martedì 21 marzo 2023

La Moderazione: il più grande amico

Dagli insegnamenti di Swami Sivananda Saraswati

Circa centocinquanta miglia sopra la colonia dei sannyasin di Rishikesh, nell'entroterra himalayano, c'è un avamposto, di nome Chaumali. Qui hanno costruito una sorta di diga o barriera lungo il corso del Gange. Un bel giorno accadde qualcosa lì, e il flusso dell'acqua rischiava di sfuggire di mano ed esplodere in un flusso eccessivo. Immediatamente i fili iniziarono a ronzare. Venne inviato un telegramma a tutte le regioni inferiori, avvisandole di una probabile inondazione del Gange, chiedendo a tutti di spostarsi sulla riva più alta del Gange.

Ora, l'acqua del Gange è la vera vita e anima delle persone che vivono vicino alle rive del Gange. Quindi, cos'è ora questo strano fenomeno che le persone vengono allontanate dalle sue acque vivificanti? Fintanto che il suo flusso rimane entro i limiti, fintanto che il suo volume è limitato da un margine sicuro, è molto vantaggioso e molto desiderabile. Quando la funzione naturale e legittima della diga viene superata, quelle stesse acque diventano pericolose e terribili. Perciò l'eccesso trasforma una benedizione in una minaccia.

Consideriamo ora uno stato di cose simile nella vita umana. L'individuo medio è uno schiavo dei sensi. Ad esempio, dormire è una cosa normale per tutte le creature. Animali e umani, peccatori e santi, tutti lo fanno. Ma vi è un limite all'interno del quale è una necessità desiderabile e benefica. Dormire troppo rende pigri, letargici, annoiati e infine inutili per sè stessi e per la società. Per il sadhaka, è una delle abitudini più pericolose. Dormire troppo abitualmente aumenta tamas e annulla il sadhana, rallentando i progressi.

Mangiare è riconosciuto come una necessità indispensabile finchè dura l'involucro fisico. Dal verme più piccolo al santo realizzato più elevato, tutti assumono cibo. Ma se si esagera, allora diventa direttamente e indirettamente sbagliato, improprio, non etico e positivamente criminale. È una pratica errata e dannosa da un punto di vista della salute e medico. È improprio dal punto di vista del galateo sociale, che guarda la ghiottoneria con disapprovazione. Non è etico, in quanto mangiando troppo si diventa grossolani e sensuali; ed è criminale dal punto di vista economico, poichè la sovralimentazione sfrenata di una parte della popolazione trasgredisce tutti i canoni della distribuzione e priva le masse affamate del cibo di cui hanno estremo bisogno.

Ora, è proprio qui dove percepiamo il ruolo vitale della moderazione nel dare un appropriato equilibrio, proporzione e direzione a tali funzioni. È la presenza o l'assenza di autocontrollo e moderazione che rende l'azione del mangiare degna di lode in una riprovevole. La moderazione fornisce la garanzia e l'assicurazone contro l'eccessiva indulgenza.

Quando la qualità e la natura delle cose percepite attraverso i sensi sono sattviche e non eccitano, allora queste stabiliscono un ritmo nel sistema. Questo stato di armonia è di immenso aiuto nel mantenere la moderazione, poichè la moderazione dipende da una forza interiore; e maggiore è sattwa, maggiore è lo sviluppo di questa forza interiore. Allo stesso modo, l'abituale adesione al principio di moderazione rende il corpo e la mente leggeri e liberi dalle tossine. In un tale stato di salute e purezza tutte le facoltà sono acute e vigili, facilitando l'esercizio di viveka e vichara, discriminazione e indagine, da cui dipendono la saggia selezione e la moderazione.

Quindi la moderazione è il miglior amico. La moderazione svolge un importante ruolo nel mantenere i processi di consumo e indulgenza entro i limiti. Fate pieno uso di questo fattore e avrete tanta salute, benessere, progresso e realizzazione spirituale. La moderazione rende la vita degna di essere vissuta. Siate moderati e diventerete un Jitendriya Yogishvara, Signore dello Yoga vittorioso sui sensi. La moderazione vi rende veramente l'imperatore dei tre mondi. La moderazione porta alla realizzazione del Sè.

Tratto da: http://yogamag.net/archives/2020s/2021/2102/rest221.html