Lo yoga non è una cura ma un aiuto per stare meglio
Nel
numero di gennaio 2015 della rivista
“Fondamentale”
dell’AIRC (Associazione
Italiana per la Ricerca sul Cancro) è stato pubblicato un articolo riguardante
lo yoga come pratica di supporto per i pazienti oncologici.
I pazienti oncologici - si legge
nell’articolo - possono trarre beneficio
dalle forme più tradizionali dello yoga, quelle, cioè che miscelano in modo
equilibrato posizioni, respirazione, rilassamento e meditazione.
Lo yoga non è una terapia contro il cancro e non ha effetti
preventivi specifici: nonostante ciò è stato studiato in molte malattie
croniche (oncologiche comprese) per la sua capacità di migliorare la qualità
della vita e, in alcuni casi, di alleviare dolori e tensioni, favorendo
l’efficacia dei trattamenti farmacologici.
Varie ricerche hanno dimostrato che lo yoga può contribuire
a controllare alcune funzioni fisiche come la pressione del sangue, la temperatura
corporea, la forma delle onde cerebrali (che sono un indice dell’attività del
cervello) e la resistenza cutanea (a sua volta una misura dello stress). Solo
le persone sufficientemente “allenate” raggiungono una capacità autonoma di
controllo dei parametri fisiologici: per tutti gli altri si tratta di una
pratica che da un lato favorisce l’elasticità delle articolazioni attraverso
esercizi dolci e graduali, dall’altro il rilassamento generale attraverso il
respiro e la meditazione.
Uno studio dei National Institutes of Health statunitensi
ha dimostrato l’efficacia delle tecniche yoga nel ridurre il dolore associato
ad alcuni tipi di tumore, oltre alla depressione, attraverso il rilascio di
particolari sostanze che per queste proprietà sono dette “neurotrasmettitori
del benessere”. In alcuni casi, il rilassamento dello yoga si è dimostrato
efficace nel combattere l’insonnia da addormentamento (cioè quella legata alla
difficoltà di prendere sonno).