giovedì 21 marzo 2019

Mestruazioni dolorose

Swami Muktananda Saraswati
 
Nascere donna sembra significhi nascere sotto una maledizione, o almeno così sembra a tutte quelle donne che soffrono la miseria mensile del ciclo doloroso. Questo problema è diventato così diffuso nelle ultime generazioni che ora è considerato “normale” che le mestruazioni siano accompagnate da una varietà di malesseri fisici e di sofferenza emotiva. Sentiamo storie di rare donne le cui mestruazioni non sono un fardello; potremmo persino conoscere una donna simile, ma queste poche sono considerate fortunate, per essere in qualche modo risparmiate dalle solite agonie della femminilità. Eppure ciò che è normale non significa ideale: è solo un indice di ciò che accade alla maggior parte delle persone e, accettandolo come la norma, abbiamo dimenticato che le cose potrebbero essere in un altro modo. Il ciclo doloroso, come ogni altro tipo di dolore, è il segnale che nel corpo c’è qualcosa che non va e non si dovrebbe accettare questo tormento ricorrente come un muto bestiame. Attraverso lo yoga possiamo attuare delle azioni positive per alleviare il ciclo doloroso e riscoprire la nostra eredità femminile di salute.

La difficoltà mestruale (dismenorrea) genera la stessa condizione del comune raffreddore in quanto la visione medica di questi problemi è ugualmente limitata. Comunque, uno dei pochi ricercatori in questo campo, la Dr.ssa Katherina Dalton (USA), ha dimostrato che il ‘dolore femminile’ non è solo di un tipo, ma di due. La dismenorrea spasmodica è caratterizzata da crampi e dolore acuto nel basso addome, con probabile nausea e tremori all’inizio del ciclo. Generalmente questo si ha in donne sotto i venticinque anni e spesso scompare dopo la nascita del primo figlio. La dismenorrea congestiva è associata ad una grande tensione che i dottori chiamano ‘sindrome premestruale’. Un dolore forte e pesante nell’addome e nella parte inferiore della schiena può iniziare tre o quattro giorni prima delle mestruazioni stesse. Alcune donne riscontrano gonfiore e indolenzimento ai seni, addome gonfio e una sensazione generale di gonfiore. Una maggiore ritenzione di fluidi potrebbe riflettersi in un temporaneo aumento di peso di anche tre chili, e potrebbe esserci anche nausea. Mal di testa, rigidità generale e costipazione sono manifestazioni comuni. Gli aspetti peggiori sono l’irritabilità, la depressione e la letargia che rendono questo periodo del mese molto debilitante emotivamente. La congestione fisica e psichica diminuisce di intensità quando inizia il flusso e termina quando il flusso diventa più abbondante. Questi tipi di problemi mestruali sono comuni nelle donne di tutte le età, dalla pubertà alla menopausa, e sembra peggiorare dopo ogni gravidanza.

Sebbene la scienza medica non sia capace di scoprire la vera causa di questo dolore, le ricerche della Dr.ssa Dalton, e quelle delle Dott.sse Carey e Pinkerton in Australia, indicano che sia la dismenorrea spasmodica che quella congestiva siano dovute ad uno squilibrio ormonale. Nel dolore spasmodico vi è troppo progesterone nel corpo, mentre i problemi di congestione sono dovuti ad un eccesso di estrogeni. In un’altra ricerca, la Dott.ssa Elizabeth Connei, suggerisce che i crampi uterini potrebbero essere causati da elevati livelli di prostaglandine. Si tratta di sostanze simili ad ormoni prodotte dalle pareti dell’utero in grandi quantità appena prima della sua eliminazione. La mancanza di progesterone (che è quindi un eccesso di estrogeni) causa nelle cellule del corpo la ritenzione di sodio e una perdita di potassio. Questo ha delle severe conseguenze, perché la trasmissione gli impulsi attraverso il sistema nervoso e nel cervello dipende dalla corretta proporzione sodio/potassio. Sembra anche che lo squilibrio ormonale sia la radice fisiologica della vulnerabilità emozionale durante le mestruazioni.

Gli specialisti trattano solitamente le difficoltà mestruali con antidolorifici e supplementi di ormoni (pillole per il controllo delle nascite) e una certa percentuale di donne che assumono contraccettivi orali trovano sollievo con mestruazioni più semplici e un flusso più leggero. Comunque, la pillola è, nel migliore dei casi, rischiosa e sempre più donne preferiscono non usarla. Lo yoga, invece, offre metodi naturali ed efficaci senza effetti collaterali tossici e con molti benefici che si estendono molto al di là del fisico. Molte donne chiedono se sia sicuro praticare le asana durante questo periodo. È essenziale non sforzarsi in nessun caso, ma a parte questa generica precauzione non c’è assolutamente nessuna ragione per abbandonare la propria pratica. Un giornalista commenta: “Una larga maggioranza di dottori ora crede che non solo le donne possono partecipare a pesanti attività in ogni momento, ma ne hanno anche un gran beneficio. Nel 1965 in uno studio comparativo tra 65 nuotatrici e 138 studenti non atleti rivelò che le nuotatrici avevano molte meno difficoltà mestruali.”

Sirshasana (la posizione sulla testa) e sarvangasana (la posizione sulle spalle) non sono consigliate durante le mestruazioni, mentre vajrasana, shashankasana, marjariasana e la respirazione addominale in shavasana aiutano ad alleviare i crampi. Il dolore del ciclo congestivo termina quando il flusso mestruale è al suo picco ed è stimolato dalle contrazioni dell’utero, come quelle dell’orgasmo. Ciò suggerisce che mula bandha potrebbe essere particolarmente benefico, sebbene dovrete sospendere questa pratica alla prima avvisaglia di fatica o di effetti spiacevoli.

Durante il resto del ciclo un programma equilibrato di asana armonizzerà la produzione di ormoni tramite la sottile manipolazione delle ghiandole. Le asana massaggiano e comprimono le ghiandole e gli organi interni, spingendo fuori i ristagni di sangue e stimolando la circolazione di sangue fresco. Le ghiandole e tutto il sistema riproduttivo sono tonificati e rafforzati. Un buon programma include surya namaskara, sarvangasana, halasana, kandharasana, matsyasana, bhujangasana, shalabhasana, dhanurasana, paschimottanasana, mula bandha e vajroli mudra. Anche le pratiche di meditazione, soprattutto yoga nidra e antar mouna, sono l’ideale per portare sollievo alla tensione che disturba la nostra armonia fisica ed emozionale.

Una dieta di cereali e verdure fa miracoli per molti mali, tra cui le mestruazioni dolorose. Le diete con molte proteine, soprattutto quelle basate sulla carne, aggravano ulteriormente il problema, ed è interessante notare che l’incidenza della dismenorrea sale parallelamente con l’aumento di consumo di carne nei Paesi ricchi. Con il ritorno al semplice cibo vegetariano, molte donne hanno riscontrato un notevole miglioramento delle difficoltà mestruali, un flusso più leggero e meno fastidioso.  Anche chi continua a mangiare carne ha notato notevoli benefici riducendo il consumo di caffè e di cibi elaborati, soprattutto zucchero, riso bianco e prodotti con farina bianca. Dovremmo mangiare anche banane molto mature e bere spremute di arancia o di limone in questo periodo, per compensare il temporaneo abbassamento di potassio che disturba il sistema nervoso.

Il dolore durante il ciclo non è immaginario, è reale e spesso ha delle vere ragioni fisiche. Eppure in molti casi è esagerato da atteggiamenti emotivi negativi o poco chiari sulle sensazioni a livello sessuale e le attività sessuali in generale. Troppo spesso c’è un senso di colpa nascosto, così sentiamo (anche inconsciamente) che il dolore sia la punizione per i nostri peccati, reali o immaginari, della nostra vita sessuale. Questo equivoco sorge facilmente durante la pubertà, quando l’inizio delle mestruazioni coincide con l’impennata del desiderio sessuale.

Nella maggior parte delle culture, le mestruazioni sono circondate da miti e mistificazioni che generano insicurezza e vergogna. Le donne sono ancora oggi considerate impure e questo pensiero è implicito per le donne musulmane, indù ed ebree che devono essere ritualmente purificate al termine del ciclo mestruale.

In India era abitudine, e nelle famiglie ortodosse di bramini ancora lo è, per le donne della famiglia isolarsi durante le mestruazioni. Non vanno in cucina e nella stanza della puja e non possono nemmeno toccare nessun membro della famiglia. Tradizionalmente, c’è una stanza nella casa dove si ritirano per almeno tre giorni. Durante questo isolamento si lavano e si puliscono da sole e dormono su una coperta di lana messa sul pavimento. Mettono da parte il proprio sari e si coprono con un unico panno, e se i bambini devono andare da lei, lo fanno nudi. Nel quarto giorno la casa è purificata da un’aspersione rituale di sacra acqua del Gange o di qualche altro fiume sacro, la donna fa il bagno, si lava i capelli ed esce dal ritiro. Il giorno seguente fa adorazione in un tempio e dopo questo ritorna in cucina e da suo marito.

Sfortunatamente, le origini di questa usanza si sono perse ed è stata equivocata come un’indicazione che la donna è contaminata, impura ed inquinata durante le mestruazioni. Questo atteggiamento si basa sull’ignoranza biologica e la superstizione, e rende molto difficoltoso per le donne, soprattutto per le giovani ragazze, accettare il naturale funzionamento del proprio corpo. Il tabù comune su questo argomento approfondisce il mistero, e tutta questa atmosfera intensifica la sensazione di dolore. In realtà, questi provvedimenti non erano stati adottati per proteggere la famiglia dalle donne mestruate, ma per proteggere la donna dalla propria famiglia. Questo periodo di isolamento dava alle donne l’opportunità di prendersi una pausa dai lavori domestici che, in una famiglia tradizionale composta da una cinquantina di membri, erano spesso piuttosto gravosi. (Molte madri moderne vorrebbero avere del tempo per sé, lontane dalle faccende domestiche e dai bambini per alcuni giorni al mese!) Questo ritiro era una protezione psicologica in un momento di maggiore sensibilità emotiva. Invece di aggravare qualsiasi irritabilità o depressione, che facilmente si trasformavano in scene rabbiose o in parole dure, la donna si ritirava nella calma rasserenante della sua stanza, preservando la pace della sua mente e l’armonia famigliare.

In questi giorni, le donne non prendono più precauzioni così elaborate e le vecchie usanze vengono abbandonate perché non sono più pratiche. Nonostante l’handicap del disagio e della tensione, le donne si sono dimostrate abbastanza capaci di perseguire i loro interessi e le carriere. Molti trovano che questo dà loro una soddisfazione tale da cancellare del tutto il dolore. I ricercatori stanno dimostrando che le donne in questo momento non sono più handicappate degli uomini, che oggi stanno attraversando un periodo doloroso a causa dell’ipertensione o delle ulcere peptiche.

Allo stesso modo, la comprensione della logica dietro le antiche usanze frantuma il mito misogino dell’impurità femminile, e questo di per sé ci libera dalla vergogna e da molte angosce emotive. Anche se un periodo di ritiro è un lusso che pochi possono permettersi ora, possiamo riorganizzare i nostri programmi per consentire più riposo e privacy, se lo desideriamo. Anche solo un’ora in più per praticare antar mouna, può dare l’opportunità di rilassare e avere una nuova prospettiva delle cose.
Dobbiamo ricordare che i problemi che ci buttano giù in quel periodo sono gli stessi che ci accompagnano per tutto il resto del mese, solo che di solito li mettiamo da parte per superare la giornata. La maggiore sensibilità durante le mestruazioni ci rende più consapevoli di essi, e se ci prendiamo del tempo per esaminarli a fondo, forse possiamo trovare una soluzione reale. In antar mouna siamo semplicemente seduti e osserviamo i pensieri e le sensazioni che attraversano lo schermo psichico dietro gli occhi chiusi. Assicurandosi di mantenere l’atteggiamento oggettivo del testimone, senza giudicare, questa pratica è enormemente rinfrescante. Nello schermo di chidakasha non c’è nulla di buono e nulla di cattivo. Ciò che vediamo è l’espressione della nostra mente inconscia, che si manifesta in colori brillanti e immagini che sono divertenti come qualsiasi film surrealista, ma molto più rivelatori del vero significato della vita.

Antar mouna ci fornisce uno spazio psicologico chiaro e ci permette di entrare in contatto con noi stessi, riconoscendo le parti del nostro essere che spesso ignoriamo. Come il nostro corpo elimina le sostanze che non gli servono più, allo stesso modo possiamo buttare via le idee e le immagini logore e sfruttare al massimo questa opportunità di auto-rinnovamento. La Terra ha le sue stagioni e quando le foglie rosse e marroni cadono, la linfa vitale viene ritirata fino alla vigorosa rinascita in primavera.

Adottando un atteggiamento positivo verso questo naturale processo femminile, possiamo usare la piena consapevolezza delle mestruazioni e le sue implicazioni per fare esperienza del nostro legame con la Madre Terra e unirci con i ritmi del cosmo. Le donne che praticano regolarmente yoga trovano che il dolore mestruale è alleviato quasi immediatamente ed eliminato completamente in pochi mesi. Sono generalmente più rilassate e la salute e la vitalità generale sono molto più elevate. I problemi mestruali fanno sì che molte donne vogliano rinnegare il loro corpo, ma il rifiuto del corpo è il rifiuto dell’aspetto tangibile dell’anima. Lo yoga sviluppa una consapevolezza positiva e un’accettazione del proprio livello fisico che ci dà l’opportunità di rimpiazzare l’avversione nei confronti di sé stesse con l’amore, e di sperimentare noi stesse come donne complete e sacre.