La parola “salute” deriva
dalla totalità. Fino all’ultimo decennio il significato generico, ortodosso del
termine “salute”, era “assenza di malattia”. La medicina occidentale si è
avvicinata alla questione da un punto di vista sempre più settoriale. C'è stato
un grande ampliamento della conoscenza delle funzioni corporee (fisiologia) e
delle strutture grossolane e sottili (anatomia), soprattutto per quanto
riguarda il cervello, il sistema nervoso ed endocrino. Sono state fatte
ricerche sempre più dettagliate sulla moltitudine di processi della malattia
(patologia) cui le persone sono soggette. Tuttavia, eccetto forse per il campo
dell’endocrinologia, sono stati fatti pochi tentativi per mettere in relazione
tutte queste ricerche fisiche con i processi mentali. Nel campo della
psicologia e della psichiatria, i processi mentali sono stati sottoposti ad
analoghe indagini intensive ma, in gran parte, senza tener conto dei processi
corporei. Tutta l’attenzione è stata posta in maniera errata: abbiamo studiato
la malattia, i disturbi, cosa può esserci di sbagliato nel corpo e nella mente,
invece di dirigere gli sforzi delle indagini sulle persone sane. Dovremmo
studiare i corpi viventi invece di quelli morti, e menti libere, invece di
quelle limitate e bloccate. E’ nel ripristinare un orientamento delle indagini
lungo linee positive, che lo yoga ha un magnifico ruolo da svolgere.
Molte migliaia di anni fa
gli yogi, dedicandosi a un processo di auto-indagine, alla ricerca spirituale
del significato della vita e alla scoperta del completo potenziale umano,
compresero che alla base di questa ricerca c’era uno stato di salute radioso,
non solo l'assenza della malattia, ma un’abbondanza, un’inondazione di vitalità
e d’energia. Hanno sviluppato tecniche di auto-trattamento e prevenzione delle
malattie con lo scopo di poter andare avanti con la loro ricerca, senza essere
distratti dal dolore e dalla malattia. Il cuore di queste tecniche, è quel
gruppo di pratiche che costituiscono gli Shatkarma,
o metodi di purificazione, parte fondamentale dell’hatha yoga. Insieme alle asana, al pranayama, alle tecniche
creative di meditazione e di rilassamento, queste pratiche sono il nucleo
centrale del vasto sistema, noto come “la terapia dello yoga”.
Jala neti
La pratica di Jala neti, o lavaggio nasale, è molto
semplice e ha una tale straordinaria gamma di effetti terapeutici, che deve
essere considerata la più importante tra gli strumenti nel “cassetto” del
terapeuta dello yoga. Un flusso di acqua tiepida e leggermente salata, introdotta
nella narice attraverso un idoneo contenitore (la tradizionale neti lota o una piccola
teiera), fluisce attraverso la rinofaringe ed esce dalla narice opposta. La
procedura sarà, poi, invertita.
Il flusso della soluzione
tiepida e salata nelle terminazioni nervose collegate con il bulbo olfattivo,
una struttura nel piano craniale appena sopra la rinofaringe, ha un’azione riflessa
calmante e rilassante sui centri dell'emozione nel sistema limbico del
cervello. Aiuta a migliorare la concentrazione e ad armonizzare l'interazione
tra la ragionante, pensante, corteccia cerebrale e il sensibile sistema limbico.
Questo stesso effetto calmante e rilassante è responsabile dei benefici per chi
soffre di mal di testa. Grazie alla diretta connessione tra il sistema limbico
ed il midollo allungato (l'area del tronco cerebrale nella parte superiore del
midollo spinale responsabile delle funzioni inconsce – il sistema nervoso
autonomo, il controllo della pressione sanguigna, la frequenza cardiaca, la respirazione,
ecc.) neti è una parte essenziale del programma di terapia yogica per le
affezioni che vanno dall’ipertensione al carcinoma. Con la sua azione sul nervo
trigemino, ha un effetto calmante su tutta l'area facciale e può essere usato
per alleviare la stanchezza oculare, gli spasmi nervosi ed il dolore facciale. Secondo la tradizione, neti
è una pratica di preparazione al pranayama, ed è grazie alla sua azione di
pulizia che trova particolare applicazione negli ambienti inquinati, per chi
vive o lavora in aree industriali. Rimuove l'accumulo di residui tossici
presenti nell'aria e aiuta a prevenire l'accumulo e la concentrazione di questi
veleni nel sistema.
E’ una parte essenziale nel
trattamento dell’asma, della sinusite, della febbre da fieno e del raffreddore.
In caso di raffreddore, una goccia di puro olio d’eucalipto o di menta piperita
può essere aggiunto all'acqua: i sintomi spiacevoli del raffreddore verranno
quasi miracolosamente alleviati senza alcuna interferenza nel processo di
pulizia, che sarà ancora più efficace.
La sua capacità di
equilibrare gli stati mentali ed emotivi attraverso percorsi fisiologici e
pranici è profonda. Se vi è ansia, tensione o iperattività – in condizione
maniacale - viene utilizzata acqua calda, nel modo in cui sia comodamente
tollerata; invece se vi è depressione o sindrome d’astinenza, si usa acqua
fredda, spesso senza sale.
Questo è l'equivalente
yogico della terapia d’urto senza nessuno degli spiacevoli effetti collaterali.
In caso di depressione, il sollievo è, ancora una volta sintomatico, ma il
paziente viene portato ad uno stato in cui può essere in grado d’iniziare a
fare qualcosa in merito. Questo è impossibile quando ancora si è immersi nella
depressione. Psichicamente l'effetto di neti è principalmente su Ajna chakra.
Nauli
Nauli, l'isolamento e la rotazione
dei muscoli retti addominali, e la sua pratica preparatoria uddiyana bandha, hanno un’ampia gamma di
effetti terapeutici che meriterebbero una maggiore attenzione dagli istruttori
di yoga di tutto il mondo. Lo stomaco, l’intestino tenue, il colon, il fegato,
la milza, il pancreas, i reni ed il sistema uro-genitale, ricevono tutti un
massaggio di qualità tale da non poter essere equiparato a quello fatto da un
massaggiatore esterno, e i grandi muscoli dell'addome, da cui tanto dipende il
nostro movimento fisico, vengono tonificati e rafforzati. C'è uno stato che sta
diventando sempre più comune chiamato caduta o prolasso del colon trasverso.
Quella parte dell'intestino crasso che attraversa l'addome da destra a sinistra
e gradualmente s’incurva sempre più in basso nella cavità addominale. Questa
condizione colpisce letteralmente milioni di persone ed è il risultato di
fattori di stili di vita, come le professioni in gran parte sedentarie, la
mancanza d’esercizio fisico ed una dieta povera. I pericoli per tutto
l'organismo possono essere valutati da un esame della funzione e della
struttura del colon, con la comprensione di come la sua funzione sia
influenzata qualora la struttura si alterasse secondo le modalità sopra
riportate.
Quando il colon trasverso
s’incurva verso il basso, i due angoli o curve del colon si riducono o si
chiudono parzialmente – ciò è noto come “flessura splenica ed epatica”. Questo
rende molto più difficoltoso il passaggio delle sostanze di scarto e ciò si
traduce in accumulo di sostanze tossiche e rifiuti in decomposizione. Se non si
considera il colon come un semplice tubo cavo, ma se si prende in considerazione
una delle sue principali funzioni, l’assorbimento dell’acqua nel sangue dal
materiale di scarto, le conseguenze diventano evidenti. Attraverso l'accumulo e
la contropressione creata da questa condizione, nel colon si formano
dilatazioni e tasche piene di materiale altamente tossico e questo veleno viene
costantemente assorbito nel sangue. I reni ed il fegato, organi di vitale
interesse per la resistenza del nostro corpo alla malattia, vengono colpiti
gravemente, come tutti gli organi della cavità addominale. L'accumulo di sostanze
tossiche può essere eliminato con Shankhaprakshalana,
la pratica di pulizia intestinale, ma per modificare positivamente questo stato
alterato del colon e, soprattutto, per prevenire tale condizione, non esiste un
metodo più efficace della pratica di uddiyana bandha e di nauli.
Anche se nella maggior parte
dei testi l’ernia figura come una malattia per la quale uddiyana bandha e nauli
non devono essere eseguite, l'autore ha avuto risultati eccezionali nel
trattamento dell’ernia iatale con una pratica molto dolce e graduale di
uddiyana bandha. Gli studenti che soffrono di questo disturbo riferiscono
all'unanimità che, nel giro di poche settimane di pratica, la maggior parte dei
sintomi sgradevoli di questa patologia scompaiono.
Kunjal
Kunjal
kriya, la
pratica di dhauti più rapidamente
appresa e praticata, in cui sono ingeriti e poi vomitati sei o più bicchieri di
acqua tiepida e salata, è una magnifica tecnica terapeutica e preventiva. Con la
sua forte azione contraente sui muscoli addominali e sul diaframma, e la sua
azione detergente sullo stomaco e sull'esofago, ha particolari vantaggi nel
trattamento di disturbi digestivi e respiratori. Si tratta di una necessità
assoluta in qualsiasi programma di trattamento dell’asma, dei disturbi
bronchiali, dell’indigestione e dell’iperacidità.
La forte contrazione induce un’abbondante
eliminazione di catarro, di muco e un conseguente sollievo.
L'autore l’ha usata per
trattare un grave stato di bronchiectasia, con un buon risultato.
Si dice che ci sono solo tre
occasioni in cui i processi mentali sono naturalmente e totalmente sospesi:
durante l'orgasmo sessuale, starnutendo e vomitando. Se, come spesso accade con
malattie come l'asma, la causa è la tensione mentale, questa tecnica agisce
come un corto circuito psicofisiologico, fornendo una tregua dallo stato circolare,
ripetitivo e di auto-molestia mentale dell'ansia per il paziente afflitto,
consentendo un orientamento positivo e delle prospettive di sviluppo. Durante le
prime fasi della pratica, molte persone sperimentano una sorta di blocco
psicologico o barriera, a seguito del condizionamento sociale negativo sul
procedimento del vomito. Con la perseveranza questo viene trasceso e lo studente
beneficia grandemente della conseguente accettazione di questa funzione
corporea, sperimentando una catarsi mentale ed emozionale parallelamente all'energia
che viene rilasciata a tutti i livelli.
L'autore ha personalmente
praticato tutte queste tre tecniche quotidianamente negli ultimi tredici anni,
e sono state scelte per essere discusse qui, per la relativa facilità con cui
possono essere assimilate nella routine quotidiana, da coloro che vivono
nell’attuale società inquinata, competitiva, che mette molta pressione e
procede molto velocemente. Neti, nauli, e kunjal possono essere praticate tutte
in meno di quindici minuti.