Le
asana influenzano notevolmente il funzionamento del sistema endocrino.
Conosciamo l’importante ruolo che svolgono le ghiandole endocrine nell’adattamento
allo stress, secernendo gli ormoni dello stress. C’è un rapporto talmente
complesso tra le ghiandole, che il malfunzionamento di una di esse può causare
la rottura dell’intero sistema.
Le
asana armonizzano il funzionamento dei vari sistemi corporei che sono
strettamente interconnessi, come, ad esempio, il sistema circolatorio, nervoso,
respiratorio e digestivo. Qualsiasi interruzione nella corretta collaborazione
tra questi sistemi si traduce in una perdita di salute ed efficienza del
corpo. Quindi, tutti questi sistemi
hanno un ruolo attivo durante l’adattamento del corpo allo stress.
La
sottile influenza che le asana apportano nel corpo si ha in pranamaya kosha, o
il guscio energetico. Pranamaya kosha è pervaso da ciò che conosciamo come
bio-plasma o bioluminescenza o prana, e che Kirlian ha fotografato per primo.
Quest’energia viaggia all’interno ed intorno al corpo in specifiche vie o nadi,
creando un'aura attorno ai corpi. Queste nadi o percorsi, si bloccano
facilmente ed il prana rimane congestionato in alcune aree. Quando questo
accade si hanno disordini fisici e mentali. Il prana è anche intimamente
connesso con la mente. Il libero fluire del prana ottenuto con le asana,
conduce ad equilibrio mentale e calma.
Un
respiro affannoso ed irregolare denota tensione nella mente e nel corpo, mentre
un respiro lento, profondo e ritmico indica sia calma mentale che buona salute.
La pratica delle asana porta equilibrio mentale ed emozionale, tramite il
rallentamento del respiro e rendendo inspirazione ed espirazione più profonde.
In
definitiva, la pratica delle asana con la consapevolezza del corpo e del
respiro, mantiene la mente libera dalle tensioni e dalle preoccupazioni, almeno
durante la pratica. Tuttavia, il temporaneo rilassamento raggiunto durante la
pratica gradualmente aumenta, fino a portare cambiamenti permanenti nella
propria struttura mentale ed emozionale. Così come la nostra attitudine mentale
si riflette nel nostro corpo, allo stesso modo l’equilibrio fisico raggiunto
durante la pratica delle asana ha un effetto corrispondente nella mente.
Pawanmuktasana
Le
serie di pawanmuktasana viene insegnata come preliminare alla pratica delle
asana, ed è divisa in:
a) gruppo antireumatico,
b) gruppo antigastrico.
'Pawan'
significa 'vento', 'mukta' significa 'liberare': i pawanmuktasana liberano il
corpo dall’eccesso dell’elemento aria e dall’acidità.
Sebbene
nella pratica sembrano molto semplici, essi esercitano effetti sottili sulle
diverse articolazioni ed organi del corpo. Per questo, in Sanscrito, sono
conosciuti come sukshma vyayama o esercizi sottili.
Insieme all’elemento aria ed all’acidità in eccesso,
queste pratiche rimuovono e rilassano anche le tensioni muscolari di tutto il
corpo, dalla testa alle dita dei piedi, e mettono in equilibrio i prana nel
corpo. Questo a sua volta contribuisce a mantenere il corpo equilibrato e senza
stress durante il giorno.
Surya namaskara
Abbiamo
già visto come tutte le asana, direttamente o indirettamente, influenzano e
stimolano il sistema endocrino, che gioca un ruolo chiave nell’adattamento del
corpo allo stress. Tuttavia, nessuna singola pratica influenza il complesso
corpo-mente nella stessa misura di surya namaskara. Essa può essere considerata
come la gestione dello stress in una capsula!
La
pratica di surya namaskara ha tre aspetti principali: forma, energia e ritmo.
Le dodici posizioni di surya namaskara creano la matrice fisica intorno alla
quale la forma della pratica è tessuta. Queste posizioni generano prana,
l’energia sottile che attiva il corpo psichico. La loro esecuzione in sequenza
costante e ritmica riflette i ritmi dell’universo e i bioritmi nel nostro
corpo. La sovrapposizione ritmica di questa forma ed energia sul complesso
corpo-mente è la forza trasformatrice che genera il nucleo di una vita più
piena ed attiva, e porta ad un maggiore apprezzamento della ricchezza del mondo
in cui viviamo.
Nel
corpo sottile di una persona ci sono sette centri psichici principali chiamati
chakra. Essi hanno la loro corrispondenza fisica nei diversi plessi nervosi e
nelle ghiandole endocrine. L’attivazione di questi centri psichici attraverso
surya namaskara, avviene principalmente attraverso lo sviluppo della
consapevolezza interiore, della concentrazione e della visualizzazione.
Ognuna
delle dodici posizioni di surya namaskara ha un proprio mantra che viene
ripetuto mentalmente per avere maggiori benefici. La concreta stimolazione
fisica di ogni posizione migliora prana shakti, che ci permette di focalizzare
e concentrare meglio le nostre energie mentali nei punti di localizzazione dei chakra.
È questo duplice aspetto di mantenere la consapevolezza mentale su un intenso
schema fisico che porta ad una fusione di mente e corpo, di ida e pingala.
Già
solo i movimenti fisici in avanti ed indietro di surya namaskara sono
sufficienti a stimolare il ritmo metabolico e a liberare energia. Quando questo
è combinato con la stimolazione dei chakra, gli effetti saranno ancora
maggiori.
Il
midollo spinale, il collegamento tra il cervello ed il corpo, è il canale di
tutte le nostre energie. Al suo interno ci sono le nadi ida e pingala, quindi
la sua salute è di fondamentale importanza. Surya namaskara, essendo una
pratica attiva e dinamica, esercita la sua maggior influenza su pingala nadi,
soprattutto se praticato velocemente. Tuttavia, se praticato lentamente e
completato con la consapevolezza dei chakra e la ripetizione dei mantra, surya
namaskara stimola, allo stesso modo, sia ida che pingala. Nella versione più
lenta, la tecnica si trasforma da una serie di asana ad una serie di mudra,
portando ad uno sviluppo più equilibrato. Analizzando ciascuna delle posizioni
di surya namaskara, capiamo l’enorme influenza terapeutica che ha sullo stress,
attraverso una combinazione di asana, pranayama, consapevolezza dei chakra e
ripetizione dei mantra.
Pulizia del corpo
Secondo
l’antica scienza dell’ayurveda, tutte le funzioni del corpo sono controllate da
tre umori: kapha (muco o flemma), vata (gas o aria) e pitta (acido o bile). Il
primo passo per equilibrare i prana è la regolazione degli umori. Quando puliamo
il corpo internamente di volta in volta rimuoviamo l’eccesso di questi tre
prodotti metabolici, in modo da regolare la loro formazione e bilanciare la
proporzione di ognuno. Tuttavia, al fine di purificare il corpo da questi
eccessi, dobbiamo anche purificare le
nadi o i canali energetici.
Tradizionalmente,
l’hatha yoga prescrive gli shatkarma, o le sei azioni: neti, dhauti, basti,
nauli, kapalbhati e trataka. Questi non
si escludono reciprocamente, ma si praticano in differenti combinazioni a
seconda della specifica natura del disturbo e dei bisogni individuali. Il fatto
stesso che siano stati sviluppati così tanti metodi e tecniche di pulizia del
corpo, e che vengano praticati, dimostra la grande importanza che l’hatha yoga
attribuisce alla salute del corpo.
Neti
è un processo di pulizia dei passaggi nasali da tutte le impurità, compreso il
muco secco incrostato, che può rimanere all’interno. Ad un altro livello, la
pratica di neti ha un’influenza sottile sui vari nervi che terminano nei
passaggi nasali, come il bulbo olfattivo e gli altri nervi adiacenti, che
innervano gli occhi, le orecchie, il naso e la gola. Questo ha un effetto
calmante sul cervello, e può aiutare ad alleviare i disturbi legati allo stress
come l'emicrania, l’asma, la depressione, gli stati di tensione, il mal di
testa, l’insonnia e la stanchezza.
Sappiamo
che la respirazione a narici alternate ha un'influenza equilibrante sui due
emisferi del cervello. La pratica di neti ha un effetto simile, ed induce
armonia ed equilibrio in tutto il sistema nervoso centrale, così come nei
sistemi che governano la funzione respiratoria, circolatoria ed
escretoria. Neti migliora anche
l’efficienza dei lobi frontali del cervello, che sono responsabili delle
facoltà mentali più elevate.
Dhauti
consiste in diverse tecniche per il lavaggio dello stomaco. Kunjal è la tecnica
di pulizia dello stomaco in cui si vomita volontariamente dopo aver bevuto sei
bicchieri di acqua calda salata. Kunjal aiuta a rimuovere acidità, gas ed
eccesso di muco dallo stomaco, inoltre tonifica e stimola tutti gli organi
addominali. Rimuove i sintomi della tensione e dello stress attraverso la
stimolazione del nervo vago che attiva il sistema nervoso parasimpatico e, di
conseguenza, la risposta di rilassamento.
A
livello psichico, kunjal rafforza il plesso solare o manipura chakra. Lo
stimolo del vomito spinge in alto il prana da muladhara chakra verso la gola, e
stimola vishuddhi chakra. Il movimento verso l’alto del prana attiva tutti i
chakra all’interno della colonna vertebrale e tutte le nadi vicine. Gli impulsi
nervosi corrono dalla base della colonna vertebrale verso il midollo allungato
ed ajna chakra.
Shankhaprakshalana
è un’altra tecnica di dhauti ampiamente usata. Shank significa ‘conchiglia’ e
prakshalana significa ‘lavare completamente’. Questa pratica aiuta a lavare gli
intestini a forma di conchiglia. Si tratta di un metodo sistematico e delicato
in cui viene completamente lavato l'intero canale alimentare, dalla bocca
all'ano. In che modo shankhaprakshalana aiuta a rimuovere lo stress? L’accumulo
di tossine nel sistema digerente produce stress digestivo, che alla fine causa
diversi tipi di disordini digestivi. Queste tossine circolano anche in altre
parti del corpo, dove diventano nuovamente causa di stress e squilibrio. Con la
pulizia dell'intero tratto digerente, si elimina una delle principali cause di
stress fisico, squilibrio e malattia, promuovendo così la salute di tutto il
corpo.
Kapalbhati
rimuove le impurità dalla zona frontale del cervello e rende la mente calma. Il
vantaggio più rilevante di questa pratica è quello d’invertire il procedimento dei
riflessi nervosi. La respirazione normale è caratterizzata dalla contrazione
attiva dei soli muscoli inspiratori, come il diaframma e gli intercostali esterni;
mentre l’espirazione avviene in modo passivo con la cessazione della
contrazione degli intercostali interni. Kapalbhati ribalta questo procedimento:
l’espirazione diventa attiva e l’inspirazione passiva. Questo induce un’inversione
del flusso degli impulsi nervosi da e verso il cervello, determinando
stimolazione e risveglio dei centri cerebrali.
Trataka.
Abbiamo visto in precedenza (nel Cervello, il Controllore), come la
concentrazione mentale abbia una forte influenza sulla ghiandola pineale, sul
sistema nervoso simpatico (poiché l'occhio è direttamente collegato alla
ghiandola pineale attraverso il sistema nervoso simpatico) e sull’ipotalamo e,
attraverso l’ipotalamo, sul completo risveglio dell’individuo. Quando questi
centri vengono stimolati durante la pratica di trataka, la mente diviene
stabile ed immobile, in quanto tutti i pensieri stressanti e di disturbo
vengono bloccati.