Quando si tratta di pratiche di yoga, più importante della devozione è un sistema, un metodo, una tecnica che può aiutare ad uscire da qualsiasi situazione di disturbo causata dal risveglio della kundalini. Il risveglio della kundalini avviene prima di tutto in pranamaya kosha, l’involucro o il corpo dell’energia pranica. Questa forza pranica può essere canalizzata solo attraverso un intenso potere mentale e attraverso le pratiche di pratyahara e dharana. Quindi la fede qui non gioca realmente nessun ruolo. La fede è un aspetto emozionale, e questo è più un aspetto pranico.
Il risveglio della kundalini avviene in tutti e cinque i livelli della personalità. In annamaya kosha, il corpo fisico, sperimentiamo vari tipi di sensazioni come tremore, calore, leggerezza, pesantezza, calore improvviso che viaggia lungo la colonna vertebrale, o sensazioni di freddo tremendo in particolari parti del corpo. Questa è la manifestazione della kundalini in annamaya kosha.
L’effetto della kundalini in manomaya kosha, il corpo della mente, è differente. Possono verificarsi stati improvvisi di euforia e improvvisi stati di depressione. Alcune persone potrebbero persino dire che qualcosa è andato storto ‘lassù’, ma non è così. È molto difficile stabilire quali esperienze mentali si stanno verificando e come possano essere correlate al risveglio della kundalini, perché attraversiamo vari stati di coscienza alterata in ogni momento della giornata, in ogni ora del giorno. Tuttavia, lo stato introdotto nella mente al momento del risveglio della kundalini ha un’intensità e una forza molto maggiori rispetto alle esperienze normali.
Avevamo una signora che soggiornava in ashram. Aveva delle esperienze tremende. Si addormentava profondamente e all’improvviso tutto il suo corpo sussultava. Durante il sonno, il suo corpo aveva degli spasmi naturali, spontanei. Era anche molto sensibile e provava emozioni molto più intense rispetto ad una persona normale, e questo la influenzava mentalmente ed emotivamente. All’improvviso, di notte, gridava nel sonno: “Sto morendo, salvatemi!” e cose del genere, ma dopo un’adeguata guida, è stata, poi, in grado di superare quello stato e rimanere semplicemente un testimone oggettivo delle cose che le accadono. Tuttavia, provava questa intensa paura dell’ignoto che la turbava molto.
Quando avviene il risveglio della kundalini, ci si trova al livello inferiore di muladhara o di swadhisthana. La materia mentale che è dentro di noi è destinata a manifestarsi consapevolmente, e qui la fede non ci aiuterà. Una tecnica che può aiutare ad uscire da questa fase sarà molto più efficace. Pranamaya kosha ha subito un cambiamento radicale. Vi è un totale cambiamento nella struttura energetica e nei chakra del corpo.
Vijyanamaya kosha è il processo di comprensione, è il corpo dell’intelletto. Anche questo subisce un enorme cambiamento, e iniziamo a percepire il mondo in modo diverso, in un colore diverso.
Anandamaya kosha è l’esperienza di sublimazione, unità e unicità. Quando il risveglio della kundalini avviene in anandamaya kosha, si ha bisogno della guida del guru, ed è qui che entra in gioco la fede. Non importa cosa accade in questa fase, se l’insegnante dice di fare qualcosa dovreste farla, per rompere lo schema della mente che si sta sperimentando in quel momento. Allora dovrebbe esserci forza e dovrebbe esserci la volontà di farlo. Quindi la fede nel guru è probabilmente la cosa più importante in questo caso, insieme a un sistema, una serie di tecniche che possono aiutarvi ad uscire da questa condizione.
Tratto da: http://www.yogamag.net/archives/1990s/1992/9203/9203sat.html