Può l’uomo al
giorno d’oggi trarre un vero beneficio praticando le tecniche yogiche che sono
state sviluppate secoli fa?
Nell’attuale società
civilizzata i complessi e le nevrosi dell’uomo sono notevolmente aumentati.
Secoli fa, i nostri antenati avevano un ambiente più favorevole per la pratica
dello yoga, ma il loro bisogno di
scienza non era così grande come nel mondo confuso e nevrotico di oggi.
A livello fisico, siamo
esposti ad un ambiente inquinato e disarmonico dove le leggi della natura non
sono rispettate. Il nostro corpo prende molte tossine dall’atmosfera e dal cibo
che ingeriamo, e dobbiamo avvalerci di un sistema per purgare queste impurità
accumulate. Lo yoga è l’unica scienza
che ha fornito i mezzi per farlo. In hatha
yoga ci sono delle pratiche per purificare lo stomaco e tutto il canale
alimentare. Il pranayama purifica ed
equilibra il sistema respiratorio e nervoso e le asana, i mudra e i bandha liberano i blocchi energetici e
aiutano a costruire la vitalità e la resistenza del corpo.
Sul piano mentale, le
preoccupazioni, le paure, le ansie e le tensioni che l’uomo sperimenta nella
sua vita quotidiana, creano tutte un accumulo di impurità nella mente
subconscia. Per espellere queste tossine e per liberarsi dalla tensione, l’uomo
deve praticare la meditazione ed il rilassamento yogico.
Quindi, sebbene le
pratiche yogiche siano state sviluppate secoli fa, non significa che non siano
adatte per l’uomo moderno. Infatti, chi di noi vive una vita di grande stress e
tensione realizzerà i benefici dello yoga
in un tempo più breve rispetto ai nostri predecessori.
Cos’è
la malattia?
La malattia è una
condizione sperimentata nel corpo ma esistente nella mente. Secondo il concetto
yogico, la malattia è inerente al sé più profondo, ma noi non siamo sensibili a
questo, quindi è sperimentata tramite la mente e i sensi del corpo. Tutte le
malattie, che si riferiscono al sistema digerente, respiratorio o circolatorio,
sono dovute alla trascuratezza delle regole della salute.
Qual
è il miglior trattamento per le gravi malattie del corpo?
Le malattie croniche e
costituzionali possono essere efficacemente gestite con le pratiche di hatha yoga. Le malattie che in natura
sono puramente fisiche possono essere affrontate direttamente con asana, pranayama e i sei kriya
di pulizia del corpo dell’hatha yoga.
Ma, se la causa non è nel corpo ma nelle profondità della mente, deve essere
affrontata con le pratiche di raja yoga
insieme a quelle di hatha yoga.
Malattie come il cancro sono nate nella mente ma si manifestano nel corpo, dopo
un certo periodo di tempo.
Vi farò un esempio. Se
un uomo sulla sessantina perde improvvisamente il figlio di diciannove anni,
avrà sicuramente un grande shock. Gli effetti di questo shock si trasferiranno
all’inconscio e lì giaceranno, lavorando come un seme sottoterra. In tutti i
casi questa è la normale reazione allo shock. Ogni esperienza nella vita
diventa integrata nella personalità e diventa attiva come un seme piantato nel
terreno. Non si vede ma continua a crescere fino a quando si manifesterà a
livello del corpo. Tutto ciò che avviene nel corpo influenza la mente e ogni
cosa che influenza la mente influenza il corpo, e questo include anche malattie
gravi come l’asma, il cancro e il diabete.
Anche una persona che
ha sofferto per venticinque anni di malattie come l’asma o i disturbi mentali
può avere un grande miglioramento dopo quindici o venti giorni di trattamento
yogico. Probabilmente potrebbe pensare che sia un miracolo, ma la ragione per
cui le pratiche yogiche sono così potenti è perché lavorano sulla mente
inconscia e sradicano la vera causa della malattia.
Siccome la malattia può
manifestarsi per cause mentali o fisiche, è consigliabile praticare le tecniche
di hatha yoga e di raja yoga insieme. Un individuo potrebbe
soffrire di asma perché il clima dove vive non è adatto alla sua persona, così
sviluppa un’allergia che provoca l’asma. Oppure potrebbe avere alcune cose
soppresse nella mente che si porta dietro sin dall’infanzia e che sono la causa
della sua sofferenza.
Il
digiuno è un processo purificatore, quindi appartiene all’hatha yoga?
Le tecniche di hatha yoga purificano il corpo così a
fondo che se praticate regolarmente non è necessario sottoporsi a digiuni.
Tuttavia, ho accertato che un piccolo digiuno ogni tanto è molto benefico per
chi vuole praticare yoga
tradizionale. Ho anche scoperto che il digiuno è di grande aiuto nel
trattamento di psicosi, nevrosi e schizofrenia.
Nella vita spirituale
ci sono momenti in cui si dovrebbe digiunare. Ad esempio, quando si sta
verificando il risveglio della kundalini
il corpo e la mente vanno incontro a molte esperienze. In quel momento
probabilmente non sarà possibile praticare hatha
yoga, quindi sarà necessario purificare il corpo attraverso il digiuno.
Anche se non mangiate per sette giorni non è un problema, perché in un corpo
spiritualizzato la nutrizione viene creata internamente. Non è il cibo che
nutre il corpo ma il prana. Se il prana è carente, non importa quanto cibo
possiate assumere, è probabile che vi ammalerete. Quando c’è prana sufficiente tutte le vitamine e i
nutrienti possono essere creati all’interno del corpo fisico.
Qual
è la dieta ideale per chi pratica hatha yoga?
La dieta ideale per un hatha yogi consiste in cibo che può
essere digerito correttamente. Anche se la vostra dieta è basata su roti, riso, dhal e verdure, potreste doverla cambiare leggermente in base al sadhana e alla condizione della vostra
salute. Ad esempio, la dieta migliore dopo shankhaprakshalana
è khichari. Dopo aver praticato vyaghra kriya si dovrebbe assumere del kheer. Se praticate pranayama
per lunghi periodi di tempo è meglio mangiare cibo più oleoso, burro, ghee e latte. Per alcune ore dopo aver
praticato dhyana, il cibo ideale è il
khichari.
Ora, considerando lo
stato di salute, se si soffre di ulcera peptica a causa di iperacidità, la cosa
migliore da fare è assumere del satu,
biscotti o miele ogni due o tre ore. Pertanto non ci può essere una risposta
diretta a questa domanda perché nella maggior parte dei casi la dieta deve
variare a seconda dell’individuo.
Se
si vuole praticare hatha yoga si
dovrebbe smettere di bere alcolici, di fumare e di assumere droghe? Queste cose
rallentano l’evoluzione dell’anima individuale?
In tutta franchezza,
niente può influenzare il passaggio evolutivo della consapevolezza. Se si
seguono le tecniche meditative e la mente raggiunge il rilassamento, non si ha
bisogno di queste cose. Quando un individuo è in uno stato di tensione ha
bisogno di sigarette, alcool e altre cose, ma se non ha tensione non ne ha
bisogno. Personalmente io non sono contrario a queste cose; sono solo cose
esterne. Anche se una persona medita, può continuare ad assumerle se lo vuole
veramente.
Se una persona fuma o
beve non serve a nulla combattere le sue abitudini perché potrebbero essere
causate da altre circostanze, molto probabilmente da squilibri endocrini.
Praticando hatha yoga può purificare
il corpo e rettificare tutti gli squilibri. Poi nel corso del tempo, alcool,
droghe e sigarette non saranno più necessari.
Se
una persona sta assumendo medicine e vuole iniziare un corso terapeutico di hatha yoga, dovrebbe sospendere tutti i
farmaci?
Quando s’inizia una
terapia yogica si dovrebbe gradualmente ridurre l’assunzione di medicinali e
simili. Poi, se si praticano i kriya
di purificazione, si potrebbero eliminare tutti i farmaci, se si è sotto la
guida di un terapista yogico esperto.
Le
tecniche di hatha yoga possono giovare agli eroinomani?
Gli shatkarma dell’hatha yoga sono la parte più importante del trattamento per gli
eroinomani. Tutto il corpo fisico deve essere via via purificato internamente
ed esternamente. Le tossine devono essere rimosse dagli intestini, dal fegato,
dai reni, dalla milza, ecc. e deve essere regolata la produzione di acidi, bile
e flemma. Tramite l’hatha yoga questo
può essere fatto. Praticando determinate asana
e pranayama le secrezioni ormonali
possono essere regolate e i blocchi endocrini rimossi. I difetti posturali
possono essere rettificati e la vitalità del corpo può essere notevolmente
stimolata. Il trattamento sarà più veloce e con maggior successo se la pratica
è regolare e se si mantiene una speciale dieta. È anche raccomandato che questo
trattamento sia intrapreso in ambiente ashramico.
Quali
tecniche di hatha yoga raccomanda per
migliorare la vista nei bambini?
Per prima cosa devono
praticare gli esercizi per gli occhi. Poi dovrebbero iniziare le tecniche
yogiche di trataka e neti. Queste dovrebbero essere praticate
giornalmente, insieme a surya namaskara.
Una leggera variazione nella dieta e delle piccole passeggiate sull’erba umida
in inverno aiuteranno anch’esse a migliorare la vista.
Una
mia allieva ha il cancro alla pelle e io le ho consigliato di praticare gli shatkarma yogici e di diventare
vegetariana. Ha qualche altra raccomandazione?
Sempre più persone
prendono il sole in eccesso e questo è quello che succede. Ci dovrebbero essere
dei limiti. Dopo tutto le persone di pelle bianca sono bellissime così come le
persone di pelle scura. La bellezza non è una questione di colore della pelle.
Insieme ad altri
suggerimenti, la tua studentessa non dovrebbe esporre il corpo al sole caldo
fino a quando non starà completamente bene e dovrebbe iniziare la pratica di amaroli. Ciò comporta l’uso interno e
l’applicazione della propria urina. Molte ricerche scientifiche sono state
fatte sulla composizione chimica dell’urina e le informazioni ricavate sono
state inserite in una nostra pubblicazione chiamata ‘Amaroli’. Gli studi rivelano che ci sono molti e differenti
elementi chimici, ormoni ed enzimi nella nostra urina e che hanno degli effetti
benefici in termini di aiuto per superare le malattie.
Amaroli può essere fatto in
sicurezza nelle forme lievi di cancro. Non sono giunto a nessuna conclusione
circa il suo uso nelle forme di cancro più fatali, ma l’ho visto funzionare.
Nel cancro della pelle, questa pratica può essere molto utile.
Qual
è la pratica yogica migliore per l’ipertensione?
C’è una semplice
pratica. Distendetevi semplicemente a terra oppure sedete su una sedia comoda,
chiudete gli occhi e concentratevi sul vostro respiro. Seguite il respiro
naturale nel suo fluire dentro e fuori, questo è tutto. Dovrebbe esserci un
collegamento tra la mente e il corpo. Questo è il principio della riduzione
dell’ipertensione. Tutti noi sappiamo che inspiriamo ed espiriamo ma non ne
siamo mai pienamente consapevoli. Quando diventate consapevoli di questo,
iniziate a creare questo collegamento tra la mente ed il cuore, e le tensioni
si riducono. Questa riduzione è reale e può essere vista misurando la pressione
del sangue prima e dopo la pratica. Ci sarà sempre una marcata differenza.
Quali
asana dovrei praticate per aumentare
la pressione del sangue?
Che tu abbia la
pressione alta o bassa se pratichi siddhasana
o siddha yoni asana, potrai regolarla
con successo. Dovresti praticare anche shashankasana
e sirshasana così come bhastrika e kapalbhati pranayama seguiti da un lungo rilassamento.
Quanto
tempo si dovrebbe aspettare dopo un’operazione chirurgica ad un organo
addominale prima d’iniziare la pratica delle asana?
Nel caso di una
qualsiasi operazione è sempre più sicuro aspettare dai tre ai sei mesi prima
d’iniziare le yogasana o qualsiasi
altro esercizio. Ma ci sono certe
operazioni minori che consentono di ricominciare a fare le yogasana dopo due o tre mesi. Questo per quanto riguarda la pratica
delle asana principali come bhujangasana, shalabhasana, sirshasana,
sarvangasana o surya namaskara. Leggeri movimenti come i pawanmuktasana possono sempre essere fatti, dietro una guida
appropriata.
Quali
pratiche yogiche suggerisce nel caso di battito cardiaco irregolare?
Ci sono state molte
ricerche scientifiche sullo yoga,
soprattutto nel campo delle malattie coronariche. I pawanmuktasana possono sempre essere fatti, ma è meglio che chi
soffre di una qualsiasi forma di malattia cardiaca faccia riferimento ad un
esperto in yoga terapia che conosce
quali esercizi e trattamenti dovrebbero essere fatti. Ad esempio, in molti casi
yoga nidra va molto bene, ma in altri
casi si ottengono risultati migliori facendo ajapa japa.
Il
mio unico figlio è schizofrenico. Perché non è possibile curarlo?
La schizofrenia è uno
stato della mente e può essere curato. Infatti, la maggior parte delle persone
sono schizofreniche, ma siccome riescono a mantenere un certo grado di
controllo, non raggiungono quel punto in cui la loro condizione mentale possa
essere definita malattia. La definizione di malattia è: “quando una persona
perde il controllo e non è in grado di avere il comando sulle proprie
situazioni e manifestazioni mentali.”
Al fine di riportare
uno schizofrenico alla normalità, occorre esporlo alle pratiche di yoga. Per prima cosa deve praticare le
tecniche di hatha yoga per purificare
le ghiandole e il sistema nervoso, poi raja
e gyana yoga. Dopo potrebbe essere
interessato al karma yoga e
progredire rapidamente, perché il karma
yoga è il metodo più potente.
Nel nostro ashram di Munger abbiamo trattato con
successo diversi schizofrenici, ma spesso ci sono stati dei problemi. Sebbene
la terapia yogica sia molto potente ed efficace, non sempre rappresenta la cura
completa perché le persone poi tornano alla stessa situazione che li ha portati
a diventare schizofrenici. Tornano nella stessa famiglia, allo stesso lavoro,
alle stesse abitudini, cibo ed ambiente e il nostro lavoro viene vanificato.
Questa è la ragione per cui non siamo in grado di dare una cura definitiva
tramite le pratiche yogiche.
Nei nostri ashram scandinavi gli swami vanno spesso negli ospedali
psichiatrici in Danimarca e in Svezia ad insegnare ai malati le pratiche di hatha yoga ed altre tecniche. Diversi
malati venivano curati e dimessi dagli ospedali, ma noi eravamo preoccupati
della loro riabilitazione perché sapevamo che il loro ambiente sociale li
avrebbe fatti impazzire di nuovo. Così abbiamo creato un luogo dove possono
vivere e lavorare con l’ashram,
insegnando yoga e scrivendo e
pubblicando libri. Se un malato viene seguito attentamente, se la dieta e le
attività quotidiane sono regolate, allora lo yoga può sicuramente aiutarlo.