martedì 20 settembre 2016

L’energia del sole e Surya Namaskara

 
Swami Santaramananda Saraswati

Fondatore, in Spagna, del Satyananda Ashram 

Ogni attività vitale trae la sua energia dalla luce del sole, assorbita direttamente dalla clorofilla delle piante. Nell’uomo è assorbita dai mitocondri, simili a dei batteri in miniatura, che immagazzinano l’energia indispensabile per l’organismo.

Prima di trattare dettagliatamente i processi di trasformazione di milioni di cellule che costituiscono il nostro corpo, dobbiamo soffermarci sulla prima fonte di energia: il sole. Come entra in contatto con le cellule vegetali e animali, la luce del sole si trasforma in vita. È la trasformazione dell’energia della luce in un’altra, che è chimica, a permettere alle cellule di moltiplicarsi. È allora che l’evoluzione diventa possibile. Il grano spunta dalla terra e si sviluppa. La lumaca cammina verso il suo cibo. L’uomo pensa, costruisce, distrugge e si realizza.

Tutte le attività vitali traggono l’energia necessaria dal sole. Non si può concepire l’esistenza della vita sul nostro pianeta senza la vegetazione. Ancor meno che gli abitanti della terra, dalla lumaca al pachiderma, possano nutrirsi senza le piante verdi. Come si può notare osservando il ciclo della formazione del carbone, vi è un equilibrio naturale che ne permette la creazione e il processo si ripete instancabilmente. L’anidride carbonica permette la vita dei vegetali e, indirettamente, mantiene la nostra stessa esistenza. Se questo gas scomparisse, il regno vegetale morirebbe. La sua estinzione provocherebbe, inevitabilmente, la morte di tutti gli animali, noi compresi. Il processo di nutrizione che permette alle piante di trasformare l’acqua e l’acido carbonico nelle sostanze essenziali, come l’ossigeno, l’idrogeno, il carbonio, l’amido, lo zucchero ecc., trae energia dalla luce del sole. Questo processo cellulare è chiamato fotosintesi. Le analisi di laboratorio hanno dimostrato che la fotosintesi trasforma il settanta per cento dell’energia luminosa ricevuta dalle piante in energia chimica.

Questo dato è sorprendente, se comparato con quello ottenuto dai meccanismi di trasformazione dell’energia creati dall’uomo. I macchinari a vapore, ad esempio, difficilmente raggiungono il trenta per cento. Le piante assorbono i raggi del sole attraverso i cloroplasti, una massa di molecole formate da una sostanza chiamata clorofilla. La prima operazione della fotosintesi avviene nelle profondità di questa sostanza, che dà ai vegetali il caratteristico colore verde. A livello degli elettroni, i raggi dell’energia luminosa del sole si trasformano in energia elettrica e, poi, in energia chimica, cioè nel carburante essenziale per tutti i processi vitali. Questo carburante è denominato acido adenosintrifosfato, o ATP. Per tutte le cellule, l’ATP è quello che il carburante, o l’elettricità, è per le fabbriche. Per assicurarsi l’esistenza, gli animali e i vegetali hanno bisogno dell’ATP.

Dove prende l’energia un atleta durante un’attività faticosa? Nelle persone, come negli animali e nelle piante, l’energia è immagazzinata in cellule depositarie che hanno la forma di piccoli fagioli, chiamate mitocondri, che sono delle stazioni di energia in miniatura. Queste capsule simili a stazioni sono divise in compartimenti e hanno una complessità tale che per molto tempo sono state considerate come delle cellule all’interno di altre cellule. Le loro pareti sono permeabili e assorbono le sostanze necessarie per la fabbricazione dell’energia grossolana che rilasciano in base alla domanda. Ogni mitocondrio contiene quindicimila catene di trasformazione. Ogni cellula ha cinquantamila mitocondri e il corpo umano è costituito da migliaia di milioni di cellule. La combustione avviene in queste migliaia di milioni di fabbriche che assorbono, distribuiscono, trattano, trasformano e immagazzinano le sostanze indispensabili alla vita, arrivando a proporzioni inimmaginabili.

Il sole, molteplice fonte energetica, è la causa di tutto questo. La sua azione è all’origine delle nuvole, della pioggia e, di conseguenza, dell’energia idraulica delle cascate. La sua luce contribuisce allo sviluppo del regno vegetale e senza di essa nemmeno gli animali e l’uomo possono vivere. Con il passare del tempo, gli alberi, le piante e gli altri membri del regno vegetale si trasformano in carbone, che è l’agente energetico largamente impiegato per la vita delle fabbriche, degli impianti di riscaldamento, dei macchinari a vapore, ecc. La vita nel nostro pianeta è totalmente dipendente dal sole.

Da tempo immemore, gli uomini adorano il sole e c’è poco da meravigliarsi di questo, visto che questa palla di fuoco domina il cielo, è a noi visibile e sostiene la vita con il suo calore, la sua luce ed energia. Le società primitive hanno sviluppato miti e rituali basati sulla riverenza verso questo meraviglioso corpo celeste. Quasi tutte le grandi civiltà del passato hanno sviluppato religioni e filosofie profondamente basate sul sole. È stato personificato da varie divinità, come Mitra dei Persiani, Inti degl’Incas del Sud America, Osiris degl’Egizi, Apollo dei Greci, Baal dei Caldei e Surya degli Hindu. Tutte queste divinità rappresentano il rinnovamento dell’esistenza del mondo. Molti templi e luoghi furono consacrati per l’adorazione del sole: le piramidi in Egitto, lo Yucatan in Messico, lo Ziggurat in Babilonia e Caldea e il tempio del sole a Konarak in India.

Tutti noi adoriamo ancora il sole, in una forma o in un’altra. In primavera e in estate, dopo i lunghi e tristi mesi invernali, possiamo vedere un gran numero di persone sulle spiagge, nei parchi o nei giardini che assorbono il calore e l’energia del sole. Chi può non apprezzare la magnificenza di un bel tramonto o di un’alba e, forse, esserne anche commosso, per via di pensieri più profondi, o per nuove e strane sensazioni? E chi non ha mai sentito almeno una volta la nostra dipendenza eterna dal sole e dal suo calore, luce ed energia?

L’adorazione del sole trova il suo coronamento pratico in surya namaskara. Il termine sanscrito surya significa sole e namaskara saluto o adorazione. Per questo la pratica è nota come il ‘saluto al sole’. È stato sviluppato in India migliaia di anni fa da saggi illuminati, che prescrissero la sua pratica a tutti come parte integrante della vita quotidiana.

Surya namaskara è famoso per essere una pratica completa. I suoi benefici non si limitano a una parte della natura dell’uomo, ma include la rivitalizzazione dell’intero organismo. Surya namaskara esercita tutto il corpo in dodici movimenti.

Tramite questi movimenti, gli organi addominali e lo stomaco sono allungati e compressi. Questo crea un meraviglioso massaggio agli organi e ne assicura la corretta funzionalità. Se, al momento, essi non stanno lavorando efficientemente, li incoraggia a farlo.

Surya namaskara stimola la peristalsi intestinale, che aiuta a rimuovere la costipazione. Massaggia gentilmente i reni e stimola la circolazione sanguigna in tutto il corpo. Aumenta la sudorazione, che pulisce tutti i pori della pelle e dona al praticante una carnagione chiara e luminosa: segno di perfetta salute. Stimola il cuore senza sforzo eccessivo, come invece avviene con esercizi fisici o ginnici pesanti. La circolazione del sangue è incrementata e questo aiuta a eliminare le tossine dal corpo. Il sangue stagnante presente in alcune aree è eliminato e sostituito con sangue purificato ed ossigenato.

In surya namaskara i polmoni si svuotano delle impurità e dell’aria stagnante e il corpo è rivitalizzato da un rifornimento extra di ossigeno. Di conseguenza, il corpo e il cervello funzionano meglio. Si può quasi sentire la ricarica energetica extra. Questo armonizza il sistema delle ghiandole endocrine, ne aiuta a rimuovere le eventuali irregolarità e le massaggia, aumentando direttamente l’afflusso di sangue verso di esse.

Con i movimenti di surya namaskara, la colonna vertebrale è piegata e allungata in modo sistematico, fino alla massima estensione: questo stimola la circolazione sanguigna nel midollo spinale e in tutti i plessi nervosi. Come conseguenza si avrà salute e vitalità di tutto il sistema nervoso.

Con questa pratica vengono esercitati, allungati e compressi i muscoli e le articolazioni più importanti del corpo. Ciò aiuta il ritorno del sangue impuro e stagnante verso i polmoni e i reni per essere purificato.

La pratica di surya namaskara dà, anche, molti benefici sottili, oltre a quelli fisici. Induce pace della mente, riduce i conflitti emotivi, le nevrosi e lo stress.
È una pratica eccellente per svegliarsi la mattina e per prepararsi a tutto quello che si deve affrontare durante la giornata con forza fisica e mentale.

Nessun’altra pratica può superarla. Praticando surya namaskara per quindici minuti al giorno, si avrà un’ottima salute fisica e mentale per tutta la vita.

Chi fosse interessato a saperne di più in riguardo alla teoria e alla pratica di surya namaskara può scrivere alla B.S.Y e richiedere il libro ‘Surya Namaskara: the technique of solar revitalisation’.