giovedì 21 dicembre 2023

Yoga, un’Opportunità per la Salute

 

Il seguente articolo è la seconda parte di un rapporto composito sulla terapia yogica, presentato al “XXIII Festival Internazione dello Yoga sulla Salute” dal Dr Swami Vivekananda Saraswati.

Lo yoga è una scienza della coscienza. È un sistema integrato di tecniche attraverso le quali sviluppiamo al massimo le nostre potenzialità nascoste. Le nostre qualità di amore, gioia, sicurezza, fiducia, discriminazione, intelligenza, intuizione, capacità superiori e consapevolezza, si espandono mentre pratichiamo yoga. Questo è lo scopo e l’utilizzo fondamentale di questo antico sistema.

Tuttavia, c’è un altro aspetto importante delle pratiche. Lungo il cammino verso una coscienza più elevata, le cause fondamentali delle malattie vengono interrotte ed eliminate, quasi come un effetto collaterale, un bonus. Questo perché i samskara che offuscano la nostra consapevolezza sono gli stessi che causano le nostre malattie mentali e fisiche. Sradicando i samskara, e cambiando così lo schema della mente, il conflitto mentale che ha esacerbato la malattia viene rimosso consentendo alle funzioni auto guaritrici del corpo di operare. Per questo lo yoga, sebbene non sia mai stato inteso come terapia, è così efficace nell’aiutarci a raggiungere e mantenere una buona salute e un benessere abbondanti. Le persone che praticano yoga non devono preoccuparsi di come curare le malattie: rimangono sane ed energiche, tranquille ed equilibrate. Questo è il segreto dello yoga e questa è l’opportunità per tutti noi.

La terapia yogica si è rivelata efficace in una varietà di disturbi e oggi viene utilizzata non solo dai praticanti di yoga ma anche da circoli più ampi di professionisti medici e paramedici. Nei seguenti disturbi mostriamo come la terapia yogica, insieme al consulto medica quando necessario, apporta maggiori benefici curativi con meno possibilità di sintomi ricorrenti.

Mal di testa

Una forma comune di mal di testa, che causa disagio diffuso in tutto il mondo, è l’emicrania. Questa è causata dal rigonfiamento delle arterie del cuoio capelluto e dell’interno del cranio, probabilmente a causa dell’instabilità del sistema nervoso autonomo in quella zona.

L’emicrania viene solitamente trattata con farmaci contenenti un derivato del fungo dell’ergot. Tuttavia, questi farmaci sono tossici; spesso non alleviano l’attacco una volta iniziato e non hanno alcun effetto nel ridurre la tendenza degli attacchi a ripresentarsi.

Lo yoga può essere incredibilmente efficace nel trattamento dell’emicrania. È stato scoperto in molti centri yoga, tra cui negli Ashram Satyananda, che la combinazione di shatkarma (kunjal ogni giorno, neti due volte al giorno, shankhaprakshalana ogni tre mesi), con la pratica quotidiana di semplici posizioni di yoga (pawanmuktasana parte 1), brahmari pranayama e terminando con yoga nidra, elimina completamente l’emicrania nella maggior parte dei malati.

Le cefalee tensive sono legate all’emicrania ma si manifestano attraverso il sistema nervoso somatico invece che attraverso il sistema nervoso autonomo. Infatti, i due tipi di mal di testa spesso si verificano nella stessa persona. Queste rispondono molto bene anche alle altre pratiche sopra citate.

Come nel caso dell’asma, una persona che inizia ad avvertire l’arrivo di un attacco di emicrania deve solo praticare kunjal kriya e ci sono ottime possibilità che l’attacco venga evitato. Inutile dire che i mal di testa ricorrenti in una persona che non li ha mai avuti prima, o il mal di testa che diventa continuo, devono essere esaminati dal punto di vista medico. Ma quando siamo sicuri che la causa del mal di testa è l’emicrania o la tensione, allora le tecniche di yoga sono di gran lunga superiori ai farmaci e dovrebbero essere praticate in ogni caso.

Disritmia cerebrale (epilessia)

In questa malattia, la persona è soggetta ad attacchi parossistici di azione esplosiva nel cervello. Nella sua forma più grave (grande mal) perde coscienza, cade a terra e il corpo è soggetto a convulsioni spasmodiche. Durante l’attacco può ferirsi e in casi estremi (status epilepticus) può morire.

Il trattamento medico abituale della disritmia cerebrale è costituito da farmaci, che generalmente fermano gli attacchi se la persona li assume per tutta la vita. Tuttavia, i loro effetti collaterali possono causare problemi reali. Molti farmaci hanno effetti tossici sul sangue, sulle gengive e su altri organi, soprattutto se assunti per un lungo periodo. Altri rendono la persona stanca e stupida. Chi ha curato la disaritmia cerebrale ha avuto modo di vedere persone brillanti e intelligenti, nel corso degli anni, funzionare come “zombi” non a causa dell’epilessia, ma a causa dei farmaci, e vorrebbero trovare un trattamento migliore. Questo è un problema serio e se riusciamo a trovare un modo per controllare l’aritmia cerebrale senza farmaci, o anche a ridurre i farmaci per le persone che ne soffrono gli effetti collaterali, daremo un contributo importante alle scienze della guarigione.

Per secoli le pratiche di yoga sono state utilizzate per il trattamento della disaritmia cerebrale e in molti casi si è scoperto che non solo gli attacchi si fermano, ma anche le percezioni e le capacità della persona si espandono. Il paziente pratica un piccolo gruppo di posizioni principali classiche (bhujangasana, shashankasana, shalabhasana, sarvangasana), alcuni esercizi di respirazione (nadi shodhana, ujjayi, bhastrika) e la meditazione con i mantra (in questo caso ajapa japa). Se la persona ha molta tensione mentale, vengono praticati bhramari pranayama, kunjal e neti. D’altra parte, se ha un temperamento flemmatico, le pratiche di kriya yoga sono di maggior beneficio.

Nel trattamento della disritmia cerebrale è necessaria molta discrezione da parte del terapeuta yogico, che deve essere esperto nel settore. Le pratiche devono essere progettate per adattarsi alla singola persona e i farmaci anticonvulsivanti devono essere ridotti molto lentamente nel corso dei mesi. Tuttavia, quando questo viene fatto correttamente, i risultati sono più gratificanti.

Malattie della tiroide

Quando la ghiandola tiroidea perde il suo equilibrio e diventa iperattiva, la condizione è nota come tireotossicosi. La persona diventa magra, tremante, iperattiva, ansiosa e sperimente sintomi diffusi che vanno dalla protrusione degli occhi all’interruzione del ciclo mestruale.

Gli yogi hanno sempre raccomandato sarvangasana (la posizione sulle spalle) e hanno affermato che se la posizione viene praticata correttamente ogni giorno, la funzione tiroidea si riequilibrerà. Ciò significa che una tiroide che lavora in modo eccessivo diminuirà la sua attività e diventerà normale, mentre una tiroide che lavora in modo insufficiente aumenterà la sua attività e diventerà normale. Per quanto strano possa sembrare, ci sono buone prove ed esperienze a sostegno di ciò.

Se lo yoga può riequilibrare la tiroide, è molto importante perché il trattamento medico abituale, sebbene efficace, lascia molto a desiderare. La tireotossicosi viene solitamente trattata in tre modi: intervento chirurgico, radiazioni (raggi x o ingestione di iodio radioattivo) o farmaci (che hanno un effetto tossico sulla tiroide e quindi ne sopprimono l’azione). Non sorprende che molte persone, compresi i medici, non siano contenti di queste di queste alternative.

La tiroide ipoattiva viene solitamente trattata con compresse ormonali. Sembrerebbe una procedura logica, ma in realtà presenta un importante svantaggio. L’ormone sopprime ogni capacità residua della ghiandola tiroidea di produrre ormoni da sola e, infine, distrugge tutte le cellule che secernono ormoni che erano ancora funzionanti.

Ovviamente, una volta che una persona inizia a prendere l’ormone tiroideo, deve farlo per il resto della sua vita. Gli yogi sostengono che sarvangasana riattiverà le cellule dormienti della tiroide e la ghiandola funzionerà nuovamente da sola.

Il dottor K. N. Udupa, direttore dell’Istituto di Scienze Mediche dell’Università Hindù di Benares in India, ha insegnato posizioni di yoga (inclusa sarvangasana), tecniche di respirazione e rilassamento a trenta persone affette da tireotossicosi. Al momento del rapporto, otto persone si erano riprese completamente e le altre stavano ancora migliorando e riducendo i farmaci. Ha stimato che quest’ultima, grazie ai progressi che stavano facendo, alla fine sarebbe diventata normale. È possibile che debbano continuare con le pratiche (probabilmente solo sarvangasana) per molti anni. Tuttavia questa terapia naturale sembra preferibile all’assunzione di farmaci per tutta la vita.

Problemi mentali

Le pratiche dello yoga hanno un effetto profondamente benefico sulla mente. Tutte le pratiche mentali come la meditazione, la concentrazione e il rilassamento; e le pratiche fisiche come asana, pranayama, mudra, bandha, ecc. hanno uno scopo primario. Espandono la coscienza attraverso la loro azione sulla mente.

Non sorprende, quindi, che le pratiche yogiche siano utilizzate da millenni nel trattamento di problemi mentali ed emotivi. È altresì noto che gran parte del recente lavoro scientifico sulla meditazione e su altre pratiche yogiche sia stato rivolto al trattamento della psicosi, della nevrosi, dell’alcolismo, della tossicodipendenza, ecc. Come ci si potrebbe aspettare, i risultati sono stati uniformemente buoni nell’ampia gamma dei disturbi psichiatrici che ora vengono trattati e studiati.

In generale, gli studi dimostrano che le pratiche di meditazione e rilassamento aiutano la persona a diventare meno ansiosa, meno depressa, meno irritabile, con meno malattie psicosomatiche. Aiutano ad avere maggior piacere nel contatto con gli altri, più rispetto per il prossimo, più fiducia in sé stessi, iniziativa e stabilità emotiva. L’assunzione di alcool, nicotina e altre droghe si riduce notevolmente e l’insonnia viene alleviata.

Le pratiche dello yoga fisico hanno dato benefici simili nell’indagine. Hanno alleviato i conflitti interiori, hanno dato un maggiore senso di autostima, un sentimento più forte di identità personale, una maggiore accettazione di sé e un punto di vista etico più equilibrato. In generale, si è scoperto che con lo yoga la personalità si integra meglio, si soffre molto meno di nevrosi e si vive una vita più positiva e dinamica.

L’applicazione dello yoga nel trattamento delle psicosi come la schizofrenia non è stata studiata così ampiamente come nel caso delle nevrosi e della dipendenza dalla droga. Tuttavia l’esperienza negli ashram dell’International Yoga Fellowship Movement è stata molto positiva. Anche le persone con grave psicosi rispondono alla terapia yogica, soprattutto se possono soggiornare per un periodo in un ashram di yoga di campagna e raccogliere i benefici aggiunti del lavoro fisico e dell’ambiente armonioso.

Altre malattie aiutate dallo yoga

Il numero delle malattie che possono essere curate o alleviate con lo yoga è vasto. In questo articolo ne abbiamo citate solo alcune. Molti problemi degli organi interni rispondono bene, compresi i disturbi ai polmoni e al cuore, l’indigestione, i disturbi funzionali intestinali e molti problemi degli organi pelvici come la vescica, la prostata e le irregolarità mestruale.

Le malattie dell’orecchio, del naso e della gola spesso si risolvono con pratiche molto semplici come gli shatkarma e brahmari pranayama, così come molti problemi della pelle. Patologie vascolari, disturbi metabolici, disfunzioni endocrine ecc., l’elenco è lungo e le opportunità sono vaste. Oltre a quanto esposto sopra, lo yoga può essere utilizzato per gestire il dolore e altri sintomi di malattie gravi.

Come accennato in precedenza, la cosa interessante della terapia yogica è che è così efficace nel trattare proprio quelle condizioni in cui la medicina moderna ha un successo limitato. Per quelli di noi che hanno esperienza in entrambi i campi, è ovvio che negli anni a venire lo yoga e la medicina lavoreranno fianco a fianco per creare un’altra rivoluzione nell’assistenza sanitaria.

Quando chiedere consiglio al medico

In molte parti del mondo, la terapia yogica sta rapidamente diventando un trattamento riconosciuto; soprattutto per malattie funzionali, disturbi psicosomatici evidenti e molte condizioni croniche. Questo riconoscimento è giustificato, perché lo yoga può essere molto efficace in queste condizioni. Tuttavia, ci sono malattie per le quali è necessario l’aiuto medico. Alcuni esempi sono:

  1. Infezioni batteriche gravi come meningite, polmonite lobare, gastroenterite grave nei bambini e, di fatto, qualsiasi condizione caratterizzata da febbre alta, convulsioni o debolezza improvvisa. Chiedete però al medico di non prescrivervi antibiotici a meno che non sappia che l’infezione è causata da batteri e a meno che non siano realmente necessari per curare la malattia. Gli antibiotici non curano le malattie virali, che di solito scompaiono in pochi giorni, indipendentemente dal fatto che li prendiamo o meno. Ma molto spesso vengono prescritti in questi casi.

  2. Le infezioni del tratto urinario, che di solito si manifestano con dolore e frequenza della minzione, richiedono una diagnosi e un trattamento corretto. A volte, con un trattamento inadeguato, o addirittura senza alcun trattamento, sembrano scomparire, ma questo di solito significa che sono passati dalla vescica ai reni dove creano distruzione e alla fine danneggiano i reni in modo irreparabile.

  3. Le infezioni veneree di solito si presentano come una lesione (un’ulcera o una vescicola) sui genitali o come una secrezione da lì. Richiedono diagnosi e cure mediche immediate. Le malattie veneree spesso sembrano scomparire da sole, ma non è mai così. In realtà penetrano in profondità nel corpo e provocano danni incredibili. Se soffrite di una di queste condizioni, non accettate cure da terapisti naturali, dietologi, yoga terapisti o qualsiasi altro tipo di “terapista”! Chiedete immediatamente consiglio al medico e continuate il trattamento finché voi e il medico non avrete accertato la completa guarigione. Al giorno d’oggi, la cura nelle fasi iniziali con un trattamento adeguato è facile, ma nelle fasi avanzate è impossibile.

  4. Condizioni chirurgiche acute come appendicite, ulcera perforata, ulcera sanguinante e qualsiasi dolore interno grave necessitano di una diagnosi immediata.

  5. Condizioni mediche acute come un improvviso e grave dolore toracico (potrebbe essere un attacco di cuore), improvviso e grave mal di testa, riduzione della coscienza, paralisi, ecc. (potrebbe essere un ictus).

  6. Il cancro di solito si presenta come:

  1. Un nodulo insolito, che cresce lentamente in qualsiasi parte del corpo, specialmente sotto le ascelle, sul collo o all’inguine.

  2. Un sintomo continuo come dolore, tosse, mal di testa, diarrea, ecc. che non si aveva mai avuto prima ma che ora è persistente.

  3. Un nodulo o un’ulcera cronica che cresce sulla pelle, soprattutto se è nera o marrone.

  4. Perdita di sangue in modi insoliti come cambiamenti radicali nelle mestruazioni; o da luoghi insoliti come viscere, tosse con sangue, vomito con sangue, urina con sangue, ecc.

Il cancro precoce viene spesso curato con una diagnosi e un trattamento medico corretti. Non ci sono prove convincenti che altre terapie abbiano lo stesso successo. Se pensate di avere il cancro, cercate immediatamente un trattamento medico e praticate allo stesso tempo yoga.

Una delle caratteristiche fondamentali dello yoga è l’equilibrio, che implica discriminazione e buon senso. Dobbiamo applicare queste qualità nel decidere cosa fare quando siamo malati. Tuttavia, anche quando riceviamo cure mediche ortodosse, di solito è meglio praticare allo stesso tempo yoga, sotto la guida di un insegnante esperto in terapia yogica e con il consenso del medico.

Siddhasana e il cuore

Recentemente, gli scienziati hanno scoperto un’importante connessione tra il metabolismo riproduttivo e il cuore. Livelli eccessivi e incontrollati dell’ormone maschile testosterone nel sangue sono correlati con una preponderanza di tratti come eccessiva assertività, avidità e aggressività latente o palese che caratterizzano la personalità cardiaca, il tipo più incline ad un attacco cardiaco improvviso. La ricerca ha rivelato l’esistenza di siti recettori specifici per questo ormone nel tessuto miocardico del cuore e anche nelle pareti dei vasi sanguigni più grandi, e ora si ritiene che il danno miocardico sia indotto dall’accumulo di testosterone in questi siti.

L’infarto è molto più frequente negli uomini che nelle donne fino all’età della menopausa, ma oltre questo limite l’incidenza nei due sessi è simile. Ciò suggerisce fortemente che l’ambiente ormonale femminile conferisce una protezione naturale al cuore femminile, mentre il cuore maschile è messo in pericolo da eccessivi livelli circolanti di ormoni maschili. Per contrastare questo fenomeno è necessario controllare il metabolismo emotivo e sessuale maschile. A questo scopo consigliamo la pratica della meditazione in siddhasana, dove il tallone sotto esercita una pressione nella zona della ghiandola prostatica nella regione del pavimento perineale, e il tallone che sta sopra preme sull’osso pubico, sopra la radice dell’organo genitale.

Questa posizione stabilizza i due centri psichici inferiori: muladhara chakra e swadhisthana chakra, reindirizzando il prana verso l’alto, verso i centri superiori. Il blocco dell’energia all’interno di questi due centri è responsabile di molti problemi di salute e pone anche una barriera che deve essere superata nella vita spirituale. Muladhara è il centro radice in cui giace dormiente e addormentata una fonte infinita di energia pranica, mentre swadhisthana è il centro responsabile del metabolismo sessuale ed emotivo in cui la nostra energia psichica si manifesta più spontaneamente. Quando la nostra vita emotiva non si estende oltre questo piano, la pressione sanguigna e la funzione cardiaca rimangono instabili e il nostro ruolo e scopo nella vita rimangono mal definiti e poco chiari. C’è un “dolore” nel cuore che non conosce mai l’esperienza della costanza, al di là dei sentimenti emotivi mutevoli e transitori. Ma le esperienze più elevate del cuore e della mente umana rimangono impenetrabili a meno che l’energia non possa essere stabilizzata e portata verso i centri superiori della coscienza. In questo senso, le malattie cardiache possono essere considerate una malattia evolutiva, in cui soffriamo a causa della nostra schiavitù sul piano emotivo, mentre il nostro essere desidera sperimentare la costanza della vita umana che sorge quando gli attaccamenti emotivi e le avversioni sono stati trascesi.

Siddhasana è la posizione raccomandata dal dottor Christian Barnard, il chirurgo dei trapianti di cuore, per stabilizzare la funzione cardiaca nei suoi pazienti. Abbiamo scoperto che si rivela più utile quando viene appreso durante la tarda adolescenza o all’inizio dei vent’anni, quando è probabile che le pulsioni e le passioni emotive e sessuali siano indisciplinate. In quel momento, si scopre che siddhasana corregge problemi come l’eccessiva emissione notturna. Se eseguito per tutta la vita protegge dalle devastazioni emotive e stabilizza le passioni, prevenendo successive malattie cardiache. Il cuore è protetto quando non c’è né soppressione né espressione anarchica dei complessi emotivi. La chiave per preservare il cuore risiede nell’espressione controllata dei nostri desideri, istinti e pulsioni e questo si impara seguendo i precetti e le pratiche yogiche durante le diverse fasi della vita. Incorporando alcune asana, pranayama e meditazione nel programma quotidiano fin dalla tenera età, si evita la possibilità di avere un cuore sovraccarico nella mezza età e le emozioni vengono incanalate ed espresse in modo più creativo per tutta la vita.

Dovrebbe essere compreso il ruolo centrale del colesterolo. Questa sostanza grassa è il precursore da cui vengono sintetizzati gli ormoni sessuali da parte delle gonadi e delle ghiandole surrenali. È inoltre necessario nella produzione degli spermatozoi da parte dei testicoli, insieme ad altri complessi proteici grassi noti come lipoproteine. Questi sono necessari per soddisfare i requisiti strutturali degli spermatozoi e anche per conferire a ogni spermatozoo un’enorme capacità energetica e mobile.

Se il metabolismo emotivo e riproduttivo è indisciplinato e incontrollato, il ricambio di nuovi spermatozoi deve avvenire a un ritmo rapido e deve essere costantemente fornita un’enorme quantità di energia per sintetizzare questi spermatozoi sostitutivi. Di conseguenza è necessario un elevato livello di colesterolo e proteine, che di solito prevengono da fonti alimentari. Ciò richiede una dieta ricca di proteine e grassi e che i sistemi fisiologici di digestione e sintesi cellulare operino a un ritmo molto elevato, facendo aumentare il tasso metabolico e la temperatura basale nel processo. Lo sforzo sul cuore, sugli organi digestivi come il fegato e sugli organi eliminatori come i reni, gli intestini e le ghiandole sudoripare è inevitabile. Il risultato finale è un’eccessiva usura dei sistemi fisiologici e lo sforzo cardiaco è uno degli effetti principali.

Chiaramente il metabolismo emotivo deve essere stabilizzato se si vuole preservare il corpo. Ciò può essere ottenuto attraverso il duplice approccio della regolamentazione della dieta, in cui si raccomanda una diminuzione dell’apporto di proteine e grassi, insieme alla crescita della conoscenza di sé, dell’espressione di sé e dell’autocontrollo, che si sviluppa seguendo il percorso regale dello yoga nella vita quotidiana, durante i vari confronti e difficoltà mondane. Queste misure sono i migliori isolanti contro le malattie cardiache nella comunità nel suo insieme.

A questo proposito non basta seguire semplicemente i precetti di una religione tradizionale. Sebbene ciò possa fornire un certo grado di sicurezza mentale ed emotiva, in realtà è soppressivo e antievolutivo, poiché non ci consente di affrontare direttamente i fattori emotivi e istintivi della nostra natura. Le religioni tradizionali offrono solo precetti e concetti, ma lo yoga offre pratiche psicofisiologiche che incanalano correttamente l’energia emotiva. La chiave per una vita emotiva e sessuale illuminata, libera da conflitti mentali e stanchezza fisiologica, risiede nella pratica delle tecniche yogiche insieme alle nostre normali esperienze di vita quotidiana. Lo yoga non richiede rinunce, ma porta chi lo pratica a godere pienamente di ogni aspetto della vita. Le esperienze della vita dovrebbero essere apprezzate e comprese se vogliamo progredire ed evolvere. La cieca adesione ai dogmi blocca solo questo processo evolutivo, portando a malattie mentali e fisiche, ma lo yoga offre il modo sublime per apprezzare appieno la vita e completare il nostro viaggio evolutivo.

Tratto da: http://www.yogamag.net/archives/1980s/1981/8103/8103yoh.html