giovedì 21 marzo 2019

Giochi di yoga per bambini

Swami Yogabhakti Saraswati, Parigi 

Nel corso del mio viaggio attraverso la Colombia (America del Sud), mi è capitato di passare un po’ di tempo al Satyananda Ashram di Medellin. Là, le lezioni di yoga erano tenute da uno swami che aveva un ragazzino di otto anni e una ragazzina di dieci anni che stavano lì per tutto il tempo. Questi due ragazzini vivevano la vita di ashram in tutto e per tutto. Si svegliavano all’alba, pulivano la cucina e aiutavano a preparare dei semplici pasti. Cantavano dei bellissimi kirtan e si adoperavano in così tanti lavori e in vari modi che li possiamo definire ‘ragazzi del karma yoga’. Nel pieno della vita, mostravano una collaborazione tale che non smorzava in alcun modo il loro buon umore.

Quando gli studenti arrivavano per la lezione della sera, i ragazzi si prostravano ai piedi dello swami e praticavano yoga nidra, da cui si ridestavano solo il mattino dopo alle quattro! Di sicuro praticavano ‘yoga per bambini’ per tutto il giorno; non era assolutamente necessario per loro fare ulteriori esercizi. Erano immersi nell’atmosfera dell’ashram, che era ben strutturato per sviluppare la loro personalità.

Poiché generalmente non tutti i bambini possono condurre questo tipo ideale di vita, seguendo le linee guida dell’ashram, è necessario che genitori ed educatori introducano lo yoga nello stile di vita dei loro bambini, per aiutarli a trovare rilassamento e per stimolare la loro energia. Uno dei modi migliori per introdurre lo yoga ai bambini è di presentarlo come un gioco che troveranno facile da fare. 

Lo spirito degli animali
Gli antichi rishi dell’India idearono un certo numero di asana attraverso la loro paziente osservazione della natura.

La terra, il mare e il cielo, il sole e lo spazio, e tutto ciò che può essere visto o udito tramite l’esperienza comune fu preso in considerazione dai saggi che avevano una vasta conoscenza della vita umana. Non è un caso che nella terminologia dell’hatha yoga vi sia tutta la giungla delle posizioni degli animali. Ogni postura o posizione, come il leone, il cammello, il gatto o il pavone, ha un proprio significato.

Alla base di tutto questo vi è un avvertimento di Madre Natura, da cui noi tutti siamo nati: nessuna padronanza è possibile finché l’animale che è in noi non è riconosciuto ed accettato. E ciò può essere conquistato non con la forza, ma attraverso un processo di maturazione. Noi la chiamiamo ‘crescita’, e questo è ciò che ci è stato mostrato nel corso della vita umana. È naturale per un bambino vivere il primo stadio della sua evoluzione con gioia e gusto. Lasciate che ami i movimenti degli animali, i suoni delle belve e degli uccelli e il fruscio del vento tra gli alberi. 

Essere degli alberi
È difficile per un bambino piccolo stare su un piede, poiché il meccanismo dell’equilibrio è lento a svilupparsi. Perché non allenarlo nel miglior modo possibile? Una delle asana che può aiutare a sviluppare l’equilibrio è ‘la posizione dell’albero’. I bambini dai sei agli undici anni si divertiranno a farla nel modo seguente.

Dovrebbero mettersi in cerchio o in linea con abbastanza spazio tra l’uno e l’altro in modo da non toccarsi quando alzano le braccia lateralmente con i gomiti piegati. Quindi dovrebbero alzare un piede, nel modo che meglio riescono. Non insistete nel correggere la posizione delle gambe e dei piedi come insegnato nei manuali di yoga. Quando sarà il momento, impareranno.  Per prima cosa fate in modo che imparino come gestire in qualche modo il loro equilibrio, mentre muovono il tronco e le braccia. Una volta che hanno capito e provato il procedimento, potete dire loro: ‘Ora sollevate la gamba destra e mettete il piede destro sopra il piede sinistro, o appena sopra il pavimento, come preferite. Poi lentamente sollevate le braccia lateralmente, come se fossero dei grandi rami che si espandono sotto il cielo. Le vostre dita sono i rametti più piccoli e i vostri capelli sono le foglie. Ascoltate le foglie che frusciano alla brezza leggera mentre il vento le attraversa… Ora soffiate rumorosamente, imitando il vento. Come il vento vi attraversa, oscillate avanti e indietro. Provate a chiudere gli occhi. (La maggior parte perderanno l’equilibrio nel fare questo; dovranno imparare anche questo!) Siete dei piccoli alberi in crescita nella foresta. Quando vi sentite stanchi, potete cambiare gamba. Ora, il vento ha smesso di tirare, voi siete immobili, calmi e felici. Gentilmente riportate il piede a terra e abbassate le braccia’.

Benefici
I bambini assorbiranno molto da questo gioco, in primo luogo sentiranno quanto sono strettamente legati al mondo delle piante. La parentela degli uomini con gli alberi è stata spesso sottolineata in varie scritture, e il piacere che i bambini provano giocando ‘a fare gli alberi’, dimostra che questo è un istinto profondo della razza umana. Li renderà anche consapevoli di essere in posizione eretta nello spazio e svilupperà in loro l’equilibrio sul piano sia fisico sia emozionale. Osservando il cambiamento delle sensazioni quando chiudono gli occhi, i bambini più grandi capiranno l’importanza di concentrare lo sguardo su un singolo punto mentre fanno questa posizione.

Guarda il gatto!
I bambini dovrebbero sedersi sulle ginocchia e piegarsi in avanti in marjariasana, ‘la posizione del gatto’, allungando bene le braccia e miagolando in qualche modo. Poi dovrebbero rilassarsi silenziosamente di lato, come fanno spesso i gatti quando si crogiolano al sole, sdraiati completamente inerti come fossero sacchi vuoti di pelo, ma che anche in quel momento restano pienamente consapevoli di ciò che accade intorno a loro. Supponete che un gatto senta un rumore insignificante, immediatamente salterà in piedi. Quindi, mentre il bambino è totalmente rilassato sul pavimento, iniziate a dirgli: “Ora tu sei disteso come se dormissi, ma così non è. Sei un gatto vigile, anche se sembri un gatto addormentato, mi stai ascoltando attentamente. Appena dirò la parola ‘topo’ (o un'altra parola, un suono, come preferite), salterai su nella posizione del gatto che si stira in un battibaleno. Per ora non stai facendo nulla; senti il tuo corpo sul pavimento e il respiro che va e viene dal tuo naso…’

Continua a dare loro le istruzioni su come rilassarsi nel modo giusto finché nel corso del tuo discorso, senza alcun preavviso, menzioni la parola ‘topo’ (o qualsiasi altra). Questo metterà immediatamente i bambini di nuovo sulle ginocchia. Questo gioco è il preferito dai bambini dai cinque ai dodici anni. Da questi giochi i bambini impareranno il significato della consapevolezza. Sentiranno che il rilassamento può essere accompagnato dalla vigilanza. I giochi dello yoga possono essere seguiti da storie adattate per i bambini che spiegano le pratiche apprese. Questo è un modo eccellente per inculcare le verità spirituali senza che sorga noia o disinteresse. Prendete, ad esempio, la storia del gatto saggio.

Il gatto saggio e il leone fiero
Il gatto è davvero un grande guru, come dimostrerà la storia seguente. Molto tempo fa, quando gli animali parlavano, il gatto era visto come la creatura più saggia di tutte. Alcuni gatti mostravano così tanta intelligenza e capacità che i loro compagni animali percorrevano lunghe distanze per andare ad ascoltarli. C’era una volta  un gatto considerato un grande maestro a tal punto che addirittura i pesci percorrevano oceani e fiumi per essere al suo cospetto; le mucche e le scimmie viaggiavano per mesi per andare ad apprendere da lui e perfino le aquile reali lasciavano le loro cime innevate per avere un suo consiglio. Questo gatto saggio viveva una semplice vita nella foresta, e gli animali che erano diventati suoi allievi lo servivano con amore e riverenza. Una volta un leone bussò alla porta di casa del gatto e disse: ‘Vengo dalla mia giungla nativa per imparare da te. Per favore, insegnami, affinché possa migliorare. Ti ascolterò in ogni modo’. Il gatto accettò e gli insegnò a saltare, a cacciare e a ruggire rumorosamente. Mostrò al leone come combattere con coraggio, annusare la sua preda da lontano, correre rapidamente sulle colline e attraverso le valli e vedere al buio nelle notti senza luna. Il leone visse pacificamente all’interno della comunità e imparò a nutrirsi con parsimonia quando non c’era abbastanza da mangiare e da condividere con tutti in tempi di abbondanza.

Quindi pensò di essere diventato saggio a sua volta, ma aveva anche sviluppato un grande orgoglio perché era il più forte e il più impavido degli animali. Disse a sé stesso: ‘Il gatto mi ha trasmesso tutta la sua conoscenza e ora io so quello che sa lui. Io sono anche molto più grande e forte di lui. Sono stanco di ascoltarlo; prenderò il suo posto.’ Un giorno, mentre il gatto giaceva addormentato tutto solo sotto una grande quercia, il leone si avventò su di lui per mangiarselo. Ma il gatto aveva sentito la sua presenza, in quanto non era completamente addormentato, e riuscì a saltare sul ramo più alto dell’albero. Sebbene il leone abbia cercato in tutti i modi di catturarlo, non riuscì a salire sull’albero! Ruggì e saltò dalla rabbia, ma non servì a niente. Il gatto gli parlò dalla cima dell’albero: ‘Non pensare di aver imparato tutto da me. Io so ancora molte cose. Ora vai via da qua e sii contento di rimanere quello che sei.’ E da quel momento il leone ed il gatto si sono separati, e l’uomo ammira ancora la prodezza del leone e la saggezza del gatto.