martedì 30 settembre 2014
L'importanza delle posizioni di yoga
Swami Satyananda Saraswati
Discorso tenuto al IV Convegno Internazionale dello Yoga, Gondia, Novembre 1967, stampato originariamente in ‘Yoga’, vol. 6 n.7 del 1968
Alcune persone sottovalutano le asana (posizioni) dello yoga mentre
altre le sopravvalutano: permetteteci, quindi, di accertare la loro importanza
nel corso della nostra evoluzione spirituale. Per molte persone “yoga”
significa solo asana, mentre yogi e guide spirituali dichiarano che la disciplina
fisica delle asana non è per nulla necessaria per l'autorealizzazione. Entrambi
questi punti di vista sono estremi, poiché le asana non sono né assolutamente
essenziali né completamente superflue.
Se un jnana
yogi pensa che solo attraverso la conoscenza delle scritture raggiungerà la
conoscenza del sé, è in errore. Allo stesso modo se un raja yogi trascura il corpo e conta solo sul potere della
meditazione, non potrà raggiungere l'obiettivo, poiché il suo sadhana (pratica spirituale) sarà
interrotto dalla malattia. Un bhakti yogi
ha sempre troppa fiducia nei suoi poteri emozionali, nella devozione e nel
totale abbandono, e crede di poter obbligare la sua divinità a benedirlo con un
darshan (visione). Un hatha yogi crede che se tutto è dentro
di noi, egli lo estrarrà attraverso la disciplina fisica degli organi,
volontari ed involontari, esterni ed interni, dei muscoli, dei nervi e dei
tessuti.
Questi quattro punti di vista non sono liberi
da pregiudizi ed errate nozioni, basati sull'inesperienza e sui precetti non
autorizzati. Jnana yoga, bhakti yoga, raja
yoga e karma yoga non sono
quattro sentieri differenti. Sono come quattro cerchi che s’intersecano e si
sovrappongono l'un l'altro: ognuno costituisce una parte degli altri tre. Tutti
i ricercatori spirituali, sia che seguano la via del bhakti yoga, del jnana
yoga, del raja yoga, del karma yoga o dell’hatha yoga, hanno bisogno di
praticare anche le asana dello yoga. Le asana non sono intese solo per i karma
yogi o gli hatha yogi, come le persone sono portate a credere. Le necessità di
tutti gli esseri umani sono più o meno simili; solo piccole variazioni
quantitative e qualitative sono necessarie per adattarle alle proprie abitudini
ed ereditarietà.
Perché le asana sono essenziali
La digestione di chi deve rimanere seduto per
molte ore in una posizione meditativa, o di coloro che praticano shastra sadhana per un periodo di tempo
considerevolmente lungo, ad un certo punto, s’indebolisce. In seguito ad
intensi sadhana, il ritmo metabolico del corpo scende e per mancanza
dell’adeguata circolazione nei tessuti, nei nervi e nei muscoli, tutte le
attività organiche vanno a una velocità così lenta che dopo pochi anni il corpo
diventa preda di malattie. Finché il corpo non diventa completamente puro e
libero dalle malattie, nessun corso avanzato di meditazione può essere seguito.
Il corpo di una persona deve vibrare e pulsare di salute divina, che genera
pensieri eccellenti.
Una figura vigorosa, abbondante e corpulenta,
non può pretendere di essere un modello di perfetta salute fisica e mentale. Un
corpo ideale dovrebbe essere sottile, flessibile e forte. La mente dovrebbe
essere sempre piena di beatitudine e di gioia. Una tale costituzione fisica è
possibile solo quando i 72.000 nervi del corpo sono completamente purificati
attraverso gli esercizi di yoga. Le asana sono utili in molti altri modi, in
quanto influenzano e regolano le funzioni delle ghiandole e dei nervi, rendono
il corpo flessibile ed aiutano a mantenere la colonna vertebrale in buone
condizioni di salute. La salute della colonna vertebrale è molto importante
poiché è la dimora ed il passaggio verso l'alto di Sushumna nadi. In realtà, le asana dello yoga preparano il terreno
per i sadhana più elevati. Il corpo e la mente di una persona devono essere
entrambi sotto un perfetto controllo. Attraverso la pratica di poche semplici
asana ci si può mantenere in buona salute.
Esercizio integrale
Le asana sono esercizi di yoga per mantenere il
corpo e la mente in salute. Se il corpo non è sano, la mente non sarà sana, e
se la mente è malsana, anche i pensieri saranno malsani. Non è necessario
sottolineare la necessità di avere pensieri sani ed una prospettiva ampia ed
ottimista nel mondo odierno. Le asana migliorano integralmente la personalità,
ma il primo risultato delle pratiche di yoga è il raggiungimento di una solida
salute fisica. Per ottenere questo è essenziale una regolare pratica delle
asana. All'inizio si dovrebbero praticare le asana anche solo per 10-15 minuti
al giorno.
Possiamo considerare le asana come esercizi
sottili che si prendono cura dello sviluppo interno ed esterno della
personalità umana. L’apparto digerente, il sistema respiratorio, la colonna
vertebrale, tutti i nervi sottili e le ghiandole inattive iniziano a funzionare
in modo normale ed efficiente. Come il cibo è essenziale per il nutrimento del
corpo e per generare energia, così specifici esercizi sono necessari per il
buon funzionamento di muscoli, ossa, giunture, centri nervosi e così via.
Le asana dello yoga: il primo passo verso lo yoga
La pratica giornaliera delle asana riduce le
tensioni muscolari e nervose, corregge e migliora l'apparato digerente, rimuove
la letargia, la pigrizia e rende attivi ed efficienti per l'intera giornata.
Quando il corpo e la mente sono leggeri e liberi da tensioni, si può fare più
lavoro fisico e mentale. Le asana proteggono dai disordini interni del corpo e
forniscono forza e salute. Ci sono asana specifiche per aver cura del fegato,
della digestione, dei disturbi riguardanti il sangue e perfino per curarli.
Al giorno d'oggi, molte malattie sono di natura
psicosomatica, essendo il risultato della mancanza di coordinazione tra corpo e
mente. E' opinione di yogi e di molti psicologi, che disturbi mentali come le
nevrosi, la nevrastenia, l’insonnia, ecc., sono curati con successo dalle
asana. Praticando una combinazione di asana, si eviterà il decadimento del
corpo e della mente, ci si manterrà giovani e si avrà un completo equilibrio
fisico e mentale.
Persone di ogni nazionalità devono fronteggiare
tensioni in ogni ambito della vita, poiché il mondo è pieno di tensioni. La
terapia yogica, in cui le asana costituiscono le pratiche principali, mantiene
corpo e mente in sintonia, in coordinazione. Insieme a una solida salute fisica,
è altrettanto importante avere un perfetto e stabile equilibrio mentale, che è
il naturale risultato delle asana. Le pratiche di yoga, risolvono molto
velocemente i problemi mentali come la rabbia, l’agitazione, la depressione, l’insoddisfazione
ed altri complessi mentali. Lo yoga è un processo graduale che può essere
accelerato da una pratica regolare e costante. Esso ha dato risultati definiti
e positivi a milioni di persone: è questo il segreto della sua continuità e
popolarità, nonostante i grandi cambiamenti storici avvenuti nel corso dei
passati millenni.
Storia dello yoga
Secondo la storia dello yoga, come riportato
nelle antiche scritture, Shiva viene considerato il primo proponente della
scienza dello yoga, quindi possiamo chiamarlo l'Adi guru dello yoga. La sua prima discepola fu Parvati, sua moglie.
Secondo la mitologia, un giorno il Signore Shiva stava insegnando yoga a
Parvati vicino alla riva di un fiume. Non c'era nessuno intorno, ma un pesce
stava ascoltando con vivo interesse. Parvati lo vide e fu felice che il pesce,
sebbene fosse un animale acquatico, avesse un intenso interesse per la
filosofia yogica. Ella pregò il Signore Shiva di trasformare il pesce in un
essere umano e quest’uomo divenne famoso nella storia dello yoga come
Matsyendranath, il primo dei Natha yogi, colui che propagò l’hatha yoga ai loro
discepoli. Yogi Matsyendranath era solito sedere in un'asana particolare per la
meditazione che divenne famosa come Matsyendrasana.
Matsyendrasana rinforza il fegato, i reni, la
colonna vertebrale ed allenta le tensioni muscolari e nervose. La leggera
torsione dell'intero corpo e della colonna vertebrale riempie il corpo di nuova
energia. Quest’asana può anche essere chiamata l'asana di torsione vertebrale.
Generalmente, nella pratica delle asana, ci si dovrebbe concentrare di più
sugli esercizi per la colonna vertebrale e su quelli destinati ai centri
nervosi inattivi, i quali non vengono esercitati da nessun esercizio fisico, tranne
che dalle asana.
8.400.000 asana
Ci sono molte asana, ma 84 sono le più
importanti. Nelle scritture è riportato che ci sono 84 lakh (8.400.000) asana, tante quante il numero di creature
attraverso cui l'anima individuale si evolve per diventare un essere umano.
Comunque, non tutte sono disponibili nei libri, sebbene nelle scritture venga
fatto riferimento a parecchie centinaia di asana.
Generalmente, le asana prendono il nome da
diversi animali o creature, come makarasana,
la posizione del coccodrillo; kukkutasana,
la posizione del gallo; mayurasana,
la posizione del pavone; bakasana, la
posizione della gru; garudasana, la
posizione dell'aquila; matsyasana, la
posizione del pesce; bhujangasana, la
posizione del cobra; shalabhasana, la
posizione della locusta; kurmasana,
la posizione della tartaruga, e così via. Alcune asana sono molto difficili da
praticare ed altre sono semplici, ma ognuna di essa ha i suoi benefici. Le
asana più facili ed elementari sono benefiche per tutti, senza limitazioni di
età, e anche i bambini possono praticarle sotto la guida di un insegnante
esperto.
Il periodo migliore per praticare le asana è al
mattino, dopo essersi lavati e prima di colazione. Si possono praticare anche
la sera, ma a stomaco vuoto. Anche i giochi e lo sport aiutano a strutturare il
corpo e a rafforzare i muscoli, ma le asana hanno dei benefici speciali che gli
altri esercizi non possono dare. Gli sport ed altri esercizi richiedono maggior
tempo, un luogo più ampio ed anche altri accessori, mentre le asana dello yoga
non necessitano di cose in più e richiedono pochissimo tempo.
Prestate attenzione alla vostra mente
Spesso la letargia mentale non permette
all’individuo d’imparare e di praticare le asana. La mente è rapida a trovare
una scusa ed a farla confermare dalle scritture. Solo una mente aperta, senza
pregiudizi e pura, può ascoltare i dettami di una ragione pura e realizzare
l'esistenza di una coscienza pura. Occorre scrollarsi di dosso tutti i
pregiudizi sulle asana e ristabilire la fede praticandole. Dovrebbe essere data
la giusta importanza alle asana nella vita quotidiana, al fine di rendere sia
il corpo sia la mente attivi ed energici. Lo yogi giungerà ad una fase in cui
sarà al di sopra delle limitazioni del corpo e della mente, ma solo dopo aver
acquisito i benefici delle asana.
Gli Shatkarma, tecniche antiche per l'età moderna
La parola “salute” deriva
dalla totalità. Fino all’ultimo decennio il significato generico, ortodosso del
termine “salute”, era “assenza di malattia”. La medicina occidentale si è
avvicinata alla questione da un punto di vista sempre più settoriale. C'è stato
un grande ampliamento della conoscenza delle funzioni corporee (fisiologia) e
delle strutture grossolane e sottili (anatomia), soprattutto per quanto
riguarda il cervello, il sistema nervoso ed endocrino. Sono state fatte
ricerche sempre più dettagliate sulla moltitudine di processi della malattia
(patologia) cui le persone sono soggette. Tuttavia, eccetto forse per il campo
dell’endocrinologia, sono stati fatti pochi tentativi per mettere in relazione
tutte queste ricerche fisiche con i processi mentali. Nel campo della
psicologia e della psichiatria, i processi mentali sono stati sottoposti ad
analoghe indagini intensive ma, in gran parte, senza tener conto dei processi
corporei. Tutta l’attenzione è stata posta in maniera errata: abbiamo studiato
la malattia, i disturbi, cosa può esserci di sbagliato nel corpo e nella mente,
invece di dirigere gli sforzi delle indagini sulle persone sane. Dovremmo
studiare i corpi viventi invece di quelli morti, e menti libere, invece di
quelle limitate e bloccate. E’ nel ripristinare un orientamento delle indagini
lungo linee positive, che lo yoga ha un magnifico ruolo da svolgere.
Molte migliaia di anni fa
gli yogi, dedicandosi a un processo di auto-indagine, alla ricerca spirituale
del significato della vita e alla scoperta del completo potenziale umano,
compresero che alla base di questa ricerca c’era uno stato di salute radioso,
non solo l'assenza della malattia, ma un’abbondanza, un’inondazione di vitalità
e d’energia. Hanno sviluppato tecniche di auto-trattamento e prevenzione delle
malattie con lo scopo di poter andare avanti con la loro ricerca, senza essere
distratti dal dolore e dalla malattia. Il cuore di queste tecniche, è quel
gruppo di pratiche che costituiscono gli Shatkarma,
o metodi di purificazione, parte fondamentale dell’hatha yoga. Insieme alle asana, al pranayama, alle tecniche
creative di meditazione e di rilassamento, queste pratiche sono il nucleo
centrale del vasto sistema, noto come “la terapia dello yoga”.
Jala neti
La pratica di Jala neti, o lavaggio nasale, è molto
semplice e ha una tale straordinaria gamma di effetti terapeutici, che deve
essere considerata la più importante tra gli strumenti nel “cassetto” del
terapeuta dello yoga. Un flusso di acqua tiepida e leggermente salata, introdotta
nella narice attraverso un idoneo contenitore (la tradizionale neti lota o una piccola
teiera), fluisce attraverso la rinofaringe ed esce dalla narice opposta. La
procedura sarà, poi, invertita.
Il flusso della soluzione
tiepida e salata nelle terminazioni nervose collegate con il bulbo olfattivo,
una struttura nel piano craniale appena sopra la rinofaringe, ha un’azione riflessa
calmante e rilassante sui centri dell'emozione nel sistema limbico del
cervello. Aiuta a migliorare la concentrazione e ad armonizzare l'interazione
tra la ragionante, pensante, corteccia cerebrale e il sensibile sistema limbico.
Questo stesso effetto calmante e rilassante è responsabile dei benefici per chi
soffre di mal di testa. Grazie alla diretta connessione tra il sistema limbico
ed il midollo allungato (l'area del tronco cerebrale nella parte superiore del
midollo spinale responsabile delle funzioni inconsce – il sistema nervoso
autonomo, il controllo della pressione sanguigna, la frequenza cardiaca, la respirazione,
ecc.) neti è una parte essenziale del programma di terapia yogica per le
affezioni che vanno dall’ipertensione al carcinoma. Con la sua azione sul nervo
trigemino, ha un effetto calmante su tutta l'area facciale e può essere usato
per alleviare la stanchezza oculare, gli spasmi nervosi ed il dolore facciale. Secondo la tradizione, neti
è una pratica di preparazione al pranayama, ed è grazie alla sua azione di
pulizia che trova particolare applicazione negli ambienti inquinati, per chi
vive o lavora in aree industriali. Rimuove l'accumulo di residui tossici
presenti nell'aria e aiuta a prevenire l'accumulo e la concentrazione di questi
veleni nel sistema.
E’ una parte essenziale nel
trattamento dell’asma, della sinusite, della febbre da fieno e del raffreddore.
In caso di raffreddore, una goccia di puro olio d’eucalipto o di menta piperita
può essere aggiunto all'acqua: i sintomi spiacevoli del raffreddore verranno
quasi miracolosamente alleviati senza alcuna interferenza nel processo di
pulizia, che sarà ancora più efficace.
La sua capacità di
equilibrare gli stati mentali ed emotivi attraverso percorsi fisiologici e
pranici è profonda. Se vi è ansia, tensione o iperattività – in condizione
maniacale - viene utilizzata acqua calda, nel modo in cui sia comodamente
tollerata; invece se vi è depressione o sindrome d’astinenza, si usa acqua
fredda, spesso senza sale.
Questo è l'equivalente
yogico della terapia d’urto senza nessuno degli spiacevoli effetti collaterali.
In caso di depressione, il sollievo è, ancora una volta sintomatico, ma il
paziente viene portato ad uno stato in cui può essere in grado d’iniziare a
fare qualcosa in merito. Questo è impossibile quando ancora si è immersi nella
depressione. Psichicamente l'effetto di neti è principalmente su Ajna chakra.
Nauli
Nauli, l'isolamento e la rotazione
dei muscoli retti addominali, e la sua pratica preparatoria uddiyana bandha, hanno un’ampia gamma di
effetti terapeutici che meriterebbero una maggiore attenzione dagli istruttori
di yoga di tutto il mondo. Lo stomaco, l’intestino tenue, il colon, il fegato,
la milza, il pancreas, i reni ed il sistema uro-genitale, ricevono tutti un
massaggio di qualità tale da non poter essere equiparato a quello fatto da un
massaggiatore esterno, e i grandi muscoli dell'addome, da cui tanto dipende il
nostro movimento fisico, vengono tonificati e rafforzati. C'è uno stato che sta
diventando sempre più comune chiamato caduta o prolasso del colon trasverso.
Quella parte dell'intestino crasso che attraversa l'addome da destra a sinistra
e gradualmente s’incurva sempre più in basso nella cavità addominale. Questa
condizione colpisce letteralmente milioni di persone ed è il risultato di
fattori di stili di vita, come le professioni in gran parte sedentarie, la
mancanza d’esercizio fisico ed una dieta povera. I pericoli per tutto
l'organismo possono essere valutati da un esame della funzione e della
struttura del colon, con la comprensione di come la sua funzione sia
influenzata qualora la struttura si alterasse secondo le modalità sopra
riportate.
Quando il colon trasverso
s’incurva verso il basso, i due angoli o curve del colon si riducono o si
chiudono parzialmente – ciò è noto come “flessura splenica ed epatica”. Questo
rende molto più difficoltoso il passaggio delle sostanze di scarto e ciò si
traduce in accumulo di sostanze tossiche e rifiuti in decomposizione. Se non si
considera il colon come un semplice tubo cavo, ma se si prende in considerazione
una delle sue principali funzioni, l’assorbimento dell’acqua nel sangue dal
materiale di scarto, le conseguenze diventano evidenti. Attraverso l'accumulo e
la contropressione creata da questa condizione, nel colon si formano
dilatazioni e tasche piene di materiale altamente tossico e questo veleno viene
costantemente assorbito nel sangue. I reni ed il fegato, organi di vitale
interesse per la resistenza del nostro corpo alla malattia, vengono colpiti
gravemente, come tutti gli organi della cavità addominale. L'accumulo di sostanze
tossiche può essere eliminato con Shankhaprakshalana,
la pratica di pulizia intestinale, ma per modificare positivamente questo stato
alterato del colon e, soprattutto, per prevenire tale condizione, non esiste un
metodo più efficace della pratica di uddiyana bandha e di nauli.
Anche se nella maggior parte
dei testi l’ernia figura come una malattia per la quale uddiyana bandha e nauli
non devono essere eseguite, l'autore ha avuto risultati eccezionali nel
trattamento dell’ernia iatale con una pratica molto dolce e graduale di
uddiyana bandha. Gli studenti che soffrono di questo disturbo riferiscono
all'unanimità che, nel giro di poche settimane di pratica, la maggior parte dei
sintomi sgradevoli di questa patologia scompaiono.
Kunjal
Kunjal
kriya, la
pratica di dhauti più rapidamente
appresa e praticata, in cui sono ingeriti e poi vomitati sei o più bicchieri di
acqua tiepida e salata, è una magnifica tecnica terapeutica e preventiva. Con la
sua forte azione contraente sui muscoli addominali e sul diaframma, e la sua
azione detergente sullo stomaco e sull'esofago, ha particolari vantaggi nel
trattamento di disturbi digestivi e respiratori. Si tratta di una necessità
assoluta in qualsiasi programma di trattamento dell’asma, dei disturbi
bronchiali, dell’indigestione e dell’iperacidità.
La forte contrazione induce un’abbondante
eliminazione di catarro, di muco e un conseguente sollievo.
L'autore l’ha usata per
trattare un grave stato di bronchiectasia, con un buon risultato.
Si dice che ci sono solo tre
occasioni in cui i processi mentali sono naturalmente e totalmente sospesi:
durante l'orgasmo sessuale, starnutendo e vomitando. Se, come spesso accade con
malattie come l'asma, la causa è la tensione mentale, questa tecnica agisce
come un corto circuito psicofisiologico, fornendo una tregua dallo stato circolare,
ripetitivo e di auto-molestia mentale dell'ansia per il paziente afflitto,
consentendo un orientamento positivo e delle prospettive di sviluppo. Durante le
prime fasi della pratica, molte persone sperimentano una sorta di blocco
psicologico o barriera, a seguito del condizionamento sociale negativo sul
procedimento del vomito. Con la perseveranza questo viene trasceso e lo studente
beneficia grandemente della conseguente accettazione di questa funzione
corporea, sperimentando una catarsi mentale ed emozionale parallelamente all'energia
che viene rilasciata a tutti i livelli.
L'autore ha personalmente
praticato tutte queste tre tecniche quotidianamente negli ultimi tredici anni,
e sono state scelte per essere discusse qui, per la relativa facilità con cui
possono essere assimilate nella routine quotidiana, da coloro che vivono
nell’attuale società inquinata, competitiva, che mette molta pressione e
procede molto velocemente. Neti, nauli, e kunjal possono essere praticate tutte
in meno di quindici minuti.
La vera natura del nostro corpo
Noi consideriamo il nostro
corpo come un’unità statica invece di considerarlo come un fenomeno in continua
evoluzione. Come l'acqua di un fiume scorre continuamente, così le cellule del
corpo sono continuamente sostituite da nuove cellule. Circa il 98% delle
cellule del corpo vengono sostituite ogni anno. Il corpo non è altro che un
campo fluttuante d’energia e una volta che abbiamo compreso questo, è facile
rendersi conto di come questo corpo d’energia, sia parte del campo d’energia
universale. E quanto l'armonia interiore e l’armonia con l'ambiente esterno
siano essenziali per un “flusso armonioso di vita sana”. L’Ayurveda, il sistema
di medicina che proviene dai Veda, definisce lo stress come ''ciò che
interferisce con l'intelligenza della natura nel nostro corpo" (Dr. Deepak
Chopra in “Simply Living”). Secondo il Dott. Chopra, il flusso
dell’intelligenza universale all’interno del nostro corpo è qualcosa di molto efficace
nella gestione dello stress, perché lo stress è ciò che interferisce con quel
flusso d’intelligenza.
La scienza ha scoperto che
l'atmosfera è carica d’energia elettromagnetica, che è di vitale importanza per
la conservazione della vita, ed è esattamente ciò di cui lo yoga parla in riferimento
al prana universale: prana
shakti, l'energia cosmica, è la base dell'esistenza e tutto ciò che vediamo
nell’intero cosmo ed in questo piccolo mondo, non è altro che la manifestazione
grossolana del prana. La controparte nel corpo è chiamata energia microcosmica.
Recenti ricerche scientifiche
hanno portato la scienza moderna e l'uomo più vicino allo yoga. Ad esempio, lo swara yoga parla delle correnti energetiche
positive e negative che fluiscono nel corpo e la scienza ha dimostrato
l'esistenza di questi flussi. L'energia elettromagnetica che circonda la terra
appare come un gigantesco magnete: il Polo Nord è il polo positivo ed il Polo Sud
il negativo. Ogni polo attrae l’opposto e respinge quello uguale, come le
particelle elettromagnetiche, creando così dei circuiti d’energia intorno al
piano terrestre. I movimenti specifici di queste correnti elettromagnetiche
influenzano l’equilibrio energetico di ogni forma di vita. Inoltre, il ciclo di
queste correnti influisce notevolmente su tutto il nostro essere, e la particolare
natura delle particelle cariche influenza i diversi processi mentali e fisici.
Scrivendo “Tu e gli Ioni” in
“Yoga Oggi”, R. Carly George fa riferimento agli ioni come “le vitamine
dell'aria” per il loro effetto sul nostro benessere, e continua ricordando che
già nella metà del XVIII° secolo i "filosofi naturalistici"
studiavano gli effetti dell'elettricità atmosferica sulle piante. Dagli anni
’20 gli scienziati hanno cominciato a prendere sul serio la teoria secondo cui
l'elettricità dell’aria, sia vitale per la crescita ed il benessere del ciclo
di vita naturale e, implicitamente, per l’uomo stesso. Ma, come dice Fred Soyka
nel suo libro “The Ion Effect” (Bantam): "Soltanto negli ultimi dieci
anni, tuttavia, gli scienziati sono stati in grado di dimostrare che in realtà,
quando la natura o l'uomo iniziano ad interferire con l'elettricità dell'aria,
la vita può diventare insopportabile per alcuni e scomoda per tutti noi."
Secondo George, proprio
l’interferenza sulla natura si trasforma spesso nei cosiddetti “Venti delle
Streghe”, che si scatenano in alcune zone del mondo a schemi fissi e ad orari
prestabiliti, ed anche se non titanici, lasciano comunque una scia di rottami
umani al loro passaggio. Le persone diventano delle furie, si suicidano, commettono
omicidi, agiscono completamente fuori controllo. Su piccola scala, scatti
d’umore, litigi in famiglia, persone che soffrono di mal di testa e
depressione, come se fossero sotto l'incantesimo di una strega nera. Egli
afferma che venti come il Santa Ana in California, lo Sharov in Medio Oriente e
il Foehn in Europa, sono veri e propri “Venti delle Streghe”.
Si dice che il Foehn provochi
incidenti stradali ed aerei, e perfino i chirurghi rinviano le operazioni in
quanto ritengono che le loro abilità e le capacità di recupero del paziente
diminuiscano quando soffia il vento della strega.
Sulle Montagne Rocciose, il
Chinook è il vento malefico che provoca qualsiasi cosa, dalle intenzioni
omicide, al raffreddore e ai problemi respiratori; e che lo Sharov è
considerato perfino un’attenuante nei tribunali del Medio Oriente. Tutto questo
è causato da un disordine nell’equilibrio degli ioni nell'atmosfera.
La fotografia Kirlian e il
prana
La scienza moderna si è
imbattuta in una scoperta importante che dimostra che l'energia del corpo
emette un’aura di luce. Gli scopritori, un team formato da marito e moglie di
nome Kirlian, si sono imbattuti in questo fenomeno nel 1939, e da allora hanno
scoperto che tutte le forme di vita emettono una particolare aura, e che anche
gli oggetti “insenzienti” hanno un'aura per un periodo di tempo.
A seconda di determinate
reazioni mentali ed emotive l'aura si espande o si contrae. Ad esempio, quando una
persona è calma e rilassata, le sue emanazioni praniche sono costanti e di
forma allungata. Ma, quando diventa ansiosa, l'aura si fa più larga e
frastagliata. Poco prima della morte, l'aura svanisce completamente.
La fotografia Kirlian dimostra
in modo definitivo la teoria yogica del prana, e di come i nostri pensieri e
stati d'animo influenzino i ritmi pranici. Lo Yoga afferma anche che, quando
non vi è più alcun segno di prana, la morte è la conseguenza. Questo perché,
poco prima della morte, i prana ed i campi elettromagnetici si ritirano, e
quindi l'aura diminuisce.
Secondo lo yoga, il corpo è un
magazzino di energia vitale, una dinamo con una corrente elettrica infinita che
scorre al suo interno. L'uomo comune vede questo corpo come una combinazione di
carne, sangue e ossa. Ma gli yogi e gli scienziati hanno percepito una grande
forza dietro agli elementi fisici che è la forza dell’energia e del prana.
Nell’agopuntura giapponese e
nella moxibustione, il prana viene chiamato “Ki” e in cinese “Ch'i”. Se si
regola ed armonizza il flusso del Ki, si diventa immuni dalle malattie. Il
principio dell’agopuntura e della moxibustione è lo sblocco del Ki stagnante o
l'eliminazione dello squilibrio nella sua circolazione.
Anche gl’insegnamenti tibetani
espongono una teoria simile. Le malattie possono essere curate con
l'assorbimento del prana attraverso i chakra, e contemporaneamente si può
armonizzare il corpo regolando il flusso dell’energia vitale. Lo yoga,
l’agopuntura e gli insegnamenti dei medici tibetani parlano tutti del flusso
d’energia del corpo e dell’armonizzazione dell’energia del corpo per la salute.
Il corpo pranico
Secondo i testi antichi, ci
sono settantaduemila nadi o canali energetici nel corpo psichico umano. È lungo
questi sottili canali che il prana, o la forza vitale, scorre in tutto il
corpo. Le tre nadi più importanti sono ida, pingala e sushumna, che originano
dal centro psichico inferiore, muladhara chakra. Sushumna scorre verso l'alto
all’interno della colonna vertebrale, mentre ida e pingala s’intersecano nei
vari punti dei chakra, ed alla fine s’incontrano in ajna chakra, all’apice
della colonna vertebrale.
La salute del sistema
corporeo, nonché il sano funzionamento dei vari organi, dipende da un corretto
equilibrio di ida e pingala nadi. Tuttavia, in condizioni di stress cronico e tensione,
questo delicato equilibrio risulta sconvolto, interessando l'intera rete
energetica. Questo si traduce in un esaurimento pranico o nervoso. In questo
caso il sistema corporeo diventa suscettibile ad una serie di disturbi cronici,
i quali essendo “cronici” sembrerebbero non curabili. Tuttavia, liberandosi
regolarmente dallo stress e dalle tensioni, attraverso una serie di pratiche
yogiche come le asana, i pranayama, yoga nidra, la meditazione e gli shatkarma,
i disordini “incurabili” si dissolvono lentamente da soli, man mano che l’accumulo
tossico nel corpo viene sistematicamente rimosso, l’equilibrio tra le nadi ristabilito
ed il prana inizia a fluire normalmente.
Prana Vidya, scienza e manipolazione dell'energia
Discorso
tenuto allo Zinal Conference, in Svizzera, il 4 Settembre 1980
1^ Parte
Questo corpo fisico è
un magazzino di energia pranica, una dinamo, con infiniti tipi di correnti
elettriche che lo attraversano. Gli occhi ordinari vedono questo corpo come una
combinazione di carne, sangue ed ossa, ma gli yogi e gli scienziati hanno visto
una grande forza dietro questo corpo fisico. Il prana del corpo è molto più
sottile dei nuclei di un atomo, e noi ancora non siamo capaci di controllarlo.
Per la maggior parte delle persone prana significa respiro, ossigeno, ioni e
via di seguito. Ma gli esperimenti scientifici stanno cominciando ad
avvicinarsi alla realtà. Gli scienziati stanno scoprendo che l’energia crea un
collegamento tra il corpo fisico ed il corpo psichico. Sono arrivati alla
conclusione che l’energia, o la forza pranica, è convertibile nella forza
materiale e che la forza materiale è convertibile nella forza pranica.
Conoscete la famosa
equazione di Eistein: E=mc2, ciò significa che la materia è energia
nel suo stato potenziale. C’è un piccolo esperimento scientifico che può essere
usato per illustrarlo chiaramente. Se guardate un pezzo d’osso ad occhio nudo
tutto ciò che vedete è un osso. Se guardate lo stesso pezzo d’osso al
microscopio cosa vedete? All’inizio i muscoli, poi gli atomi e poi i nuclei
degli atomi. Infine scoprirete il fantastico comportamento dell’energia.
Il pezzo d’osso che
appariva come materia morta, non è affatto morta: sono solo i nostri occhi che
sono incapaci di scorgere l’energia in esso. Gli scienziati che hanno
intrapreso lo studio dei campi energetici, affermano anche che ciò che viene
chiamato materia morta è permeata d’energia pranica. Quindi, prana non
significa solo vita, ma anche esistenza. Il significato etimologico del termine
prana è “vita in esistenza”. Dove c’è mobilità e stabilità, lì c’è prana. Se un
oggetto è privo di prana si disintegra.
La
distribuzione dell’energia
Ogni fibra del corpo è
connessa con la corrente pranica per mezzo di un complesso sistema di canali
energetici, o flussi, chiamati nadi. Le nadi sono state oggetto di studio e le
loro funzioni possono essere paragonate ad un sistema elettrico. L’energia è
distribuita nel nostro corpo allo stesso modo in cui il sistema elettrico
distribuisce l’energia dalla stazione generatrice alla vostra stanza. Muladhara
chakra è la stazione generatrice. Da lì l’energia viene distribuita tramite tre
cavi d’alta tensione – le nadi ida, pingala e sushumna – verso i vari punti dei
chakra, o sottostazioni, situati lungo la colonna vertebrale. Dai chakra,
l’energia viene distribuita ai principali poli o nodi maggiori verso i
differenti organi e parti del corpo. Dalle nadi principali si ha un’altra
distribuzione tramite le migliaia di nadi minori che portano l’energia in ogni
cellula del corpo.
Dove non c’è energia,
non c’è luce; dove non c’è energia, non c’è vita. Sapete cosa accade se c’è un
corto circuito nel sistema elettrico: le luci si spengono per un minuto. O,
qualche volta, a causa di un sovraccarico, il voltaggio scende molto in basso e
tutte le luci si affievoliscono. Anche in questo corpo fisico, prana shakti è
sottoposta talvolta a qualche alterazione e depressione. Dai vari chakra il
prana viene distribuito ai principali organi e parti di tutto il corpo. In
alcune zone vi è un eccesso d’energia ed in altre una mancanza.
Occasionalmente, tutti hanno fatto esperienza di una diminuzione d’energia.
Alcune persone,
frequentemente, entrano in uno stato di depressione, in cui la loro energia è
così bassa che ogni cosa appare misera e confusa, e non c’è nulla che a loro
piaccia. A volte, sebbene siano le nadi principali a trasportare il prana, si
ha un’insufficienza nelle nadi minori. Perciò il corpo non lavorerà in modo
appropriato. I principali disturbi, blocchi o squilibri nei canali energetici,
si manifestano in ciò che nella terminologia medica è chiamato “crollo
nervoso”. Quindi, tutte quelle condizioni di depressione, esaurimento, blocco
energetico, eccesso d’energia, ecc. sono dovute ai vari stati dell’energia
pranica.
Approccio
somato-psichico
Molte persone affermano
che tutte le malattie sono create nella mente. Questo è corretto ma non in
senso assoluto. L’origine della malattia non è solo nella mente, è anche nel
corpo. Molte malattie originano nella mente e viaggiano nel corpo. Le
conosciamo come malattie psicosomatiche. Quando le malattie, invece, originano
nel corpo e viaggiano verso la mente, sono note come malattie somato-psichiche.
Il corpo è la base ed il prana è la forza. Sappiamo che corpo e mente non
possono esistere senza prana. Per questo nell’hatha yoga, così come nel tantra,
si parla di malattie somato-psichiche e, quando forniamo prana alle differenti
parti del corpo, stiamo trattando questi tipi di malattie.
Molti anni fa ero
dell’opinione che ogni malattia originasse dalla mente. Ero solito dire a tutti
che i loro disturbi erano mentali, non fisici. Ma, quando ho visto che le
persone miglioravano praticando hatha yoga, pranayama e altre tecniche, fui
costretto a cambiare il mio modo di pensare.
Il prana è alla base
della salute e della malattia umana. Anche una malattia psicologica può essere
trattata con un aumento di prana. Perciò, nello yoga l’ipotesi è, che tutti i disturbi
siano causati da un’impropria distribuzione di prana nel corpo fisico. Anche
quelle malattie ritenute di natura psicologica, in realtà, sono causate da uno
squilibrio della distribuzione del prana. Ad esempio, vishuddhi chakra è una
delle principali stazioni di distribuzione. È situato nel collo ed i prana
vengono distribuiti da vishuddhi alle differenti parti situate in quell’area (orecchie,
occhi, naso, gola, tiroide, paratiroidi, timo, ecc.). Se c’è un’impropria
distribuzione verso la tiroide, si hanno disturbi emozionali. Molti complessi
emotivi di cui soffriamo sono direttamente causati dall’ipotiroidismo o
dall’ipertiroidismo, e queste condizioni derivano dall’impropria distribuzione
di prana da vishuddhi chakra. Quindi un problema emozionale sorto per
l’impropria distribuzione di prana nel complesso tiroideo, dovrebbe essere
definito somato-psichico e non psicosomatico.
Come secondo esempio
consideriamo manipura chakra, dietro l’ombelico. Questo è il principale centro
di distribuzione per il sistema digerente e per le ghiandole surrenali. Come
sapete le surrenali producono l’ormone dell’adrenalina. Se vi è un’impropria
distribuzione di prana da manipura chakra alle surrenali, si soffrirà di paura
psicotica, coliti ed altri disturbi somatici.
Il terzo esempio è
molto importante. Swadhisthana chakra, localizzato nel coccige, è la stazione
di distribuzione per tutti gli organi uro-genitali eccetto che per i testicoli.
Sono compresi l’utero, le ovaie, i reni, la vescica e gli organi urinari. Ora, se
vi è un’impropria distribuzione di prana, o se un eccesso d’energia viene usata
da questi particolari organi del corpo, si avranno problemi relativi a
swadhisthana chakra. A volte le persone che soffrono di frigidità o d’impotenza
vanno dal medico il quale immediatamente dice loro: “Hai un problema
psicologico. Ti è successo qualcosa durante l’infanzia.”. Io non sono
totalmente d’accordo con questa teoria. Le esperienze della nostra infanzia
hanno un’influenza sui nostri attuali modi di comportamento, ma dovete sapere
che nessun tipo di frigidità o d’impotenza è psicosomatica, ma è
somato-psichica.
Trasmissione
dell’energia
La scienza del “Prana
vidya” è stata creata per facilitare la corretta distribuzione del prana
attraverso tutto il corpo. Se c’è un eccesso di prana da qualche parte, tramite
questa scienza può essere equilibrato. Se c’è una malattia causata dalla carenza
di prana shakti, l’eccesso di prana che si ha in una zona, verrà inviata alla
parte del corpo ammalata. Ciò viene fatto convertendo il prana in energia
magnetica, che può anche essere trasmessa fuori dal corpo attraverso le dita,
uno sguardo o un pensiero. Può essere trasportata con un fiore. Può anche
essere usata per caricare un oggetto come un mala, così come con dei cavi
elettrici si carica la batteria di un’auto.
La trasmissione del
prana è un evento naturale che avviene in ogni momento, consciamente ed
inconsciamente. Gli scienziati hanno visto che l’energia del corpo umano
fluisce esternamente ed internamente. Le vibrazioni, o cariche d’energia, sono
emesse costantemente da ogni corpo fisico. Alcune persone hanno delle
radiazioni praniche molto forti, mentre altre delle radiazioni molto flebili.
La ricerca con la fotografia Kirlian ha verificato quest’ipotesi sull’energia
pranica.
Il prana è molto
sottile e può essere percepito solo con il corpo psichico. I sensitivi possono
sentirlo e chi è in natura un guaritore nasce con questa facoltà: con pranamaya
kosha che si manifesta in maniera predominante. Sebbene non abbiano appreso
questa scienza da nessun guru o libro, queste persone sono in grado di guarire
le malattie. Spesso essi stessi sono sorpresi dai loro poteri e vanno alla
ricerca di come funzionano e da dove vengono.
Certamente, la maggior
parte delle persone non nascono guaritori, ma
molti sono capaci di sviluppare questo potenziale, in una certa misura,
attraverso la pratica di prana vidya. Questa tecnica non apre solo la
consapevolezza ai vasti depositi d’energia all’interno del corpo umano, ma
insegna anche come manipolarli coscientemente per migliorare la propria salute
e quella degli altri.
Innalzamento
e distribuzione dell’energia
Nella pratica di prana
vidya il canale utilizzato per il risveglio del prana è pingala nadi che, nella
scienza moderna, può essere paragonato con il sistema nervoso simpatico.
Pingala origina in muladhara chakra, alla base della colonna vertebrale. Curva
a destra ed a sinistra, attraversando tutti i chakra principali. Alla fine
termina in ajna, dove l’energia è accumulata e conservata per essere
distribuita. Al fine di praticare prana vidya occorre avere una buona
conoscenza di pingala nadi.
Prima d’iniziare la
pratica, se c’è un blocco d’energia da qualche parte nel corpo, occorre per
prima cosa rimuoverlo con la pratica delle asana di yoga. La serie degli shakti
bandha è particolarmente importante per eliminare i blocchi energetici nel
corpo.
In seguito dovrete
perfezionare ujjayi pranayama ed iniziare a familiarizzare con tutti i punti di
localizzazione dei chakra. La maggior parte dei chakra sono abbastanza semplici
da localizzare perché sono associati alle zone in cui possono essere percepiti
direttamente: muladhara, perineo; swadhisthana, coccige; manipura, dietro
l’ombelico; anahata, dietro lo sterno; vishuddhi, dietro la fossetta della
gola. Ajna è il più difficile da localizzare. È situato nella ghiandola
pineale, proprio alla sommità della colonna vertebrale, nel midollo allungato.
Se consultate un testo di anatomia potrete vedere dove si trova, ma se cercate
di localizzarlo mentalmente non riuscirete a trovarlo.
Abbiamo una pratica
semplice per raggiungere questo scopo. Chiudete gli occhi e concentratevi sul
centro tra le sopracciglia. Se riuscite a visualizzare un punto, bindu, o una
stella in questo punto, allora potete passare alla fase successiva di questa
pratica. Se non riuscite a visualizzare nulla, picchiettate del balsamo nel
centro tra le sopracciglia. In pochi secondi avrete qualche sensazione in quel
punto e riuscirete a localizzare il bindu o una stella.
Quando sarete in grado
di visualizzare il bindu, muovetelo all’indietro verso ajna ed in avanti verso
il centro tra le sopracciglia con l’aiuto di ujjayi pranayama. Sentite di
respirare avanti ed indietro. Quando questa pratica si sarà stabilizzata e
sarete in grado di localizzare tutti i chakra, dovrete sviluppare una chiara
immagine mentale di pingala nadi. Ricordate che pingala non va oltre ajna. Si
muove in curve assolutamente simmetriche. Iniziando da muladhara, pingala curva
a destra, torna indietro ed attraversa swadhisthana. Poi curva a sinistra ed
attraversa manipura, a destra ed attraversa anahata, a sinistra ed attraversa vishuddhi.
Alla fine curva a destra e termina in ajna. Il sentiero è semplice da ricordare
se tenete in mente che la prima e l’ultima curva sono sempre a destra.
Una volta che avrete
una chiara immagine del passaggio di pingala, sarete pronti per iniziare
l’innalzamento del prana. Inspirate in ujjayi e procedete attraverso le curve
ed i chakra da muladhara ad ajna. Espirate in ujjayi e tornate indietro lungo
lo stesso percorso verso muladhara. Inspirate mentre ascendete ed espirate
mentre discendete. Il colore di pingala nadi è il rosso. Quindi mentre
inspirate ed espirate, immaginate che state viaggiando lungo un sentiero rosso.
Al termine di ogni inspirazione praticate kumbhaka (la ritenzione del respiro)
in ajna chakra. Dopo quaranta giri, distribuite l’energia alla parte
interessata.
La distribuzione di
prana shakti alla parte interessata è un processo molto complicato, perché
dovete conoscere come quella parte specifica è connessa con ajna chakra.
Supponiamo che abbiate dolore ad un ginocchio; dovrete fornire prana a quella
zona da ajna chakra. Questo rifornimento di prana alla parte interessata deve
essere fatto con un tipo molto sottile di ujjayi. Ogni inspirazione deve essere
così sottile da durare circa un minuto. Ma dovete conoscere gli esatti percorsi
fisiologici e yogici da ajna chakra verso la parte interessata nel ginocchio.
Ci sono numerosi
percorsi. Dovrete trovare quello corretto e quando l’avrete scoperto, farete
circolare il prana da ajna alla zona interessata. Dirigete il prana caricato
fino a quando sentirete delle forti sensazioni di calore, di fusione, ed un
tipo di presenza magnetica in quella particolare area del corpo. Per prima cosa
dovrete provarlo su voi stessi, poi potrete provarlo anche sugli altri.
Prana e
mantra
Nel tantra il modo
migliore per trasferire prana shakti è attraverso il mantra. Ogni mantra è
conduttore di un certo tipo d’energia. Ad esempio, c’è un mantra speciale per
il morso di un serpente. Dopo che una persona ha ripetuto questo mantra
migliaia di volte, diventa carico di un particolare tipo d’energia. Se qualcuno
viene morso da un serpente, chiamerà la persona che ha perfezionato il mantra.
Come egli inizierà la ripetizione del mantra, il veleno verrà espulso senza
causare nessun dolore o danno.
I mantra tantrici sono
portatori d’energia pranica che deve essere usata in base alle regole per scopi
particolari. Nei Tantra Shastra vi si trovano molti mantra, ma è necessario
studiarli molto attentamente al fine di utilizzarli in modo appropriato.
La maggior parte delle
persone non comprende il potere dei mantra e pensa di poterli utilizzare a modo
loro. Altri usano una parola o un nome qualunque come proprio mantra. Ad
esempio, potreste ammirare un grande uomo e voler usare il suo nome come
mantra, ma questo non può essere un mantra. Se pensate a quell’uomo come il
vostro guru o il vostro dio, avrete un’emozione verso di lui, oppure potrebbe
piacervi il suono del suo nome. Questo è un mantra d’emozione; non è un mantra
di prana shakti.
Ci sono mantra di tutte
le lunghezze e descrizioni. Ci sono mantra derivanti dalle Scritture; mantra
per la febbre; per neutralizzare i veleni e le malattie; per rimuovere gli
ostacoli, le difficoltà ed i dubbi; per incrementare la salute, la ricchezza ed
il sonno profondo; per il matrimonio, la progenie e la lunga vita. Certamente
non dovete praticare tutti questi mantra. Se praticare pranayama, mudra e
bandha, aumenterete la capacità della vostra prana shakti. Poi potrete aiutare
gli altri con un mantra, un fiore, un mala, un pensiero o un contatto.
Il tocco
terapeutico
In passato prana vidya
era conosciuto e praticato solo da yogi e guaritori che erano abili in questa
scienza. Oggi, tuttavia, quest’antico metodo di guarigione sta attirando molto
l’attenzione delle principali autorità mediche, e sono in corso delle indagini
per accertarne gli usi nel moderno campo medico.
In un esperimento
osservato dal dottor D. Krieger, professore di educazione infermieristica alla
New York University, 64 pazienti sono stati divisi in due gruppi. Un gruppo ha
ricevuto il “tocco terapeutico” (curare con il palmo della mano o guarigione
psichica) dalle infermiere due volte al giorno, mentre il gruppo di controllo
ha ricevuto solo le cure infermieristiche di routine. Già dopo il primo giorno
i pazienti trattati con il “tocco terapeutico” iniziavano a mostrare un
significativo aumento dei livelli di emoglobina nel sangue. Nei pazienti non
trattati non si riscontrò nessun cambiamento significativo.
“L’imposizione delle
mani” è semplice e può essere praticato da tutti. Il terapeuta, per prima cosa,
pone le sue mani gentilmente nell’area interessata del corpo della persona
malata e poi si concentra per inviare energia guaritrice attraverso di esse.
Altri ricercatori hanno
osservato il prana ed il suo potenziale di guarigione. Gli esperimenti sugli
animali hanno mostrato che quando veniva usata molta cura e dolcezza nei
reparti, il livello di guarigione era alto ed il numero delle infezioni post-operatorie
era basso rispetto ad un altro gruppo dove venivano usate tecniche più brutali
e meno attenzione. Molto lavoro rimane da fare in questo campo, che per ora sta
procedendo lentamente. La fotografia Kirlian, gli esperimenti sulla crescita
delle piante e degli animali, la piramidologia e lo yoga, sono tutte
focalizzate sul fatto che c’è molto di più sul tocco terapeutico di quello che
gli occhi possono vedere.
Il
segreto della salute
In quest’era moderna,
le persone si preoccupano delle vitamine ed i minerali, ma hanno dimenticato
una cosa importante. La salute fisica non è la meta; è lo stato dell’essere
interiore che costituisce la reale salute. Nei bei vecchi tempi, le persone
erano solite affrontare le epidemie di vaiolo, le piaghe, il colera, la febbre
gialla, le malattie del sonno e molte altre. Ora invece, nonostante
l’avanzamento della scienza moderna, noi dobbiamo far fronte velocemente alla
crisi della salute in cui il genere umano è coinvolto. Mai nella storia abbiamo
avuto delle malattie così terribili. Di questi tempi siamo costretti a pensare:
“C’è un modo per ottenere la miglior salute possibile?”. Negli anni recenti
siamo giunti alla conclusione che lo yoga sia la risposta.
La
componente mentale
Ci stiamo prendendo
cura del corpo fisico, cercando di soddisfare i bisogni nutrizionali con
adeguate vitamine e minerali ma, per un momento, pensiamo all’essere interiore.
Che cosa facciamo per la mente? Non stiamo cercando di provvedere ai bisogni
necessari della mente, per questo l’uomo sta diventando mentalmente malato. Non
sa nemmeno come pensare, cosa pensare, o perché pensare; cosa sentire, come
sentire o perché sentire. La sua mente è come una macchina guidata da una
persona completamente ubriaca. Casualmente l’auto potrebbe arrivare a
destinazione, ma è molto più probabile che faccia un incidente lungo la via.
Perciò è molto importante avere la conoscenza di come controllare la mente, di
come allenare la mente nel suo complesso ed anche di come migliorare la qualità
della salute mentale. Questo è l’oggetto principale dello yoga.
Perché fate il bagno
ogni giorno? Perché tenete la casa pulita? Perché ritenete che la pulizia
fisica, la pulizia esteriore, sia necessaria per la buona salute. Allo stesso
modo, avete mai considerato da quali pensieri particolari occorre “pulire” la
mente? Pulite la cucina ed il bagno due volte al giorno, e la mente? Quando un
pensiero di paura, ansia o dolore giunge alla mente, cosa fate? Vi lasciate
andare, vi buttate giù; non provate mai a farlo uscire dalla mente. Questo è il
motivo per cui soffrite d’ansia, paura, depressione, scoraggiamento e rabbia.
Questi pensieri
colpiscono la mente, infettano la mente come un virus che causa devastazione
nel corpo. Ma un pensiero è molto più pericoloso, potente ed efficace di un
normale virus fisico. Quando un virus entra nel corpo, può essere trattato con
determinati farmaci e medicine. Ma quando entra un pensiero, quando incombe la
paura, quando le passioni e l’ansia entrano nella vostra mente, sapete quali
effetti di vasta portata può avere? Quindi, quando parliamo di salute dobbiamo,
senza dubbio, comprendere che ci manca la corretta conoscenza della salute
della mente, la salute dell’essere interiore.
Le tre
shakti
Lo yoga è un perfetto
sistema pratico di salute fisica, mentale e spirituale. In accordo con la
filosofia di base dello yoga, l’uomo è una composizione di tre costituenti di
base: la forza vitale (prana shakti), la forza mentale (chitta shakti) e la
forza spirituale (atma shakti).
Il prana è la forza vitale
universale e questo corpo ne possiede una certa quantità. La nostra esistenza è
un miracolo di prana shakti. È grazie al prana, che viviamo, ci muoviamo e
cresciamo. Questa prana shakti non è l’aria che respiriamo, è proprio in noi;
nasciamo con essa. Fino al quarto mese, il feto vive con il prana della madre
ma, dal quinto mese in poi, sviluppa un’unità pranica indipendente. La vita è
la manifestazione del prana.
Quando il prana fluisce
ad un voltaggio corretto, vi sentite forti, energici, entusiasti, e tutte le
facoltà sensitive sono nitide. Ma quando il voltaggio diminuisce vi sentite
fisicamente deboli ed esausti.
Oltre al prana vi è
un’altra shakti nel corpo chiamata mente, o coscienza, tramite la quale siamo
in grado di pensare, ricordare, analizzare e differenziare. Ci sono molte
facoltà mentali in noi, e sono tutte il gioco o la manifestazione della shakti
mentale.
Prana shakti e chitta
shakti sono rappresentate nel corpo fisico da due importanti flussi, noti,
rispettivamente, come pingala nadi ed ida nadi. Il termine “nadi” significa
flusso. In ogni lampadina elettrica ci sono due fili, il positivo ed il
negativo. Allo stesso modo, in ogni organo e parte del corpo c’è una
combinazione di entrambe queste shakti. La shakti mentale e prana shakti
pervadono l’intero corpo dell’uomo.
La forza pranica è il
positivo e la forza mentale è il negativo. Quando queste due sono connesse, si
crea energia. Se si verifica una qualche disconnessione, cosa accade? Se
rimuovete uno dei fili dal quadro elettrico la luce si spegnerà. La stessa cosa
avviene negli organi minori e maggiori. Se un’energia fluisce e l’altra no, gli
organi non funzionano. Quindi, in accordo allo yoga, dovrebbe esserci una
distribuzione equilibrata in ogni parte del corpo, dalla testa ai piedi. Se c’è
squilibrio, c’è malattia.
Prana shakti e chitta
shakti sono entrambe energie. Atma shakti, il terzo tipo di energia, è
spirituale. È energia non-fisica, trascendentale, senza forma. Muladhara chakra
produce sia l’energia fisica sia l’energia spirituale, ma l’energia spirituale
è prodotta da un generatore più grande. Quest’energia non può essere condotta
né da ida né da pingala. Per questo c’è un altro canale, chiamato sushumna, che
trasporta l’energia spirituale da muladhara verso sahasrara in modo da aprire
tutto il cervello.
Sapete che solo una parte
del cervello è funzionante; nove parti sono chiuse. Queste nove parti del
cervello contengono infinita conoscenza, esperienza e potere, ma non siamo in
grado di utilizzarle perché non c’è forza cosciente. Quando sushumna conduce
quest’energia spirituale a sahasrara chakra, le parti dormienti del cervello
diventano attive. A quel punto non si avrà solo salute mentale ma anche
abbondanza spirituale. Quando il praticante di yoga è capace di risvegliare
kundalini e connetterla con sahasrara attraverso sushumna nadi, diventa il
maestro del corpo, della mente e dello spirito.
Quindi, il segreto
della salute mentale è la corretta distribuzione di queste tre shakti – prana,
mente e spirito. Nello yoga, ciò si ottiene tramite la pratica dell’hatha yoga,
con la purificazione del corpo fisico; il pranayama, che purifica i canali, o
nadi, attraverso cui viene distribuita l’energia; la meditazione, che ferma il
fluire del prana e della mente e porta l’energia spirituale direttamente al
cervello, in sahasrara chakra.
Le differenti branche
dello yoga come hatha yoga, raja yoga, kriya yoga, ecc. sono dei sistemi molto
potenti per la salute, non solo del corpo fisico esterno, ma per la salute
dell’uomo nella sua interezza.
Al fine di raggiungere
la salute totale, è necessario che la vita spirituale diventi la base della
nostra vita ordinaria. Le persone di questo secolo pensano che la vita
spirituale debba essere adottata per migliorare la vita fisica. Abbiamo messo
il carro davanti ai buoi. Consideriamo la vita fisica, materiale, come la base,
e la vita spirituale come un’aggiunta, ma dovrebbe essere il contrario. La vita
dell’uomo è essenzialmente spirituale: la vita materiale è solo una parte della
sua esistenza e allo stesso modo, abbiamo fatto molti altri errori. Diciamo:
“Oh, la divinità è dentro di noi”, come se noi fossimo il contenitore del
divino. Quando in verità siamo noi ad essere nella divinità e non che la
divinità è in noi. C’è un differente modo di pensare che dovrebbe essere
sviluppato per correggere gli errori del corpo, della mente e dell’anima, e
creare armonia in tutti i livelli del nostro essere.
Non vi è dubbio che
stiamo facendo errori a livello mentale, che abbiamo ignorato la mente ed è per
questo che siamo diventati malati ed infelici. Quando prendiamo il sentiero
dello yoga, la cosa più importante per noi è lo spirito, poi la mente e poi il
corpo. Nella filosofia materialistica, il corpo è l’alfa e l’omega, ma nella
filosofia yogica, il corpo non è la prima e l’ultima cosa. Questo corpo fisico
non è il tutto; è solo una piccola parte della nostra infinita esistenza.
Dobbiamo mantenere questo corpo in buono stato, ma non solo con le medicine, i
tranquillanti ed il cibo nutriente. Dobbiamo aggiungere a questo, il giusto
pensare, la filosofia, i principi ed il credo.
Oltre tutto ciò,
dobbiamo sviluppare l’arte del Dhyana yoga, dove gli occhi sono chiusi, ma la
mente è in espansione e diventa sempre più brillante, più consapevole. Dove non
c’è solo questo piccolo mondo di nome e forma, ma dove l’infinita esistenza è
davanti a noi, in una visione di continua espansione della vita universale.
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