sabato 21 giugno 2025

Le Cinque Chiavi

 

Queste cinque chiavi costituiscono la base della meditazione tantrica e, se utilizzate correttamente, sono il mezzo per aprire le porte a una percezione superiore. Ci sono cinque chiavi per praticare con successo prana vidya. In ordine di progressione sono: il suono psichico, il respiro psichico, i centri psichici, il passaggio psichico e il simbolo psichico.

Il suono psichico

Il suono psichico è noto come mantra. Nella scienza del mantra yoga, ogni persona ha una distinta personalità psichica. Il mantra è un suono specifico del sistema psichico. Il sistema psichico è una dimensione diversa della personalità, dotata di vibrazioni specifiche. Il suono psichico è in sintonia con la vibrazione del sistema psichico. È la firma di un aspetto della psiche.

Mantra vidya, la conoscenza del suono psichico, è una forma specializzata di prana vidya. Esistono due tipi di mantra importanti. Il guru mantra viene dato da un insegante, mestro o guru durante il mantra diksha, una speciale cerimonia durante la quale viene dato il mantra. L’altro tipo di mantra appare in sogno o durante una profonda meditazione. Se possibile, la realizzazione spontanea di un mantra dovrebbe essere verificata da un guru; è bene essere consapevoli che la mente si diverte a fare brutti scherzi. Se il mantra si adatta perfettamente alla psiche, rimane fisso e automatico nella mente. Non abbandonerà mai la persona. È stato scoperto che la ripetizione costante e stabile di un mantra ha un effetto molto più profondo dell’uso di molti mantra.

Il respiro è il primo e l’ultimo segno esterno di vita nel corpo. Il respiro emana un mantra naturale. Chiunque può sperimentarlo ascoltando il suono del respiro naturale. Quando si inspira, si produce un suono morbido e risucchiante come so-o-o-o. Mentre si espira, esplode gentilmente verso l’esterno con il suono di ham-m-m-m. Il mantra del respiro è quindi Soham. Questo è il mantra utilizzato nella pratica meditativa di ajapa japa.

Il respiro psichico

Il respiro psichico è l’immaginazione e l’integrazione del respiro fisico con la consapevolezza. La base del respiro psichico è il respiro fisico attraverso le narici, un processo che si verifica circa 21.600 volte ogni ventiquattro ore, indipendentemente dal fatto che la persona ne sia consapevole o meno. Nelle fasi iniziali della respirazione psichica, l’unico requisito è prendere consapevolezza del respiro senza cercare di influenzare la rotazione naturale del ciclo respiratorio. Questo porta alla consapevolezza psichica del respiro.

Una tecnica chiamata ujjay pranayama può quindi essere impiegata nella respirazione psichica. La glottide viene contratta nella laringe, producendo un leggero russare. Questo ha un effetto sottile sul corpo pranico e induce percezioni sottili. Il respiro psichico può essere mosso in qualsiasi parte del corpo. Il processo è questo: praticate ujjayi, sincronizzate prana e respiro, visualizzate e dirigete consapevolmente il prana verso la zona desiderata. Questo indurrà un vero e proprio trasferimento pranico. La respirazione psichica è parte integrante di molte tecniche tantriche, inclusa prana vidya.

I centri psichici

I centri psichici sono chiamati chakra. Sono punti di attivazione della consapevolezza e del prana situati in regioni specifiche del corpo. Questi centri del corpo umano sono conosciuti da yogi, rishi e saggi da migliaia di anni sia in India che in altre parti del mondo. Sono stati conosciuti non attraverso la dissezione fisica del corpo, ma attraverso l’introspezione psichica. Dalla conoscenza di questi chakra si è sviluppata la grande scienza yogica del kundalini yoga.

Muladhara. Muladhara, il chakra più in basso, è noto come il centro “radice”. È correlato all’elemento terra ed è la sede dell’energia primordiale nell’uomo, nota come kundalini shakti o energia sessuale/spirituale. Il punto di attivazione fisico di muladhara chakra è diverso negli uomini e nelle donne. Negli uomini, questo punto si trova leggermente sopra il perineo, la zona cutanea direttamente tra i genitali e l’ano. Nelle donne il punto di muladhara si trova nella cervice, dove l’utero e la vagina si uniscono. Il bija (seme) mantra per questo chakra è lam.

Swadhishtana. Il significato letterale di swadhisthana è “la propria dimora”. È il secondo chakra associato alla mente inconscia, deposito della coscienza collettiva di tutti i samskara e delle memorie genetiche remote. È il centro degli istinti più primitivi e radicati, quegli impulsi animali che causano all’uomo moderno tanto dolore e confusione. La sensazione di questo chakra è quella della sonnolenza, ed è correlato agli organi fisici della riproduzione e dell’escrezione. Il punto di attivazione di swadhisthana nel corpo fisico si trova a livello dell’osso pubico, o coccige. Generalmente viene visualizzato nella colonna vertebrale, anche se in alcune pratiche viene percepito anche davanti al corpo, all’altezza dell’osso pubico. Il bija mantra per questo chakra è vam.

Manipura. Manipura chakra è letteralmente chiamato la “città dei gioielli”; è il centro del calore, il braciere. È associato alla vitalità e all’energia. Il punto fisico utilizzato per la meditazione su manipura chakra si trova a livello dell’ombelico. Di solito è percepito come centrato sulla colonna vertebrale, sebbene in alcuni rari casi venga sperimentato anche nella parte anteriore del corpo, all’altezza dell’ombelico. Manipura è un chakra molto importante in prana vidya, perché il prana viene generato e depositato qui. Il bija mantra per manipura è ram.

Anahata. Il termine anahata significa letteralmente “non colpito”. Questo chakra è la sede dei suoni psichici che vengono sperimentati durante la meditazione e che si dice siano non colpiti perché non sono creati dall’attrito fisico. Anahata è il centro del cuore, radice di tutte le emozioni, dove l’amore per Dio e per l’uomo può culminare nella manifestazione divina. Nel corpo fisico, si ritiene che anahata chakra sia situato a livello del cuore, dietro lo sterno, ma può essere visualizzato all’interno della colonna vertebrale. Il bija mantra per anahata è yam.

Vishuddhi. Vishuddhi chakra è il centro della purificazione ed è meglio conosciuto come il centro del nettare e del veleno. Vishuddhi è visualizzato nel corpo fisico all’interno della gola nella regione del pomo d’Adamo, centrato nel midollo spinale. La sensazione legata a questo chakra è quella di gocce fredde e dolci di nettare che gocciolano internamente, provocando una sensazione di beata ebbrezza. Il bija mantra per questo chakra è ham.

Ajna. Questo chakra è conosciuto come il terzo occhio o centro del comando. È il punto del corpo psichico in cui vengono ricevute le informazioni esterne e, durante i sadhana elevati, il guru guida l’aspirante impartendogli comandi attraverso questo centro. È il famoso occhio dell’intuizione, attraverso il quale chi è psichicamente risvegliato può vedere tutti gli eventi che accadono sia sul punto fisico che su quello psichico. Nel corpo fisico, ajna è visualizzato direttamente dietro il centro tra le sopracciglia, nella parte superiore della colonna vertebrale. La sensazione associata è quella di essere senza forma e di fluttuare al di là del tempo e dello spazio. Il bija mantra per questo chakra è aum.

Bindu. Bindu è il chakra della luna, il puto in cui i suoni psichici si manifestano a coloro che sono pronti ad ascoltarli. Viene visualizzato sotto forma di una piccola falce di luna nella parte superiore della nuca, dove tradizionalmente i bramini lasciano crescere un lungo ciuffo di capelli.

Sahasrara. Questo è il più elevato dei centri psichici; simboleggia la soglia tra il regno psichico e quello spirituale. Si dice che Sahasrara contenga tutti gli altri chakra al suo interno. Ha una dimensione infinita, come un’enorme cupola radiosa, al cui interno esistono tutte le forme psichiche. Nel corpo fisico, il suo punto culminante è la sommità della testa, da dove viene visualizzato estendersi in tutte le direzioni.

Queste riserve di coscienza inutilizzate contengono il segreto dei siddhi, i poteri psichici. Le tecniche di meditazione, tra cui prana vidya, liberano il potere insito nei chakra.

Il passaggio psichico

I passaggi psichici, chiamati nadi, sono i percorsi delle correnti di prana che scorrono attraverso la struttura umana. Le nadi dovrebbero essere compresi correttamente. Nervi e nadi sono due cose diverse, sebbene spesso vengano confuse. I nervi sono collegati al corpo fisico, mentre le nadi sono collegate al corpo pranico, vitale e ai kosha più sottili. Il termine nad significa “fluire”. Le nadi dovrebbero essere considerate come un evento, un processo, qualcosa che scorre.

Le nadi forniscono energia e operano all’interno di una vasta rete di comunicazione di collegamenti fibrosi, trasportando il prana avanti e indietro in ogni direzione. Secondo il kundalini yoga ci sono 72.000 o più nadi attraverso cui il prana, la vitalità, gli impulsi e ogni tipo di energia fluiscono come una corrente elettrica, mantenendo il ritmo e la salute di tutte le diverse cellule ed organi del corpo. Delle 72.000 nadi, dieci sono le principali per la distribuzione del prana e della coscienza in tutto il corpo. Di queste dieci nadi, tre sono le più importanti. Queste tre nadi controllano tutte le altre dieci e tutte le 72.000 nadi nel corpo. Queste tre nadi sono ida, pingala e sushumna.

Sushumna è la nadi più importante del corpo psichico, ed è anche il passaggio psichico più importante visualizzato nella struttura mortale dell’uomo. La sua base è in muladhara chakra. Da muladhara, sushumna risale leggermente indietro e verso l’alto fino a swadhisthana chakra, dove entra nella colonna vertebrale. Da lì risale lungo la colonna vertebrale attraverso manipura, anahata e vishuddhi chakra. Da ajna, il punto nella parte inferiore del cervello dove termina la colonna vertebrale, sushumna sale direttamente passando per bindu e terminando in sahasrara.

Nella maggior parte delle pratiche yogiche si cerca di sviluppare la consapevolezza di sushumna. Questo si ottiene coordinando la consapevolezza con il respiro e muovendoli su e giù lungo la colonna vertebrale. Quando la consapevolezza sale lungo la colonna vertebrale, si dice che ascende; quando scende lungo la colonna vertebrale, si dice che discende. La consapevolezza di solito sale con l’inspirazione e scende con l’espirazione.

Ida e pingala nadi sono due dei canali psichici più importanti, sebbeno solo pingala nadi venga utilizzata come canale psichico. La ragione di ciò è che quando ida viene utilizzata in questo modo, le forze mentali nell’uomo diventano dominanti, il che soggioca la vitalità pranica e gli fa perdere stabilità fisica e mentale. Pingala è ampiamente conosciuto come surya, nadi del sole e del fiume Yamuna. Ida è ampiamente noto come chandra, nadi della luna e del fiume Gange. Il passaggio di pingala inizia da muladhara e si estende in una curva semicircolare sul lato destro del corpo. Incrocia sushumna a livello di swadhisthana chakra e prosegue con una curva simile sul lato sinistro, congiungendosi nuovamente con sushumna in manipura. In questo modo contina verso l’alto, muovendosi lungo il lato destro di anahata, incrociandolo e salendo da sinistra fino a vishuddhi e poi a destra verso ajna, il punto finale di pingala nadi.

Ida segue lo stesso percorso di pingala, ma al contrario. Quando pingala va a destra, ida va a sinistra. Le posizioni di ida, pingala e sushumna sono mostrate nel diagramma.

È necessario avere una correta comprensione di questi flussi ascendenti prima di iniziare le pratiche di prana vidya. Ajna chakra è prayaga, punto di incontro di Gange (ida), Yamuna (pingala) e Saraswati (sushumna). Saraswati si congiunge sottoterra in questo punto. Da prayaga, ajna chakra, procedono come un unico fiume, un unico flusso di coscienza. Dopo ajna chakra non c’è differenza tra coscienza pranica e individuale; c’è solo consapevolezza cosmica che si muove verso l’alto.

La pratica di prana vidya consente al praticante di sperimentare il flusso e il colore del prana. A volte è visto come un sottile flusso di mercurio che scorre, a volte come il filo di una ragnatela che brilla all’alba. Si possono anche vedere diversi dischi luminosi, simili a perle luminose o gioielli scintillanti, sospesi su un filo d’argento: questi sono i chakra sottili e misteriosi collegati a sushumna. Queste esperienze si manifestano gradualmente man mano che ci si purifica attraverso una dieta adeguata e pratiche di yoga. Sono un’indicazione che si sta facendo progresso e si sta iniziando a padroneggiare prana vidya.

Il simbolo psichico

Il simbolo psichico è noto come ishta devata. In sanscrito, ishta significa “desiderato per tua scelta”; devata significa “consapevolezza divina”. Quindi ishta devata è una forma di consapevolezza superiore o divina scelta dal praticante. Se la mente è turbolenta, si sceglie un simbolo grossolano dall’ambiente esterno. Quando la mente è in uno stato di completa quiete e controllo, di solito emerge un simbolo sottile, astratto o mistico. È l’origine, piuttosto che la forma, a determinare se sia grossolano o sottile.

La consapevolezza è diretta verso un simbolo psichico per concentrare la mente e provocare una percezione sottile del prana. Potete scegliere qualsiasi simbolo secondo i vostri gusti, ma è meglio chiedere consiglio ad un guru che possa indicarti intuitivamente il simbolo psichico più adatto alla tua natura e alle tue esigenze. Con queste cinque chiavi si apre la via al prana vidya.

Tratto da: http://www.yogamag.net/archives/1970s/1978/7809/78095key.htm