martedì 21 giugno 2022

Disciplina

Swami Niranjanananda Saraswati

Disciplina è la parola meno compresa al mondo. Qual è lo scopo della disciplina? Essere in grado di guidare le espressioni della mente: questo è lo scopo della disciplina. Non c'è bisogno di dire come funziona la nostra mente. Sappiamo che è soggetta a distrazioni: si distrae facilmente. Sappiamo che è soggetta a simpatie e antipatie. Ha forti emozioni, idee, convinzioni e credenze. Sappiamo che è soggetta ai guna: sattwa, rajas e tamas. Quando è influenzata da questi elementi, la mente funziona in modo irregolare. Non c'è chiarezza nel suo comportamento.

Il ruolo della disciplina è quello di aiutarci a gestire la mente per essere in grado di creare una condizione nella mente connessa con la positività e la creatività. Potremmo desiderare di essere positivi, ma le condizioni della mente non ci consentono di concentrarci sul positivo. Potremmo desiderare di diventare creativi, ma ci sono troppe distrazioni che ostacolano la creatività. C'è una lotta continua con sè stessi.

Come possiamo gestire la mente? I pensatori dicono: attraverso la disciplina. La disciplina è stata definita in molti modi. La definizione più semplice di disciplina, secondo la mia comprensione, è la capacità di calmare la mente, la capacità di osservare la mente. Inizialmente, per creare un ambiente favorevole nella nostra personalità e realizzare la mente, dobbiamo seguire determinate idee imposte per diventare più attenti e per sensibilizzare le nostre percezioni al comportamento e alle espressioni mentali. Un esempio è mouna. Mouna è un parola semplice, silenzio, eppure è difficile da mettere in atto. Finchè la mente non si esercita a mouna e continua a chiacchierare, saremo costretti a chiacchierare con noi stessi. Quando la mente diventa calma, rilassata e tranquilla, mouna diventa naturale, spontaneo e facile. Questo è un esempio di come una condizione esterna può migliorare la qualità della mente.

Fino a che punto possiamo progredire su tali percorsi dipende da noi. Il modo in cui prendiamo tali discipline per far sì che ci siano di aiuto o di ostacolo, dipende da noi. Lo scopo di ogni tipo di disciplina è quello di farci comprendere il comportamento, gli atteggiamenti e la natura della mente. Quando saremo in grado di dirigere la mente secondo i nostri desideri e le nostre scelte, allora quella fase è conosciuta come disciplina. Quando siamo soggetti alle influenze della mente, allora quello è il normale stato di comportamento.

Per tutta la vita abbiamo fatto ciò che la nostra mente ci richiedeva, in base alle nostre simpatie e antipatie; alla nostra saggezza e ignoranza; alla nostra maturità e immaturità. Tuttavia, seguire semplicemente la natura e il comportamento della mente porta alla dissipazione e alla distrazione. Questa è stata l'esperienza di coloro che hanno saputo controllare e guidare la propria mente. Essi hanno detto che la disciplina è importante per raggiungere la pace, per essere contenti ed esprimere la creatività e la saggezza umana.

Da questa prospettiva la disciplina rappresenta solo la gestione della mente. Il primo sutra degli Yoga Sutra di Patanjali, Atha yogah anushasanam, rappresenta la direzione verso cui lo yoga si muove per fornire la capacità di osservazione e l'abilità di dirigire la mente con saggezza, conoscenza e comprensione.

In definitiva, la disciplina è l'espressione della nostra personalità equilibrata, delle nostre emozioni e atteggiamenti equilibrati e armonizzati.

Per creare questa condizione dobbiamo iniziare con qualcosa di esterno, regolando il nostro stile di vita e i comportamenti mentali. Cercando di capirli e vedere se il risultato è appropriato o meno per il nostro sviluppo, per la nostra crescita e per l'ambiente in cui viviamo tutti insieme. Dobbiamo comprendere il concetto di disciplina come un mezzo per migliorare le espressioni della natura e del comportamento umano.

4 Agosto 2001, Ganga Darshan, Munger

Tratto da: http://www.yogamag.net/archives/2020s/2020/ajan20/disci.html