sabato 21 marzo 2020

Prana

Swami Satyamurti Saraswati

Il prana è diventato ora uno dei fenomeni più importanti per chi si occupa di yoga; parapsicologia e altre scienze correlate; quali agopuntura, psicotronia, elettrobiologia, psicometria e gli studi psi-plasmatici; ad esempio telepatia, chiaroveggenza, telecinesi e fotografia Kirlian.

Gli scienziati iniziano a guardare il mondo fisico attraverso gli occhi della metafisica. Stanno sperimentando la verità dell’antica massima “come sopra, così sotto”, il macrocosmo nel microcosmo. Ora più che mai iniziano ad accettare la possibilità di nuove forme di energia che non sono spiegabili con l’uso dei parametri ortodossi delle scienze matematiche e fisiche.

Queste nuove forze o forme di energia sono state riconosciute e ricercate da tempo dai grandi yogi e santi, orientali e occidentali. Tuttavia, abbiamo più informazioni in merito provenienti dal subcontinente indiano, dove sono state conservate in una forma più o meno intatta.

Questa nuova energia psi-plasmatica di cui parlano gli scienziati oggi, che può essere fotografata dalle speciali apparecchiature della fotografia Kirlian, non è nient’altro che quell’energia conosciuta da milioni di anni dai santi e dagli individui realizzati come prana.

In yoga, la scienza del pranayama sta di conseguenza ricevendo molta attenzione perchè, come dice il nome stesso, è il metodo per controllare, mantenere e armonizzare la forza del prana; non è semplicemente la pratica della respirazione. A questo punto, possiamo definire brevemente l’idea yogica e quella scientifica di prana, poichè le due sono in grande accordo. Il prana è una forma di energia che ha l’aspetto di una nuvola. Emette luce di lunghezze d’onda, frequenze e ampiezze diverse. Il prana può espandersi e collegare. È soggetto a influenze interne ed esterne ed è in costante movimento fluttuante in ogni parte del corpo.

Gli yogi affermano che il prana sia localizzato nel corpo sottile, all’interno del corpo fisico. Questo corpo è chiamato pranamaya kosha ed è intrinsecamente collegato al corpo fisico, al corpo mentale e anche agli altri due corpi. Questo punto di vista non è in conflitto con nessuna delle recenti scoperte delle scienze parapsicologiche. Quindi, secondo la legge delle reciproca interdipendenza, ne consegue che il prana, essendo in stretto contatto con le varie facoltà mentali, è influenzato dai pensieri, dai sentimenti, dalle emozioni, e questi sono influenzati a loro volta dal prana.

Innanzitutto consideriamo i riferimenti al prana presenti direttamente e indirettamente nella Bibbia. Un esempio di riferimento allegorico al prana è la storia di Adamo ed Eva nel giardino dell’Eden. Per comprendere questo dobbiamo capire anche qualcosa circa la fisiologia psichica dello yoga. Nel kundalini yoga, l’energia psichica e l’energia spirituale dormienti nell’uomo sono rappresentate come un serpente addormentato, perchè giacciono avvolte, inutilizzate o non risvegliate. Quando le abilità psichiche e di altro genere iniziano a manifestarsi, dovrebbero farlo secondo un metodo sistematico e scientifico. Gli impulsi dovrebbero viaggiare lungo un particolare percorso chiamato sushumana nadi, che si trova all’interno del midollo spinale. Ma, intorno a sushumna nadi, ci sono altre due nadi di minore importanza, ida e pingala.

Ida può essere pensata come il cavo negativo di un circuito elettrico e pingala come il positivo. Ida potrebbe anche essere pensata simbolicamente come la nadi fredda o femminile, quindi equiparata a Eva. Pingala nadi è calda e maschile; la equipariamo ad Adamo. Il serpente rappresenta l’energia potenziale dormiente o kundalini. L’albero della conoscenza rappresenta sushumna nadi, la nadi lungo la quale dovrebbe avvenire il vero risveglio.
Eva che per prima prende il frutto dell’albero significa, simbolicamente, che il risveglio della kundalini avviene in ida; e quando Adamo prende il frutto, il risveglio si trasferisce a pingala. Questo è un tipo di risveglio pranico che avviene nel kundalini yoga, ma non è il vero risveglio o il più elevato, perchè è solo in ida e pingala; mentre è sushumna che da sola porta al risveglio finale. Quando la kundalini sale attraverso ida o pingala, inevitabilmente seguono vari stati mentali simili a quelli sperimentati da Adamo ed Eva.

I riferimenti al prana sono molti, come Cristo che guarisce i malati mediante l’imposizione delle mani. Ciò riguarda la tecnica di prana vidya e all’espansione dell’energia pranica equivalente all’espansione del campo psi-plasmatico. Il risveglio di Lazzaro è un altro esempio. Il camminare sulle acqua un altro, perchè nel pranayama si ottiene l’abilità di variare la densità del corpo in base all’ambiente. La trasformazione di acqua in vino è un altro esempio. Lo sfamare cinquemila persone con cinque pani e due piccoli pesci è ancora un altro esempio del grande serbatoio di energia pranica che Cristo aveva. Senza dubbio era un grande yogi.

In tutti i grandi libri e nella letteratura orale del mondo ci sono riferimenti, a volte allegorici a volte espliciti, che indicano l’inconfondibile fatto che esiste in noi una fonte di energia straordinaria e fulgida, che deve solo essere correttamente risvegliata, sviluppata e canalizzata. Attraverso la corretta applicazione di questa energia saremo in grado di raggiugere le vette dell’esistenza spirituale, psichica e fisica. È per tutti questi motivi che scienziati, dottori, ricercatori e tutti i sinceri cercatori di verità si stanno orientando verso una visione più completa e comprensiva del prana.