mercoledì 21 marzo 2018

La Mente

Da: ‘Teachings of Swami Satyananda Saraswati, vol I’

Cos’è la mente e come se ne può divenire consapevoli?
Lasciatemi chiamare la mente ‘consapevolezza’. Per mezzo di questo strumento siamo consapevoli del tempo, dello spazio e degli oggetti. Questa forma di consapevolezza è un insieme di vari elementi, compresi i cinque elementi della natura, le cinque funzioni del prana, i cinque organi di senso e i cinque organi motori. Quando tutti questi si muovono insieme, la consapevolezza inizia a funzionare. Sia la moderna psicologia sia la filosofia indiana sono d’accordo su questo punto.

Gli archetipi profondamente radicati nella coscienza umana, in numero di miliardi, sono responsabili delle esperienze dell’uomo. Come possiamo entrare in contatto con questi archetipi ed esporli all’area conscia della mente? La natura, ovviamente, li ha relegati nella mente subconscia o in fondo a quella conscia, sviluppando visioni o sogni. Ma se potete stimolare questi livelli della mente tramite il suono o in altri modi, potrete rendervi conto sempre di più di questi archetipi. Questo è un argomento importante in yoga, spesso ignorato da chi lo insegna. La scienza degli archetipi è importante quanto lo studio degli elementi del corpo fisico. Abbiamo analizzato il corpo ampiamente, in termini di carne, ossa e sangue, ma se siamo d’accordo che l’uomo è molto più di questo, dobbiamo investigare ulteriormente.  

La malattia è un’esperienza, che sia a livello fisico o mentale. Un mal di testa, il raffreddore, la tosse, la tubercolosi, il cancro o qualsiasi altra malattia è semplicemente un’esperienza. Anche la sclerosi multipla è un’esperienza. Se andate nel vostro prato ed estirpate ogni filo d’erba, l’erba spunterà nuovamente dopo pochi giorni perché i semi sono ancora lì. Allo stesso modo, le esperienze nella vita sono tutte conservate in forma simbolica nella coscienza dell’uomo. E queste esperienze escono fuori sotto forma di vita, eventi, attività, malattie, sogni, visioni e, a volte, pazzia.

Se potere riuscire a trovare un modo per portare questi samskara o archetipi in superficie, molti problemi, paure e fobie potrebbero essere sradicati immediatamente. Pratiche specifiche di yoga, soprattutto yoga nidra, rendono questo possibile.

La consapevolezza è qualcosa che giunge molto gradualmente, o si sveglia un giorno all’improvviso?
La consapevolezza può crescere gradualmente o anche esplodere all’improvviso. Comunque, è meglio se cresce gradualmente, perché le persone non sempre riescono a fronteggiare l’esperienza di un’esplosione improvvisa.

Come funziona la consapevolezza?
Nel tantra e nel vedanta abbiamo quattro strumenti di consapevolezza: manas, pensiero e contro-pensiero; buddhi, le decisioni, la discriminazione, il discernimento; chitta, la consapevolezza, i ricordi, le sensazioni; e ahamkara, l’ego o l’io. Queste quattro divisioni appartengono all’area della mente che è conosciuta. Esse elaborano anche il materiale che viene fuori dalle aree sottili della mente che sono sconosciute. 

Le aree della mente che si conoscono, noi le chiamiamo manomaya kosha. Le aree sconosciute costituiscono vijnanamaya kosha, il campo psichico della coscienza, e anandamaya kosha, la coscienza dinamica, dove tutte le manifestazioni esistono nello stato potenziale. Questa è un’area sotterranea della coscienza e l’uomo non sarà mai in grado di conoscerla. A volte, quando entrate in profonda meditazione, passate attraverso anandamaya kosha, dove c’è omogeneità ma non consapevolezza. Anandamaya kosha può essere raggiunto (‘toccato’) tramite il laya yoga.

Manomaya, vijnanamaya e anandamaya kosha hanno i loro equivalenti nella psicologia occidentale. Manomaya kosha è equiparato con la mente conscia, vijnanamaya kosha con il subconscio e anandamaya kosha con l’inconscio.

Tutto ciò che vediamo e percepiamo è solo una proiezione della nostra mente?
Ognuno vede solo sé stesso negli altri. Io vedo te come una gran bella persona perché io sono una bella persona. Tu sei solo un fattore stimolante per l’amore e l’odio che sono dentro di me. Tutti i comportamenti di un essere umano sono espressioni della sua personalità. Nelle Upanishad è scritto: “Non per amor della moglie, la moglie ti è cara; ma per l’amore per te stesso. Non per il bene dell’amico, l’amico ti è caro; ma per il tuo proprio bene.”

Le Upanishad citano molti esempi simili che, alla fine, portano alla conclusione che ogni cosa è centrata sul proprio sé. Anche nel buddismo troviamo la stessa teoria. Tutte le esperienze e le percezioni si originano all’interno dell’individuo; la conoscenza raccolta dall’esterno, ha luogo all’interno della mente. Ciò significa che tutto l’universo che stai conoscendo non è esterno, ma all’interno di te. Se tutto il tempo e lo spazio possono essere dentro di te, perché non possono esserlo anche l’amore e l’odio, l’orgoglio ed il pregiudizio?

Sembra che l’essere umano stia facendo esperienza di una grande allucinazione. Un mago può lanciare un incantesimo e tu vedi un bellissimo giardino o una donzella radiosa, poi un altro incantesimo e sparisce tutto. Cos’è successo? L’hai visto. Da dove è venuto fuori e dov’è andato? Il mago ha solo rivelato te stesso; la natura sta esprimendo te stesso; tu stai proiettando te stesso fuori. In ultima analisi, questa è la verità.

Come fa la mente a creare la materia?
Per la maggior parte di noi la mente è il veicolo del pensiero, uno strumento per il processo del pensiero, ma in yoga la mente è molto più di questo. Quando la mente è in uno stato di dissipazione, crea problemi ad essa stessa e quando è in uno stato d’infelicità, crea disastri per se stessa. Ma quando la stessa mente è addomesticata tramite la pratica di yoga, diventa un solido creatore. Come quando nel suo stato dissipato crea infelicità e disastri, in questo stato elevato può creare la materia, può creare oggetti.

In yoga la mente non è solo uno strumento del pensiero, è coscienza omogenea. Quando la mente è unificata e portata ad uno stato di concentrazione diventa potente. Quando prendete della materia e la disintegrate, alla fine si produrrà dell’energia nucleare. Allo stesso modo, quando la mente è purificata attraverso la meditazione e quando tutto ciò che rimane è la mente e non i desideri mondani e le associazioni, allora la mente diverrà shakti o potere, potenziale. Questo è come la mente diventa creativa.

C’è un detto: ‘La mente è al di sopra del corpo, i pensieri sono al di sopra della mente e la shakti è al di sopra dei pensieri.’ Potrebbe spiegarlo?
Questo può essere espresso in un altro modo: la mente è molto più potente del corpo, i pensieri sono molto più potenti della mente e la shakti è molto più potente dei pensieri. Può anche essere espresso come: la mente è più sottile del corpo, i pensieri sono più sottili della mente e la shakti è più sottile dei pensieri. Quest’espressione può anche essere invertita: shakti controlla i pensieri; tramite il controllo dei pensieri la mente è controllata e, tramite il controllo della mente, il corpo è controllato.

Come si addestra la mente?
Proprio come si addestra un bambino piccolo. Non iniziate ad educare un bambino insegnandogli matematica o geografia. La sua mente deve essere allenata, gradualmente e sistematicamente. Qualsiasi cosa gli insegnate, è una preparazione per uno stadio successivo. In questo modo, l’intero programma di yoga è inteso per allenare la mente in modo molto sistematico e completo.  

L’immaginazione è una buona cosa?
Si, credo di si. Immaginazione e fantasia sono le basi della creatività umana. Le persone che sono in grado di fantasticare e immaginare si sforzano di perfezionare quell’immaginazione e diventano creatori, inventori, musicisti ed artisti. Una persona senza immaginazione, senza kalpana shakti, è come un animale in forma umana.

Qual è il ruolo dell’intelletto?
Bene, per rispondere a questa domanda, citerò le parole di Sri Aurobindo: “L’intelletto un tempo era un facilitatore. Oggi è una barriera.” Ad un livello dovete accettare ed utilizzare l’intelletto, ma allo stadio finale dovete trascenderlo per poter sviluppare la consapevolezza spirituale interiore, che vi porterà agli stadi più elevati di illuminazione.

Cos’è l’intuizione?
L’intuizione è un tipo di cognizione. È una forma di conoscenza, ma non ha nessuna prova o sorgente. Quando percepite tramite gli occhi, il naso o le orecchie, è chiamata conoscenza sensoriale. Quando la percezione ha luogo tramite un processo logico, è chiamata conoscenza intellettuale. E quando la conoscenza ha luogo indipendentemente da tutte queste cose, è chiamata conoscenza intuitiva. L’intuizione si sviluppa tramite il procedimento della meditazione e di altre pratiche spirituali.