Swami
Niranjanananda Saraswati
Il tema dell’ecologia
non esiste in modo isolato. È collegato all’economia e all’industria e, per
questa ragione, è molto difficile per le persone del mondo d’oggi divenire
consapevoli dell’ambiente. A livello sociale, l’ambiente è connesso
all’industria e al commercio. A livello individuale, è connesso al modo in cui
l’individuo percepisce l’ambiente in cui lui, o lei, vive. Ogni individuo
collega o isola sé stesso/sé stessa dalla natura in base alle proprie
costrizioni e necessità.
Lo stile di
vita è la chiave
Il rapporto che abbiamo
con la natura è collegato al nostro atteggiamento verso la vita in generale, se
siamo felici e contenti o insoddisfatti ed infelici, con il nostro stile di
vita. Ciò riflette il modo in cui vediamo il mondo intorno a noi e se lo
rispettiamo o lo maltrattiamo.
Yama e niyama dello yoga sono
indicativi di quest’interazione tra l’interiorità dell’individuo, le leggi
della natura e il Divino. Shaucha, ad
esempio, che è definita pulizia, non è solo personale, ma anche ambientale. Non
è solo igiene, ma è responsabile dell’espressione e dell’esperienza della
bellezza nella propria vita ed anche nell’ambiente. La bellezza fa nascere la
gioia e la felicità, che sono il risultato della bellezza stessa.
Se un giardino è bello,
crea anche un cambiamento nell’atmosfera e nell’ambiente. Quando passeggiate
nel giardino, il vostro spirito si eleva. La bellezza del giardino è fisica ma,
allo stesso tempo, ha anche un impatto sull’ambiente e sullo stato mentale. Se
sorgesse la consapevolezza di essere responsabili del fare della propria casa,
dell’ambiente e del mondo dei luoghi bellissimi, si sarebbe fatto il primo
passo verso una corretta integrazione con la natura. È la comprensione della
relazione dell’individuo con la natura, da un lato, e con il Divino,
dall’altro, che può rendere il tutto ecologico.
Ci sono varie
dimensioni nell’ecologia, materiali e spirituali. Nessun individuo può fare la
differenza nella dimensione materiale dell’ecologia, specialmente quando ci
sono interessi industriali e commerciali. Per fare qualcosa si dovrebbe
cambiare l’intera struttura legale e politica della società. Quindi, ci sarà
sempre sfruttamento. Il cambiamento può avvenire solo nel nostro personale
stile di vita. Un cambiamento nell’atteggiamento e nell’interazione
dell’individuo con la vita è l’unico approccio per cambiare il modo di
comprendere il mondo e il suo ecosistema.
La scienza dell’ecologia
è strettamente collegata alla società umana, alle sue esigenze e alle necessità
dell’industria e del commercio. La componente umana, la comprensione della
partecipazione e del coinvolgimento dell’uomo nella natura, è relativamente
molto scarsa. Ci vediamo ancora al di fuori dall’ecologia e dall’ecosistema da
cui dipendiamo. Ci sono centinaia di raduni ambientalisti ogni giorno che
coinvolgono migliaia di persone che, però, non intaccano le politiche
perseguite dalle industrie, dal commercio e dai governi. Questo può essere
visto a livello globale.
L’interdipendenza
di tutte le specie
L’ecologia è lo studio
di come le differenti specie ed aspetti della natura possono lavorare insieme e
supportarsi a vicenda. Secondo delle stime antiche, ci sono 8.400.000 specie in
natura. Sin da quando gli scienziati hanno iniziato a registrare le varie
specie, si è scoperto che approssimativamente 1.500 specie si estinguono ogni
anno, specie nel mondo delle piante, degli animali, degl’insetti e dei batteri.
A tutt’oggi sono state registrate dagli scienziati solo 200.000 varietà di
specie.
Nella tradizione vedica
si afferma chiaramente che la vita di ogni specie serve per il benessere di
tutte le altre. Tutte le 8.400.000 specie del pianeta vivono le une per le
altre, tranne una. Una specie vive per sé stessa e questa è la specie umana. Se
la specie umana vivesse anche in sintonia con le leggi della natura e in
armonia con le altre specie, il pianeta diverrebbe un posto molto diverso nel
quale vivere. Qui è dove il punto di vista yogico sull’ecologia lentamente
inizia a svilupparsi.
C’era un tempo in cui
anche gli esseri umani difendevano la natura ed il pianeta. Secondo la
tradizione vedica i cadaveri dovevano essere bruciati, non sepolti. Questa non
è una credenza religiosa o culturale. La tradizione vedica è contraria alla
sepoltura perché i corpi sono soggetti a differenti tipi di malattie. Quando si
muore per una malattia, i virus e i batteri rimangono vivi nel corpo. Se il
corpo viene bruciato, si distruggono anche le malattie, ma se il corpo viene
sepolto, questi virus e batteri si diffondono nel terreno e inquinano l’acqua,
gli alberi e le piante, rendendo l’ambiente inquinato e malato, contaminando,
infine, anche il cibo che mangiamo.
In base alla tradizione
vedica solo gli yogi ed i bambini
piccoli possono essere sepolti. Il corpo dei bambini piccoli è puro. Gli yogi lo hanno reso puro attraverso il
sadhana. Quindi, non c’è nessun male in loro che debba essere bruciato, mentre
tutti gli altri devono essere bruciati. Si tratta di una pratica e di una
credenza ecologicamente consapevole.
Nel cristianesimo e
nell’islam questa credenza non esiste per differenti ragioni. Queste due
religioni si sono sviluppate in luoghi aridi e nei deserti desolati del Medio
Oriente. Non c’erano alberi e, quindi, non c’era legna, perciò i cadaveri
venivano sepolti sotto la sabbia. La qualità della sabbia e l’intensità del
sole del deserto sono tali che quando la sabbia diventa bollente è come una
fornace. Ogni granello di sabbia può raggiungere un elevato grado di calore. Se
un corpo viene sepolto nella sabbia, il corpo stesso con i suoi virus e batteri
viene distrutto dall’estremo calore. Il terreno, invece, mantiene molto meno
calore. Se un corpo è sepolto nel terreno, i batteri si diffonderanno.
Nella nostra ignoranza
abbiamo incorporato certe tradizioni nei sistemi religiosi creando così
situazioni in cui un corpo non può essere bruciato per motivi “religiosi”.
Questo è l’apice dell’idiozia umana.
I benefici di
uno stile di vita naturale
Ci sono molte altre
regole seguite nella tradizione vedica che fanno parte dello stile di vita e
mostrano attenzione all’ambiente. Quando una cultura segue una regola creata
con comprensione delle leggi della natura, allora quella cultura potrà
sopravvivere a qualsiasi sconvolgimento della natura, non importa quanto grande
possa essere la distruzione.
Alcuni anni fa fu
condotto uno studio comparativo del potenziale agricolo degli Stati Uniti
d’Ameria, con una popolazione di 200 milioni di persone e dell’India, con una
popolazione di 900 milioni. Prendendo in esame il sistema di produzione
agricolo di quel periodo e l’uso di prodotti chimici, è stato stimato che gli
USA hanno la potenzialità di soddisfare alle esigenze alimentari dell’intera
popolazione del mondo per 50 anni, con la forza del loro territorio. In India,
dove all’epoca vivevano 900 milioni di persone in un territorio di dimensioni
molto più piccole rispetto agli USA, è stato valutato che le terre agricole
hanno la potenzialità di nutrire il mondo intero per 300 anni. Perché?
L’America è uno Stato giovane, ha circa 400 anni. Non sappiamo quanti anni
abbia l’India ma, a rigor di logica, la fascia equatoriale sarebbe stata
popolata da quando gli esseri umani hanno fatto la loro prima comparsa su
questo pianeta.
La differenza è nello
stile di vita. Se poteste adottare uno stile di vita naturale, vivendo in
sintonia con le leggi della natura e cercando di non alterare le condizioni
naturali, allora avreste maggiore consapevolezza ecologica. Quando fa freddo,
indossate un maglione. Quando è caldo, vi togliete i vestiti. Ma se cercate di
riscaldare una stanza o un edificio con mezzi artificiali, gli agenti chimici
inquineranno l’atmosfera, così come sta accadendo con il buco dell’ozono
causato dall’uso di aerosol e di gas CFC nei condizionatori e congelatori.
Quindi, maggiori lussi e comodità vanno contro la natura.
Perché non si può fare
a meno di comodità momentanee? Queste comodità sono necessità artificiali, non
sono veri bisogni. Le necessità artificiali incrementano l’industria e il
commercio. Potete cucinare il cibo in modo semplice, come si fa nella cucina
del nostro ashram, con carbone e
legna, o potete acquistare un microonde per avere il cibo pronto velocemente.
Cosa accadrà dopo? Diverrete consapevoli di non avere abbastanza tempo e di
avere bisogno di fare le cose il più velocemente possibile.
Le persone hanno molti
problemi che riguardano la gestione del tempo, soprattutto nei paesi moderni ed
industrializzati. Lavorano molto duramente per soddisfare le richieste dei
bisogni artificiali. Potete vivere senza microonde. Infatti, il cibo ha più
sapore senza il suo uso. Il gusto, la salute e molti altri benefici sono
sacrificati per amore di un pasto veloce.
Cucinare è una gioia.
Sedetevi, pelate e tagliate le verdure. Immaginate il modo in cui preparate il
pasto. Il flusso d’informazioni provenienti dalle verdure a voi e il flusso
della vostra interazione con la materia organica è una relazione bellissima. Se
non riuscite a dedicare un’ora al giorno alla cucina, avete perso la gioia del
vivere. Se non riuscite a fare un bagno freddo in inverno senza pensare: “Oh,
vorrei dell’acqua calda!” non potete assaporare la gioia che quell’acqua fredda
dà, migliorando la salute, la resistenza e il sistema immunitario del corpo.
GOD:
Generazione, Organizzazione e Distruzione
Con tutti i movimenti
ambientalisti e le teorie, una cosa è certa. La coscienza cosmica è molto più
consapevole della crescita e della distruzione, rispetto all’intera popolazione
umana. Se c’è uno squilibrio da qualche parte, la coscienza della natura se ne
occupa prontamente. L’unico modo che ha per sistemare la cosa è la creazione
della distruzione. Questo è il concetto della trinità: GOD (n.d.t. ‘Dio’ in
inglese), Generazione, Organizzazione e Distruzione; Brahma, Vishnu e Shiva.
La generazione e la
creazione sembrano essere completate a livello fisico grossolano, ma, in quello
sottile, la generazione continua. Si ha l’organizzazione, il mantenimento e la
continuazione. In realtà, gli esseri umani sono parte integrante della coscienza
di Vishnu: la cura, il mantenimento e il nutrimento. Non abbiamo la coscienza
di Brahma, quest’aspetto di Dio, in noi. Noi siamo nella coscienza di Vishu, la
O di ‘God’. Un incontro con Shiva è come un incidente. I terremoti, le tragedie
e la morte sono l’incontro con D, che è Shiva. Ogni volta che abbiamo un
qualche incontro con D (la distruzione), si presenta come un grande shock per
il nostro sistema.
Quindi, dal punto di
vista cosmico, noi siamo nella coscienza di Vishnu ed al livello di tamas. Non vogliamo cambiare. Ci
sconvolgiamo e ci arrabbiamo quando incontriamo la natura rajasica di Shiva,
che arriva e pulisce tutto, arriva e distrugge ogni cosa, in modo che possa
avvenire una rinascita. Questo è il modo in cui la natura guarisce e rinnova sé
stessa dagli effetti della razza umana.
Ganga Darshan, 9 Gennaio 1999