Swami Santaramananda Saraswati
Fondatore, in Spagna, del Satyananda Ashram
Ogni
attività vitale trae la sua energia dalla luce del sole, assorbita direttamente
dalla clorofilla delle piante. Nell’uomo è assorbita dai mitocondri, simili a
dei batteri in miniatura, che immagazzinano l’energia indispensabile per
l’organismo.
Prima
di trattare dettagliatamente i processi di trasformazione di milioni di cellule
che costituiscono il nostro corpo, dobbiamo soffermarci sulla prima fonte di
energia: il sole. Come entra in contatto con le cellule vegetali e animali, la
luce del sole si trasforma in vita. È la trasformazione dell’energia della luce
in un’altra, che è chimica, a permettere alle cellule di moltiplicarsi. È
allora che l’evoluzione diventa possibile. Il grano spunta dalla terra e si
sviluppa. La lumaca cammina verso il suo cibo. L’uomo pensa, costruisce,
distrugge e si realizza.
Tutte
le attività vitali traggono l’energia necessaria dal sole. Non si può concepire
l’esistenza della vita sul nostro pianeta senza la vegetazione. Ancor meno che
gli abitanti della terra, dalla lumaca al pachiderma, possano nutrirsi senza le
piante verdi. Come si può notare osservando il ciclo della formazione del
carbone, vi è un equilibrio naturale che ne permette la creazione e il processo
si ripete instancabilmente. L’anidride carbonica permette la vita dei vegetali
e, indirettamente, mantiene la nostra stessa esistenza. Se questo gas
scomparisse, il regno vegetale morirebbe. La sua estinzione provocherebbe,
inevitabilmente, la morte di tutti gli animali, noi compresi. Il processo di
nutrizione che permette alle piante di trasformare l’acqua e l’acido carbonico
nelle sostanze essenziali, come l’ossigeno, l’idrogeno, il carbonio, l’amido,
lo zucchero ecc., trae energia dalla luce del sole. Questo processo cellulare è
chiamato fotosintesi. Le analisi di laboratorio hanno dimostrato che la
fotosintesi trasforma il settanta per cento dell’energia luminosa ricevuta
dalle piante in energia chimica.
Questo
dato è sorprendente, se comparato con quello ottenuto dai meccanismi di
trasformazione dell’energia creati dall’uomo. I macchinari a vapore, ad
esempio, difficilmente raggiungono il trenta per cento. Le piante assorbono i
raggi del sole attraverso i cloroplasti, una massa di molecole formate da una
sostanza chiamata clorofilla. La prima operazione della fotosintesi avviene
nelle profondità di questa sostanza, che dà ai vegetali il caratteristico colore
verde. A livello degli elettroni, i raggi dell’energia luminosa del sole si
trasformano in energia elettrica e, poi, in energia chimica, cioè nel
carburante essenziale per tutti i processi vitali. Questo carburante è
denominato acido adenosintrifosfato, o ATP. Per tutte le cellule,
l’ATP
è quello che il carburante, o l’elettricità, è per le fabbriche. Per
assicurarsi l’esistenza, gli animali e i vegetali hanno bisogno dell’ATP.
Dove
prende l’energia un atleta durante un’attività faticosa? Nelle persone, come
negli animali e nelle piante, l’energia è immagazzinata in cellule depositarie
che hanno la forma di piccoli fagioli, chiamate mitocondri, che sono delle
stazioni di energia in miniatura. Queste capsule simili a stazioni sono divise
in compartimenti e hanno una complessità tale che per molto tempo sono state
considerate come delle cellule all’interno di altre cellule. Le loro pareti
sono permeabili e assorbono le sostanze necessarie per la fabbricazione
dell’energia grossolana che rilasciano in base alla domanda. Ogni mitocondrio
contiene quindicimila catene di trasformazione. Ogni cellula ha cinquantamila
mitocondri e il corpo umano è costituito da migliaia di milioni di cellule. La
combustione avviene in queste migliaia di milioni di fabbriche che assorbono,
distribuiscono, trattano, trasformano e immagazzinano le sostanze
indispensabili alla vita, arrivando a proporzioni inimmaginabili.
Il
sole, molteplice fonte energetica, è la causa di tutto questo. La sua azione è all’origine
delle nuvole, della pioggia e, di conseguenza, dell’energia idraulica delle
cascate. La sua luce contribuisce allo sviluppo del regno vegetale e senza di
essa nemmeno gli animali e l’uomo possono vivere. Con il passare del tempo, gli
alberi, le piante e gli altri membri del regno vegetale si trasformano in
carbone, che è l’agente energetico largamente impiegato per la vita delle
fabbriche, degli impianti di riscaldamento, dei macchinari a vapore, ecc. La
vita nel nostro pianeta è totalmente dipendente dal sole.
Da
tempo immemore, gli uomini adorano il sole e c’è poco da meravigliarsi di
questo, visto che questa palla di fuoco domina il cielo, è a noi visibile e
sostiene la vita con il suo calore, la sua luce ed energia. Le società
primitive hanno sviluppato miti e rituali basati sulla riverenza verso questo
meraviglioso corpo celeste. Quasi tutte le grandi civiltà del passato hanno
sviluppato religioni e filosofie profondamente basate sul sole. È stato
personificato da varie divinità, come Mitra dei Persiani, Inti degl’Incas del
Sud America, Osiris degl’Egizi, Apollo dei Greci, Baal dei Caldei e Surya degli
Hindu. Tutte queste divinità rappresentano il rinnovamento dell’esistenza del
mondo. Molti templi e luoghi furono consacrati per l’adorazione del sole: le
piramidi in Egitto, lo Yucatan in Messico, lo Ziggurat in Babilonia e Caldea e il
tempio del sole a Konarak in India.
Tutti
noi adoriamo ancora il sole, in una forma o in un’altra. In primavera e in
estate, dopo i lunghi e tristi mesi invernali, possiamo vedere un gran numero
di persone sulle spiagge, nei parchi o nei giardini che assorbono il calore e
l’energia del sole. Chi può non apprezzare la magnificenza di un bel tramonto o
di un’alba e, forse, esserne anche commosso, per via di pensieri più profondi,
o per nuove e strane sensazioni? E chi non ha mai sentito almeno una volta la
nostra dipendenza eterna dal sole e dal suo calore, luce ed energia?
L’adorazione
del sole trova il suo coronamento pratico in surya namaskara. Il termine sanscrito surya significa sole e namaskara saluto o adorazione. Per
questo la pratica è nota come il ‘saluto al sole’. È stato sviluppato in India
migliaia di anni fa da saggi illuminati, che prescrissero la sua pratica a
tutti come parte integrante della vita quotidiana.
Surya namaskara è famoso per essere
una pratica completa. I suoi benefici non si limitano a una parte della natura
dell’uomo, ma include la rivitalizzazione dell’intero organismo. Surya namaskara esercita tutto il corpo
in dodici movimenti.
Tramite
questi movimenti, gli organi addominali e lo stomaco sono allungati e
compressi. Questo crea un meraviglioso massaggio agli organi e ne assicura la
corretta funzionalità. Se, al momento, essi non stanno lavorando
efficientemente, li incoraggia a farlo.
Surya namaskara stimola la peristalsi
intestinale, che aiuta a rimuovere la costipazione. Massaggia gentilmente i
reni e stimola la circolazione sanguigna in tutto il corpo. Aumenta la
sudorazione, che pulisce tutti i pori della pelle e dona al praticante una
carnagione chiara e luminosa: segno di perfetta salute. Stimola il cuore senza
sforzo eccessivo, come invece avviene con esercizi fisici o ginnici pesanti. La
circolazione del sangue è incrementata e questo aiuta a eliminare le tossine
dal corpo. Il sangue stagnante presente in alcune aree è eliminato e sostituito
con sangue purificato ed ossigenato.
In
surya namaskara i polmoni si svuotano
delle impurità e dell’aria stagnante e il corpo è rivitalizzato da un
rifornimento extra di ossigeno. Di conseguenza, il corpo e il cervello
funzionano meglio. Si può quasi sentire la ricarica energetica extra. Questo
armonizza il sistema delle ghiandole endocrine, ne aiuta a rimuovere le
eventuali irregolarità e le massaggia, aumentando direttamente l’afflusso di
sangue verso di esse.
Con
i movimenti di surya namaskara, la
colonna vertebrale è piegata e allungata in modo sistematico, fino alla massima
estensione: questo stimola la circolazione sanguigna nel midollo spinale e in
tutti i plessi nervosi. Come conseguenza si avrà salute e vitalità di tutto il
sistema nervoso.
Con
questa pratica vengono esercitati, allungati e compressi i muscoli e le
articolazioni più importanti del corpo. Ciò aiuta il ritorno del sangue impuro
e stagnante verso i polmoni e i reni per essere purificato.
La
pratica di surya namaskara dà, anche,
molti benefici sottili, oltre a quelli fisici. Induce pace della mente, riduce
i conflitti emotivi, le nevrosi e lo stress.
È
una pratica eccellente per svegliarsi la mattina e per prepararsi a tutto
quello che si deve affrontare durante la giornata con forza fisica e mentale.
Nessun’altra
pratica può superarla. Praticando surya
namaskara per quindici minuti al giorno, si avrà un’ottima salute fisica e
mentale per tutta la vita.
Chi
fosse interessato a saperne di più in riguardo alla teoria e alla pratica di surya namaskara può scrivere alla B.S.Y
e richiedere il libro ‘Surya Namaskara: the technique of solar revitalisation’.