Swami
Satyananda Saraswati
Vi
sono due concetti riguardo l’illuminazione spirituale. Uno è che
Shakti
si risveglia, sale lungo sushumna
nadi e
si unisce a
Shiva
in sahasrara
chakra.
Shiva
rappresenta la coscienza cosmica più elevata e Shakti
rappresenta l’evoluzione dell’energia. Questo è il concetto su
cui si basa il kundalini
yoga.
L’altro
concetto è che la coscienza va ad incontrarsi con Shakti
e questo è Shivaratri.
Il concetto di Shivaratri
è il risveglio della coscienza al livello materiale dell’esistenza
e l’unione con Shakti
nel punto più elevato dell’evoluzione. Pertanto il termine usato è
ratri
che significa “notte buia”. Cosa sono il giorno e la notte della
coscienza? Quando l’individuo sperimenta l’esistenza, la realtà
oggettiva tutt’intorno a lui: quello è il giorno della coscienza.
La notte della coscienza è quando la coscienza è completamente sola
e non ha luogo alcuna esperienza oggettiva. Non sentite, non vedete,
non sentite e non sapete nulla. Il tempo, lo spazio e l’obiettività,
le tre qualità della mente, si appiattiscono. Rimane solo la
coscienza. Questa è la notte buia dell’anima, lo stadio subito
prima dell’illuminazione. Quindi Shivaratri è il simbolo dello
stato spirituale del samadhi.
Ma per noi, Shivaratri
significa lo stadio che precede il samadhi:
l’illuminazione.
La
storia è questa: Shiva
decise di sposare Parvati, figlia dell’Himalaya, che viveva tra le
cime innevate. Shiva
viveva nella foresta. Era il maestro, il guru
e il controllore di fantasmi e demoni, e quando si avviò per sposare
Parvati, tutti lo accompagnarono. Qualcuno aveva un occhio dietro la
testa, qualcun altro non aveva occhi o li aveva nella pancia. Alcuni
avevano solo un orecchio, altri enormi orecchie da elefante o solo
dei buchi come orecchie. Alcuni camminavano su una gamba, altri su
tre. Così Shiva
procedette con il suo strano corteo nuziale. Mentre si avvicinavano
al regno himalayano dove viveva Parvati, la famiglia di lei inviò
una delegazione di ricevimento per accoglierli e scortarli fino alla
dimora di Parvati. Ma, quando questi scorsero Shiva
e i suoi strani accompagnatori, invece di salutare rispettosamente i
loro ospiti e condurli alla dimora di Parvati, si diedero alla fuga,
correndo a gambe levate.
Non
appena tornati alla casa di Parvati, raccontarono ciò che avevano
visto con soggezione e orrore. “Oh, è terribile! Vostro genero
cavalca un toro. È nudo e il suo corpo è cosparso di cenere. Ha
serpenti ovunque e i suoi accompagnatori sono le persone più
orribili e spaventose che si siano mai viste”.
La
madre di Parvati ne rimase sconvolta. Come avrebbe mai potuto
accettare un genero così terrificante? Ma Parvati rimase calma e
risoluta. “Lo sposerò” disse alla madre, “Non mi lascerò
scoraggiare”. Nel momento in cui il corteo del Signore Shiva
entrò nel regno himalayano, lui e tutti i suo divertenti
accompagnatori si trasformarono in abbaglianti esseri divini con bei
volti, vestiti eleganti, collane scintillanti, fiori profumati e ogni
sorta di ornamento. I demoni si trasformarono in persone adorabili;
tutto si trasformò in un batter d’occhio e così il matrimonio
ebbe luogo.
Shiva
è il simbolo della coscienza. Per l’individuo, la coscienza si
muove verso l’alto, verso Shakti.
Si muove insieme a tutti i nostri istinti e propensioni animali, con
tutto ciò che siamo. Anche mentre praticate yoga,
tutto è ancora con voi: paura, rabbia, passione, preoccupazioni,
ansie; vi muovete con tutti i vostri compagni. Anche la vostra anima
si evolve, procede, insieme a tutti i vostri compagni. Ma arriva un
punto nella vita spirituale in cui tutti i vostri compagni, la vita
istintiva e le propensioni animali, si trasformano e lo stesso
istinto diventa intuizione.
Durante
il corso dell’evoluzione spirituale, fate molte prove e fallite: vi
recate in chiesa per il matrimonio ma arrivati alla porta scoprite
che la sposa non c’è e dovete tornare a casa delusi. Avete delle
ispirazioni, potete intravedere lo stato superiore ma non è
completo. Quando arriva il momento e avviene la trasformazione, i
brutti compagni con il naso nello stomaco e gli occhi dietro la testa
si trasformano in servitori divini in giacca e cravatta! Gli aspetti
terrificanti della vostra personalità diventano i vostri ornamenti,
i vostri aiutanti.
Questa
è la storia di Shivaratri. Parvati simboleggia l’energia più
elevata; simboleggia anche kundalini
shakti
nel tantra.
L’unione divina che prende forma quando Shiva
incontra Shakti
rappresenta l’illuminazione nell’oscurità assoluta.