Swami Satyananda Saraswati
Alla richiesta di spiegare la
ragione per cui abbia dato l’iniziazione a più di 50 donne al sannyasa, Swamiji rivela che le donne
hanno sempre fatto parte della tradizione sannyasa
e che, in verità, esse sono di natura molto più psichiche rispetto agli uomini.
Registrato a Chamarande,
Francia, nell’agosto del 1981.
Nella storia dello yoga,
le donne sono sempre state la maggioranza. Contate il numero qui, in
quest’assemblea; andate ad una lezione di yoga, ad un satsang o in un ashram e
troverete più femmine che maschi. Il motivo per cui troverete sempre più donne
coinvolte nei movimenti spirituali non è dovuto a uno sviluppo recente, ma a un
recente ritorno.
Durante gli ultimi
secoli le donne sono state represse e private dei diritti fondamentali d’uguaglianza.
Sono state anche escluse dalla vita spirituale. Probabilmente la ragione è che
le abbiamo volute sfruttare per i nostri obiettivi carnali. Sono certo che il
mio sospetto sia corretto. Se alle donne fosse stato consentito di praticare la
vita spirituale e incoraggiate ad aumentare la consapevolezza, come potrebbero
essere usate come vittime della nostra carnalità?
Guardate allo stato
delle donne in Occidente. Fino a poco tempo fa erano incoraggiate ad essere
solo mogli e madri, e a niente di più. Sono state condizionate con ogni mezzo,
tanto che non hanno saputo come contestare, rifiutare o resistere. Soltanto ora
le donne stanno iniziando a liberarsi dell’antica tradizione. Comunque, in
Occidente, sono sempre state completamente escluse dai chiostri spirituali.
Ogni volta che ho visitato i monasteri Occidentali, tutte le femmine sannyasin che m’accompagnavano non erano
ammesse all’interno dei chiostri. Nella tradizione dello yoga è completamente
differente: uomini e donne possono vivere, muoversi, parlare ed interagire tra
loro.
Sin dall’inizio della
storia dello yoga le donne hanno giocato sempre un ruolo importante e molte di
esse sono diventate guru e sante.
Shiva è ritenuto essere il primo guru
e il fondatore del tantra e dello yoga. Sapete chi è stato il suo primo
discepolo? Parvati, la sua controparte, moglie o shakti. Se leggete i testi tantrici troverete che iniziano con:
‘Parvati chiese’. Quindi, la conoscenza del tantra
e dello yoga venne impartita per
primo ad una donna. E nella cultura yogica, quando ci si riferisce a una
relazione, la donna è sempre menzionata per prima. Diciamo “Sita Ram”, non “Ram
Sita”; “Radha Krishna”, non “Krishna Radha” e “Gauri Shankara” non “Shankara
Gauri”.
Nella tradizione
tantrica Tibetana e Induista ci sono 84 yogi
e di questi 64 sono yogini (femmine).
In Kashmir vive una grande santa chiamata Lalla, sempre completamente nuda.
Spesso i suoi devoti le chiedono: “Lalla, perché non indossi qualche vestito?”
Ed ella li schernisce: “Voi vedete il mio corpo o la mia anima?”.
Nelle Upanishad
troverete molti riferimenti a grandi sante e dibattiti filosofici tra yogi
maschi e femmine. Un fantastico riferimento riguarda una signora molto
intelligente, chiamata Gorghi, che è stata un’allieva rinomata e grande sannyasin.
Quando Shankaracharya
scrisse il suo famoso testo sul tantra
“Ananda Lahari” lo commentò con un verso molto toccante: “Senza Shakti, Shiva
come potrebbe creare qualcosa?” Shiva è solo un testimone silenzioso, Shakti è
il creatore. Questo è il motivo per cui nella tradizione tantrica la donna è
colei che da l’iniziazione.
Ci sono due tradizioni
esistenti al mondo. Una è matriarcale e l’altra è patriarcale. Il Giudaismo, il
Cristianesimo e l’Islamismo sono patriarcali. L’Induismo, il Buddismo, lo
Zoroastrismo, lo Shintoismo, il Taoismo e il Confucianesimo sono tutte
matriarcali. Le religioni matriarcali sono religioni molto accomodanti. Hanno
molta comprensione e compassione per gli altri, e questo riflette la natura di
base femminile.
Le religioni
matriarcali sono le responsabili per le cose belle della vita, come le arti
raffinate, lo yoga, il tantra, la danza, la musica, la pittura e così via. Le
religioni patriarcali non ammettono compromessi, hanno prodotto grandi
guerrieri e hanno sviluppato delle forti amministrazioni. Hanno anche impedito
alla donna di progredire.
Però, nell’ultimo
secolo e mezzo, le donne occidentali hanno iniziato a diventare più aperte e,
lentamente, sono in atto cambiamenti anche in Oriente. Come ho detto
all’inizio, c’è stato anche un ritorno delle femmine sannyasin nella tradizione. E di questo il responsabile sono io.
Nei primi anni sessanta e settanta, quando ho cominciato a iniziare le donne al
sannyasa, ci fu una grande agitazione
tra gli ortodossi che iniziarono a dire tutto quello che potevano. Ma, col
passare degli anni, non hanno avuto altra alternativa che seguire le mie orme.
Ora essi hanno molti più discepoli femmine di me.
La donna è una delle
creazioni migliori del creatore e non c’è nessuna ragione per cui ella debba
essere esclusa dalla vita spirituale. Le donne sono molto psichiche di natura e
noi dovremmo permettere loro di aumentare la consapevolezza e sviluppare questa
parte della loro personalità. Perché non dovrebbero diventare chiaroveggenti,
telepatiche, profeti, allieve e sannyasin?
La mia personale
filosofia è: le donne sono molto sincere e obbedienti. Sono oneste e grandi
lavoratrici e quando lavorano con voi, vi mantengono rilassati per tutto il
tempo. Voglio anche dire che una delle ragioni principali del successo del mio
lavoro è l’introduzione delle femmine nel movimento. Non dico che gli uomini
non siano necessari; essi hanno il loro ruolo, ma nello schema della creazione,
penso che le donne siano superiori.