Swami Satyananda Saraswati
Ha trovato la pienezza della realizzazione nella sua vita attraverso lo yoga?
Una bella domanda! Non ho mai cercato nulla. Ero pieno fin dalla nascita. Anche l'esperienza spirituale che ho avuto è venuta da sé. Ho avuto molte esperienze ordinarie e spettacolari nella mia vita, ma tutte spontanee! Non hanno mai avuto nulla a che fare con il mio desiderio e non l'ho nemmeno mai cercate.
Per me, la mia vita era un'espressione perfetta. Di tanto in tanto ho provato a disturbare la mia mente, ma credo che anche quel disturbo sia finito. Molte volte ho cercato di ammalarmi; tante volte ho cercato di rendermi infelice e mi sono esposto a qualsiasi situazione estrema della vita e le ho vissute tutte. Ho scoperto che esse sono parte della pienezza, non vanno contro la pienezza.
L'essere umano nasce con un desiderio; il desiderio è una manifestazione del proprio ego. Può essere un desiderio di vita spirituale. Può essere un desiderio di piacere, un desiderio di suicidarsi, di diventare un cantante, un ministro del re, un anarchico o un ateo, o forse anche un desiderio di non fare nulla. Tutti nascono con un desiderio e qualunque sia il tipo di desiderio che si ha, si tratta di un vincolo. Che si sia legati a una catena d'oro o a una catena d'acciaio, non cambia le cose. Un desiderio è una catena. Un desiderio buono è una catena d'oro, un desiderio malvagio è una catena di ferro e un uomo saggio deve evitare queste catene.
Come è possibile ciò? O si nasce così o si diventa consapevoli di non dover fare nulla, non guadagnare nulla e non realizzare nulla. C'è una grande Natura che sta già funzionando per te e c'è un grande potere che si prende cura di te. Solo allora potrai sperimentare la pienezza e la totalità.
Io sono un mezzo. Non ho desideri miei. Non ho progetti miei. Capite cos'è un mezzo? È come un flauto. Potete suonare qualsiasi melodia vi piaccia; non ha nulla a che fare con questo. È un mezzo. Allo stesso modo, io sono il tramite di qualcuno e costui lavora attraverso di me. Pensa attraverso di me e parla attraverso di me. Non devo fare nulla. Mi sono reso conto di questo intorno al 1964. Prima di allora lo conoscevo intellettualmente e ci pensavo, ma nel 1964 l'ho sperimentato. C'è differenza tra conoscenza ed esperienza. Dopo quell'esperienza mi sono convinto di non essere io colui che agisce. Sono il mezzo.
1983, Spagna
Tratto da: http://www.yogamag.net/archives/2020s/2023/2312/2312nq.html