L’Hatha Yoga non è solo un metodo per preparare il sistema per il risveglio spirituale, è anche scienza della salute molto importante. Fin dall’antichità, sono stati utilizzati yogi e rishi per alleviare ed eliminare ogni tipo di malattia, disturbi e affezioni. È vero che le pratiche richiedono un po’ più di tempo e di sforzo da parte del paziente rispetto alle terapie convenzionali. Ma, in termini di risultati positivi e permanenti, nonché di risparmio di ingenti spese per i medicinali, ne vale sicuramente la pena.
Ciò che rende questo metodo di trattamento così potente ed efficace è il fatto che lavora sui principi di armonia e unificazione piuttosto che sulla diversità. I tre principi importanti sui quali si basa la terapia fisica e mentale sono i seguenti:
Conferire completa salute ad una parte o sistema del corpo e quindi influenzare il resto del corpo.
Equilibrare il polo positivo e negativo di energia.
Purificare il corpo dai tre tipi di scorie.
Ritmi reciproci
Se appendete sulla stessa parete quindici orologi a pendolo con movimenti del pendono tutti diversi, noterete dopo un po’ di tempo che tutti i pendoli si sincronizzeranno. Ciò avviene naturalmente, secondo la legge dei ritmi e delle vibrazioni reciproche.
In questo corpo fisico, i vari organi e sistemi devono svolgere le proprie funzioni, ma tra questi dovrebbe esserci una completa coordinazione. Se uno qualsiasi degli organi o sistemi del corpo non è in grado di coordinarsi tra loro, significa che non uno, ma tutti i sistemi e gli organi sono sbilanciati. Pertanto, in qualsiasi malattia, sia fisica che mentale, ogni sistema è fuori coordinazione.
Secono la legge dei ritmi reciproci, tutto ciò che occorre fare per ritrovare la salute nell’intero sistema è riportare un organo o un sistema in uno stato di salute. Poi, naturalmente, tutti gli altri seguiranno l’esempio. La cattiva salute di un sistema crea cattiva salute nel resto del corpo. Non potete dire che lo stomaco sta male e che tutto il resto va bene.
Pertanto, se una persona malata viene da noi con diversi disturbi, generalmente curiamo solo uno di essi e cerchiamo di migliorarlo a livello di quel particolare disturbo. Se riuscite a creare salute in un sistema del corpo, gradualmente tutto il corpo inizierà a migliorare. Ecco come dovrebbe essere somministrata la terapia dell’Hatha Yoga.
La maggior parte degli insegnanti di yoga oggi, tuttavia, non seguono questo sistema. A seconda della loro conoscenza della diagnosi medica, fanno un lungo elenco di pratiche: una per la stitichezza, una per l’epistassi, una per qualcos’altro. Pensano che insegnando ad un malato varie tecniche di Hatha Yoga per i diversi disturbi, migliorerà. Il loro sistema si basa sul concetto popolare secondo cui varie malattie appartengono a gruppi diversi, il che non tiene conto delle interrelazionei di tutti gli organi e sistemi.
Equilibrio dei poli energetici
Conservare l’energia nel corpo fisico è un altro aspetto importante della salute che è stato ignorato dalla maggior parte delle scienze terapeutiche. Abbiamo dato tanta importanza all’alimentazione, ma abbiamo tralasciato la vera fonte di energia che è intrinseca. Questa energia è qualcosa di simile a cariche elettriche positive e negative che pulsano ovunque. Il corretto equilibrio di queste forme di energia positive e negative creano una buona salute. Ogni volta che questi flussi positivi e negativi vengono soppressi, bloccati, dissipati o mal distribuiti, ne deriva inevitabilmente la malattia. I diversi organi e sistemi del corpo non si nutrono semplicemente di cibo e vitamine. La principale fonte di energia nella vita sono queste cariche più e meno o positive e negative. Pertanto, la scienza dell’armonia fisica e mentale è conosciuta come Hatha Yoga. Il significato dell’Hatha Yoga è molto chiaro. Le lettere “ha” e “tha” sono bija manta tantrici, che rappresentano i poli positivo e negativo dell’energia. Hatha Yoga significa l’unione o la coordinazione tra le forze positive e negative nel corpo fisico.
Eliminazione dei rifiuti
Il nostro corpo funziona secondo linee molto semplici. Proprio come una macchina produce rifiuti, allo stesso modo il nostro corpo produce continuamente rifiuti. Questi rifiuti sono di tre tipi: muco, gas e acidità. Se di tanto in tanto puliamo internamente il corpo, gli eccessi di questi tre prodotti metabolici vengono eliminati e la loro formazione viene regolata ed equilibrata. Allora si potrà mantenere una salute perfetta.
È in questo senso che le pratiche dei sei shatkarma dell’Hatha Yoga sono di grandissima importanza. Raccogliere dal corpo i tre tipi di rifiuti accumulati nel sistema è un aspetto importante della terapia dell’Hatha Yoga.
Neti
Il primo shatkarma è la pratica di neti, in cui l’acqua calda salata viene fatta passare attraverso una narice e fuoriesce dall’altra. Neti viene eseguito anche con un catetere in caso di ostruzione nasale. Neti dovrebbe essere praticato prima del pranayama per pulire entrambi i passaggi nasali. Viene utilizzato per diversi tipi di malattie perché quando entrambi i passaggi nasali vengono puliti regolarmente, avviene un processo di guarigione scientifico.
Durante la respirazione, quando l’aria entra nelle narici, viene trasmesso al cervello un messaggio relativo al contenuto di ioni nell’aria. Successivamente avviene il monitoraggio del setto nasale e gli ioni positivi e negativi vengono separati. Pertanto, per il corretto monitoraggio e la separazione degli ioni nell’aria, è necessario che l’intero passaggio nasale venga pulito mediante la pratica di neti.
Abbiamo scoperto che le persone che soffrono di attacchi epilettici e isterici respirano attraverso la bocca. Non solo di notte, quando dormono, ma anche durante il giorno, respirano inconsciamente attraverso la bocca. Questo perché la mucosa dell’apertura nasale è infiammata. Quindi l’aria che entra dal naso odora, e il naso è allergico a quell’odore. Quando c’è un’infiammazione nella mucosa, si verificano alcune reazioni allergiche. Ad esempio, la mucosa infiammata rifiuta di accettare vari odori: li starnutisce o, se vengono forzati, provoca raffreddore, mal di testa o vomito.
Quindi, quelle persone che hanno un’infiammazione continua nella mucosa del naso, sono costrette a respirare attraverso la bocca. Quando inspirano attraverso la bocca, la maggior parte dell’ossigeno va direttamente ai polmoni. La bocca non ha un meccanismo per separare gli ioni in materia gassosa. Quindi quello che succede è che i polmoni creano un grande stress sul sistema coronarico e anche sul cervello. Ciò a sua volta mette a dura prova i canali sensoriali e la corteccia motoria e provoca isteria ed entrambi i tipi di epilessia.
Il trattamento per questi disturbi è molto semplice: smettere di respirare attraverso la bocca. La respirazione orale è dovuta alla mucosa infiammata e sensibile. Per correggere questa condizione bisogna insegnare sutra neti, in cui un catetere viene inserito nel naso ed estratto attraverso la bocca. Ciò crea un certo attrito nel setto in cui viene ricevuto il monitoraggio, in modo che gli ioni possano essere adeguatamente separati.
La pratica di neti è anche molto utile per alleviare l’emicrania, la sinusite e molti altri disturbi legati agli occhi, alle orecchie, al naso e alla gola.
Dhauti
Dhauti è un sistema molto importante di autopulizia che comprende tre tecniche principali: 1)kunjal, vomitare; 2)vastra dhauti, ingoiare una striscia di stoffa; 3)shankhaprakshalana, bere acqua salata e lasciarla passare completamente lungo il canale alimentare.
Si sa molto di kunjal, in cui si beve acqua salata e la si vomita. È una pratica molto importante per eliminare l’acidità nei disturbi gastrici. Molte malattie sono causate dall’iperacidità e questa pratica ne è un antidoto. Per coloro che soffrono di mal di stomaco o quello che si definisce acidità dovuta ad eruttazione degli acidi dello stomaco, questa è la pratica migliore. Il vomito è molto importante per migliorare la digestione ed equilibrare l’iperacidità. Ma se c’è ipoacidità, questa pratica non aiuta. In caso di ipoacidità si usa un’altra pratica, chiamata vyaghra dhauti o lavaggio della tigre. L’ipoacidità causa dispepsia cronica o indigestione. A causa della mancanza di acidità, il cibo non viene digerito correttamente. Quando si ha questo tipo di indigestione, si aspettano tre ore dopo aver mangiato e poi si vomita tutto il contenuto rimanente in modo che lo stomaco venga pulito.
Per quanto riguarda i problemi di eliminazione, ho scoperto che la migliore forma di dhauti è shankhaprakshalana. Con circa sedici bicchieri (o quattro-cinque litri) di acqua tiepida e salata, si pulisce tutto il canale alimentare da cima a fondo. Nel giro di un’ora e mezza potrete eliminare tutto il muco decomposto e in fermentazione nell’intestino. Sulle pareti intestinali c’è del muco duro, al quale il cibo di attacca velocemente. Man mano che questo muco si decompone dovrebbe essere espulso. Sfortunatamente però, nel nostro moderno sistema di cura, quando il muco passa si pensa di avere una malattia e immediatamente si assumono medicine che bloccano il processo. Non permettiamo a questo muco decomposto di essere espulso attraverso le vie naturali. Quando si pratica shankhaprakshalana, gli intestini (crasso e tenue) vengono lavati e puliti da questo muco decomposto.
Quando il muco è espulso completamente, si crea uno stato di pulizia e di salute in tutto l’organismo. Dovete ricordare che quando l’intestino è pieno di muco decomposto, la peristalsi intestinale è rallentata e anche la temperatura del colon e dell’intestino tenue diminuisce. Quando avviene questo, si ha la decomposizione e la fermentazione del cibo all’interno dell’intestino. Ciò significa che durante il processo di assimilazione, il corpo assorbe tossine e tutto il corpo si intossica.
La pulizia del corpo con shankhaprakshalana dovrebbe avvenire in base alle stagioni prevalenti nel Paese. Quando la stagione cambia dal caldo al freddo si ha un cambiamento corrispondente in tutto l’organismo. Il sistema di riscaldamento e di raffreddamento, come un termostato, cambia al variare delle stagioni. In quel momento si dovrebbe praticare shankhaprakshalana.
Asana e Pranayama
Nella terapia dell’Hatha Yoga abbiamo ottenuto risultati eccellenti anche con la pratica di asana e pranayama. Le asana principali sono molto potenti in quanto influenzano il sistema endocrino, che mantiene in ordine il corpo fisico. Condizioni di squilibrio o di iper/ipo possono generare qualsiasi malattia. Le malattie coronariche ne sono un ottimo esempio. Nei Paesi occidentali questa malattia è in aumento giorno dopo giorno ed è nota come la prima causa di morte. Insieme al rilassamento, abbiamo riscontrato che la pratica di siddhasana è molto benefica per i pazienti cardiopatici.
Siddhasana, la posizione in cui si preme il perineo con un tallone e i visceri inferiori con l’altro, non è importante solo come posizione meditativa. La pressione dei talloni aiuta a controllare il deflusso di testosterone, l’ormone maschile prodotto nello scroto. Questo ormone è molto importante perché controlla le funzioni maschili e influenza anche il comportamento coronarico. Controllando il deflusso di testosterone è possibile prevenire gli attacchi di cuore. Sopprimendo il rilascio di questo importante ormone, è possibile controllare automaticamente la fluttuazione della pressione sanguigna. Il testosterone ha un effetto costrittivo immediato sui vasi sanguigni, che a sua volta, grava su tutto il sistema coronarico aumentando pressione. Durante la pratica di siddhasana, invece, il deflusso di testosterone è inibito e la pressione del sangue riesce a riequilibrarsi.
Sirshasana, la posizione sulla testa, è ben nota per aumentare la ventilazione dei tessuti corporei, soprattutto per il cervello. Solitamente la ventilazione del cervello è molto inadeguata, ma in sirshasana è ottima. Con la pratica di sirshasana si possono rimuovere completamente tutte le pesantezze del cervello e dei pensieri.
Ciò che non è così ampiamente noto di sirshasana è che ha un effetto benefico sul comportamento del cuore. Durante sirshasana il tasso di consumo di ossigeno diminuisce mentre aumenta il tasso di assimilazione di ossigeno. Questo è stato verificato diversi anni fa da un team di ricercatori polacchi. Sirshasana è molto importante nelle malattie cardiache perché quando il consumo di ossigeno viene ridotto, anche la frequenza cardiaca diminuisce. Se si vogliono controllare i problemi coronarici, le persone andrebbero allenate a utilizzare una quantità minima di ossigeno. Le pratiche di sirshasana e di kumbhaka sono molto importanti per ridurre il consumo di ossigeno ed allenare i muscoli involontari del cuore e del cervello.
Il cuore è un muscolo involontario, ma è controllato da un centro nell’ipotalamo. Quando uno yogi entra in profondo samadhi e ferma il proprio respiro, non consuma ossigeno e il suo cuore si ferma completamente. Se il cuore non si fermasse completamente, si riempirebbe di sangue impuro che ne dannaggerebbe i tessuti e le pareti. Perciò, in profondo samadhi, il consumo di ossigeno è pari a zero. Anche la remota pulsazione di energia è assente nei muscoli coronarici. Questo stato notoriamente continua per diversi giorni, e quando lo yogi emerge dal samadhi le sue funzioni riprendono nuovamente il ritmo normale.
La meditazione
La scienza della meditazione è anch’essa una parte dell’hatha yoga. Non è semplicemente una via verso Dio, ma un modo per mantenere un equilibrio tra le energie pulsanti e renderle utili per il corpo. Io penso che la meditazione sia un gioco tra due forze, le due energie all’interno di noi, che sono in totale conflitto tra loro. Una energia cerca di subordinare l’altra forma di energia. Tramite le pratica meditative si crea un’unione tra queste due energie che diventano quella che viene chiamata energia totale.
Unione di yoga e scienza
Le malattie psichiche e mentali di cui soffre l’essere umano non sono altro che uno stato di disarmonia del sistema energetico. Per alleviarle dovremmo avere un nuovo punto di vista riguardo al nostro corpo ed ampliare la dimensione della moderna scienza medica. Dovremmo ridefinire il corpo, la classificazione delle malattie e il sistema di diagnosi. Non appena la scienza moderna sarà in grado di ridefinire il corpo così com’è e correlare lo stato del corpo con lo stato della mente e le situazioni della vita, allora forse potrà aver luogo l’unione felice tra yoga e scienza. Ma al momento siamo agli antipodi; lo yoga parla di una cosa e la scienza parla di qualcos’altro.
La terapia fisica e mentale è una dei più importanti traguardi dell’hatha yoga. Finora l’hatha yoga ha avuto successo in malattie come l’asma, il diabete e la pressione sanguigna, laddove la scienza moderna non è riuscita a farlo. Oltre questo l’hatha yoga si è rivelato molto efficace in caso di epilessia, isteria, reumatismi e molti altri disturbi di natura cronica e costituzionale. Infatti abbiamo scoperto che i principali disturbi di natura cronica e costituzionale possono essere definitivamente rimossi con l’hatha yoga.
Ciò che occorre in questo momento, tuttavia, sono insegnanti e terapisti più formati e una migliore qualità della formazione. L’insegnante di hatha yoga deve essere un esperto del corpo e della mente. Allo stesso tempo, lui o lei non dovrebbe essere solo un insegnante di hatha yoga, ma uno scienziato di hatha yoga. Devono essere fatte molte ricerche su questo.
Questo è giusto uno sguardo su come le pratiche di hatha yoga possano creare uno stato di salute fisica e mentale. Al momento sono in corso molte ricerche in vari Paesi d’Europa, in America, in India e nel Sud-est asiatico per accertare gli effetti delle pratiche su tutti gli organi e sistemi del corpo. Presto speriamo che l’hatha yoga sia accettata come uno dei principali sistemi di trattamento per le malattie fisiche e mentali.
Tratto da: http://www.yogamag.net/archives/1980s/1980/8005/8005hyt.html