, la cui posizione eretta non è così ben sviluppata, si suppone essere il nostro antenato più vicino. Quando l’uomo ha smesso di utilizzare gli arti anteriori per la locomozione, per camminare o per correre, essi sono diventati arti superiori o braccia.  Solo dopo aver assunto la posizione in piedi, ha iniziato a usarle in molti altri modi. Iniziò a prendere il cibo con le mani per portarselo alla bocca. Quindi non aveva più bisogno di avvicinare la bocca alla preda o al cibo, per ottenere il suo boccone. Né serviva più tanta forza alla mandibola per addentare. Perciò la forma dei suoi denti e della mandibola iniziò a cambiare. Ora poteva anche produrre suoni più delicati e di diversi tipi con la bocca, così il linguaggio iniziò ad evolversi, superando la seconda barriera evolutiva (giungendo, infine, alla diversità linguistica di oggi: la Torre di Babele). Ma questa è un'altra questione.

Quello che c’interessa in questo contesto è la curvatura lombare della colonna vertebrale, che l’uomo ha sviluppato dopo l’assunzione della posizione eretta. Il tratto lombare deve sopportare il peso della metà superiore del corpo nella posizione eretta. A causa di ciò e anche dei passi delle gambe nella camminata eretta, la colonna ha sviluppato questa curvatura all’indietro che predispone soltanto l'uomo, tra tutti gli animali, ad una nuova gamma di patologie spinali evolutive tra cui la lombalgia, l’ernia al disco, la sciatica, la scoliosi e le spondiliti. Inoltre, i vari disturbi della digestione, delle mestruazioni e della riproduzione sorgono a causa della congestione e dell’irritazione dei nervi spinali emergenti nella regione lombare. Un altro svantaggio della posizione eretta, è la maggiore probabilità di sviluppare emorroidi e vene varicose, perché il flusso di sangue venoso proveniente dalle gambe e dal retto, deve fare un viaggio più lungo verso l’alto e contro la forza di gravità, per raggiungere il cuore.

La colonna vertebrale è come il tronco di un albero, in quanto sostiene l’intera struttura del corpo. In cima a questo tronco c’è la testa, il cranio o la scatola cranica, contenente il più importante di tutti gli organi – il cervello – che non solo controlla il corpo umano, ma gli conferisce il vero scopo della sua esistenza.
La vertebra che si trova più in alto è chiamata atlante, perché sostiene la testa, proprio come Atlante, la figura mitologia greca, che sorreggeva il mondo sulle sue spalle. La seconda vertebra è l’epistrofeo o l’asse, così chiamata perché l’atlante e il cranio ruotano su di essa. Così la testa può muoversi sia indipendentemente dal movimento del collo, sia insieme al collo. Delle 33 vertebre che costituiscono la colonna, solo le prime due hanno un nome. Tutte le altre hanno solo un numero.

Nella regione toracica, la colonna sostiene l’espansione della gabbia toracica, che è composta da ossa (costole), muscoli e cartilagini. La gabbia toracica circonda i polmoni e il cuore, che sono d’importanza secondaria solo rispetto al cervello. I polmoni purificano il sangue, mentre il cuore lo fa circolare in tutto il corpo, rifornendo le cellule e i tessuti di tutti i nutrienti di cui hanno bisogno, e ripulendoli dai prodotti di scarto.

Nella regione lombare o addominale, la colonna vertebrale funge da ancoraggio per i muscoli che mantengono gli organi gastro-intestinali nelle loro sedi: allo stomaco e all’intestino, al fegato, alla milza, al pancreas e anche ai reni e al sistema urinario. Questi sono tenuti sospesi come in una borsa di stoffa di cui la colonna vertebrale è il manico.

Nella parte finale della colonna vertebrale (la zona sacrale) vi è il bacino, che è come un cesto osseo o una cavità che contiene gli organi escretori e riproduttivi. Qui l'ovulo umano fecondato è alimentato nel grembo materno, come un uovo di uccello nel suo nido.

Come i rami principali di un albero gli arti superiori e inferiori, spuntano fuori dal tronco centrale e, grazie alle articolazioni più vicine (quelle delle spalle e delle anche), hanno un’ampia gamma di movimenti in tutti e tre i piani, come un giunto sferico, mentre con le articolazioni distali (quelle di gomiti e delle ginocchia) si possono muovere solo su un piano, come una porta nel suo cardine.

Notiamo così che la colonna vertebrale non è proprio eretta nel vero senso della parola, ma ha quattro distinte curvature. La curvatura cervicale del collo ha sette vertebre, la dorsale del torace ne ha dodici e la lombare nella parte bassa della schiena cinque. Come una pila di monete, queste sostengono il progressivo aumento del peso della colonna. Perciò ogni vertebra sarà leggermente più grande di quella superiore, man mano che si scende dal collo ai glutei. L’atlante è grande solo ¼ dell’ultima vertebra lombare. In sirshasana (la posizione verticale sulla testa) il peso di tutto il corpo è sorretto dal triangolo formato dalla testa e i due gomiti. Se un peso eccessivo dovesse gravare solo sulle vertebre cervicali, queste subirebbero un danno, in quanto esse sono destinate a sostenere solo il peso della testa e non quello di tutto il corpo.

Le vertebre sacrali (cinque di numero) sono fuse per formare un unico osso nella parte posteriore del bacino. Sono più piccole, in quanto non hanno funzione portante e non partecipano ai movimenti della colonna vertebrale sopra descritti.

Il coccige è il residuo della coda. La coda è usata dagli animali per tenere lontani gli insetti fastidiosi, per restare appesi su un ramo e per l’equilibrio durante il salto. Un uomo può svolgere tutte queste funzioni con l’uso degli arti superiori. Inoltre essi vengono usati anche per esprimere le emozioni, come la rabbia e la paura. Gli esseri umani hanno sviluppato migliori modi d’espressione per le proprie emozioni, e l’uomo ha perso così la coda durante l’evoluzione.

La colonna vertebrale dell’uomo non è un unico osso, non è come un bambù. È come un filo di perle, ma non è il cordino che tiene insieme le perle, come in un mala, sono le perle (le vertebre) che proteggono il filo (il midollo spinale) all'interno. La colonna vertebrale è fatta in questo modo perché deve poter compiere diversi movimenti. Si piega in avanti, indietro e di lato, e si attorciglia anche su sé stessa, proprio come un filo di perle. Vi è una patologia degenerativa, detta spina dorsale di bambù (spondilite anchilosante), in cui la colonna vertebrale diventa realmente come un bambù (si presenta così ai raggi X). Provate ad immaginare la sofferenza di quella persona: rigida come una canna di bambù!

Tra una vertebra e l’altra c’è un disco flessibile, o imbottitura, che assorbe gli urti di quando si cammina, si corre, o si sta in piedi o seduti. In questo modo, si diminuisce l’usura delle ossa e il cervello e gli organi interni sono ben protetti. La delicata corda del midollo spinale passa attraverso il canale vertebrale centrale, e numerose terminazioni nervose escono da esso attraverso gli spazi tra le vertebre.

Le malattie della colonna vertebrale
Ora procediamo nel vedere quali afflizioni può avere la colonna vertebrale, e il ruolo dello yoga nella prevenzione e nella cura di alcune di esse.

In via preliminare, si deve rilevare che, quando il tessuto osseo delle vertebre è gravemente malato o è stato distrutto da una malattia come la tubercolosi, il cancro o da un grave infortunio, le strutture ossee perse non possono essere ripristinate dallo yoga. Lo yoga aiuta a mantenere e a ripristinare le strutture ausiliarie, come i legamenti che tengono insieme le vertebre, le articolazioni, le strutture che ammortizzano, che si trovano in mezzo, e i muscoli para-vertebrali su entrambi i lati delle vertebre. Inoltre lo yoga è utile all’allineamento della curvatura della colonna vertebrale, mantiene in salute l'intera gamma dei movimenti spinali, la flessibilità e allevia la pressione sui nervi emergenti tra le vertebre. Tutte le asana di yoga hanno un’azione sulla colonna vertebrale, oltre alle azioni e applicazioni specifiche di ognuna. Le asana di estensione indietro, quelle di flessione in avanti e di lato, influiscono in maniera evidente sulla colonna vertebrale. Anche le asana di equilibrio e le posizioni da seduti aiutano a mantenere la muscolatura paravertebrale.

Matsyendrasana e la sua variazione, ardha matsyendrasana, richiedono una particolare menzione. Sono le uniche due asana che prevedono un movimento rotatorio completo dell'intera colonna vertebrale; la posizione di blocco della gamba e del braccio funge da fulcro nella torsione.

La curvatura naturale della colonna vertebrale nella regione del collo è all’indietro, ma la maggior parte del tempo lo trascorriamo con la testa piegata in avanti. Per questo siamo soggetti a malattie degenerative come la spondilolisi cervicale. Forse dovremmo seguire l’esempio del grande artista Michelangelo, che preferiva sdraiarsi sulla schiena per dipingere gli affreschi sul soffitto. Queste malattie spinali sono prevenute e curate con l’estensione del collo. I chirurghi ortopedici (specialisti ossei) utilizzano per questo collari di supporto o limitano il paziente a letto applicandogli una trazione al collo, come un uomo impiccato. Lo yoga arresta e allevia efficacemente questi problemi tramite semplici posizioni come i pawanmuktasana, bhujangasana, vajrasana, shashankasana, dwikonasana, ardha matsyendrasana e le asana di estensione indietro.

La seconda malattia che interessa questa regione, e che lo yoga allevia, è la cefalea tensiva. A causa di tensioni mentali e posturali, i muscoli della parte posteriore della testa e del collo diventano serrati e generano spasmi (possono essere sentiti come delle corde tese e dei nodi). Questo provoca dolore nella parte posteriore della testa. Asana come le serie dei pawanmuktasana includono dei movimenti liberi del collo, che rilassano il carico di tensione dei muscoli, mentre yoga nidra e shavasana riducono i livelli di tensioni psichiche e mentali. Questo duplice attacco alla malattia, usando tecniche somatopsichiche e psicosomatiche, si dimostra molto efficace. Le tensioni mentali e gli spasmi muscolari scompaiono simultaneamente. Così come le tensioni mentali generano spasmi muscolari, rilassando gli spasmi muscolari si rilassa la mente da alcune sue tensioni. Il lavoro degli psicologi moderni Wilhelm Reich, Ida Rolf e Alexander Lowen ha ribadito che la nostra corazza muscolare rispecchia la nostra angoscia mentale e viceversa.

Nella regione toracica (nel petto) la colonna vertebrale va in avanti. Se è eccessivamente piegata, il risultato sarà la congestione dei nervi toracici e l’affollamento delle costole nella gabbia toracica. Questo riduce lo spazio nel quale i polmoni possono espandersi e l’efficienza respiratoria diminuisce. Spalle e schiena curve possono causare asma e bronchiti croniche. Queste deformità possono essere rimosse praticando dhanurasana, chakrasana, bhujangasana, matsyasana e simili. Allo stesso tempo, l’efficienza del sistema respiratorio aumenta e i sintomi delle malattie respiratorie diminuiscono. Un uomo che è sicuro delle sue capacità, cammina e parla con sicurezza. Ha la schiena dritta e le spalle tirate indietro. Questa posizione, a sua volta, contribuisce a infondere ulteriore sicurezza.

La zona più problematica della colonna vertebrale è la regione lombare (la parte bassa della schiena). Le problematiche sono molteplici. I muscoli para-vertebrali diventano rigidi e dolorosi, con l’accumularsi di tensioni emozionali, sessuali e mestruali. Possono avvenire distorsioni in seguito ad azioni non coordinate, durante un sollevamento, una flessione o alla guida. I legamenti spinali possono lacerarsi per forti strappi o colpi ricevuti durante l’attività sportiva, ecc. I muscoli si squilibrano se il peso corporeo non è equamente suddiviso tra le due gambe, a causa di qualche malattia agli arti inferiori. Nell’ernia del disco, c’è la rottura, per usura, dell'anello cartilagineo tra i dischi ammortizzanti, il cui nucleo polposo può fuoriuscire e premere su una radice nervosa causando dolore sciatico in una o in entrambe le gambe. La causa più comune del mal di schiena è una postura errata. Non riusciamo a stare in piedi o seduti correttamente, a causa dei muscoli indeboliti, per mancanza di esercizio fisico e per la vita sedentaria.

Si soffre anche nella parte anteriore del corpo, quando l'addome diventa obeso, flaccido e gonfio. La zona lombare agisce come il manico di una borsa che deve sorreggere il contenuto dell’addome. In caso di obesità, il contenuto della borsa diventa pesante per via della presenza di grasso in eccesso nel mesentère dell’intestino. Il mesentère è la struttura portante che collega gli intestini con la colonna vertebrale. In un obeso, il mesentère è uno dei principali depositi del grasso in eccesso.  I muscoli addominali mantengono il contenuto della borsa in avanti. Se sono deboli e flaccidi, gli intestini cadranno in avanti, causando una spinta della colonna all’indietro. Questo porta anche ad avere mal di schiena. L’eccesso di deposito di grasso nella parete addominale provoca anche una trazione sulle vertebre lombari. Nelle donne, se l’utero non è correttamente posizionato (se è retroverso), o ha delle aderenze, potrà sopraggiungere dolore lombare. Le infezioni pelviche sono un’altra causa.

Le principali malattie organiche delle ossa della colonna vertebrale, come la tubercolosi, il cancro e l'osteomielite sono rare cause di dolore spinale. Ci sono molte altre cause comuni di dolore alla colonna vertebrale, che possono essere gestite con successo e corrette dalle tecniche di yoga.

Le asana di flessioni in avanti, di estensione indietro e di flessione laterale mobilitano le articolazioni intervertebrali, sviluppano la muscolatura di sostegno della colonna vertebrale, rafforzano i legamenti e massaggiano i nervi e i vasi sanguigni. Questo è essenziale per mantenere in perfetta salute la colonna vertebrale, soprattutto dalla mezza età in poi. Poiché questo sviluppo e ‘manutenzione’ interessano entrambe le parti, la possibilità di tensioni disuguali sulla colonna vertebrale è ridotta. Nelle cosiddette ‘sindromi da ernia del disco’, compresa la sciatica, le asana di estensione indietro della parte inferiore della colonna vertebrale, come ad esempio shalabhasana, ushtrasana, dhanurasana e bhujangasana sono analoghe agli esercizi di estensione proposti dai fisioterapisti. Shavasana rilassa l'intera muscolatura. Tadasana allunga i legamenti della colonna vertebrale, allevia la pressione sui dischi intervertebrali e riduce l'usura. Allo stesso modo, le asana capovolte (sirshasana, sarvangasana, viparita karani mudra) cambiano i punti di pressione, che fanno gravar il peso del corpo sulle vertebre lombari. Questo riduce lo sforzo sulla parte bassa della schiena. Bhastrika pranayama, uddiyana bandha, agnisar e nauli sviluppano gli addominali, la muscolatura, rimuovono l'obesità e la conseguente deformazione della colonna vertebrale.

Di fatto, oltre l’80% (4 su 5) dei casi di mal di schiena sono dovuti a cause che possono essere prevenute o alleviate dalla corretta applicazione di semplici metodi di yoga.