Swami
Muktananda Saraswati
Nascere donna sembra
significhi nascere sotto una maledizione, o almeno così sembra a tutte quelle
donne che soffrono la miseria mensile del ciclo doloroso. Questo problema è
diventato così diffuso nelle ultime generazioni che ora è considerato “normale”
che le mestruazioni siano accompagnate da una varietà di malesseri fisici e di
sofferenza emotiva. Sentiamo storie di rare donne le cui mestruazioni non sono
un fardello; potremmo persino conoscere una donna simile, ma queste poche sono
considerate fortunate, per essere in qualche modo risparmiate dalle solite
agonie della femminilità. Eppure ciò che è normale
non significa ideale: è solo un
indice di ciò che accade alla maggior parte delle persone e, accettandolo come
la norma, abbiamo dimenticato che le cose potrebbero essere in un altro modo.
Il ciclo doloroso, come ogni altro tipo di dolore, è il segnale che nel corpo
c’è qualcosa che non va e non si dovrebbe accettare questo tormento ricorrente
come un muto bestiame. Attraverso lo yoga
possiamo attuare delle azioni positive per alleviare il ciclo doloroso e
riscoprire la nostra eredità femminile di salute.
La difficoltà mestruale
(dismenorrea) genera la stessa condizione del comune raffreddore in quanto la
visione medica di questi problemi è ugualmente limitata. Comunque, uno dei
pochi ricercatori in questo campo, la Dr.ssa Katherina Dalton (USA), ha dimostrato
che il ‘dolore femminile’ non è solo di un tipo, ma di due. La dismenorrea
spasmodica è caratterizzata da crampi e dolore acuto nel basso addome, con
probabile nausea e tremori all’inizio del ciclo. Generalmente questo si ha in
donne sotto i venticinque anni e spesso scompare dopo la nascita del primo
figlio. La dismenorrea congestiva è associata ad una grande tensione che i
dottori chiamano ‘sindrome premestruale’. Un dolore forte e pesante nell’addome
e nella parte inferiore della schiena può iniziare tre o quattro giorni prima
delle mestruazioni stesse. Alcune donne riscontrano gonfiore e indolenzimento
ai seni, addome gonfio e una sensazione generale di gonfiore. Una maggiore
ritenzione di fluidi potrebbe riflettersi in un temporaneo aumento di peso di
anche tre chili, e potrebbe esserci anche nausea. Mal di testa, rigidità
generale e costipazione sono manifestazioni comuni. Gli aspetti peggiori sono
l’irritabilità, la depressione e la letargia che rendono questo periodo del
mese molto debilitante emotivamente. La congestione fisica e psichica
diminuisce di intensità quando inizia il flusso e termina quando il flusso
diventa più abbondante. Questi tipi di problemi mestruali sono comuni nelle
donne di tutte le età, dalla pubertà alla menopausa, e sembra peggiorare dopo
ogni gravidanza.
Sebbene la scienza
medica non sia capace di scoprire la vera causa di questo dolore, le ricerche
della Dr.ssa Dalton, e quelle delle Dott.sse Carey e Pinkerton in Australia,
indicano che sia la dismenorrea spasmodica che quella congestiva siano dovute
ad uno squilibrio ormonale. Nel dolore spasmodico vi è troppo progesterone nel
corpo, mentre i problemi di congestione sono dovuti ad un eccesso di estrogeni.
In un’altra ricerca, la Dott.ssa Elizabeth Connei, suggerisce che i crampi
uterini potrebbero essere causati da elevati livelli di prostaglandine. Si
tratta di sostanze simili ad ormoni prodotte dalle pareti dell’utero in grandi
quantità appena prima della sua eliminazione. La mancanza di progesterone (che
è quindi un eccesso di estrogeni) causa nelle cellule del corpo la ritenzione
di sodio e una perdita di potassio. Questo ha delle severe conseguenze, perché
la trasmissione gli impulsi attraverso il sistema nervoso e nel cervello
dipende dalla corretta proporzione sodio/potassio. Sembra anche che lo
squilibrio ormonale sia la radice fisiologica della vulnerabilità emozionale
durante le mestruazioni.
Gli specialisti
trattano solitamente le difficoltà mestruali con antidolorifici e supplementi
di ormoni (pillole per il controllo delle nascite) e una certa percentuale di
donne che assumono contraccettivi orali trovano sollievo con mestruazioni più
semplici e un flusso più leggero. Comunque, la pillola è, nel migliore dei
casi, rischiosa e sempre più donne preferiscono non usarla. Lo yoga, invece, offre metodi naturali ed
efficaci senza effetti collaterali tossici e con molti benefici che si
estendono molto al di là del fisico. Molte donne chiedono se sia sicuro
praticare le asana durante questo
periodo. È essenziale non sforzarsi in nessun caso, ma a parte questa generica
precauzione non c’è assolutamente nessuna ragione per abbandonare la propria
pratica. Un giornalista commenta: “Una larga maggioranza di dottori ora crede
che non solo le donne possono partecipare a pesanti attività in ogni momento,
ma ne hanno anche un gran beneficio. Nel 1965 in uno studio comparativo tra 65
nuotatrici e 138 studenti non atleti rivelò che le nuotatrici avevano molte
meno difficoltà mestruali.”
Sirshasana (la posizione sulla
testa) e sarvangasana (la posizione
sulle spalle) non sono consigliate durante le mestruazioni, mentre vajrasana, shashankasana, marjariasana e
la respirazione addominale in shavasana
aiutano ad alleviare i crampi. Il dolore del ciclo congestivo termina quando il
flusso mestruale è al suo picco ed è stimolato dalle contrazioni dell’utero,
come quelle dell’orgasmo. Ciò suggerisce che mula bandha potrebbe essere particolarmente benefico, sebbene
dovrete sospendere questa pratica alla prima avvisaglia di fatica o di effetti spiacevoli.
Durante il resto del
ciclo un programma equilibrato di asana
armonizzerà la produzione di ormoni tramite la sottile manipolazione delle
ghiandole. Le asana massaggiano e
comprimono le ghiandole e gli organi interni, spingendo fuori i ristagni di
sangue e stimolando la circolazione di sangue fresco. Le ghiandole e tutto il
sistema riproduttivo sono tonificati e rafforzati. Un buon programma include surya namaskara, sarvangasana, halasana,
kandharasana, matsyasana, bhujangasana, shalabhasana, dhanurasana,
paschimottanasana, mula bandha e vajroli
mudra. Anche le pratiche di meditazione, soprattutto yoga nidra e antar mouna,
sono l’ideale per portare sollievo alla tensione che disturba la nostra armonia
fisica ed emozionale.
Una dieta di cereali e verdure
fa miracoli per molti mali, tra cui le mestruazioni dolorose. Le diete con
molte proteine, soprattutto quelle basate sulla carne, aggravano ulteriormente
il problema, ed è interessante notare che l’incidenza della dismenorrea sale
parallelamente con l’aumento di consumo di carne nei Paesi ricchi. Con il
ritorno al semplice cibo vegetariano, molte donne hanno riscontrato un notevole
miglioramento delle difficoltà mestruali, un flusso più leggero e meno
fastidioso. Anche chi continua a
mangiare carne ha notato notevoli benefici riducendo il consumo di caffè e di
cibi elaborati, soprattutto zucchero, riso bianco e prodotti con farina bianca.
Dovremmo mangiare anche banane molto mature e bere spremute di arancia o di
limone in questo periodo, per compensare il temporaneo abbassamento di potassio
che disturba il sistema nervoso.
Il dolore durante il
ciclo non è immaginario, è reale e spesso ha delle vere ragioni fisiche. Eppure
in molti casi è esagerato da atteggiamenti emotivi negativi o poco chiari sulle
sensazioni a livello sessuale e le attività sessuali in generale. Troppo spesso
c’è un senso di colpa nascosto, così sentiamo (anche inconsciamente) che il
dolore sia la punizione per i nostri peccati, reali o immaginari, della nostra
vita sessuale. Questo equivoco sorge facilmente durante la pubertà, quando
l’inizio delle mestruazioni coincide con l’impennata del desiderio sessuale.
Nella maggior parte
delle culture, le mestruazioni sono circondate da miti e mistificazioni che
generano insicurezza e vergogna. Le donne sono ancora oggi considerate impure e
questo pensiero è implicito per le donne musulmane, indù ed ebree che devono
essere ritualmente purificate al termine del ciclo mestruale.
In India era abitudine,
e nelle famiglie ortodosse di bramini ancora lo è, per le donne della famiglia
isolarsi durante le mestruazioni. Non vanno in cucina e nella stanza della puja e non possono nemmeno toccare
nessun membro della famiglia. Tradizionalmente, c’è una stanza nella casa dove
si ritirano per almeno tre giorni. Durante questo isolamento si lavano e si
puliscono da sole e dormono su una coperta di lana messa sul pavimento. Mettono
da parte il proprio sari e si coprono con un unico panno, e se i bambini devono
andare da lei, lo fanno nudi. Nel quarto giorno la casa è purificata da
un’aspersione rituale di sacra acqua del Gange o di qualche altro fiume sacro,
la donna fa il bagno, si lava i capelli ed esce dal ritiro. Il giorno seguente
fa adorazione in un tempio e dopo questo ritorna in cucina e da suo marito.
Sfortunatamente, le
origini di questa usanza si sono perse ed è stata equivocata come
un’indicazione che la donna è contaminata, impura ed inquinata durante le
mestruazioni. Questo atteggiamento si basa sull’ignoranza biologica e la
superstizione, e rende molto difficoltoso per le donne, soprattutto per le
giovani ragazze, accettare il naturale funzionamento del proprio corpo. Il tabù
comune su questo argomento approfondisce il mistero, e tutta questa atmosfera
intensifica la sensazione di dolore. In realtà, questi provvedimenti non erano
stati adottati per proteggere la famiglia dalle donne mestruate, ma per
proteggere la donna dalla propria famiglia. Questo periodo di isolamento dava
alle donne l’opportunità di prendersi una pausa dai lavori domestici che, in
una famiglia tradizionale composta da una cinquantina di membri, erano spesso
piuttosto gravosi. (Molte madri moderne vorrebbero avere del tempo per sé,
lontane dalle faccende domestiche e dai bambini per alcuni giorni al mese!)
Questo ritiro era una protezione psicologica in un momento di maggiore
sensibilità emotiva. Invece di aggravare qualsiasi irritabilità o depressione,
che facilmente si trasformavano in scene rabbiose o in parole dure, la donna si
ritirava nella calma rasserenante della sua stanza, preservando la pace della
sua mente e l’armonia famigliare.
In questi giorni, le
donne non prendono più precauzioni così elaborate e le vecchie usanze vengono
abbandonate perché non sono più pratiche. Nonostante l’handicap del disagio e
della tensione, le donne si sono dimostrate abbastanza capaci di perseguire i
loro interessi e le carriere. Molti trovano che questo dà loro una
soddisfazione tale da cancellare del tutto il dolore. I ricercatori stanno
dimostrando che le donne in questo momento non sono più handicappate degli
uomini, che oggi stanno attraversando un periodo doloroso a causa
dell’ipertensione o delle ulcere peptiche.
Allo stesso modo, la
comprensione della logica dietro le antiche usanze frantuma il mito misogino
dell’impurità femminile, e questo di per sé ci libera dalla vergogna e da molte
angosce emotive. Anche se un periodo di ritiro è un lusso che pochi possono
permettersi ora, possiamo riorganizzare i nostri programmi per consentire più
riposo e privacy, se lo desideriamo. Anche solo un’ora in più per praticare antar mouna, può dare l’opportunità di
rilassare e avere una nuova prospettiva delle cose.
Dobbiamo ricordare che
i problemi che ci buttano giù in quel periodo sono gli stessi che ci
accompagnano per tutto il resto del mese, solo che di solito li mettiamo da
parte per superare la giornata. La maggiore sensibilità durante le mestruazioni
ci rende più consapevoli di essi, e se ci prendiamo del tempo per esaminarli a
fondo, forse possiamo trovare una soluzione reale. In antar mouna siamo semplicemente seduti e osserviamo i pensieri e le
sensazioni che attraversano lo schermo psichico dietro gli occhi chiusi.
Assicurandosi di mantenere l’atteggiamento oggettivo del testimone, senza
giudicare, questa pratica è enormemente rinfrescante. Nello schermo di chidakasha non c’è nulla di buono e
nulla di cattivo. Ciò che vediamo è l’espressione della nostra mente inconscia,
che si manifesta in colori brillanti e immagini che sono divertenti come
qualsiasi film surrealista, ma molto più rivelatori del vero significato della
vita.
Antar
mouna
ci fornisce uno spazio psicologico chiaro e ci permette di entrare in contatto
con noi stessi, riconoscendo le parti del nostro essere che spesso ignoriamo.
Come il nostro corpo elimina le sostanze che non gli servono più, allo stesso
modo possiamo buttare via le idee e le immagini logore e sfruttare al massimo
questa opportunità di auto-rinnovamento. La Terra ha le sue stagioni e quando
le foglie rosse e marroni cadono, la linfa vitale viene ritirata fino alla
vigorosa rinascita in primavera.
Adottando un
atteggiamento positivo verso questo naturale processo femminile, possiamo usare
la piena consapevolezza delle mestruazioni e le sue implicazioni per fare
esperienza del nostro legame con la Madre Terra e unirci con i ritmi del cosmo.
Le donne che praticano regolarmente yoga
trovano che il dolore mestruale è alleviato quasi immediatamente ed eliminato
completamente in pochi mesi. Sono generalmente più rilassate e la salute e la
vitalità generale sono molto più elevate. I problemi mestruali fanno sì che
molte donne vogliano rinnegare il loro corpo, ma il rifiuto del corpo è il
rifiuto dell’aspetto tangibile dell’anima. Lo yoga sviluppa una consapevolezza positiva e un’accettazione del
proprio livello fisico che ci dà l’opportunità di rimpiazzare l’avversione nei
confronti di sé stesse con l’amore, e di sperimentare noi stesse come donne
complete e sacre.