Discorso
tenuto allo Zinal Conference, in Svizzera, il 4 Settembre 1980
1^ Parte
Questo corpo fisico è
un magazzino di energia pranica, una dinamo, con infiniti tipi di correnti
elettriche che lo attraversano. Gli occhi ordinari vedono questo corpo come una
combinazione di carne, sangue ed ossa, ma gli yogi e gli scienziati hanno visto
una grande forza dietro questo corpo fisico. Il prana del corpo è molto più
sottile dei nuclei di un atomo, e noi ancora non siamo capaci di controllarlo.
Per la maggior parte delle persone prana significa respiro, ossigeno, ioni e
via di seguito. Ma gli esperimenti scientifici stanno cominciando ad
avvicinarsi alla realtà. Gli scienziati stanno scoprendo che l’energia crea un
collegamento tra il corpo fisico ed il corpo psichico. Sono arrivati alla
conclusione che l’energia, o la forza pranica, è convertibile nella forza
materiale e che la forza materiale è convertibile nella forza pranica.
Conoscete la famosa
equazione di Eistein: E=mc2, ciò significa che la materia è energia
nel suo stato potenziale. C’è un piccolo esperimento scientifico che può essere
usato per illustrarlo chiaramente. Se guardate un pezzo d’osso ad occhio nudo
tutto ciò che vedete è un osso. Se guardate lo stesso pezzo d’osso al
microscopio cosa vedete? All’inizio i muscoli, poi gli atomi e poi i nuclei
degli atomi. Infine scoprirete il fantastico comportamento dell’energia.
Il pezzo d’osso che
appariva come materia morta, non è affatto morta: sono solo i nostri occhi che
sono incapaci di scorgere l’energia in esso. Gli scienziati che hanno
intrapreso lo studio dei campi energetici, affermano anche che ciò che viene
chiamato materia morta è permeata d’energia pranica. Quindi, prana non
significa solo vita, ma anche esistenza. Il significato etimologico del termine
prana è “vita in esistenza”. Dove c’è mobilità e stabilità, lì c’è prana. Se un
oggetto è privo di prana si disintegra.
La
distribuzione dell’energia
Ogni fibra del corpo è
connessa con la corrente pranica per mezzo di un complesso sistema di canali
energetici, o flussi, chiamati nadi. Le nadi sono state oggetto di studio e le
loro funzioni possono essere paragonate ad un sistema elettrico. L’energia è
distribuita nel nostro corpo allo stesso modo in cui il sistema elettrico
distribuisce l’energia dalla stazione generatrice alla vostra stanza. Muladhara
chakra è la stazione generatrice. Da lì l’energia viene distribuita tramite tre
cavi d’alta tensione – le nadi ida, pingala e sushumna – verso i vari punti dei
chakra, o sottostazioni, situati lungo la colonna vertebrale. Dai chakra,
l’energia viene distribuita ai principali poli o nodi maggiori verso i
differenti organi e parti del corpo. Dalle nadi principali si ha un’altra
distribuzione tramite le migliaia di nadi minori che portano l’energia in ogni
cellula del corpo.
Dove non c’è energia,
non c’è luce; dove non c’è energia, non c’è vita. Sapete cosa accade se c’è un
corto circuito nel sistema elettrico: le luci si spengono per un minuto. O,
qualche volta, a causa di un sovraccarico, il voltaggio scende molto in basso e
tutte le luci si affievoliscono. Anche in questo corpo fisico, prana shakti è
sottoposta talvolta a qualche alterazione e depressione. Dai vari chakra il
prana viene distribuito ai principali organi e parti di tutto il corpo. In
alcune zone vi è un eccesso d’energia ed in altre una mancanza.
Occasionalmente, tutti hanno fatto esperienza di una diminuzione d’energia.
Alcune persone,
frequentemente, entrano in uno stato di depressione, in cui la loro energia è
così bassa che ogni cosa appare misera e confusa, e non c’è nulla che a loro
piaccia. A volte, sebbene siano le nadi principali a trasportare il prana, si
ha un’insufficienza nelle nadi minori. Perciò il corpo non lavorerà in modo
appropriato. I principali disturbi, blocchi o squilibri nei canali energetici,
si manifestano in ciò che nella terminologia medica è chiamato “crollo
nervoso”. Quindi, tutte quelle condizioni di depressione, esaurimento, blocco
energetico, eccesso d’energia, ecc. sono dovute ai vari stati dell’energia
pranica.
Approccio
somato-psichico
Molte persone affermano
che tutte le malattie sono create nella mente. Questo è corretto ma non in
senso assoluto. L’origine della malattia non è solo nella mente, è anche nel
corpo. Molte malattie originano nella mente e viaggiano nel corpo. Le
conosciamo come malattie psicosomatiche. Quando le malattie, invece, originano
nel corpo e viaggiano verso la mente, sono note come malattie somato-psichiche.
Il corpo è la base ed il prana è la forza. Sappiamo che corpo e mente non
possono esistere senza prana. Per questo nell’hatha yoga, così come nel tantra,
si parla di malattie somato-psichiche e, quando forniamo prana alle differenti
parti del corpo, stiamo trattando questi tipi di malattie.
Molti anni fa ero
dell’opinione che ogni malattia originasse dalla mente. Ero solito dire a tutti
che i loro disturbi erano mentali, non fisici. Ma, quando ho visto che le
persone miglioravano praticando hatha yoga, pranayama e altre tecniche, fui
costretto a cambiare il mio modo di pensare.
Il prana è alla base
della salute e della malattia umana. Anche una malattia psicologica può essere
trattata con un aumento di prana. Perciò, nello yoga l’ipotesi è, che tutti i disturbi
siano causati da un’impropria distribuzione di prana nel corpo fisico. Anche
quelle malattie ritenute di natura psicologica, in realtà, sono causate da uno
squilibrio della distribuzione del prana. Ad esempio, vishuddhi chakra è una
delle principali stazioni di distribuzione. È situato nel collo ed i prana
vengono distribuiti da vishuddhi alle differenti parti situate in quell’area (orecchie,
occhi, naso, gola, tiroide, paratiroidi, timo, ecc.). Se c’è un’impropria
distribuzione verso la tiroide, si hanno disturbi emozionali. Molti complessi
emotivi di cui soffriamo sono direttamente causati dall’ipotiroidismo o
dall’ipertiroidismo, e queste condizioni derivano dall’impropria distribuzione
di prana da vishuddhi chakra. Quindi un problema emozionale sorto per
l’impropria distribuzione di prana nel complesso tiroideo, dovrebbe essere
definito somato-psichico e non psicosomatico.
Come secondo esempio
consideriamo manipura chakra, dietro l’ombelico. Questo è il principale centro
di distribuzione per il sistema digerente e per le ghiandole surrenali. Come
sapete le surrenali producono l’ormone dell’adrenalina. Se vi è un’impropria
distribuzione di prana da manipura chakra alle surrenali, si soffrirà di paura
psicotica, coliti ed altri disturbi somatici.
Il terzo esempio è
molto importante. Swadhisthana chakra, localizzato nel coccige, è la stazione
di distribuzione per tutti gli organi uro-genitali eccetto che per i testicoli.
Sono compresi l’utero, le ovaie, i reni, la vescica e gli organi urinari. Ora, se
vi è un’impropria distribuzione di prana, o se un eccesso d’energia viene usata
da questi particolari organi del corpo, si avranno problemi relativi a
swadhisthana chakra. A volte le persone che soffrono di frigidità o d’impotenza
vanno dal medico il quale immediatamente dice loro: “Hai un problema
psicologico. Ti è successo qualcosa durante l’infanzia.”. Io non sono
totalmente d’accordo con questa teoria. Le esperienze della nostra infanzia
hanno un’influenza sui nostri attuali modi di comportamento, ma dovete sapere
che nessun tipo di frigidità o d’impotenza è psicosomatica, ma è
somato-psichica.
Trasmissione
dell’energia
La scienza del “Prana
vidya” è stata creata per facilitare la corretta distribuzione del prana
attraverso tutto il corpo. Se c’è un eccesso di prana da qualche parte, tramite
questa scienza può essere equilibrato. Se c’è una malattia causata dalla carenza
di prana shakti, l’eccesso di prana che si ha in una zona, verrà inviata alla
parte del corpo ammalata. Ciò viene fatto convertendo il prana in energia
magnetica, che può anche essere trasmessa fuori dal corpo attraverso le dita,
uno sguardo o un pensiero. Può essere trasportata con un fiore. Può anche
essere usata per caricare un oggetto come un mala, così come con dei cavi
elettrici si carica la batteria di un’auto.
La trasmissione del
prana è un evento naturale che avviene in ogni momento, consciamente ed
inconsciamente. Gli scienziati hanno visto che l’energia del corpo umano
fluisce esternamente ed internamente. Le vibrazioni, o cariche d’energia, sono
emesse costantemente da ogni corpo fisico. Alcune persone hanno delle
radiazioni praniche molto forti, mentre altre delle radiazioni molto flebili.
La ricerca con la fotografia Kirlian ha verificato quest’ipotesi sull’energia
pranica.
Il prana è molto
sottile e può essere percepito solo con il corpo psichico. I sensitivi possono
sentirlo e chi è in natura un guaritore nasce con questa facoltà: con pranamaya
kosha che si manifesta in maniera predominante. Sebbene non abbiano appreso
questa scienza da nessun guru o libro, queste persone sono in grado di guarire
le malattie. Spesso essi stessi sono sorpresi dai loro poteri e vanno alla
ricerca di come funzionano e da dove vengono.
Certamente, la maggior
parte delle persone non nascono guaritori, ma
molti sono capaci di sviluppare questo potenziale, in una certa misura,
attraverso la pratica di prana vidya. Questa tecnica non apre solo la
consapevolezza ai vasti depositi d’energia all’interno del corpo umano, ma
insegna anche come manipolarli coscientemente per migliorare la propria salute
e quella degli altri.
Innalzamento
e distribuzione dell’energia
Nella pratica di prana
vidya il canale utilizzato per il risveglio del prana è pingala nadi che, nella
scienza moderna, può essere paragonato con il sistema nervoso simpatico.
Pingala origina in muladhara chakra, alla base della colonna vertebrale. Curva
a destra ed a sinistra, attraversando tutti i chakra principali. Alla fine
termina in ajna, dove l’energia è accumulata e conservata per essere
distribuita. Al fine di praticare prana vidya occorre avere una buona
conoscenza di pingala nadi.
Prima d’iniziare la
pratica, se c’è un blocco d’energia da qualche parte nel corpo, occorre per
prima cosa rimuoverlo con la pratica delle asana di yoga. La serie degli shakti
bandha è particolarmente importante per eliminare i blocchi energetici nel
corpo.
In seguito dovrete
perfezionare ujjayi pranayama ed iniziare a familiarizzare con tutti i punti di
localizzazione dei chakra. La maggior parte dei chakra sono abbastanza semplici
da localizzare perché sono associati alle zone in cui possono essere percepiti
direttamente: muladhara, perineo; swadhisthana, coccige; manipura, dietro
l’ombelico; anahata, dietro lo sterno; vishuddhi, dietro la fossetta della
gola. Ajna è il più difficile da localizzare. È situato nella ghiandola
pineale, proprio alla sommità della colonna vertebrale, nel midollo allungato.
Se consultate un testo di anatomia potrete vedere dove si trova, ma se cercate
di localizzarlo mentalmente non riuscirete a trovarlo.
Abbiamo una pratica
semplice per raggiungere questo scopo. Chiudete gli occhi e concentratevi sul
centro tra le sopracciglia. Se riuscite a visualizzare un punto, bindu, o una
stella in questo punto, allora potete passare alla fase successiva di questa
pratica. Se non riuscite a visualizzare nulla, picchiettate del balsamo nel
centro tra le sopracciglia. In pochi secondi avrete qualche sensazione in quel
punto e riuscirete a localizzare il bindu o una stella.
Quando sarete in grado
di visualizzare il bindu, muovetelo all’indietro verso ajna ed in avanti verso
il centro tra le sopracciglia con l’aiuto di ujjayi pranayama. Sentite di
respirare avanti ed indietro. Quando questa pratica si sarà stabilizzata e
sarete in grado di localizzare tutti i chakra, dovrete sviluppare una chiara
immagine mentale di pingala nadi. Ricordate che pingala non va oltre ajna. Si
muove in curve assolutamente simmetriche. Iniziando da muladhara, pingala curva
a destra, torna indietro ed attraversa swadhisthana. Poi curva a sinistra ed
attraversa manipura, a destra ed attraversa anahata, a sinistra ed attraversa vishuddhi.
Alla fine curva a destra e termina in ajna. Il sentiero è semplice da ricordare
se tenete in mente che la prima e l’ultima curva sono sempre a destra.
Una volta che avrete
una chiara immagine del passaggio di pingala, sarete pronti per iniziare
l’innalzamento del prana. Inspirate in ujjayi e procedete attraverso le curve
ed i chakra da muladhara ad ajna. Espirate in ujjayi e tornate indietro lungo
lo stesso percorso verso muladhara. Inspirate mentre ascendete ed espirate
mentre discendete. Il colore di pingala nadi è il rosso. Quindi mentre
inspirate ed espirate, immaginate che state viaggiando lungo un sentiero rosso.
Al termine di ogni inspirazione praticate kumbhaka (la ritenzione del respiro)
in ajna chakra. Dopo quaranta giri, distribuite l’energia alla parte
interessata.
La distribuzione di
prana shakti alla parte interessata è un processo molto complicato, perché
dovete conoscere come quella parte specifica è connessa con ajna chakra.
Supponiamo che abbiate dolore ad un ginocchio; dovrete fornire prana a quella
zona da ajna chakra. Questo rifornimento di prana alla parte interessata deve
essere fatto con un tipo molto sottile di ujjayi. Ogni inspirazione deve essere
così sottile da durare circa un minuto. Ma dovete conoscere gli esatti percorsi
fisiologici e yogici da ajna chakra verso la parte interessata nel ginocchio.
Ci sono numerosi
percorsi. Dovrete trovare quello corretto e quando l’avrete scoperto, farete
circolare il prana da ajna alla zona interessata. Dirigete il prana caricato
fino a quando sentirete delle forti sensazioni di calore, di fusione, ed un
tipo di presenza magnetica in quella particolare area del corpo. Per prima cosa
dovrete provarlo su voi stessi, poi potrete provarlo anche sugli altri.
Prana e
mantra
Nel tantra il modo
migliore per trasferire prana shakti è attraverso il mantra. Ogni mantra è
conduttore di un certo tipo d’energia. Ad esempio, c’è un mantra speciale per
il morso di un serpente. Dopo che una persona ha ripetuto questo mantra
migliaia di volte, diventa carico di un particolare tipo d’energia. Se qualcuno
viene morso da un serpente, chiamerà la persona che ha perfezionato il mantra.
Come egli inizierà la ripetizione del mantra, il veleno verrà espulso senza
causare nessun dolore o danno.
I mantra tantrici sono
portatori d’energia pranica che deve essere usata in base alle regole per scopi
particolari. Nei Tantra Shastra vi si trovano molti mantra, ma è necessario
studiarli molto attentamente al fine di utilizzarli in modo appropriato.
La maggior parte delle
persone non comprende il potere dei mantra e pensa di poterli utilizzare a modo
loro. Altri usano una parola o un nome qualunque come proprio mantra. Ad
esempio, potreste ammirare un grande uomo e voler usare il suo nome come
mantra, ma questo non può essere un mantra. Se pensate a quell’uomo come il
vostro guru o il vostro dio, avrete un’emozione verso di lui, oppure potrebbe
piacervi il suono del suo nome. Questo è un mantra d’emozione; non è un mantra
di prana shakti.
Ci sono mantra di tutte
le lunghezze e descrizioni. Ci sono mantra derivanti dalle Scritture; mantra
per la febbre; per neutralizzare i veleni e le malattie; per rimuovere gli
ostacoli, le difficoltà ed i dubbi; per incrementare la salute, la ricchezza ed
il sonno profondo; per il matrimonio, la progenie e la lunga vita. Certamente
non dovete praticare tutti questi mantra. Se praticare pranayama, mudra e
bandha, aumenterete la capacità della vostra prana shakti. Poi potrete aiutare
gli altri con un mantra, un fiore, un mala, un pensiero o un contatto.
Il tocco
terapeutico
In passato prana vidya
era conosciuto e praticato solo da yogi e guaritori che erano abili in questa
scienza. Oggi, tuttavia, quest’antico metodo di guarigione sta attirando molto
l’attenzione delle principali autorità mediche, e sono in corso delle indagini
per accertarne gli usi nel moderno campo medico.
In un esperimento
osservato dal dottor D. Krieger, professore di educazione infermieristica alla
New York University, 64 pazienti sono stati divisi in due gruppi. Un gruppo ha
ricevuto il “tocco terapeutico” (curare con il palmo della mano o guarigione
psichica) dalle infermiere due volte al giorno, mentre il gruppo di controllo
ha ricevuto solo le cure infermieristiche di routine. Già dopo il primo giorno
i pazienti trattati con il “tocco terapeutico” iniziavano a mostrare un
significativo aumento dei livelli di emoglobina nel sangue. Nei pazienti non
trattati non si riscontrò nessun cambiamento significativo.
“L’imposizione delle
mani” è semplice e può essere praticato da tutti. Il terapeuta, per prima cosa,
pone le sue mani gentilmente nell’area interessata del corpo della persona
malata e poi si concentra per inviare energia guaritrice attraverso di esse.
Altri ricercatori hanno
osservato il prana ed il suo potenziale di guarigione. Gli esperimenti sugli
animali hanno mostrato che quando veniva usata molta cura e dolcezza nei
reparti, il livello di guarigione era alto ed il numero delle infezioni post-operatorie
era basso rispetto ad un altro gruppo dove venivano usate tecniche più brutali
e meno attenzione. Molto lavoro rimane da fare in questo campo, che per ora sta
procedendo lentamente. La fotografia Kirlian, gli esperimenti sulla crescita
delle piante e degli animali, la piramidologia e lo yoga, sono tutte
focalizzate sul fatto che c’è molto di più sul tocco terapeutico di quello che
gli occhi possono vedere.
Il
segreto della salute
In quest’era moderna,
le persone si preoccupano delle vitamine ed i minerali, ma hanno dimenticato
una cosa importante. La salute fisica non è la meta; è lo stato dell’essere
interiore che costituisce la reale salute. Nei bei vecchi tempi, le persone
erano solite affrontare le epidemie di vaiolo, le piaghe, il colera, la febbre
gialla, le malattie del sonno e molte altre. Ora invece, nonostante
l’avanzamento della scienza moderna, noi dobbiamo far fronte velocemente alla
crisi della salute in cui il genere umano è coinvolto. Mai nella storia abbiamo
avuto delle malattie così terribili. Di questi tempi siamo costretti a pensare:
“C’è un modo per ottenere la miglior salute possibile?”. Negli anni recenti
siamo giunti alla conclusione che lo yoga sia la risposta.
La
componente mentale
Ci stiamo prendendo
cura del corpo fisico, cercando di soddisfare i bisogni nutrizionali con
adeguate vitamine e minerali ma, per un momento, pensiamo all’essere interiore.
Che cosa facciamo per la mente? Non stiamo cercando di provvedere ai bisogni
necessari della mente, per questo l’uomo sta diventando mentalmente malato. Non
sa nemmeno come pensare, cosa pensare, o perché pensare; cosa sentire, come
sentire o perché sentire. La sua mente è come una macchina guidata da una
persona completamente ubriaca. Casualmente l’auto potrebbe arrivare a
destinazione, ma è molto più probabile che faccia un incidente lungo la via.
Perciò è molto importante avere la conoscenza di come controllare la mente, di
come allenare la mente nel suo complesso ed anche di come migliorare la qualità
della salute mentale. Questo è l’oggetto principale dello yoga.
Perché fate il bagno
ogni giorno? Perché tenete la casa pulita? Perché ritenete che la pulizia
fisica, la pulizia esteriore, sia necessaria per la buona salute. Allo stesso
modo, avete mai considerato da quali pensieri particolari occorre “pulire” la
mente? Pulite la cucina ed il bagno due volte al giorno, e la mente? Quando un
pensiero di paura, ansia o dolore giunge alla mente, cosa fate? Vi lasciate
andare, vi buttate giù; non provate mai a farlo uscire dalla mente. Questo è il
motivo per cui soffrite d’ansia, paura, depressione, scoraggiamento e rabbia.
Questi pensieri
colpiscono la mente, infettano la mente come un virus che causa devastazione
nel corpo. Ma un pensiero è molto più pericoloso, potente ed efficace di un
normale virus fisico. Quando un virus entra nel corpo, può essere trattato con
determinati farmaci e medicine. Ma quando entra un pensiero, quando incombe la
paura, quando le passioni e l’ansia entrano nella vostra mente, sapete quali
effetti di vasta portata può avere? Quindi, quando parliamo di salute dobbiamo,
senza dubbio, comprendere che ci manca la corretta conoscenza della salute
della mente, la salute dell’essere interiore.
Le tre
shakti
Lo yoga è un perfetto
sistema pratico di salute fisica, mentale e spirituale. In accordo con la
filosofia di base dello yoga, l’uomo è una composizione di tre costituenti di
base: la forza vitale (prana shakti), la forza mentale (chitta shakti) e la
forza spirituale (atma shakti).
Il prana è la forza vitale
universale e questo corpo ne possiede una certa quantità. La nostra esistenza è
un miracolo di prana shakti. È grazie al prana, che viviamo, ci muoviamo e
cresciamo. Questa prana shakti non è l’aria che respiriamo, è proprio in noi;
nasciamo con essa. Fino al quarto mese, il feto vive con il prana della madre
ma, dal quinto mese in poi, sviluppa un’unità pranica indipendente. La vita è
la manifestazione del prana.
Quando il prana fluisce
ad un voltaggio corretto, vi sentite forti, energici, entusiasti, e tutte le
facoltà sensitive sono nitide. Ma quando il voltaggio diminuisce vi sentite
fisicamente deboli ed esausti.
Oltre al prana vi è
un’altra shakti nel corpo chiamata mente, o coscienza, tramite la quale siamo
in grado di pensare, ricordare, analizzare e differenziare. Ci sono molte
facoltà mentali in noi, e sono tutte il gioco o la manifestazione della shakti
mentale.
Prana shakti e chitta
shakti sono rappresentate nel corpo fisico da due importanti flussi, noti,
rispettivamente, come pingala nadi ed ida nadi. Il termine “nadi” significa
flusso. In ogni lampadina elettrica ci sono due fili, il positivo ed il
negativo. Allo stesso modo, in ogni organo e parte del corpo c’è una
combinazione di entrambe queste shakti. La shakti mentale e prana shakti
pervadono l’intero corpo dell’uomo.
La forza pranica è il
positivo e la forza mentale è il negativo. Quando queste due sono connesse, si
crea energia. Se si verifica una qualche disconnessione, cosa accade? Se
rimuovete uno dei fili dal quadro elettrico la luce si spegnerà. La stessa cosa
avviene negli organi minori e maggiori. Se un’energia fluisce e l’altra no, gli
organi non funzionano. Quindi, in accordo allo yoga, dovrebbe esserci una
distribuzione equilibrata in ogni parte del corpo, dalla testa ai piedi. Se c’è
squilibrio, c’è malattia.
Prana shakti e chitta
shakti sono entrambe energie. Atma shakti, il terzo tipo di energia, è
spirituale. È energia non-fisica, trascendentale, senza forma. Muladhara chakra
produce sia l’energia fisica sia l’energia spirituale, ma l’energia spirituale
è prodotta da un generatore più grande. Quest’energia non può essere condotta
né da ida né da pingala. Per questo c’è un altro canale, chiamato sushumna, che
trasporta l’energia spirituale da muladhara verso sahasrara in modo da aprire
tutto il cervello.
Sapete che solo una parte
del cervello è funzionante; nove parti sono chiuse. Queste nove parti del
cervello contengono infinita conoscenza, esperienza e potere, ma non siamo in
grado di utilizzarle perché non c’è forza cosciente. Quando sushumna conduce
quest’energia spirituale a sahasrara chakra, le parti dormienti del cervello
diventano attive. A quel punto non si avrà solo salute mentale ma anche
abbondanza spirituale. Quando il praticante di yoga è capace di risvegliare
kundalini e connetterla con sahasrara attraverso sushumna nadi, diventa il
maestro del corpo, della mente e dello spirito.
Quindi, il segreto
della salute mentale è la corretta distribuzione di queste tre shakti – prana,
mente e spirito. Nello yoga, ciò si ottiene tramite la pratica dell’hatha yoga,
con la purificazione del corpo fisico; il pranayama, che purifica i canali, o
nadi, attraverso cui viene distribuita l’energia; la meditazione, che ferma il
fluire del prana e della mente e porta l’energia spirituale direttamente al
cervello, in sahasrara chakra.
Le differenti branche
dello yoga come hatha yoga, raja yoga, kriya yoga, ecc. sono dei sistemi molto
potenti per la salute, non solo del corpo fisico esterno, ma per la salute
dell’uomo nella sua interezza.
Al fine di raggiungere
la salute totale, è necessario che la vita spirituale diventi la base della
nostra vita ordinaria. Le persone di questo secolo pensano che la vita
spirituale debba essere adottata per migliorare la vita fisica. Abbiamo messo
il carro davanti ai buoi. Consideriamo la vita fisica, materiale, come la base,
e la vita spirituale come un’aggiunta, ma dovrebbe essere il contrario. La vita
dell’uomo è essenzialmente spirituale: la vita materiale è solo una parte della
sua esistenza e allo stesso modo, abbiamo fatto molti altri errori. Diciamo:
“Oh, la divinità è dentro di noi”, come se noi fossimo il contenitore del
divino. Quando in verità siamo noi ad essere nella divinità e non che la
divinità è in noi. C’è un differente modo di pensare che dovrebbe essere
sviluppato per correggere gli errori del corpo, della mente e dell’anima, e
creare armonia in tutti i livelli del nostro essere.
Non vi è dubbio che
stiamo facendo errori a livello mentale, che abbiamo ignorato la mente ed è per
questo che siamo diventati malati ed infelici. Quando prendiamo il sentiero
dello yoga, la cosa più importante per noi è lo spirito, poi la mente e poi il
corpo. Nella filosofia materialistica, il corpo è l’alfa e l’omega, ma nella
filosofia yogica, il corpo non è la prima e l’ultima cosa. Questo corpo fisico
non è il tutto; è solo una piccola parte della nostra infinita esistenza.
Dobbiamo mantenere questo corpo in buono stato, ma non solo con le medicine, i
tranquillanti ed il cibo nutriente. Dobbiamo aggiungere a questo, il giusto
pensare, la filosofia, i principi ed il credo.
Oltre tutto ciò,
dobbiamo sviluppare l’arte del Dhyana yoga, dove gli occhi sono chiusi, ma la
mente è in espansione e diventa sempre più brillante, più consapevole. Dove non
c’è solo questo piccolo mondo di nome e forma, ma dove l’infinita esistenza è
davanti a noi, in una visione di continua espansione della vita universale.