Swami
Yogabhakti Saraswati, Parigi
Nel corso del mio
viaggio attraverso la Colombia (America del Sud), mi è capitato di passare un
po’ di tempo al Satyananda Ashram di Medellin. Là, le lezioni di yoga erano tenute da uno swami che aveva un ragazzino di otto
anni e una ragazzina di dieci anni che stavano lì per tutto il tempo. Questi
due ragazzini vivevano la vita di ashram
in tutto e per tutto. Si svegliavano all’alba, pulivano la cucina e aiutavano a
preparare dei semplici pasti. Cantavano dei bellissimi kirtan e si adoperavano in così tanti lavori e in vari modi che li
possiamo definire ‘ragazzi del karma yoga’.
Nel pieno della vita, mostravano una collaborazione tale che non smorzava in
alcun modo il loro buon umore.
Quando gli studenti
arrivavano per la lezione della sera, i ragazzi si prostravano ai piedi dello swami e praticavano yoga nidra, da cui si ridestavano solo il mattino dopo alle
quattro! Di sicuro praticavano ‘yoga
per bambini’ per tutto il giorno; non era assolutamente necessario per loro
fare ulteriori esercizi. Erano immersi nell’atmosfera dell’ashram, che era ben strutturato per sviluppare la loro personalità.
Poiché generalmente non
tutti i bambini possono condurre questo tipo ideale di vita, seguendo le linee
guida dell’ashram, è necessario che
genitori ed educatori introducano lo yoga
nello stile di vita dei loro bambini, per aiutarli a trovare rilassamento e per
stimolare la loro energia. Uno dei modi migliori per introdurre lo yoga ai bambini è di presentarlo come un
gioco che troveranno facile da fare.
Lo
spirito degli animali
Gli antichi rishi dell’India idearono un certo
numero di asana attraverso la loro
paziente osservazione della natura.
La terra, il mare e il
cielo, il sole e lo spazio, e tutto ciò che può essere visto o udito tramite
l’esperienza comune fu preso in considerazione dai saggi che avevano una vasta
conoscenza della vita umana. Non è un caso che nella terminologia dell’hatha yoga vi sia tutta la giungla delle posizioni degli animali. Ogni
postura o posizione, come il leone, il cammello, il gatto o il pavone, ha un
proprio significato.
Alla base di tutto
questo vi è un avvertimento di Madre Natura, da cui noi tutti siamo nati:
nessuna padronanza è possibile finché l’animale che è in noi non è riconosciuto
ed accettato. E ciò può essere conquistato non con la forza, ma attraverso un
processo di maturazione. Noi la chiamiamo ‘crescita’, e questo è ciò che ci è
stato mostrato nel corso della vita umana. È naturale per un bambino vivere il
primo stadio della sua evoluzione con gioia e gusto. Lasciate che ami i
movimenti degli animali, i suoni delle belve e degli uccelli e il fruscio del
vento tra gli alberi.
Essere
degli alberi
È difficile per un
bambino piccolo stare su un piede, poiché il meccanismo dell’equilibrio è lento
a svilupparsi. Perché non allenarlo nel miglior modo possibile? Una delle asana che può aiutare a sviluppare
l’equilibrio è ‘la posizione dell’albero’. I bambini dai sei agli undici anni
si divertiranno a farla nel modo seguente.
Dovrebbero mettersi in
cerchio o in linea con abbastanza spazio tra l’uno e l’altro in modo da non
toccarsi quando alzano le braccia lateralmente con i gomiti piegati. Quindi
dovrebbero alzare un piede, nel modo che meglio riescono. Non insistete nel
correggere la posizione delle gambe e dei piedi come insegnato nei manuali di yoga. Quando sarà il momento,
impareranno. Per prima cosa fate in modo
che imparino come gestire in qualche modo il loro equilibrio, mentre muovono il
tronco e le braccia. Una volta che hanno capito e provato il procedimento,
potete dire loro: ‘Ora sollevate la gamba destra e mettete il piede destro
sopra il piede sinistro, o appena sopra il pavimento, come preferite. Poi
lentamente sollevate le braccia lateralmente, come se fossero dei grandi rami
che si espandono sotto il cielo. Le vostre dita sono i rametti più piccoli e i
vostri capelli sono le foglie. Ascoltate le foglie che frusciano alla brezza
leggera mentre il vento le attraversa… Ora soffiate rumorosamente, imitando il
vento. Come il vento vi attraversa, oscillate avanti e indietro. Provate a
chiudere gli occhi. (La maggior parte perderanno l’equilibrio nel fare questo;
dovranno imparare anche questo!) Siete dei piccoli alberi in crescita nella
foresta. Quando vi sentite stanchi, potete cambiare gamba. Ora, il vento ha
smesso di tirare, voi siete immobili, calmi e felici. Gentilmente riportate il
piede a terra e abbassate le braccia’.
Benefici
I bambini assorbiranno
molto da questo gioco, in primo luogo sentiranno quanto sono strettamente
legati al mondo delle piante. La parentela degli uomini con gli alberi è stata
spesso sottolineata in varie scritture, e il piacere che i bambini provano giocando
‘a fare gli alberi’, dimostra che questo è un istinto profondo della razza
umana. Li renderà anche consapevoli di essere in posizione eretta nello spazio
e svilupperà in loro l’equilibrio sul piano sia fisico sia emozionale.
Osservando il cambiamento delle sensazioni quando chiudono gli occhi, i bambini
più grandi capiranno l’importanza di concentrare lo sguardo su un singolo punto
mentre fanno questa posizione.
Guarda
il gatto!
I bambini dovrebbero
sedersi sulle ginocchia e piegarsi in avanti in marjariasana, ‘la posizione del gatto’, allungando bene le braccia
e miagolando in qualche modo. Poi dovrebbero rilassarsi silenziosamente di
lato, come fanno spesso i gatti quando si crogiolano al sole, sdraiati
completamente inerti come fossero sacchi vuoti di pelo, ma che anche in quel
momento restano pienamente consapevoli di ciò che accade intorno a loro.
Supponete che un gatto senta un rumore insignificante, immediatamente salterà
in piedi. Quindi, mentre il bambino è totalmente rilassato sul pavimento, iniziate
a dirgli: “Ora tu sei disteso come se dormissi, ma così non è. Sei un gatto
vigile, anche se sembri un gatto addormentato, mi stai ascoltando attentamente.
Appena dirò la parola ‘topo’ (o un'altra parola, un suono, come preferite),
salterai su nella posizione del gatto che si stira in un battibaleno. Per ora
non stai facendo nulla; senti il tuo corpo sul pavimento e il respiro che va e
viene dal tuo naso…’
Continua a dare loro le
istruzioni su come rilassarsi nel modo giusto finché nel corso del tuo
discorso, senza alcun preavviso, menzioni la parola ‘topo’ (o qualsiasi altra).
Questo metterà immediatamente i bambini di nuovo sulle ginocchia. Questo gioco
è il preferito dai bambini dai cinque ai dodici anni. Da questi giochi i
bambini impareranno il significato della consapevolezza. Sentiranno che il
rilassamento può essere accompagnato dalla vigilanza. I giochi dello yoga possono essere seguiti da storie
adattate per i bambini che spiegano le pratiche apprese. Questo è un modo
eccellente per inculcare le verità spirituali senza che sorga noia o
disinteresse. Prendete, ad esempio, la storia del gatto saggio.
Il
gatto saggio e il leone fiero
Il gatto è davvero un
grande guru, come dimostrerà la
storia seguente. Molto tempo fa, quando gli animali parlavano, il gatto era
visto come la creatura più saggia di tutte. Alcuni gatti mostravano così tanta
intelligenza e capacità che i loro compagni animali percorrevano lunghe
distanze per andare ad ascoltarli. C’era una volta un gatto considerato un grande maestro a tal
punto che addirittura i pesci percorrevano oceani e fiumi per essere al suo
cospetto; le mucche e le scimmie viaggiavano per mesi per andare ad apprendere
da lui e perfino le aquile reali lasciavano le loro cime innevate per avere un
suo consiglio. Questo gatto saggio viveva una semplice vita nella foresta, e
gli animali che erano diventati suoi allievi lo servivano con amore e riverenza.
Una volta un leone bussò alla porta di casa del gatto e disse: ‘Vengo dalla mia
giungla nativa per imparare da te. Per favore, insegnami, affinché possa
migliorare. Ti ascolterò in ogni modo’. Il gatto accettò e gli insegnò a
saltare, a cacciare e a ruggire rumorosamente. Mostrò al leone come combattere
con coraggio, annusare la sua preda da lontano, correre rapidamente sulle
colline e attraverso le valli e vedere al buio nelle notti senza luna. Il leone
visse pacificamente all’interno della comunità e imparò a nutrirsi con
parsimonia quando non c’era abbastanza da mangiare e da condividere con tutti
in tempi di abbondanza.
Quindi pensò di essere
diventato saggio a sua volta, ma aveva anche sviluppato un grande orgoglio
perché era il più forte e il più impavido degli animali. Disse a sé stesso: ‘Il
gatto mi ha trasmesso tutta la sua conoscenza e ora io so quello che sa lui. Io
sono anche molto più grande e forte di lui. Sono stanco di ascoltarlo; prenderò
il suo posto.’ Un giorno, mentre il gatto giaceva addormentato tutto solo sotto
una grande quercia, il leone si avventò su di lui per mangiarselo. Ma il gatto
aveva sentito la sua presenza, in quanto non era completamente addormentato, e
riuscì a saltare sul ramo più alto dell’albero. Sebbene il leone abbia cercato
in tutti i modi di catturarlo, non riuscì a salire sull’albero! Ruggì e saltò
dalla rabbia, ma non servì a niente. Il gatto gli parlò dalla cima dell’albero:
‘Non pensare di aver imparato tutto da me. Io so ancora molte cose. Ora vai via
da qua e sii contento di rimanere quello che sei.’ E da quel momento il leone
ed il gatto si sono separati, e l’uomo ammira ancora la prodezza del leone e la
saggezza del gatto.