Swami
Satyananda Saraswati
Come
dovrebbe comportarsi un capofamiglia che non sente più alcun
attaccamento e desidera profondamente dedicarsi alle pratiche
spirituali?
Come
si può affermare che una persona sia un capofamiglia? Quando ha
moglie, figli, parenti, responsabilità familiari, bollette da
pagare: questo è chiamato capofamiglia, grihastha.
Se non si hanno bollette da pagare, né moglie, né figli, né
parenti, niente; allora occorre uscire dal portone di casa, trovare
un guru,
vivere con lui, servirlo, fare karma
yoga.
Non chiedetegli nulla, non dite: "Guruji,
dammi il samadhi".
Quando venite nel mio negozio, so che siete venuti per acquistare
qualcosa. È chiaro che quando un aspirante va da un
guru,
non cerca altro che la vita spirituale.
Non
chiedete: "Guru,
dammi moksha",
"Dammi samadhi"
o "Dammi benedizioni". Rimanete semplicemente con lui, non
pensate nemmeno che vi darà una meditazione o una tecnica kundalini.
Il guru
vi dirà solo di praticare karma
yoga per
esaurire gli ultimi residui del karma;
allora la luce brillerà da sola. Non dovete portare la luce. Come
potete portare la luce? La luce brilla sempre, ma noi, ciechi come
siamo, non la vediamo. Non riusciamo a vederla.
Non
dovete portare la luce a una mente cieca, dovete darle gli occhi.
Allo stesso modo, quando andate dal guru
non dovete pensare o immaginare o desiderare la luce: questa è già
dentro di voi. La copertura di avidya,
l'ignoranza, costituita dalla mente e dai samskara
deve essere squarciata, solo allora la luce arriverà da sola.
Se
non lo fate, anche se non avete le responsabilità di un
capofamiglia, continuerete a regredire lungo il sentiero spirituale
giorno dopo giorno, perché in fondo, cosa farete? Questo
è il mio consiglio per te.
6
aprile 1982, Londra, Regno Unito